lunedì, gennaio 03, 2022

Donne, musica e violenza

Consiglio al lettore di leggere una prima volta il testo e poi i brani musicali indicati con i link

Il 1° gennaio ho ascoltato alcune romanze dal concerto che veniva trasmesso in diretta sulla Rai dalla Fenice di Venezia.

Il tenore cantava la romanza Vesti la giubba dall’opera Pagliacci di Ruggero Leoncavallo.

La trama dell’opera è semplice. Si riferisce ad un fatto di cronaca realmente accaduto tra i componenti di una piccola compagnia di teatranti (leggi trama). Nedda, giovane e bella, tradisce il marito Canio il pagliaccio, con Silvio. Tonio, altro componente della compagnia, brutto e deforme innamorato di Nedda, si vuole vendicare per l’amore non corrisposto e riferisce a Canio del tradimento. Durante la rappresentazione della commedia, Canio, accecato dalla gelosia uccide Nedda e Silvio.

L’opera verista di breve durata, poco più di un’ora, viene spesso rappresentata insieme all’altra opera verista per eccellenza, Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni (leggi trama).

Si consuma un delitto “d’onore”, a causa della tresca amorosa tra Lola e Turiddu. Compare Alfio, marito di Lola sfida Turiddu in duello e lo uccide. (romanza Addio alla mamma).

Giacomo Puccini mette in musica Tosca (leggi trama) tratto dal dramma teatrale di Victorien Sardou.

Tosca uccide, oggi si direbbe per legittima difesa, il barone Scarpia capo della polizia papalina del 1800, che la voleva violentare (Tosca atto secondo) ma a sua volta si suiciderà quando il suo amante Mario Caravadossi viene fucilato. Violenza chiama purtroppo violenza.

Voglio però ricordare che Puccini aveva un grande rispetto per le sue eroine. In Turandot, l’ultima opera incompiuta di Puccini, Liù sacrifica la propria vita per non svelare il nome del Principe Ignoto (..Tu, che di gel sei cinta).

Tra i grandi del melodramma come non ricordare Giuseppe Verdi che musica l’Otello. Dramma della gelosia che termina con l’uccisione di Desdemona (… niun mi tema …)

Donne, vittime che pagano con la vita le loro libere scelte, forse la società dell’800 e della prima metà del ‘900 le considera come esseri da sacrificare.

Eppure non è stato sempre così il grande Mozart nella sua trilogia Le nozze di figaro, Don Giovanni e Così fan tutte sostiene i diritti delle donne. Lidia Bramani nel suo saggio Mozart massone e rivoluzionario lo evidenzia e lo sottolinea più volte nelle tante arie delle sue opere, Mozart esprime quindi un pensiero decisamente inusuale e rivoluzionario per quel tempo.

Nelle Nozze di Figaro la Contessa è il personaggio virtuoso che nel perdonare i tradimenti diventa esempio di una morale molto anticonformista per quel tempo (..Dove sono i bei momenti - Le nozze di Figaro - W.A. Mozart).

Don Giovanni pagherà con la morte le sue scelleratezze e alla fine dell’opera Leporello canta: Tra fumo e fuoco... badate un poco... l'uomo di sasso... fermate il passo...

Giusto là sotto diede il gran botto, giusto là il diavolo se 'l trangugiò.

(ascoltate lo stupendo finale del secondo atto)

Così fa tutte è spesso considerata opera frivola, ma così non è. Nell’intricato gioco di coppia gli amanti di Fiordiligi e Dorabella sono quelli che collezionano solo delle “brutte figure” mentre le due donne, seppur ingannate riescono a riscattare la propria moralità e saggezza.

Per cercare di ridurre la crescita degli atti di efferata violenza verso le donne la politica intende inasprire le pene e introdurre nuovi reati. Tutto ciò è condivisibile ma non credo che tali provvedimenti siano veramente efficaci.

