domenica, settembre 27, 2009

I prezzi dei generi alimentari nella Grande Distribuzione: c’è qualcosa che non funziona.

In questi giorni ho fatto una gita in Svizzera. Nazione con il reddito pro-capite tra i più alti al mondo ed il costo della vita è notoriamente elevato. Eppure ci sono delle “sorprese”. Ho fatto acquisti alla Migros e riporto i prezzi di tre prodotti sui quali dobbiamo riflettere: latte fresco, carote e mele golden. Tutti e tre i prodotti sono stati prodotti in Svizzera (etichetta con tracciabilità completa). Riporto i prezzi in € (per facilità espositiva considerando un cambio EUR SFR di 1,51) Il prezzo del latte fresco, prodotto in montagna come che riporta la dicitura in etichetta, costa € 1,09, mentre il latte fresco “normale” costa € 0,96; questo latte per caratteristiche è molto simile al nostro “Latte pastorizzato fresco di alta qualità”. In Italia (vedi anche il sito sms consumatori) il prezzo del latte fresco varia sensibilmente molte marche diverse, varie offerte che si ripetono qua e là comunque in condizioni normali il prezzo del latte pastorizzato fresco è di ca. € 1,40 al litro.

Veniamo alle carote, quelle Svizzere vengono € ,92 al kg, al Conad (nord Italia) non meno di 1,40 sempre al kg. Sul sito di sms consumatori il prezzo è un po’ inferiore, ma quello che scandalizza è il prezzo alla produzione 10 centesimi !!!

Ultimo prodotto le mele golden, anche queste rigorosamente di origine Svizzera. In etichetta c’è il nome del produttore e la data di raccolta il 21 settembre 2009. Prezzo della confezione da 10 kg € 11,90 ovvero € 1,19 al kg. Al Conad ve lo posso assicurare il prezzo “normale” e di € 2,25 e si stratta della produzione dell’anno scorso. Una volta a casa se non vengono mangiate il 2-3 giorni sono da buttare !!!.

In questi giorni in Trentino si è piena raccolta, i produttori vendono le mele € 0,90 al kg, mentre il prezzo di mercato per vendita all’ingrosso f.co azienda è di € 0,20 al kg.

La morale è semplice, i prezzi al dettaglio in Italia per questi tre prodotti alimentari, presi a caso sono superiori di almeno il 30% rispetto alla ricca e cara Svizzera. Le cose a casa nostra proprio non funzionano, tasse, speculazioni, sistema distributivo prevaricatore, produttori non organizzati, ecc.. tutto contribuisce a questo stato di cose. Chi ci metterà mano? I nostri politici se la prendono con questo e quello e i problemi veri rimangono irrisolti, dove ci porterà tutto questo?

lunedì, settembre 21, 2009

Le esternazioni del Ministro Brunetta: a che pro?!

Il Ministro Brunetta è uomo intelligente, ha saputo imporsi in un mondo non certamente facile. Non è la prima volta che un “piccolo” sa riscattare l’apparente diversità fisica con la grinta e l’audacia di un “gigante”.

Certe frasi dette, anzi, a quanto pare urlate, all’assemblea del PDL a Cortina d’Ampezzo devono farci riflettere.

Perché si deve a tutti costi strappare l’applauso becero delle folle? Sappiamo perfettamente che ci sono dei luoghi comuni che se sbandierati ci danno un ampio consenso tipica è la frase “piove governo ladro !!”. Non ne conosco l’origine ma ci vuole poco a dare la colpa anche della pioggia ad un certo modo di governare che non fa altro che tartassarci con nuovi e diversi balzelli. Si va dalla multa perché si telefona andando in bicicletta alla tassa sulla tassa, vedi l’iva pagata in più sulla fornitura di certi servizi.

Sulla prima pagina del Corriere della Sera di ieri allo show di Brunetta si contrapponeva la spietata analisi di Izzo che riportava i dati delle denunce dei redditi del 2008.

Ma come, sono solo meno di 80.000 quelli che dichiarano un reddito maggiore di 200.000 euro ? il che vuol dire che al netto ti rimangono in tasca netti meno di 100.000 euro all’anno, non sono pochi, ma se mi compro il suv da 100.000 e passa euro con che cosa mangio?

