sabato, novembre 21, 2009

Alitalia e Ryanair: alcune strane coincidenze

I gironi scorsi, il 6 novembre, nella trasmissione “Otto e mezzo”, il programma di approfondimento della rete televisiva “La7”, la brava conduttrice Lilli Gruber ha intervistato un compito e serio Roberto Colaninno. Ha parlato dell’Alitalia come di una compagnia risanata che sta ottenendo risultati soddisfacenti. Ovviamente non è affar suo parlare dei 4 miliardi di perdita della “vecchia Alitalia” che verranno addebitati a tutti gli italiani.

Un altro argomento, che mi ha colpito, ha riguardato il personale che è stato lodato per la dedizione al lavoro la professionalità ecc..

Dopo queste belle parole dopo soli 10 gg ecco uno sciopero selvaggio del personale dell’aeroporto di Fiumicino, ma come?, non andava tutto liscio come l’olio? Ad esempio vedi articolo sulla Stampa

Qualche giorno fa la “Ryanair” annuncia l’intenzione di diventare il primo vettore italiano per numero di passeggeri trasportati.

In questa contesa mediatica c’è senz’altro chi “trucca” la verità e chi invece parla perché sa che cosa dice.

Sono sempre stato un sostenitore della linea che doveva portate al “fallimento” della Alitalia, solo così avremmo potuto capire in che modo affrontare il problema della interconnessione tra i sistemi di trasporto.

Così nulla è stato chiarito.

La Ryanair ha quella flessibilità e imprenditorialità per andare ad inserirsi negli spazi lasciati liberi da Alitalia o da altri operatori.

In un tale contesto ritengo che l’Alitalia (quella nuova) non riuscirà a competere e tra non molto assisteremo alla solita sceneggiata, chi se la compera, che fine fare all’ormai dimezzato personale (rispetto alla vecchia Alitalia) ecc..

Sino ad ora hanno parlato gli operatori ed i politici se ne sono stati fuori, almeno sulla stampa, ma sappiamo bene qual è il loro reale peso.

La Lombardia di Formigoni ha battagliato per Malpensa e l’Expo 2015 è praticamente alle porte e rappresenta un’occasione per fare ottimi affari fino a che punto si vorrà difendere l’italico tricolore dipinto sulle carlinghe degli aerei?

E se la Lega, sempre a caccia di soldi facili, dovesse ritenere che la l’arpa celtica stilizzata sugli aerei di Ryanair possa rappresentare una buona occasione che fine farà l’Alitalia?

Ancora una volta staremo a vedere, come al solito noi cittadini siamo trattati come “popolo bue” al quale si può raccontare tutto, tanto poi a decidere sono sempre i soliti !!!

martedì, novembre 10, 2009

20° anniversario dell’abbattimento del muro di Berlino: ma per Berlusconi il muro è sempre lì.

Sono nato nel giugno del 1954. La costruzione del “muro di Berlino” è uno dei pochi ricordi della prima infanzia. In quell’estate del 1961 ero a casa delle mie prozie a Basilea. Non avevano la televisione, ma una di quelle grandi radio a valvole, ci si sintonizzava sui canali ruotando una grossa manopola, la voce del cronista usciva da una potente cassa acustica. Le mie prozie ascoltavano molto preoccupate. La Svizzera era stata neutrale durante il secondo conflitto mondiale ma non per questo aveva patito disagi e sofferenze. La costruzione del muro poteva avere conseguenze serie, dicevano, e se gli alleati avessero reagito? Il muro era l’ennesima provocazione del regime sovietico al mondo occidentale e capitalista. Un anno dopo o poco meno ci sarebbe stata la “crisi di Cuba”. Il regime sovietico “giocava” pericolosamente per mettere alla prova i regimi democratici filo statunitensi.

Solo dopo tanto tempo leggendo l’opera di Churchill ho capito che si trattava di una pericolosa “schermaglia”, Stalin era uomo di parola ed aveva garantito agli alleati che in Europa non ci sarebbero state più guerre per almeno 50 anni.

E così è stato ed è.

L’utopia comunista, con la costruzione del muro, ha messo in evidenza tutti i suoi limiti, le sue mancanze, la sua incapacità a realizzare progresso e benessere generalizzato.

La costruzione del muro, oggi lo possiamo dire, segna l’inizio della caduta del comunismo. Ci sono voluti 28 anni per demolire il muro, non certo una notte.

L’anniversario del 9 novembre è un fatto puramente simbolico così come il 14 luglio è l’anniversario della Rivoluzione Francese. Il nostro modo di vivere a bisogno di queste ricorrenze, che in realtà sono un po’ banali e sciocche.

L’importante è tutto quello che c’è stato prima e ci sarà dopo.

Per Berlusconi il tempo non è passato. La sua propaganda più incisiva fa ancora leva sui “comunisti che mangiano i bambini”. Per lui il muro non è stato abbattuto è sempre lì a dividere i buoni, in questo caso i sui amici – alleati, dai cattivi, l’attuale PD erede dei comunisti, le toghe rosse, i giornalisti che si permettono di criticarlo, ecc… Agli italiani questo modo di ragionare piace, da, come dire delle certezze, un muro è qualche cosa che da solidità che serve per capire chi sta di qua e chi di la.

In tutto questo capite bene c’è la negazione della storia, non si vuol comprendere che le società si evolvono e che devono darsi sempre nuovi obiettivi per poter crescere e prosperare.

Fare riferimento a steccati e logiche del passato può essere anche vantaggioso ed il successo di Berlusconi ne è la dimostrazione, ma si corre il rischio di dover pagare il “conto” tutto in una volta, così come il muro di Berlino dopo 28 anni dalla sua costruzione è stato abbattuto in una sola notte.

lunedì, ottobre 26, 2009

Il caso Piero Marrazzo.

Chi vuole avere notizie sul caso c’è l’imbarazzo della scelta, potete linkare su Wikipedia e da lì documentarvi per bene.
Sono tanti gli uomini politici, condottieri, magnati, insomma persone che hanno raggiunto il potere che hanno avuto o hanno comportamenti sessuali non perfettamente conformi alla morale comune. In questo caso vorrei fare una semplice digressione non si tratta di discriminare l’omosessuale, il transessuale, il bisessuale, ecc, ma si deve considerare che questi comportamenti riguardano una minoranza di individui e quindi non possiamo considerarli “normali”. Vi sono società, quale ad esempio quella mussulmana, che condannano duramente questi comportamenti. Ma non voglio approfondire questa tema complesso e delicato.
Nel caso in questione dobbiamo riflettere sul fatto del ricatto e forse se possiamo anche configurare un reato di corruzione da parte di Marrazzo
Marrazzo ha ceduto al ricatto. Tutta la questione è emersa perché i carabinieri indagavano su “mele marce” all’interno dell’arma.
L’indagine ed un processo ci diranno quanto è effettivamente accaduto, speriamo presto, ma da quanto emerso i carabinieri si sarebbero fatti riconoscere da Marrazzo e questi per evitare lo scandalo avrebbe offerto dei soldi.
E questo è l’uomo che “fustigava” i truffatori alla TV e difendeva i deboli consumatori?
È facile dire ho sbagliato, adesso che tutta la faccenda è sulle prime pagine dei giornali. Era Marrazzo che si sarebbe dovuto recare dai carabinieri 5 minuti dopo il subito ricatto. È un uomo pubblico che ha una grande responsabilità di governo e non può comportarsi come un cittadino normale e quindi su certe cose si può anche sbagliare.
Questi sono i nostri politici, alla fin fine sono degli affaristi che sfruttando certe posizioni o situazioni fanno gli affari loro, ma la loro moralità ed etica è dubbia e inconsistente.

lunedì, ottobre 12, 2009

Brunetta ed il decreto sulla produttività del pubblico impiego.

Sul sito del Governo è a disposizione lo “Schema di decreto legislativo di attuazione della legge 4 marzo 2009 n. 15 in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni”.
Ritengo che questo testo, datato 19 maggio 2009, sarà rivisto per la modifica di alcune date ma in ogni caso è di riferimento per capire i contenuti del provvedimento.
Il comunicato stampa con il quale il Ministro annuncia l’approvazione di questo decreto legislativo e ne descrive in modo sintetico i contenuti sembra quasi che si riferisca a tutt’altro.
Leggete il contenuto di queste slide.
Il decreto contiene vere e proprie “perle” scritte in burocratese di altissimo livello, sono tantissime, ma ne cito solo alcune, quelle che mi sono rimaste più impresse:
· Il titolo dell’art. 4 “Ciclo di gestione della performance"
· All’art. 14 nel quale si descrivono i compiti dell’organismo indipendente di valutazione della performance si dice che:”… cura annualmente la realizzazione di indagini sul personale dipendente volte a rilevare il livello di benessere organizzativo e il grado di condivisione del sistema di valutazione nonché la rilevazione della valutazione del proprio superiore gerarchico da parte del personale e ne riferisce alla predetta Commissione.”
· Il 1° comma dell’art. 15 “L’organo di indirizzo-politico amministrativo promuove la cultura della responsabilità per il miglioramento delle performance, del merito, della trasparenza e dell’integrità”
E via di questo passo.
Credetemi sono 50 pagine che fanno drizzare i capelli se questo è lo strumento per ottimizzare la produttività del lavoro pubblico siamo fritti !!!
Il titolo di questo “Decreto legislativo”, aspetto di vederlo pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, contiene una frase sulla quale riflettere: “ottimizzazione della produttività”.
La “produttività” è un rapporto, siccome ci si riferisce in modo esplicito al lavoro è da intendersi come “produttività del lavoro”, ovvero la quantità di lavoro necessaria per realizzare un certo bene o servizio.
L’ottimizzazione è da intendersi come l’ottima allocazione del lavoro tra le diverse attività, beni e servizi, in presenza di vincoli.
Si può constatare come si faccia riferimento ad elementi estremamente concreti che fanno parte della gestione di una attività produttiva.
Perché nell’articolazione del decreto non si è seguita questa traccia estremamente concreta ed operativa?
Il tutto è da approfondire, in ogni caso la prima impressione è quella di dover apparire a tutti costi con fatti eclatanti, al popolo gli si può propinare qualunque “idiozia” tanto non ha gli strumenti per comprendere.
Adesso l’importante è incassare consensi per mantenere una posizione di potere, se poi i risultati non si vedranno la colpa sarà sempre della “minoranza”, speriamo che non sia “ebrea”, “massona”, comunista, ecc..

venerdì, ottobre 09, 2009

La sentenza della Corte Costituzionale sul “Lodo Alfano”

Se ne parla e si scrive moltissimo e non so se queste riflessioni sono già state analizzate da altre, ma che importa questo è il mio diario pubblico e quindi scrivo quello che ritengo opportuno. Nel gran parlare e discutere mi sembra opportuno considerare due aspetti, il primo relativo al contenuto della sentenza, il secondo riguarda le ragioni per cui Berlusconi riesce a conservare un così alto consenso popolare.