Padre Aldo Bergamaschi definiva i 10 Comandamenti come la linea dell’orizzonte che separa l’animalità dalla umanità. Le norme degli Ebrei rappresentano in ogni caso il risultato di una evoluzione etica, sociale e culturale non indifferente per quei tempi. Poi è arrivato Cristo e ha “alzato l’asticella” quando ha detto, pur facendo riferimento alla tradizione ebraica, “Ama il prossimo tuo come te stesso”, punto. Il cristianesimo pur nella continuità della tradizione ebraica è rivoluzionario e quindi discontinuo, prova ne è che quando i Farisei presentarono a Gesù una donna accusata di adulterio per dilapidarla pronunciò la frase “Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei”.

Anche il pensiero laico si è evoluto, pur se con maggiore lentezza. Con la rivoluzione americana si pongono le basi per il riconoscimento dei diritti quando si scrive “Noi riteniamo che sono per se stesse evidenti queste verità: che tutti gli uomini sono creati eguali; che essi sono dal Creatore dotati di certi inalienabili diritti, che tra questi diritti sono la Vita, la Libertà, e il perseguimento della Felicità”.

La via per la parità dei diritti è aperta anche se dopo quasi 250 (la Dichiarazione di indipendenza è datata 4 luglio 1776) non si può certo affermare che la meta è stata raggiunta.

Gli atti di violenza, abuso, e discriminazione nei confronti delle donne diminuiranno fino ad annullarsi solo se gli uomini cresceranno sotto il profilo etico, sociale e colturale.

Sintetizzando, è un problema educativo a 360 gradi, dalla famiglia alla scuola, dalla musica all’arte. Purtroppo in questa epoca non si riscontrano situazioni molto positive, assistiamo a una preoccupante deriva involutiva, una sorta di abbruttimento quasi un imbarbarimento della società e delle sue massime forme espressive.

Da melomane chiudo con il grande affresco del finale del Flauto Magico di Mozart.

Tamino ha superato tutte le prove per raggiungere la perfezione e come premio potrà unirsi alla sua Pamina. La Regina della notte è sconfitta.

La voce profonda di Sarastro, i toni sublimi del coro marcano il trionfo dell’amore sull’inganno e l’ingiustizia e ci devono dare la fiducia che un mondo migliore è possibile.

Riporto il testo del libretto di Emanuel Schikaneder della la scena finale dell’opera.

MONOSTATO, LA REGINA E LE TRE DAME

Ma zitti, zitti, zitti, zitti! Tra poco penetriamo nel Tempio.

MONOSTATO

Però, Regina! mantieni la parola! Sii leale! Tua figlia deve essere mia sposa!

REGINA

Io mantengo la parola! è mia volontà: Mia figlia sarà tua sposa!

LE TRE DAME

Sua figlia sarà tua sposa! (S’ode un tuono cupo e rumore d’acqua)

MONOSTATO

Ma silenzio, io sento un rumore tremendo, Come di tuoni e cascate.

REGINA E LE TRE DAME

Sì, questo rumore è spaventoso Come eco di tuono lontano!

MONOSTATO

Ora si trovano nelle sale del Tempio.

TUTTI

Là li vogliamo sorprendere, Cancellare i bigotti dalla Terra Con fiamme infuocate e spada potente!

LE TRE DAME E MONOSTATO (in ginocchio)

A te, grande Regina della Notte, La nostra vendetta sia portata in offerta! (Tuoni, lampi, tempesta)

MONOSTATO, LA REGINA E LE TRE DAME

Annientata, annullata è la nostra forza, Noi tutti precipitiamo nella notte eterna! - (sprofondano)

Tosto l’intera scena si trasforma in un sole.

SCENA ULTIMA

Sarastro sta in alto; Tamino, Pamina, entrambi in abito sacerdotale. Accanto a loro i sacerdoti egizi da entrambi i lati. I tre fanciulli reggono fiori.

SARASTRO

I raggi del sole dissipano la notte, Annullano il potere carpito con frode da ipocriti.

CORO DI SACERDOTI

Sia salve a voi consacrati! Voi penetraste attraverso la notte!  Sia grazie a te, Osiride! Si rechi grazie a te, Iside!

La fermezza ha vinto, E incorona quale premio La bellezza e la saggezza con lode eterna!

Vi consiglio di ascoltare e vedere il brano

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