Si fa presto a sapere quante automobili di lusso sono state vendute in Italia, ed allora perché sbraitare contro questo e quello.

Forse sarebbe più utile stare zitti e cercare di mettere mano ad un sistema che genera profonde ingiustizie. Più passa il tempo e più la situazione peggiora, chi sarà in grado di raddrizzare questa baracca traballante?

Se si mette a fare lo showman anche Brunetta vuol dire che siamo proprio messi male !!!

venerdì, settembre 18, 2009

Una preghiera per i soldati morti nel “pantano afgano”.

Quella che i talebani stanno facendo è, dal loro punto di vista, una guerra partigiana di liberazione. Noi li chiamiamo “terroristi”, ma se vogliamo usare un po’ di obbiettività si stanno comportando esattamente come coloro che nel periodo 43-45 abbiamo chiamato partigiani e come tali considerati eroi per aver contribuito alla sconfitta dei tedeschi.

Napoleone ha perso le sue truppe migliori in Spagna, ha quasi sempre vinto in “campo aperto”, ma le sue truppe vennero decimate in agguati ed assalti. I suoi Marescialli vennero sconfitti e solo la sua presenza riuscì, in alcuni momenti, a ristabilire la superiorità francese.

Gli eserciti regolari possono ben poco contro quelli partigiani soprattutto se si verificano le seguenti condizioni:

primo, la possibilità di creare nuclei combattenti in zone impervie difficilmente controllabili;

secondo, disporre di un sistema di rifornimento di armi regolare ed efficiente;

terzo, disporre di una fonte di finanziamento altrettanto sicuro, ovvero avere degli alleati;

quarto, poter mobilitare gli uomini sulla base di uno spirito ideologico sia a carattere universale come la religione sia a carattere nazionale come il “salvare la Patria dall’invasore”.

Se si vuole vincere la guerra contro i terroristi/partigiani si deve affrontare uno alla volta le condizioni di cui sopra, non c’è nulla da fare.

Controllare il territorio non vuol dire nulla perché preso un talebano ne “spunta” almeno due.

I servizi segreti operanti in Afganistan sapranno certamente chi arma i talebani e chi li rifornisce e chi da loro i soldi per pagare le armi.

Si dice che sono dotati di armamento leggero ma evoluto, tutto questo costa tantissimo. Sono finanziati dagli utili del petrolio? Allora vincerli è quasi impossibile. Sono finanziati da stati come il Pakistan o l’Iran ?, allora la cosa è difficile ma prima o poi potrebbe cambiare. Si finanziano con il mercato dell’oppio? allora in questo caso non resta che provocare il crollo del prezzo della droga liberalizzandone o almeno regolarizzandone la vendita in tutto l’occidente.

Senza armi o munizioni anche il più integralista dei mussulmani può fare ben poco nei confronti di chi è ambasciatore di pace e di progresso nel rispetto di una differente visione della vita e della società.

Oggi non ci resta che inchinare il capo ed essere vicini ai famigliari e conoscenti delle vittime, cercare di confortarli e sostenerli nel momento del dolore.

Domani ripensiamo pure sull’opportunità di questa guerra, il nostro obiettivo non è di perderla, ma con le sole armi della guerra sarà difficile vincerla.

domenica, settembre 13, 2009

Gran Premio d’Italia di F1 e le bandiere della lega

Alla fine del Gran Premio d’Italia a Monza le telecamere hanno inquadrato la folla festante. C’era un gran sventolio di bandiere, tante con l’emblema della Ferrari, tante con il simbolo della Lega Nord, non ne ho vista una con il tricolore. La cosa mi ha colpito, sono queste “piccole cose” che non mi piacciano. Io sono fiero di essere membro di una delle più importati associazioni di servizio del mondo e sul risvolto della giacca porto quasi sempre la pin dell’associazione, ma è piccola non è “ostentata”, “sbandierata”.

In passato “le bandiere” anziché unire le genti le hanno divise. Quante bandiere sono state il simbolo di eserciti in guerra, emblemi di ideali folli, quel tempo è passato, i leghisti ne sono consapevoli?

sabato, settembre 12, 2009

La destra ci porterà guai economici a non finire, e la sinistra non riesce a “riformarsi”: ecco un esempio.