Analizziamo il primo aspetto. La Corte Costituzionale ha in definitiva ribadito il principio che il Presidente della Repubblica, sentito il Parlamento (è noto che procede alle così dette “consultazioni”) conferisce l’incarico, alla persona indicata dai parlamentari, di formare il Governo, tanto che si parla di Presidente del Consiglio Incaricato. Tale persona, nel caso in cui riesca nell’intento, giura “nelle mani” del Presidente della Repubblica fedeltà alla Costituzione e quindi riconosce la sovranità del voto popolare. Il popolo con libere elezioni ha delegato i parlamentari a rappresentarlo. Dopo questo iter il Governo si presenta al Parlamento e chiede la “fiducia”, ovvero i delegati del popolo lo legittimano a governare.

Anche se non sono un costituzionalista e quindi posso aver usato termini impropri mi sembra che la sostanza sia questa.

I leader della attuale coalizione di governo e lo stesso Berlusconi affermano che “nei fatti” il popolo ha eletto il Presidente del Consiglio, perché il partito indica il “candidato premier”.

Apro una parentesi, vi ricordo che neanche negli USA il Presidente è eletto direttamente dagli elettori è infatti noto che, con sistemi differenti da Stato a Stato, gli elettori eleggono con un sistema sostanzialmente maggioritario dei “grandi elettori”, i quali poi eleggono il Presidente. Ogni Stato ha un certo “peso” in termini di grandi elettori ed è per questo che è importante aggiudicarsi gli stati più popolosi. Ricordo anche che il Senato degli USA rappresenta uno strumento di “contrappeso” alla Camera, nel primo i senatori sono 2 per Stato indipendentemente dalla popolazione dello Stato, mentre alla Camera i rappresentati sono proporzionali alla popolazione.

La Corte Costituzionale ha ribadito che stante l’attuale testo della Costituzione il Presidente del Consiglio non è eletto dal popolo quindi è “primo tra primi” e siccome dopo tangentopoli è stata abrogata l’immunità parlamentare c’è poco da fare si deve sottoporre al giudizio dei giudici.

Il fatto che nella sentenza del 2004 sulla incostituzionalità del “Lodo Schifani” non si sia fatto riferimento alla necessità di una legge costituzionale è elemento secondario perché nel 2004 c’era un’altra legge elettorale ed inoltre gli elementi di valutazione dei giudici possono via via affinarsi nella discussione su di un determinato problema.

Il centro destra non può pretendere che la Corte Costituzionali accetti una riforma costituzionale di fatto. Si deve operare nel rispetto delle regole prescritte dai padri costituenti.

Se il centro destra è sicuro della sua forza si presenti al Parlamento proponga le modifiche, rispetti l’iter previsto dalla Costituzione e poi vedrà che non riceverà appunti ed osservazioni di sorta.

Veniamo al secondo aspetto quello che riguarda il consenso popolare a Berlusconi.

A questo proposito si deve essere molto obiettivi. I reati di cui è accusato Berlusconi sono in realtà considerati dei “peccatucci” dalla gran parte del popolo italiano. Diciamocelo chi, potendoselo permettere, non evaderebbe o eluderebbe il fisco? Permetterselo vuol dire avere fior di consulenti che ti propongono “scappatoie” al limite della legalità e che ti permettono di pagare meno tasse.

In Italia se un qualunque imprenditore rispettasse alla lettera tutte le norme attualmente in vigore può acquisire una rilevante agiatezza, ma sono convinto che non riesce in 20-25 anni diventare uno degli uomini più ricchi d’Italia.

Re Mida è una favola. Rockefeller, Bill Gates e tanti altri sono diventati ricchissimi perché hanno sfruttato posizioni monopolistiche, sono riusciti ad essere dei “diversi” e quindi si arricchiti in modo smisurato.

Nello stesso modo ha fatto Berlusconi è quindi chiaro che abbia una miriade di “scheletri nell’armadio” e quindi nei suoi confronti pendono una altrettanto miriade di cause civili e penali.

Tutti gli italiani vorrebbero in fin dei conti fare come ha fatto Berlusconi, parafrasando me stesso, Napoleone, ho spesso detto:”ogni soldato ha nello zaino il bastone da Maresciallo”, quindi ognuno di noi vorrebbe essere Lui.

Questi reati, anche se spregevoli, vengono in qualche modo perdonati da una collettività che si sente oppressa. Berlusconi è riuscito a convincere gli italiani che siccome lui è stato oppresso, è riuscito ad affrancarsi ed è l’unico in grado di trovare la soluzione a tutti i problemi di questa nazione.

Solo così si giustifica la frase conclusiva “..viva l’Italia viva Berlusconi”, l’Italia in questo contesto non è lo Stato italiano ma gli Italiani e quindi viva Berlusconi che tutti li rappresenta, paladino delle rivendicazioni di maggior benessere che tutti vogliono.

La cosa grave di questa vicenda sta proprio nel fatto che il raggiungimento di maggior livello di benessere è visto prima di tutto in un ambito privato ed è conseguibile con “qualsiasi mezzo”. Non si vuole riformare il sistema, è troppo complicato, si vuole trovare il modo per “aggirare” il sistema.

Su questo si è pronunciata la Corte Costituzionale ed ha fatto bene.

giovedì, ottobre 08, 2009

Lodo Alfano, dopo la sentenza Berlusconi ha perso le staffe.

Il sito web del Corriere della Sera riporta il video con le frasi a caldo di Berlusconi di commento alla sentenza della Corte Costituzionale.

Se lo ascoltate alla fine, dice: ”…. queste cose a me mi caricano, agli italiani gli caricano, viva l’Italia, viva Berlusconi”.

Io non sono certo uno che conosce bene la grammatica, ma quel “a me mi” stona proprio, lui che si vanta di aver fatto un liceo da gran secchione di essere primo tra tutti, e no questa giusta sentenza l’ha proprio fatto inca…re.

È grave che il Presidente del Consiglio che in questo momento gode del consenso popolare se la prenda sempre con la “sinistra”, sono tutti atteggiamenti molto pericolosi che nascondono intenzioni dittatoriali o almeno una sorta di “assolutismo” democratico

I difensori di Berlusconi nell’udienza pubblica alla Corte Costituzionale hanno sostenuto che l’attuale legge elettorale nei fatti sancisce che il Presidente del Consiglio non riceve l’incarico dal Presidente della Repubblica ma dal popolo, egli è pertanto non primo inter pares, ma primo super pares.

Mi sembra che questo sia il passaggio più preoccupante di tutta la vicenda. Berlusconi sottolinea questo fatto quando alla fine dice ancora “.. viva l’Italia, viva Berlusconi”, associa l’Italia, ovvero gli italiani alla sua persona.

Leggere il discorso che Mussolini ha tenuto alla Camera dei deputati il 3 gennaio 1925 in riferimento alle vicende del delitto Matteotti è assai istruttivo.

Il contesto è molto diverso, questo è ovvio, ma quello che sorprende è il modo di porsi del capo del Governo.

Il popolo è con me e quindi io agisco in suo nome per il suo bene, sono le leggi e le norme che impediscono al popolo di essere felice e prospero.

Stiamo attenti.

Purtroppo è molto vero quanto scrive Donald Sasson nel saggio “Capitalisti e anti capitalisti” in Storia dell’economia mondiale a cura di Valerio Castronovo vol. 8 pag 359 Il Sole 24 ore, riferendosi alla situazione del XIX secolo: “Per avere successo, le correnti di opinione non possono permettersi di esibire quella coerenza e consistenza che caratterizza invece i piccoli gruppi politici. Coerenza e purezza condannano tutti all’oblio”.

In questo momento la sinistra vorrebbe rappresentare la coerenza e purezza, sottolineo il vorrebbe, ma se continua così non potrà recuperare consensi, il centro destra invece vorrebbe instaurare un regime forte del consenso popolare. Siamo proprio messi male !!!

lunedì, ottobre 05, 2009

Regolarizzazione colf e badanti il “flop” c’è stato.

Nel post del 10 settembre ho paventato la possibilità di un flop di questo provvedimento, anzi ho azzardato un dato di ca. 300.000 domande come limite evidente di una iniziativa governativa che non ha tenuto conto della reale situazione nella quale si trova l’Italia.

Il governo voleva fare “cassa” sulle spalle degli over ’80 per ma è rimasto a secco, il rapporto diffuso riporta che delle ca. 290 mila domande presentate quelle relative alle “badanti” sono solo 114 mila, ca. il 39%. Questo dato dimostra che quanto ho ipotizzato nel post del 10 settembre è abbastanza corretto.

Non sono tanti i pensionati che in questo momento hanno un reddito imponibile superiore ai 20.000 euro. I figli, che attualmente si prendono cura degli anziani genitori, anche se con reddito adeguato, non hanno nessuna intenzione di accollarsi, in questo momento di crisi, ulteriori oneri di tipo contributivo. Si accetta il rischio, il turnover di badanti è sempre stato abbastanza rilevante, quindi se insorge qualche problema è facile sostituire la badante. Vedremo se il governo emanerà norme molto repressive con espulsioni in massa degli irregolari. Quest’ultima cosa farà piacere ai “nazionalisti” ma potrebbe provocare un certo malcontento in una fascia della popolazione abbastanza sensibile proprio nelle aree del nord. Nel rapporto sintetico redatto dal Ministero sulla distribuzione per provincia tra le prime 10 solo 3 sono del centro sud (Roma, Napoli e Caserta) tutte le altre sono del nord. Dalla provincia di Milano sono state inoltrate il maggior numero di domande, al momento il Ministero non fornisce notizia circa la distribuzione tra colf e bandanti, nel caso questa si presenti nei termini 60-40 % vuol dire che i ricchi cittadini del nord hanno deciso di non “rischiare” con le colf ma come ho detto la cosa è ben diversa se si analizza il fenomeno nelle classi a reddito meno elevato.

Il governo pensava di racimolare 1,5 miliardi di euro da questa operazione 2009-2010 adesso saranno meno della metà.

E se lo stesso capiterà con lo scudo fiscale?

Ci avete fatto caso di quanto se ne è parlato? Si è tuonato: “evasori questa è la vostra ultima occasione, o vi mettete in regola o sarà il rogo !!!”

Vedremo, siccome l’ultimo provvedimento di sanatoria risale a qualche anno fa siamo proprio così sicuri dell’ammontare dei capitali fuoriusciti illegalmente.

Forse Tremonti è ben informato in quanto da commercialista esperto avrà dato buoni consigli ai sui “grandi” clienti. Adesso ne darà di altrettanto buoni e quindi non è detto che i soldi possano rientrare con tanta facilità.

Insomma i casi “Alitalia” continuano e prima o dopo arriverà il momento di fare i “conti”. Le “vittime” dello sconquasso saranno i più deboli di questa società, speriamo in bene.

domenica, settembre 27, 2009

I prezzi dei generi alimentari nella Grande Distribuzione: c’è qualcosa che non funziona.

In questi giorni ho fatto una gita in Svizzera. Nazione con il reddito pro-capite tra i più alti al mondo ed il costo della vita è notoriamente elevato. Eppure ci sono delle “sorprese”. Ho fatto acquisti alla Migros e riporto i prezzi di tre prodotti sui quali dobbiamo riflettere: latte fresco, carote e mele golden. Tutti e tre i prodotti sono stati prodotti in Svizzera (etichetta con tracciabilità completa). Riporto i prezzi in € (per facilità espositiva considerando un cambio EUR SFR di 1,51) Il prezzo del latte fresco, prodotto in montagna come che riporta la dicitura in etichetta, costa € 1,09, mentre il latte fresco “normale” costa € 0,96; questo latte per caratteristiche è molto simile al nostro “Latte pastorizzato fresco di alta qualità”. In Italia (vedi anche il sito sms consumatori) il prezzo del latte fresco varia sensibilmente molte marche diverse, varie offerte che si ripetono qua e là comunque in condizioni normali il prezzo del latte pastorizzato fresco è di ca. € 1,40 al litro.

Veniamo alle carote, quelle Svizzere vengono € ,92 al kg, al Conad (nord Italia) non meno di 1,40 sempre al kg. Sul sito di sms consumatori il prezzo è un po’ inferiore, ma quello che scandalizza è il prezzo alla produzione 10 centesimi !!!

Ultimo prodotto le mele golden, anche queste rigorosamente di origine Svizzera. In etichetta c’è il nome del produttore e la data di raccolta il 21 settembre 2009. Prezzo della confezione da 10 kg € 11,90 ovvero € 1,19 al kg. Al Conad ve lo posso assicurare il prezzo “normale” e di € 2,25 e si stratta della produzione dell’anno scorso. Una volta a casa se non vengono mangiate il 2-3 giorni sono da buttare !!!.

In questi giorni in Trentino si è piena raccolta, i produttori vendono le mele € 0,90 al kg, mentre il prezzo di mercato per vendita all’ingrosso f.co azienda è di € 0,20 al kg.

La morale è semplice, i prezzi al dettaglio in Italia per questi tre prodotti alimentari, presi a caso sono superiori di almeno il 30% rispetto alla ricca e cara Svizzera. Le cose a casa nostra proprio non funzionano, tasse, speculazioni, sistema distributivo prevaricatore, produttori non organizzati, ecc.. tutto contribuisce a questo stato di cose. Chi ci metterà mano? I nostri politici se la prendono con questo e quello e i problemi veri rimangono irrisolti, dove ci porterà tutto questo?

lunedì, settembre 21, 2009

Le esternazioni del Ministro Brunetta: a che pro?!

Il Ministro Brunetta è uomo intelligente, ha saputo imporsi in un mondo non certamente facile. Non è la prima volta che un “piccolo” sa riscattare l’apparente diversità fisica con la grinta e l’audacia di un “gigante”.

Certe frasi dette, anzi, a quanto pare urlate, all’assemblea del PDL a Cortina d’Ampezzo devono farci riflettere.

Perché si deve a tutti costi strappare l’applauso becero delle folle? Sappiamo perfettamente che ci sono dei luoghi comuni che se sbandierati ci danno un ampio consenso tipica è la frase “piove governo ladro !!”. Non ne conosco l’origine ma ci vuole poco a dare la colpa anche della pioggia ad un certo modo di governare che non fa altro che tartassarci con nuovi e diversi balzelli. Si va dalla multa perché si telefona andando in bicicletta alla tassa sulla tassa, vedi l’iva pagata in più sulla fornitura di certi servizi.

Sulla prima pagina del Corriere della Sera di ieri allo show di Brunetta si contrapponeva la spietata analisi di Izzo che riportava i dati delle denunce dei redditi del 2008.

Ma come, sono solo meno di 80.000 quelli che dichiarano un reddito maggiore di 200.000 euro ? il che vuol dire che al netto ti rimangono in tasca netti meno di 100.000 euro all’anno, non sono pochi, ma se mi compro il suv da 100.000 e passa euro con che cosa mangio?

Si fa presto a sapere quante automobili di lusso sono state vendute in Italia, ed allora perché sbraitare contro questo e quello.

Forse sarebbe più utile stare zitti e cercare di mettere mano ad un sistema che genera profonde ingiustizie. Più passa il tempo e più la situazione peggiora, chi sarà in grado di raddrizzare questa baracca traballante?

Se si mette a fare lo showman anche Brunetta vuol dire che siamo proprio messi male !!!

venerdì, settembre 18, 2009

Una preghiera per i soldati morti nel “pantano afgano”.

Quella che i talebani stanno facendo è, dal loro punto di vista, una guerra partigiana di liberazione. Noi li chiamiamo “terroristi”, ma se vogliamo usare un po’ di obbiettività si stanno comportando esattamente come coloro che nel periodo 43-45 abbiamo chiamato partigiani e come tali considerati eroi per aver contribuito alla sconfitta dei tedeschi.

Napoleone ha perso le sue truppe migliori in Spagna, ha quasi sempre vinto in “campo aperto”, ma le sue truppe vennero decimate in agguati ed assalti. I suoi Marescialli vennero sconfitti e solo la sua presenza riuscì, in alcuni momenti, a ristabilire la superiorità francese.

Gli eserciti regolari possono ben poco contro quelli partigiani soprattutto se si verificano le seguenti condizioni:

primo, la possibilità di creare nuclei combattenti in zone impervie difficilmente controllabili;

secondo, disporre di un sistema di rifornimento di armi regolare ed efficiente;

terzo, disporre di una fonte di finanziamento altrettanto sicuro, ovvero avere degli alleati;

quarto, poter mobilitare gli uomini sulla base di uno spirito ideologico sia a carattere universale come la religione sia a carattere nazionale come il “salvare la Patria dall’invasore”.

Se si vuole vincere la guerra contro i terroristi/partigiani si deve affrontare uno alla volta le condizioni di cui sopra, non c’è nulla da fare.

Controllare il territorio non vuol dire nulla perché preso un talebano ne “spunta” almeno due.

I servizi segreti operanti in Afganistan sapranno certamente chi arma i talebani e chi li rifornisce e chi da loro i soldi per pagare le armi.

Si dice che sono dotati di armamento leggero ma evoluto, tutto questo costa tantissimo. Sono finanziati dagli utili del petrolio? Allora vincerli è quasi impossibile. Sono finanziati da stati come il Pakistan o l’Iran ?, allora la cosa è difficile ma prima o poi potrebbe cambiare. Si finanziano con il mercato dell’oppio? allora in questo caso non resta che provocare il crollo del prezzo della droga liberalizzandone o almeno regolarizzandone la vendita in tutto l’occidente.

Senza armi o munizioni anche il più integralista dei mussulmani può fare ben poco nei confronti di chi è ambasciatore di pace e di progresso nel rispetto di una differente visione della vita e della società.

Oggi non ci resta che inchinare il capo ed essere vicini ai famigliari e conoscenti delle vittime, cercare di confortarli e sostenerli nel momento del dolore.

Domani ripensiamo pure sull’opportunità di questa guerra, il nostro obiettivo non è di perderla, ma con le sole armi della guerra sarà difficile vincerla.

domenica, settembre 13, 2009

Gran Premio d’Italia di F1 e le bandiere della lega

Alla fine del Gran Premio d’Italia a Monza le telecamere hanno inquadrato la folla festante. C’era un gran sventolio di bandiere, tante con l’emblema della Ferrari, tante con il simbolo della Lega Nord, non ne ho vista una con il tricolore. La cosa mi ha colpito, sono queste “piccole cose” che non mi piacciano. Io sono fiero di essere membro di una delle più importati associazioni di servizio del mondo e sul risvolto della giacca porto quasi sempre la pin dell’associazione, ma è piccola non è “ostentata”, “sbandierata”.

In passato “le bandiere” anziché unire le genti le hanno divise. Quante bandiere sono state il simbolo di eserciti in guerra, emblemi di ideali folli, quel tempo è passato, i leghisti ne sono consapevoli?

sabato, settembre 12, 2009

La destra ci porterà guai economici a non finire, e la sinistra non riesce a “riformarsi”: ecco un esempio.


Alcuni giorni fa mi è stata recapitata una lettera che mi ha fatto discutere per il contenuto, poi in un secondo momento ho rilevato che gli aspetti formali fanno più riflettere.


La lettera in questione su carta intestata del Comune di Reggio Emilia titola “Si estende il servizio integrato di raccolta differenziata domiciliare dei rifiuti”.

La lettera è firmata dal Sindaco di Reggio Emilia e dai Presidenti delle Circoscrizioni coinvolte. Le ragioni della lettera sono chiarissime, per aumentare la raccolta differenziata si ritiene che sia più opportuno e vantaggioso procedere alla raccolta “porta a porta” dei rifiuti. Su questo non entro nel merito.

Vengo agli aspetti formali.

Primo, la lettera è spedita utilizzando una busta commerciale sulla quale è riportato il logo del Comune di Reggio Emilia e quello di Enìa, poi sulla lettera appare solo il logo del Comune, mi chiedo perché?

Secondo, nella lettera si parla di “Il progetto, elaborato da Enìa,…” eppure se si va sul sito web di Enìa, non c’è la minima traccia di tale progetto.

A questo punto mi sono chiesto qual è l’autonomia decisionale di Enìa.

Sappiamo che i soci di Enìa Spa sono i comuni, e questi enti hanno momenti istituzionali nei quali possono orientare le politiche aziendali.

La lettera in questione doveva esserci inviata da Enìa e doveva spiegarci le ragioni economiche di una tale scelta.

Oggi paghiamo una tariffa per un certo tipo di servizio, il servizio cambia diteci quali componenti economiche si vengono a modificare.

Il servizio costa di più o di meno ?. Cosa significa aumentare la raccolta differenziata in termini economici ?.

In Italia nel 2007 l’energia che si ottiene dagli RSU (Rifiuti Solidi Urbani) è solo lo 0,76% di tutta l’energia consumata tale percentuale era lo 0,08% nel 1996. Si tratta di una progresso sensibile, peccato che nel 2007 nella piccola Danimarca l’energia da RSU rappresenta il 4,5% sul totale dei consumi. In Germania gli inceneritori, che hanno bruciato le schifezze di Napoli, forniscono l’1,15% dell’energia consumata, in termini assoluti gli impianti producono tre volte tanto di quelli italiani.

In questo contesto farci capire che fare raccolta differenziata è utile ed economicamente vantaggioso sarebbe stato molto più proficuo che non: “il senso civico e la sensibilità ambientale…”.