Alcuni giorni fa mi è stata recapitata una lettera che mi ha fatto discutere per il contenuto, poi in un secondo momento ho rilevato che gli aspetti formali fanno più riflettere.


La lettera in questione su carta intestata del Comune di Reggio Emilia titola “Si estende il servizio integrato di raccolta differenziata domiciliare dei rifiuti”.

La lettera è firmata dal Sindaco di Reggio Emilia e dai Presidenti delle Circoscrizioni coinvolte. Le ragioni della lettera sono chiarissime, per aumentare la raccolta differenziata si ritiene che sia più opportuno e vantaggioso procedere alla raccolta “porta a porta” dei rifiuti. Su questo non entro nel merito.

Vengo agli aspetti formali.

Primo, la lettera è spedita utilizzando una busta commerciale sulla quale è riportato il logo del Comune di Reggio Emilia e quello di Enìa, poi sulla lettera appare solo il logo del Comune, mi chiedo perché?

Secondo, nella lettera si parla di “Il progetto, elaborato da Enìa,…” eppure se si va sul sito web di Enìa, non c’è la minima traccia di tale progetto.

A questo punto mi sono chiesto qual è l’autonomia decisionale di Enìa.

Sappiamo che i soci di Enìa Spa sono i comuni, e questi enti hanno momenti istituzionali nei quali possono orientare le politiche aziendali.

La lettera in questione doveva esserci inviata da Enìa e doveva spiegarci le ragioni economiche di una tale scelta.

Oggi paghiamo una tariffa per un certo tipo di servizio, il servizio cambia diteci quali componenti economiche si vengono a modificare.

Il servizio costa di più o di meno ?. Cosa significa aumentare la raccolta differenziata in termini economici ?.

In Italia nel 2007 l’energia che si ottiene dagli RSU (Rifiuti Solidi Urbani) è solo lo 0,76% di tutta l’energia consumata tale percentuale era lo 0,08% nel 1996. Si tratta di una progresso sensibile, peccato che nel 2007 nella piccola Danimarca l’energia da RSU rappresenta il 4,5% sul totale dei consumi. In Germania gli inceneritori, che hanno bruciato le schifezze di Napoli, forniscono l’1,15% dell’energia consumata, in termini assoluti gli impianti producono tre volte tanto di quelli italiani.

In questo contesto farci capire che fare raccolta differenziata è utile ed economicamente vantaggioso sarebbe stato molto più proficuo che non: “il senso civico e la sensibilità ambientale…”.

Ecco il “vizio” degli amministratori di sinistra, far valere le logiche di sempre. Enià è una società ma gli ordini li deve prendere dal politico. Ed il politico di sinistra parte sempre dal presupposto che per raggiungere certi obiettivi sia assolutamente necessario “istruire” se non “indottrinare” il cittadino.

Possibile che non ci si renda conto che questo fare politica non paga più?

Con quali argomenti si vorrà contrastare la politica pseudo dittatoriale di Berlusconi e quella protezionistica della Lega ?

Quali saranno gli obiettivi che verranno esposti all’elettorato di centro sinistra sempre più disorientato che dimostra con il voto di aver ben poca fiducia nei politici di sinistra ?.

Qualcuno risponderà !!!?

giovedì, settembre 10, 2009

Regolarizzazione bandanti: è possibile un flop !!!

Nel post del 4 settembre ho messo in evidenza come la procedura messa on line dal Ministero dell’Interno non è complicata ma neppure adatta al tipo di utenti, pensionati poco autonomi ecc. In pratica si è quasi obbligati ad utilizzare un intermediario.

Le domande presentate sono circa 50.000 ovvero poco più di 5000 al giorno, a questo ritmo la regolarizzazione delle 500-700 mila badanti diventa un traguardo irraggiungibile. È però facile supporre che verso la fine del mese si abbia un forte incremento nel numero delle domande presentate.

In ogni caso il “flop” delle “regolarizzazioni” potrebbe anche verificarsi per una ragione più semplice. Chi si rivolge all’intermediario si renderà conto che la regolarizzazione è una operazione costosa. Per chi vive di pensione e di un piccolo gruzzolo, che di questi tempi rende pochissimo, un aumento delle spese di almeno 1000-1500 euro all’anno non è cosa da poco.