Ecco il “vizio” degli amministratori di sinistra, far valere le logiche di sempre. Enià è una società ma gli ordini li deve prendere dal politico. Ed il politico di sinistra parte sempre dal presupposto che per raggiungere certi obiettivi sia assolutamente necessario “istruire” se non “indottrinare” il cittadino.

Possibile che non ci si renda conto che questo fare politica non paga più?

Con quali argomenti si vorrà contrastare la politica pseudo dittatoriale di Berlusconi e quella protezionistica della Lega ?

Quali saranno gli obiettivi che verranno esposti all’elettorato di centro sinistra sempre più disorientato che dimostra con il voto di aver ben poca fiducia nei politici di sinistra ?.

Qualcuno risponderà !!!?

giovedì, settembre 10, 2009

Regolarizzazione bandanti: è possibile un flop !!!

Nel post del 4 settembre ho messo in evidenza come la procedura messa on line dal Ministero dell’Interno non è complicata ma neppure adatta al tipo di utenti, pensionati poco autonomi ecc. In pratica si è quasi obbligati ad utilizzare un intermediario.

Le domande presentate sono circa 50.000 ovvero poco più di 5000 al giorno, a questo ritmo la regolarizzazione delle 500-700 mila badanti diventa un traguardo irraggiungibile. È però facile supporre che verso la fine del mese si abbia un forte incremento nel numero delle domande presentate.

In ogni caso il “flop” delle “regolarizzazioni” potrebbe anche verificarsi per una ragione più semplice. Chi si rivolge all’intermediario si renderà conto che la regolarizzazione è una operazione costosa. Per chi vive di pensione e di un piccolo gruzzolo, che di questi tempi rende pochissimo, un aumento delle spese di almeno 1000-1500 euro all’anno non è cosa da poco.

Si mette sul “piatto della bilancia” un ragionamento semplice: “e se NON regolarizzo la badante che cosa mi può succedere?, vuoi che mi sbattono in galera? Forse è meglio sarà lo Stato a dovermi accudire e così risparmio pure i soldi per la bandante”. Scusate l’ironia della cosa, ma non la sottovaluterei.

Staremo a vedere. Se la regolarizzazione interesserà un numero di badanti-colf di ca. 300.000 persone vuol dire che si è deciso di “rischiare” piuttosto che rispettare la legge. Sarà un altro piccolo tassello di come questo governo del fare in realtà non sa valutare completamente le conseguenze delle proprie scelte politico-economiche.

giovedì, settembre 03, 2009

Regolarizzare badanti e colf via Internet: un dimostrazione di efficienza !!!

Il Ministero dell’Interno ha deciso che la regolarizzazione delle 800.000 e passa badanti e colf debba essere fatta in via telematica. L’innovazione è emblematica e per certi versi importante. Ci si è resi finalmente conto che le scartoffie oltre un certo limite diventano semplicemente ingestibili, soprattutto se si vuole fare le cose con celerità ed efficienza.

Ci sono due cose da evidenziare, la prima ha un carattere tecnico, la seconda ha un carattere politico-economico.

Veniamo alla parte tecnica. Sono andato sul sito del Ministero e mi sono registrato. Come prima cosa il manuale della procedura è di 49 pagine, per fare tutta la trafila sono necessarie 5 operazioni fondamentali compresa quella di scaricarsi sul PC un programmino che ci permette la compilazione del modulo.

Il tutto deve essere preceduto dalla compilazione del modulo F24 per pagare i 500,00 euro forfettari, ma questi sono solo i primi.

Credetemi, se il vecchietto o la vecchietta si imbarca nel “fai da te” di questa compilazione on line non so proprio perché abbia bisogno di una badante.

Ma lo vedete voi l’anziano che smanetta con link, password, download, e il clicca di qua e di la. Non scherziamo per favore !!!. Chi ha veramente bisogno di una badante non sa nemmeno accendere il computer ed il figlio o parente giovane non ha certamente voglia di perdere una giornata per leggersi istruzioni e quant’altro. Come al solito il “fai da te” diventa una corsa ad ostacoli ed allora meglio affidarsi al solito intermediario che ti risolve il problema. Dopo tanti slogan sulla semplificazione in realtà non si è semplificato nulla.

Veniamo all’aspetto politico-economico.

Questa regolarizzazione segue di poco la legge che considera reato penale la clandestinità e conseguentemente è complice di reato chi in qualunque modo favorisce la clandestinità. Per semplice sillogismo anche chi ospita uno straniero non in regola diventa perseguibile.

Capite la tecnica? Come prima cosa si creano i presupposti per essere incolpati di un reato, poi dimostrare magnanimità. Siccome alla fin fine con i soldi si possono sistemare tante cose ecco che devi fare la “Dichiarazione di emersione di lavoro irregolare di extracomunitari”.

Per il vecchietto/vecchietta la spesa dei 500,00 euro è solo la prima. Continuando nella più stretta coerenza il nostro vecchietto, datore di lavoro, ha tutta una serie di obblighi che deve rispettare e quindi la regolarizzazione vorrà dire pagare tasse e contributi per la badante che è diventata una “dipendente” a tutti gli effetti.

Sulla stampa sono apparse cifre non certamente lontane dal vero, se una badante riceve oggi “in nero” tra i 10 ed i 12 mila euro all’anno e tale importo viene ricevuto anche dopo la regolarizzazione vuol dire che come minimo il datore di lavoro verserà ca. € 2000,00 di balzelli vari. Fate presto a fare il totale la “regolarizzazione” porterà nelle vuote casse dello stato un miliardo e mezzo di euro.

Questi sono soldi che verranno dalle tasche degli italiani. Lo stato non è in grado di fornire servizi agli anziani e come al solito fa cassa proprio sulle spalle di quei cittadini di cui dovrebbe avere cura.

Questa è una “triste” morale altro che "efficienza" informatico-amministrativa.

martedì, settembre 01, 2009

I sogni di Berlusconi che NON diventano realtà

Ieri, 31 agosto è scaduto il termine per poter recuperare una quota (ca. il 70%) delle obbligazioni della “vecchia” Alitalia. Il Sole24Ore in un articolo dell’8 agosto stimava che sono ca. 40.000 i risparmiatori interessati all’operazione. L’ultimo atto legislativo correggeva una vera e propria ingiustizia anche perché il decreto di marzo concedeva un recupero di al massimo il 30%, inoltre non era chiaro se potevano beneficiare della operazione i risparmiatori in possesso di quote di fondi nei quali sono compresi i titoli obbligazionari di Alitalia i cosiddetti “Mengozzi bond”.

In ogni caso il risparmiatore non si illudi di entrare in possesso dei soldi in tempi brevi, se accetta le draconiane imposizioni quali rinuncia a qualsiasi successiva rivalsa, riceverà in cambio delle obbligazioni Alitalia titoli del tesoro scadenza dicembre 2012 senza cedola. A chi mai posso vendere questi titoli se ho veramente bisogno di soldi senza rimetterci ulteriormente? L’unica cosa che potrò fare è venderli “scontati” per garantire un minimo redditività all’acquirente. Scusate ma mi sembra veramente una presa per i fondelli… (questo non è un blog volgare).

Analogo “risarcimento” è concesso ai titolari di azioni Alitalia anche se ci sono limiti ulteriori se agli obbligazionisti è riconosciuto il credito sino ad un ammontare massimo di € 100.000, per gli azionisti il limite scende a € 50.000 ed viene riconosciuto un valore dell’azione di ca. 27 centesimi.

Sintetizzando le obbligazioni emesse da Alitalia per oltre 700 milioni di euro sono oggi in possesso per oltre il 60% al Tesoro e quindi per queste lo Stato non riceverà da Alitalia neanche un centesimo, la restante parte per ca. 280 milioni scontata del 30%, quindi ca. 200 milioni, verranno restituiti ai risparmiatori nel 2012.

Nel marzo del 2008 Air France era disposta a pagare 170 milioni per Alitalia e rilevandola si prendeva anche i debiti quindi i 700 milioni sarebbero stati restituiti.

È così che Berlusconi pensa di dare fiducia agli Italiani?

Le cronache di questi giorno sono impietose, il sistema dei servizi aeroportuali in Italia è pressoché al collasso. Questo sarebbe il modo per dare slancio alla nostra preziosa industria turistica.

Salvare Alitalia ci costa oltre 3 miliardi di euro, un caro prezzo per vedere il tricolore dipinto sulla carlinga di un aereo.

Sarebbe stato meglio spendere quei soldi per tutte quelle infrastrutture che permetterebbe agli stranieri di atterrare in un aeroporto e non perdere una mattina per recuperare una valigia, di essere trasportati in tempi celerei ed economici nel cuore della città altro che “Leonardo Express” o “Malpensa Express”.

Tornando al tricolore, solo una battuta.

Berlusconi ha mandato le nostre Frecce Tricolori a Tripoli ed il dittatore Geddafi voleva che il colore della scia, durante il passaggio a volo radente, fosse solo di colore verde. Dopo una tale richiesta se la parola “onore” ha ancora un senso Berlusconi avrebbe dovuto ordinare alle Frecce Tricolore l’immediato ritorno in Patria per farle “sfrecciare” sull’Altare della Patria in ricordo ed in onore delle migliaia di soldati morti nel deserto della Libia o nella steppa russa nel settantesimo anniversario dell’inizio della 2° guerra mondiale provocata dalle mire di un dittatore folle di Hitler ma anche da una democrazia imbelle.

lunedì, agosto 17, 2009

Energia da fonti rinnovabili, in Italia solo chiacchiere.

Questa estate ho percorso 4.500 chilometri partendo dalla mia città (nord d’Italia) ed ho raggiunto il luogo più a nord dell’Europa continentale ovvero lo sulla penisola dello Jutland. Ho visitato molte città della Germania del Nord partendo da Magonza sino ad Amburgo così come ho visitato per principali città della Danimarca ad eccezione di Copenaghen. Nel 2008 ho trascorso le vacanze in Calabria così posso dire di aver visto un bel pezzo d’Europa da Sud a Nord. Nella breve cronaca del viaggio fatto l’anno scorso in Puglia – Calabria ero rimasto colpito dalle tante installazioni di pale eoliche, con la particolarità che erano tutte ferme. (vedi post dello scorso anno).
Quest’anno posso dire di aver visto una situazione opposta. In Germania più o meno a partire dalla città di Baden Baden, andando verso Nord le installazioni di pale eoliche si fanno sempre più frequenti. Se ne vedono veramente tante e tutte ovviamente perfettamente funzionanti. Non condivido le osservazioni dei “verdi” i quali affermano che queste strutture deturpano il paesaggio. A mio parere ne sono un elemento come una fienile o una stalla, in definitiva sono il frutto di un’attività dell’uomo.
Se in Germania le pale eoliche sono tante in Danimarca sono ancora di più. Lo sfruttamento della energia del vento è abbastanza comprensibile visto che tutti i giorni del mio viaggio sono stati ventosi. L’intensità del vento era abbastanza forte, almeno confrontandolo con quello delle nostre zone, per farla breve un vento che da noi si verifica a dir molto 10-15 volte in un anno. Senza essere degli esperti e senza fare tante studi mi è sembrato naturale sfruttare questo tipo di energia. Bisogna anche tener presente che i paese nordici hanno sempre sfruttato l’energia eolica, i “mulini a vento” sono stati una fonte preziosa per lo sviluppo economico di molte regioni.
Ma la mia “curiosità” è andata oltre ed al ritorno a casa ho voluto verificare se le “sensazioni” visive trovano risconti in termini quantitativi.
Ho consultato il sito “Energia” dell’Eurostat e sono emersi dati assai interessanti. Ho analizzato i dati annuali del periodo 1996-2007 (2007 ultimo anno disponibile delle tre nazioni Italia, Germania e Danimarca.
Ho fatto il rapporto tra la quantità di energia primaria prodotta sul consumo totale lordo (una sorta di approvvigionamento nazionale), per la Germania tale rapporto si mantiene stabile attorno al 39% (in pratica la Germania deve importare il 61% dell’energia che consuma). La situazione italiana è notoriamente diversa, si nota che nel 1996 la produzione primaria rappresentava il 18,64% dei consumi e nel 2007 la nostra dipendenza dall’estero è aumentata in quanto la nostra produzione primaria è scesa al 14,11% sui consumi. Credetemi in questi contesti 4,5% sono veramente tanti.
Ma veniamo alla piccola Danimarca, il rapporto di cui sopra passa dal 77,65% del 1996 al 131,54% per il 2007, questo dato sta a significare che la Danimarca è “esportatrice” netta di energia. Consultando il sito ed alcuni recenti documenti in tema di energia è emerso che la Danimarca è l’unico paese della UE che è esportatore netto di energia. Lo era il Regno Unito, ma con il calo del petrolio nei giacimenti del Mare del Nord il saldo energetico è negativo, non lo è neppure la Francia nonostante esporti energia elettrica da fonte nucleare.
In Danimarca le energie rinnovabili coprono nel 2007 il 15,56% dei consumi mentre rappresentavano solo il 7,16% nel 1997. Sempre parlando di Danimarca, tra le energie rinnovabili quella più rilevante è quella che si ottiene da biomassa, nel 2007 copre il 12,42% dei consumi, in pratica sono stati raddoppiati i valori del 1996. Ma l’incremento più sorprendente si riferisce proprio all’energia eolica che nel 1996 copriva solo il 0,46% dei consumi mentre nel 2007 supera, anche se di poco il 3%.
Veniamo alla Germania. I dati stanno a dimostrare quanto è stato fatto. Le energie rinnovabili coprono nel 2007 l’8,28% dei consumi (rappresentavano solo 1,92% nel 1996). Come per la Danimarca lo sviluppo più rilevante lo si rileva nella utilizzazione della biomassa si passa dal 1,31% del 1996 6,51% del 2007. In questo contesto si deve comunque rilevare che se l’energia eolica copriva nel 1996 lo 0,05% dei consumi oggi tale valore è pari all’1% (20 volte tanto). Lo stesso si può dire solare anche se l’apporto è veramente trascurabile, nel 2007 è pari al 0,17%.
Ed eccoci, in questa rapida carrellata di dati alla nostra Italia. Nel 1996 l’energia da fonti rinnovabili copriva il 5,06% dei consumi mentre nel 2007 le fonti rinnovabili soddisfano il 6,49% in undici anni abbiamo incrementato di un modesto 1,5%. L’energia da fonti rinnovabili prodotta in Italia è di origine “antica” infatti le principali voci sono rappresentate da energia di origine idroelettrica e geotermica. Nel 2007 sul totale della energia rinnovabile queste rappresentano rispettivamente il 24% e 42%, ovvero 2/3 della nostra energia rinnovabile è ottenuta sfruttando tecnologie non molto innovative anche se con rendimenti energetici interessanti. Nel periodo 1996-2007 rileviamo però che la produzione di energia da fonte idrica è calata sensibilmente sia in termini assoluti che percentuali mentre l’energia da fonte geotermica si è incrementata di circa un 30% in modo tale da compensare le perdite da energia idroelettrica.
Anche in Italia si è investito per lo sfruttamento delle biomasse ma si otteniamo poco più del 2% di energia sui consumi totali. Nel periodo considerato abbiamo incrementato la produzione di energia di biomassa di 3 volte, sempre poco se consideriamo che in Germania l’incremento è stato di 5 volte.
Da tutto questo possiamo trarre alcune considerazioni.
L’energia da fonte rinnovabile NON risolve i problemi e tra le fonti rinnovabili l’energia che si ottiene da biomassa è di gran lunga quella più conveniente, così come non è da trascurare quella idroelettrica e geotermica. È noto che il costo per Kwh di una centrale idroelettrica è ca. 1/5 di quello per realizzare un impianto fotovoltaico.
I paesi che investono in energia rinnovabili sono anche quelli in cui si verificano delle dinamiche innovative. In Germania ed in Danimarca il consumo lordo di energia tra il 1996 ed il 2007 è diminuito, mentre in Italia è aumentato.
Una delle sfide più importanti della nostra società per garantire un futuro alle generazioni a venire è quella di trovare nuove fonti energetiche a prezzi competitivi nel rispetto dell’ambiente e delle risorse a disposizioni.
I combustibili fossili, così come quelli per le centrali nucleari sono limitati e possono esaurirsi in 50 o 100 anni è quindi indispensabile percorrere nuove strade.
La prima locomotiva di G. Stephenson non aveva risolto i problemi del trasposto, viaggiava a poco più di 30 km/h e tanti erano i problemi tecnologici da risolvere. Oggi, dopo oltre 180 anni ci sembra normale che un treno possa viaggiare ad oltre 300 km/h. Lo stesso esempio vale per le energie rinnovabili dobbiamo esplorare nuove frontiere chissà quanto dovremo investire per trovare la soluzione giusta.
L’importante è agire, investire risorse e denaro nella ricerca avanzata. Germania e Danimarca dimostrano che ci si può impegnare e raggiungere risultati sui quali è possibile fare valutazioni ed approfondimenti.
L’Italia come al solito chiacchiera, tra i veti dei “verdi” e le megalomanie per un nucleare che ci costerà caro con pochi vantaggi. Si pensi che fra 20 anni (se tutto andrà senza intoppi) la nostra produzione di energia passerà dal 14% al 24% dei consumi, siamo proprio sicuri che le “risorse” di cui disponiamo biomassa ed altro non ci permetta di ottenere lo stesso risultato con il vantaggio di investire in tecnologie innovative?
Ed il “risparmi energetico” ne vogliamo solo parlare o cerchiamo di realizzarlo come hanno fatto o stanno facendo gli altri paesi.
Dall’osservazione di quello che ci circonda riceviamo impressioni, in questo caso ciò che si è visto viene confermato da dati oggettivi, anche questo mi sembra un fatto importante.

domenica, agosto 09, 2009

La “fiducia”, ma Berlusconi sa di che cosa parla?

Il premier Berlusconi continua a ripeterci che la “crisi” nella quale siamo caduti è causata dalla mancanza di “fiducia”. In realtà nulla sarebbe cambiato in questo mondo e se noi continuiamo a comportarci come sempre tutto si risolve in un “battibaleno”.

Quest’estate sto leggendo i bei 12 tomi editi dal “Il Sole 24 Ore”, Storia della economia mondiale, a cura di Valerio Castronovo.

Nel vol. 6 a pagg. 497-518 il saggio di Alain Payrefitte si intitola “L’etica degli affari e il principio della fiducia”. Potete ben capire come tale lettura stimola la riflessione soprattutto se abbinata alle berlusconiane parole.

Il saggio si riferisce all’epoca della “Rivoluzione industriale inglese” e si chiede come mai tutto ha avuto inizio in Inghilterra, ovvero quel processo così complesso che è considerato come l’inizio della nostra era di progresso e ricchezza. Il saggio ha un carattere potrei affermare di tipo epistemologico interrogandosi “sul mito dell’attimo creatore come se fosse davvero indispensabile far risalire un processo tanto complesso, come quello che didatticamente chiamiamo “Rivoluzione industriale” ad un evento specifico.

L’analisi condotta dall’autore si sofferma sul pensiero di Francois de la Rochefoucoult e nel pargrafo intitolato “Una religione della fiducia” cosi scrive.

Francois de la Rochefoucoult stabilisce un collegamento tra lo spirito di libertà e responsabilità economica e il carattere delle istituzioni religiose o politiche. Certo, egli proviene da un paese in cui lo spirito philosophique lo predispone, nel confrontare cattolicesimo e anglicanesimo, a una preferenza per quest’ultimo; ma la sua analisi va al cuore del problema: In Inghilterra la religione si caratterizza per la leggerezza degli obblighi e dei divieti dell’autorità, a vantaggio della fiducia nella responsabilità spirituale di ciascun individuo: “Non credono né autorità che Dio ha donato al Papa quale capo della chiesa, né all’intercessione dei santi, né al potere dei sacerdoti di rimettere i peccati”.

Niente latino: tutti devono poter capite: “Tutto quello che si legge, che si legge e che si predica, è in inglese, in modo da essere accessibile a tutti”. Ne santi, ne protettori e neppure confessioni salvifiche: “Nessuna confessione è necessaria […] non servirebbe nulla ai fini della salvezza perché quindi farla?”.

In compenso questo culto, che vuol essere religione responsabile esige il sacramento della confermazione: “la cresima è ancora più necessaria del battesimo; per la religione protestante è indispensabile. Si ritiene che il neonato che viene battezzato non partecipi attivamente al rito; è quindi necessario che, raggiunta l’età della ragione, ripresenti da buon cristiano e accolga in sé, con la cresima, il bene del battesimo.”

La Rochefoucoult ha colto la correlazione tra fra l’ispirazione del culto e quella della società: “Tutta questa religione è fondata su un’uguaglianza politica. Solo il parlamento è superiore, tutti gli altri sono uguali.”

Pertanto l’Inghilterra supera la Francia in tutti i campi, perché vi è un diverso rapporto con l’autorità. La società è organizzata conferendo – cioè affidando – a ciascuno particolari responsabilità in campo religioso,civile, ed economico. O piuttosto, le istituzioni politiche, giuridiche o economiche sono espressioni diverse di uno stesso spirito di responsabilità.

Ho riportato per intero questo paragrafo perché ci fa capire quanto la “fiducia” berlusconiania sia lontana da quella concezione di “fiducia” che ha permesso e permette alle società di svilupparsi, crescere e soprattutto superare i momenti difficili.

Innanzitutto “la leggerezza degli obblighi e dei divieti”. In questi ultimi tempi abbiamo assistito in primo luogo ad una continua legiferazione dai caratteri sempre più punitivi e repressivi riguardanti il comportamento dei cittadini, ma soprattutto le leggi sono di tale complessità che per poterle rispettare dobbiamo ricorrere all’intercessione di un qualche istituzione. Di fatto il cittadino e sempre più “soffocato” da leggi e leggine.

Emblematico a questo riguardo è la sottrazione di punti dalla patente che ho ottenuto per la guida della autovettura nel caso in cui commetto un’infrazione andando in bicicletta. Solo la totale mancanza di “fiducia” può generare un tale provvedimento di legge.

Veniamo all’uguaglianza politica. Questo governo ricorre continuamente al “voto di fiducia” sui più importante decreti emanati dal governo. Il potere esecutivo sta prevaricando il potere legislativo. Le conseguenze di questo comportamento potrebbero essere gravi e non voglio affrontare il discorso sulla democraticità di questo esecutivo. Il ricorso alla “fiducia” è comunque un segno inequivocabile che il governo non ha “fiducia” sulle capacità del parlamento e siccome il nostro parlamento ci rappresenta in ultima istanza il governo non ha fiducia in noi.

Questa considerazione ci porta dritto dritto all’ultimo capoverso la quale si richiama al senso di responsabilità e di fiducia di tutti noi come elementi che operano per il bene comune.

Berlusconi ci dice che dobbiamo continuare ad acquistare beni e servizi perché dobbiamo avere fiducia nel futuro, ma è lui stesso che non ha fiducia negli altri.

La fiducia di cui noi abbiamo bisogno è quella nelle istituzioni, non dobbiamo sentirci continuamente presi in giro da questo e quell’altro.

In questo momento Berlusconi ci sta raccontando le “sue verità”, il salvataggio di Alitalia, i rifiuti di Napoli, il terremoto dell’Aquila, la ripresa economica, ecc..

ma potremmo accorgerci che le cose non sono come le racconta o come spera che siano.

lunedì, luglio 13, 2009

Alitalia siamo alle solite

Sono stato troppo “assente” dal mio blog. Ma spesso le cose da fare sono tante e non si riesce a dedicare il tempo alle varie attività che si intraprendono.

Pazienza. Questo blog è poi un po’ anomalo quindi anche se è stato “inattivo” ho potuto constatare che alcuni argomenti sono sempre oggetto di interesse.

In questi due mesi ne sono capitate veramente tante sul fronte politico ed economico.

Caso Alitalia. Mi0 padre pronunciava spesso una frase fatta: “Lo Stato è forte con i deboli e debole con in forti”. Nell’ennesimo decreto su Alitalia il Governo da esattamente questa impressione. Il decreto di febbraio era veramente uno “schiaffo” per tutti coloro che avevano sottoscritto le obbligazioni Alitalia. Non ci voleva poi molto a fare due conti per sapere quanto veniva realmente liquidato. Adesso si sono rivisti i conti e in pratica qualche cosa in più si potrà ottenere, ma come in precedenza o ti pieghi al volere del “padrone” oppure rischi di grosso. Prima ancora che questo ennesimo decreto venga approvato sei costretto ad atto si sottomissione nel caso di accettazione delle condizioni poste per il rimborso parziale dei titoli.

E se in fase di approvazione dal parte del Parlamento del decreto si torna al “passato” (ovvero al testo precedente) o il decreto decade, che ne è di coloro i quali devono “…rinunciare, in favore del Ministero dell’economia e delle finanze e di Alitalia – Linee aeree italiane Spa, ora in amministrazione straordinaria, a qualsiasi pretesa e iniziativa direttamente o indirettamente connessa alla proprieta` dei titoli. “. Cosa mai potranno fare? Continuare a spendere soldi in avvocati per ricorsi ed altro.

Insomma, queste sono le cose che non mi piacciono di questo Governo perché da un lato si fa grande con il G8 (tutto bello tutto perfetto) dall’altro si comporta come al solito,”ovvero forte con i deboli”..

Sono invece nelle “piccole” cose si dovrebbe vedere la differenza, ma questo è un sogno…

giovedì, maggio 14, 2009

Lo “strano” federalismo della Lega

Un mese fa il Parlamento ha legiferato in materia di quote latte inserendo un maxi emendamento del decreto per il “sostegno” all’economia. Si tratta come al solito di una legge “salsiccia” ovvero c’è dentro un po’ di tutto comprese il famigerato articolo sul bond “Alitalia”. Ma veniamo alle quote latte.

La posizione del Ministro Zaia è nota. Ha un debito nei confronti dei suoi “amici” cobas, grandi splafonatori e quindi questa legge è di fatto una sanatoria, termine che non si può pronunciare, ma nei fatti lo è.

Riuscirà lo Stato a riscuotere i quasi 2 miliardi di Euro?. I grandi splafonatori potranno rateizzare il debito per 30 anni ad un tasso di interesse che non si può considerare di favore. Ma viene un dubbio, se questi personaggi se ne sono fregati delle leggi per 25 anni per quale ragione dovrebbero rispettarla ora. Forse solo “la galera” o il pignoramento dei beni potrebbe metterli in “carreggiata”.

Ma questi sono solo dettagli.

L’aspetto più rilevante sta ne principio che viene introdotto, ovvero l’assegnazione delle quote verrà fatta da un “commissario”, è stato nominato il Direttore di AGEA il quale deciderà a chi assegnare quote e per quanto.

E pensare che solo pochi giorni fa la Lega ha usato toni trionfalistici per l’approvazione della legge sul “federalismo” fiscale.

Guarda, guarda, per accontentare i compagni di “merende” il federalismo non serve più. Ricordo che in materia di agricoltura, in tutti i contesti, ha competenza la Regione.

Ritengo che questa parte della legge sia “incostituzionale” proprio in quella parte che affida compiti e funzioni alle Regioni.

Un fatto ancora più sconcertante è rappresentato dal “silenzio” delle organizzazioni di Categoria. Ma come tutto questo vi va bene? Ha dell’incredibile.

Ci può essere una sola ragione a questo silenzio colpevole, sono stati “pagati” chissà quali promesse sono state fatte dal Ministro. Queste organizzazioni sono ormai “elefantiache” rispetto al mondo produttivo che rappresentano e quindi hanno un continuo bisogno di risorse finanziarie. Ritengo che si siano vendute !!!!

Questa è l’Italia

mercoledì, maggio 13, 2009

Le ragioni della crisi del centro sinistra

Alcuni giorni fa (4 maggio) Eugenio Scalfari, alla 7, intervistato dalla Gruber mi ha chiarito del perché la sinistra, questa sinistra, non potrà vincere per un pezzo le elezioni.

Scalfari ha parlato di “Dittatura democratica” e su questo gli do ragione, però afferma anche che la sinistra per vincere le elezioni deve fare “attività di formazione politica”. Nell’intervento ha sottolineato che il PCI ha avuto tante colpe ma gli ha riconosciuto il merito di essere stato in grado di diffondere una cultura politica e quindi in sostanza ha fatto progredire le masse dei cittadini.

Forse Scalfari non ha capito che il cittadino è stufo di sentirsi dire fai questo e fai quello.

Se nelle città il traffico è caotico perché non si sono fatte strade ed infrastrutture, non si può dire ai cittadini che per risolvere il problema si deve prendere la bicicletta. Il cittadino di oggi prenderà la bicicletta se gli conviene, non solo, ma ho il dovere di dargli la possibilità di scegliere senza obblighi.

La destra vince proprio perché è riuscita a convincere l’elettorato che gli uomini che la rappresentano sono portatori di un comportamento liberare.

In realtà, in questo modo non si risolvono i problemi, perché non si incide sulle ragioni della crisi in cui versa la nostra nazione.

La perdita di competitività è sotto gli occhi di tutti. Siamo solo capaci di aumentare le regole ed i relativi balzelli. Lo Stato è il grande dispensatore di danaro, altro che Stato liberale.

Quando questa crisi economico finanziaria sarà finita l’Italia si troverà ancora più debole ed impoverita.

martedì, aprile 14, 2009

Obbligazioni Alitalia: ecco cosa riceveranno i creditori !!!

Decreto-legge 10 febbraio 2009, n. 5 (in Gazzetta Ufficiale - serie generale - n. 34 dell'11 febbraio 2009) coordinato con la legge di conversione 9 aprile 2009, n. 33 , recante: «Misure urgenti a sostegno dei settori industriali in crisi, (( nonche' disposizioni in materia di produzione lattiera e rateizzazione del debito nel settore lattiero-caseario». )) (GU n. 85 del 11-4-2009 - Suppl. Ordinario n.49)

Riporto per intero il testo che riguarda il caso Alitalia penso possa servire.

I drammatici fatti del terremoto hanno messo in secondo piano quanto è stato deciso una settimana fa.

In sintesi: I “piccoli” investitori che detengono obbligazioni del prestito obbligazionario 2002-2010 di 700 milioni di Euro con rendimento del 7,5%

possono chiedere di rimborso e verranno “pagati” con titoli di Stato di nuova emissione senza cedola con scadenza 31 dicembre 2012. Come chiaramente enunciato dal comma d dell’art 7 octies: “..le assegnazioni di titoli di Stato di cui alla lettera a) non potranno risultare superiori a euro 100.000 per ciascun obbligazionista

e avverranno con arrotondamento per difetto al migliaio di euro.”

Poi leggetevi tutta la trafila anche perché le obbligazioni sono valutate al 50% del valore di mercato dell’ultimo mese di contrattazione…

Ecco come lo Stato paga i suoi debiti.

Ma questo l’opinione pubblica lo sa?

 

Art. 7-octies. (Rimborso di titoli obbligazionari emessi dalla societa` Alitalia – Linee aeree italiane Spa)

1. Al fine di assicurare il rimborso dei titoli di cui al presente articolo, e` istituito un fondo nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze, con una dotazione di 100 milioni per l’anno 2012.

2. Agli oneri derivanti dal presente articolo per l’anno 2009 fino ad un massimo di 100 milioni di euro si provvede con quota parte delle risorse affluite all’entrata del bilancio dello Stato nell’ambito dell’unita` previsionale di base 2.2.1.2, ai sensi dell’articolo 1, commi 343 e 345, della legge 23 dicembre 2005, n. 266.

3. Al fine della tutela del risparmio, a fronte delle iniziative resesi necessarie per garantire la continuita` aziendale della societa` Alitalia – (Segue: Testo comprendente le modificazioni apportate dalla Camera dei deputati) Atti parlamentari – 101 – Senato della Repubblica – N. 1503 XVI LEGISLATURA – DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI - DOCUMENTI (Segue: Testo del decreto-legge) Atti parlamentari – 102 – Senato della Repubblica – N. 1503 XVI LEGISLATURA – DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI - DOCUMENTI Linee aeree italiane Spa, ora in amministrazione straordinaria, e in considerazione del preminente interesse pubblico alla garanzia del servizio pubblico di trasporto aereo passeggeri e merci in Italia, in particolare nei collegamenti con le aree periferiche, si stabilisce quanto segue:

a) ai titolari di obbligazioni del prestito obbligazionario «Alitalia 7,5% 2002-2010 convertibile» emesso da Alitalia – Linee aeree italiane Spa, ora in amministrazione straordinaria, viene attribuito il diritto di cedere al Ministero dell’economia e delle finanze i propri titoli per un controvalore determinato sulla base del prezzo medio di borsa delle obbligazioni nell’ultimo mese di negoziazione, ridotto del 50 per cento, e comunque nei limiti di cui alla successiva lettera b), in cambio di titoli di Stato di nuova emissione, senza cedola, con scadenza 31 dicembre 2012 e con taglio minimo unitario di euro 1.000. Il diritto e` condizionato all’osservanza delle condizioni e modalita` di seguito specificate;

b) le assegnazioni di titoli di Stato di cui alla lettera a) non potranno risultare superiori a euro 100.000 per ciascun obbligazionista e avverranno con arrotondamento per difetto al migliaio di euro. Per gli importi inferiori a euro 1.000 si provvede ad assegnare provvisoriamente un titolo di Stato del taglio minimo al conto di deposito titoli di cui al comma 4; l’intermediario finanziario che provvede alla comunicazione di cui al comma 5, lo detiene in nome e per conto del soggetto interessato e provvede, alla scadenza pattuita, a riversare all’entrata del bilancio dello Stato la differenza tra il valore del titolo di Stato e il controvalore delle obbligazioni trasferite dall’interessato al Ministero dell’economia e delle finanze ai sensi delle disposizioni seguenti.

4. I titolari di obbligazioni di cui al comma 3 che intendano esercitare il relativo diritto dovranno presentare, a pena di decadenza, entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, la relativa richiesta al Ministero dell’economia e delle finanze, per il tramite degli intermediari finanziari che curano la gestione del conto di deposito relativo ai titoli menzionati, nella quale dichiarano il loro impegno irrevocabile:

a) a trasferire al Ministero dell’economia e delle finanze la totalita` dei titoli obbligazionari detenuti;

b) a rinunciare, in favore del Ministero dell’economia e delle finanze e di Alitalia – Linee aeree italiane Spa, ora in amministrazione straordinaria, a qualsiasi pretesa e iniziativa direttamente o indirettamente connessa alla proprieta` dei titoli.

5. Entro i trenta giorni successivi alla scadenza del termine di cui al comma 4, gli intermediari finanziari, sotto la propria responsabilita`, (Segue: Testo comprendente le modificazioni apportate dalla Camera dei deputati) Atti parlamentari – 103 – Senato della Repubblica – N. 1503 XVI LEGISLATURA – DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI - DOCUMENTI (Segue: Testo del decreto-legge) Atti parlamentari – 104 – Senato della Repubblica – N. 1503 XVI LEGISLATURA – DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI - DOCUMENTI trasmettono al Ministero dell’economia e delle finanze e ad Alitalia- Linee aeree italiane Spa, ora in amministrazione straordinaria:

a) i nominativi dei soggetti titolari delle obbligazioni che, entro il termine stabilito, hanno presentato la richiesta di adesione, con specifica indicazione, per ciascuno di essi, delle quantita` di detti titoli obbligazionari detenuta alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto e del numero di conto deposito titoli al quale trasferire i titoli di Stato eventualmente spettanti;

b) le dichiarazioni di impegno irrevocabile ricevute;

c) un’attestazione contenente l’effettiva giacenza presso i propri conti delle quantita` di titoli obbligazionari dichiarati da ciascun soggetto richiedente e la conformita` delle dichiarazioni e degli impegni al contenuto delle disposizioni di cui al comma 4 e la provenienza degli stessi dai soggetti titolari delle obbligazioni di cui al comma 3.

6. A successiva richiesta del Ministero dell’economia e delle finanze, gli intermediari finanziari trasferiscono detti titoli obbligazionari sul conto titoli presso la Banca d’Italia intestato al Ministero dell’economia e delle finanze. La Banca d’Italia verifica l’effettivo trasferimento delle obbligazioni e ne da` comunicazione al Ministero dell’economia e delle finanze e ad Alitalia – Linee aeree italiane Spa, ora in amministrazione straordinaria. Con il trasferimento, il Ministero dell’economia e delle finanze subentra automaticamente in tutti i connessi diritti, anche nei confronti della societa` e della procedura di amministrazione straordinaria, nonche´ nelle relative azioni, anche in quelle formulate in sede giudiziaria.

7. Entro il 31 dicembre 2009, e comunque non prima di trenta giorni dall’avvenuta ricezione della comunicazione della Banca d’Italia che attesta l’avvenuto trasferimento dei titoli, il Ministero dell’economia e delle finanze provvede a trasferire i titoli di Stato spettanti agli aventi diritto sul conto di deposito titoli indicato nella comunicazione di cui al comma 5.

8. Il rimborso dei titoli di Stato di cui al comma 3 e` effettuato a valere sulle risorse del fondo di cui al comma 1.

9. Al comma 2 dell’articolo 3 del decreto-legge 28 agosto 2008, n. 134, convertito, con modificazioni, in legge 27 ottobre 2008, n. 166, sono soppresse le parole: «ovvero obbligazionisti». 10. All’onere di cui al comma 1 si provvede mediante corrispondente riduzione dell’autorizzazione di spesa di cui all’articolo 61, comma 1, della legge 27 dicembre 2002, n. 289, relativa al Fondo per le aree sottoutilizzate. Il Ministro dell’economia e delle finanze e` autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio. 

giovedì, aprile 09, 2009

Quote latte: il Senato approva

È stata veramente scritta la parola fine sulla annosa questione delle “quote latte” o come capita spesso questo non altro che un capitolo di una storia che finirà solo quando altri decideranno di finirla ?

E gli altri in questo caso sono gli Stati Membri della UE.

Rimane comunque lo scandalo per un decreto che favorisce un pugno di allevatori irrispettosi della legge e che si fanno beffa di tutti quelli che, in tanti anni si sono “tirati” il collo per mettersi in regola.

Le Associazioni di categoria perseguiranno nella loro ignavia, secondo me ci sono tutti gli elementi di “incostituzionalità” del decreto, così come si potrebbe ricorrere alla Corte di Giustizia della UE, non tanto per l’assegnazione della quota quanto per i modi previsti nella ripartizione.

Vedremo, ancora una volta è prevalsa la legge del più forte !!!!

martedì, aprile 07, 2009

Terremoto in Abruzzo

Un pensiero va a tutti quelli che in questo momento stanno soffrendo.

Adesso bisogna fare di tutto per salvare il maggior numero di vite umane lavorando con tenacia e competenza sulle rovine di tante case distrutte.

Quando l’emergenza sarà finita bisogna veramente chiedersi perché proprio gli edifici pubblici che nell’ora dell’emergenza dovrebbero essere il luogo “più sicuro” siano invece quelli che hanno subito danni maggiori.

Ma siamo allo solite, il nostro è Stato spendaccione che premia i furbi delle tangenti e delle tante cosce più o meno mafiose che hanno solo l’obiettivo di far arricchire questo o quel gruppo di persone, l’importante è NON fare gli interessi della collettività.

Possibile che un ospedale sia inagibile al 95%.?

Speriamo che, dato l’ampio consenso di questo governo, si possa una volta tanto vedere all’opera una squadra di manager disinteressati che riesca a riedificare in tempi brevi, senza sprechi e tangenti, case e palazzi per permettere a tanta gente una vita civile e decorsa.

Ministro Brunetta, attento, non far lavorare troppo i burocrati !!!

È noto che il Ministro Brunetta ha dato inizio ad una giusta campagna moralizzatrice nei confronti dei burocrati assenteisti e fannulloni. Se un impiegato dello Stato è pagato per lavorare 36 ore alla settimana è giusto che le faccia e non si trastulli con permessi, falsi certificati medici, colleghi compiacenti che timbrano il cartellino e via dicendo.

Personalmente sono preoccupato del fatto che il burocrate costretto al lavoro diventi poi troppo solerte e dovendo lavorare “per forza” possa attingere a piene mani in quel mare magnum che detta la prima ed assoluta regola della burocrazia ovvero: “una cosa facile resa difficile mediante l’inutile”.

In pratica potrebbe accadere che l’aumento della “presenza” di tanti lavoratori, di solito dediti ad altro, anziché portare ad un aumento della produttività peggiori la situazione perché certi burocrati più lavorano e più danni fanno.

La mia è ovviamente una battuta perché il problema è anche quello dell’assenteismo ma in primo luogo si deve snellire questo apparato burocratico fatto di mille controlli. Troppi. E sono tanti perché risulta veramente “comodo” suddividere la responsabilità tra tanti così alla fine “nessuno” è colpevole. Se qualcosa non funzione è colpa del “sistema” e capite bene che in questo contesto non si avviverà mai al dunque.

mercoledì, aprile 01, 2009

Quote latte: una comica…

Il mio post del 4 marzo è stato abbastanza profetico sulle quote latte. Mi sembra che per il Ministro Zaia questa sia stata una “Caporetto”. Come ho scritto provo disprezzo per questo Ministro che ha attribuito colpe all’ex Ministro Pandolfi. Se mai colpa c'è stata fu quella di “ascoltare” le voci ingannevoli delle “sirene” delle Associazioni Agricole.

E la cosa che mi fa più specie è che sono le stesse che ieri sono riuscite ad affondare il provvedimento.

Ora, in modo tutto italico, si fa un decreto “frullato” e poi si chiede la “fiducia”. Questo sarebbe il nuovo modo di governare il paese.

Evviva !!!!

venerdì, marzo 27, 2009

Trenitalia e Alitalia: così si fa la “politica dei trasporti”

Trenitalia e Alitalia: così si fa la “politica dei trasporti”

L’altro ieri, per l’inaugurazione dell’alta velocità Milano-Roma abbiamo assistito all’ennesima sceneggiata del “berlusca” che con fare mussoliniano si vantava del fatto si saper fare anche il ferroviere per il solo fatto di aversi messo in testa il berretto del capotreno (conoscendo le sue prodezze tutto sarà stato studiato nei minimi dettagli, altro che caso!!!). Nella stessa giornata lo staff di Alitalia presentava i primi dati della sua gestione e accennava al fatto del potenziamento della tratta Milano – Roma e viceversa.

Ecco come si utilizzano le scarse italiche risorse finanziarie. Possibile che non si Riesca a decidere se il tratto Milano-Roma si debba fare prevalentemente in treno o in aereo?

Ieri pomeriggio dal mio ufficio di Milano ho combinato un appuntamento di lavoro a Roma per le 10,15.

Vado su Internet e vedo se prendere il treno o l’aereo. Questa è la situazione

Treno: Milano centrale ore 6,15 arrivo Roma Termini 9,45 in prima classe spendo €93,10 in 2° classe €67,5. Non so quando finirà il mio incontro di lavoro senz’altro nel pomeriggio in pratica prenoto lo stesso tipo di treno. Spesa totale per andata e ritorno 1° classe € 186,20

Sito Alitalia decido di partire da Linate, partenza ore 7,50 arrivo a Roma Fiumicino 9,00 prezzo in promozione del l’andata e ritorno € 185,06. Si tratta di una promozione e quindi non posso cambiare la prenotazione ne perdere l’aereo altrimenti il mio biglietto è carta straccia. Se non sono sicuro del rientro mi toccherebbe sborsare come minimo € 493,00 (un po’ troppo per le mie tasche). La partenza da Malpensa è “proibitiva”, partenza ore 6,55 arrivo 8,05 poi sono costretto a ripartire alle 21,25 atterraggio Malpensa ore 22,23 e il tutto mi costa € 399,45.

Voglio essere “risparmioso” il mio appuntamento romano è in via XX settembre e posso prendere il pratico e lumacoso “leonardo Express” (povero Leonardo…) che mi costa € 22 tra andata e ritorno e devo conteggiare almeno un’ora per il collegamento.

Le tre ore sul treno le passo comodamente seduto in poltrona lavoro con il mio portatile, vedo la posta ecc.., insomma per quelle tre orette il posto su Trenitalia si trasforma nel mio ufficio. Corro il rischio del solito ritardo provocato dal fatidico guasto, ma anche lo stress da volo non è certamente da sottovalutare. Vai a Linate, fila per il controllo (ho fatto il check inn), arrivo a Fiumicino, mi metto in fila per il trenino ecc.. insomma una bella pizza.

Allora che cosa faccio boh !!!!

Mi sa che scelgo il treno.

Il problema però è un altro se si vuole fare una “politica dei trasporti” si devono dare degli indirizzi si deve, dopo aver studiato ed analizzato il problema, individuare la soluzione che darà i massimi vantaggi.

Non ha senso investire su tutto e poi lasciare decidere al cittadino, questo porta solo allo spreco. Abbiamo speso 3 miliardi di euro per salvare Alitalia per potenziare la rotta Milano-Roma ? mi sembra una follia, anche perché ne abbiamo spesi credo più di 10 per fare “l’alta velocità” ?

Insomma questa è la nostra Italia… 

mercoledì, marzo 25, 2009

Avviso ai titolari di obbligazioni ALITALIA

I titolari delle obbligazioni Alitalia 2002-2010 sono convocati in Assemblea all’Auditorium Massimo in Roma (via Massimiliano Massimo 1) in 1° convocazione domenica 29 marzo ore 22,00 ed in 2° convocazione per lunedì 20 aprile ore 10,00, eventualmente in 3° convocazione alle ore 11,00 sempre del 20 aprile.

Questa è un’assemblea importante perché si capirà se i titolari delle obbligazioni hanno ancora in mano qualche spicciolo oppure potranno mettere in quadro le loro obbligazioni, per ricordo, come ho fatto io con le banconote della Germania negli anni della grande svalutazione. Pensate ho una banconota da 5 miliardi di marchi.

La svalutazione è stata così devastante che le banconote venivano stampate su un solo verso oppure venivano riciclate, esempio su una banconota da 5 mila marchi è stato stampato successivamente l’importo di 5 milioni di marchi.

Questa mini raccolta è per me una sorta di “monito per l’economista”. La storia non si ripete ma dobbiamo fare tesoro di quello che è accaduto se non vogliamo fare nuovi errori.

Signori obbligazionisti fate valere le vostre ragioni e non cadete nella “trappola” dei politici che agli occhi della gente sono considerati i “salvatori” della italianità, ma in realtà hanno fatto tutto ciò con i soldi vostri.

domenica, marzo 22, 2009

Il voto del 6-7 giugno: l’inizio di una dittatura ?

Sono veramente preoccupato per queste elezioni, temo il PDL. In questo partito sono confluite persone di varia provenienza, che potrebbero essere sensibili dal fascino del “dittatore democratico” incarnato nella figura di Silvio Berlusconi. Sono veramente tante le frasi che si sono dette in merito al fatto che c’è bisogno di modificare il processo decisionale che porta alla approvazione di una legge. Il frequente ricorso al “decreto legge” ne è una testimonianza, così come la legge delega sul “federalismo” presenta tanti pericoli perché il Parlamento approverà una legge dall’impatto rilevantissimo senza sapere quanto ci costa il tutto. Una cosa veramente inconcepibile per una democrazia parlamentare.

Il nostro ordinamento rimane particolarmente carente sotto il profilo dell’equilibrio tra i poteri dello Stato. Non è pensabile che la Magistratura debba continuamente svolgere il ruolo di “cane mastino” per questa o quella malefatta di questo o quel politico.

Anziché pensare al “federalismo fiscale” che alla fine si trasformerà in una moltiplicazione di centri di poteri (si veda quello che è successo con le regioni) sarebbe stato più opportuno riprogettare la “macchina amministrativa” dello Stato per far si che al proprio interno di mettano a punto strumenti di controllo tali da evitare lo scempio che è sotto gli occhi di tutti.

Fini ritiene di essere l’erede di Berlusconi anche solo per una questione generazionale, ma deve stare attento il berlusconismo piace a troppi e lui corre rischio di prestare la sua faccia solo per una democrazia di facciata e non di sostanza.

Alle prossime elezioni NON votate PDL, dare a questo partito il 50% dei voti è troppo pericoloso.

Io so cosa vuol dire la Dittatura, volevo solo il bene della Francia, nulla ho fatto per me eppure sono diventato un Dittatore e solo nei lunghi giorni trascorsi sulla scoglio di Sant’Elena mi sono reso conto dei tanti errori commessi.

sabato, marzo 21, 2009

Gli attacchi dei cani randagi

In questi giorni alcuni gravi fatti di cronaca mettono in evidenza il grave problema dei cani randagi. Chi è stato in alcuni regioni del Sud Italia, anche solo come semplice turista, negli ultimi anni si è senz’altro imbattuto in gruppi di cani che vagano per i paesi e per le campagne. Personalmente in Puglia durante un soggiorno estivo ricordo perfettamente il continuo passaggio di un gruppo di cani vicino alla casa nella quale ero ospite.

È facile che 2-3 cani, all’inizio innocui, possono diventare con il tempo “un branco” di 6-10 animali. Non credo di scomodare grandi principi di etologia affermando che nel momento in cui si forma “il branco” scatta anche il concetto di “territorio”. Il gruppo di animali deve trovare le risorse alimentari in un’area delimitata che deve essere costantemente sorvegliata per evitare l'ingresso di “estranei”. Il bambino, il turista non sono altro che degli intrusi che possono rappresentare un pericolo per il branco ed ecco allora che scatta la “naturale” aggressività dell’animale come componente del branco.

Il cane da animale “domestico” che condivide uno spazio, un ambiente, con l’uomo diventa invece un “competitore” e perde a mio avviso la “domesticità”.

Capite bene che evitare tutto questo è possibile, ma tutti devono fare la loro parte, cittadini ed autorità. Come al solito si assiste allo “scarica barile” delle responsabilità come l’intento di arrivare alla solita equazione tutti sono responsabili e quindi nessuno è colpevole.

Colpevole è colui che abbandona un cane, cacciandolo dalla casa, e quindi tradisce in questo modo la devozione dell’animale per l’ambiente domestico; colpevole è l’autorità che non provvede alla cattura degli animali abbandonati e per prima cosa sterilizza le femmine per impedire la formazione dei “branchi”.

Abbiamo leggi efficaci che prescrivono l’uso del micro cip per l’identificazione degli animali, e qualunque autorità può verificare se l’animale è in “regola” oppure no, basta un semplice lettore. Queste norme applichiamole e facciamole rispettare.

Si stima che ci siano nelle regioni del sud più di 600 mila randagi e questo è diventato un problema di non facile gestione perché è ovvio che una popolazione di questa entità è difficile da controllare.

Sino ad ora la cronaca ha riportato fatti di “aggressioni”, ma vi dirò che sono molto più preoccupato per gli aspetti sanitari. I cani sono portatori di gravi malattie per l’uomo, la più “famosa” di tutte è la rabbia ma ci sono moltissime forme di parassitosi quindi possiamo anche aspettarci nel breve un allarme “sanitario” che diventerebbe non meno pericolo degli attacchi di questi giorni.

In questo contesto gli amministratori locali dovranno intervenire con fermezza operando una cattura degli animali e procedere alla sterilizzazione delle femmine. Si dovrà anche prevedere piani mirati di abbattimento per gli animali malati. Le stesse amministrazioni dovranno dare piena attuazione alle leggi in vigore e controllare se gli animali in possesso ai cittadini sono identificati o no, in caso contrario sanzioni severe.

Se si opererà con tempestività e rigore in qualche anno il Sud sarà come il Nord. Speriamo !!! 

lunedì, marzo 16, 2009

Volo AirOne – Alitalia Chicago – Roma: “tanto fumo e poco arrosto”

Battute a parte, l’inconveniente tecnico non ha provocato vittime, la presenza di fumo in cabina deve aver senza dubbio suscitato nei passeggeri momenti di trepidazione e paura. Il pilota è stato bravo e tutto si è risolto per il meglio.

Solo un avvocato come Carlo Rienzi del Codacons alla continua ricerca di protagonismo (del quale non ho la minima stima per vicende legali che mi coinvolgono personalmente) ha formulato la richiesta di tenere tutti gli aerei della flotta AirOne – Alitalia a terra per accertamenti tecnici.

Non sarà un po’ di fumo a tenere gli aerei a terra, ma la situazione economico finanziaria che verrà nuovamente a galla tra non molto. La Presidente di Confindustria a chiesto al Governo “soldi veri” perché le imprese hanno bisogno di soldi e le banche dopo gli scossoni di questi mesi stringono i cordoni della borsa e non vogliono finanziare attività di cui non vi è certezza di remunerazione. Potete allora immaginare come si deve trovare Cai – Alitalia che di soldi ne ha una necessità estrema. La riduzione del personale e della flotta avrà senza dubbio migliorato la redditività dell’azienda, ma la crisi attuale pesa anche sul traffico aereo e la nuova compagnia non brilla di certo.

Vedremo, chi ha da tempo legge questi post conosce la mia opinione sul caso Alitalia abbiamo buttato 3 miliardi di euro che in questo momento sarebbero stati utili in altri settori.