Si mette sul “piatto della bilancia” un ragionamento semplice: “e se NON regolarizzo la badante che cosa mi può succedere?, vuoi che mi sbattono in galera? Forse è meglio sarà lo Stato a dovermi accudire e così risparmio pure i soldi per la bandante”. Scusate l’ironia della cosa, ma non la sottovaluterei.

Staremo a vedere. Se la regolarizzazione interesserà un numero di badanti-colf di ca. 300.000 persone vuol dire che si è deciso di “rischiare” piuttosto che rispettare la legge. Sarà un altro piccolo tassello di come questo governo del fare in realtà non sa valutare completamente le conseguenze delle proprie scelte politico-economiche.

giovedì, settembre 03, 2009

Regolarizzare badanti e colf via Internet: un dimostrazione di efficienza !!!

Il Ministero dell’Interno ha deciso che la regolarizzazione delle 800.000 e passa badanti e colf debba essere fatta in via telematica. L’innovazione è emblematica e per certi versi importante. Ci si è resi finalmente conto che le scartoffie oltre un certo limite diventano semplicemente ingestibili, soprattutto se si vuole fare le cose con celerità ed efficienza.

Ci sono due cose da evidenziare, la prima ha un carattere tecnico, la seconda ha un carattere politico-economico.

Veniamo alla parte tecnica. Sono andato sul sito del Ministero e mi sono registrato. Come prima cosa il manuale della procedura è di 49 pagine, per fare tutta la trafila sono necessarie 5 operazioni fondamentali compresa quella di scaricarsi sul PC un programmino che ci permette la compilazione del modulo.

Il tutto deve essere preceduto dalla compilazione del modulo F24 per pagare i 500,00 euro forfettari, ma questi sono solo i primi.

Credetemi, se il vecchietto o la vecchietta si imbarca nel “fai da te” di questa compilazione on line non so proprio perché abbia bisogno di una badante.

Ma lo vedete voi l’anziano che smanetta con link, password, download, e il clicca di qua e di la. Non scherziamo per favore !!!. Chi ha veramente bisogno di una badante non sa nemmeno accendere il computer ed il figlio o parente giovane non ha certamente voglia di perdere una giornata per leggersi istruzioni e quant’altro. Come al solito il “fai da te” diventa una corsa ad ostacoli ed allora meglio affidarsi al solito intermediario che ti risolve il problema. Dopo tanti slogan sulla semplificazione in realtà non si è semplificato nulla.

Veniamo all’aspetto politico-economico.

Questa regolarizzazione segue di poco la legge che considera reato penale la clandestinità e conseguentemente è complice di reato chi in qualunque modo favorisce la clandestinità. Per semplice sillogismo anche chi ospita uno straniero non in regola diventa perseguibile.

Capite la tecnica? Come prima cosa si creano i presupposti per essere incolpati di un reato, poi dimostrare magnanimità. Siccome alla fin fine con i soldi si possono sistemare tante cose ecco che devi fare la “Dichiarazione di emersione di lavoro irregolare di extracomunitari”.

Per il vecchietto/vecchietta la spesa dei 500,00 euro è solo la prima. Continuando nella più stretta coerenza il nostro vecchietto, datore di lavoro, ha tutta una serie di obblighi che deve rispettare e quindi la regolarizzazione vorrà dire pagare tasse e contributi per la badante che è diventata una “dipendente” a tutti gli effetti.

Sulla stampa sono apparse cifre non certamente lontane dal vero, se una badante riceve oggi “in nero” tra i 10 ed i 12 mila euro all’anno e tale importo viene ricevuto anche dopo la regolarizzazione vuol dire che come minimo il datore di lavoro verserà ca. € 2000,00 di balzelli vari. Fate presto a fare il totale la “regolarizzazione” porterà nelle vuote casse dello stato un miliardo e mezzo di euro.

Questi sono soldi che verranno dalle tasche degli italiani. Lo stato non è in grado di fornire servizi agli anziani e come al solito fa cassa proprio sulle spalle di quei cittadini di cui dovrebbe avere cura.

Questa è una “triste” morale altro che "efficienza" informatico-amministrativa.

martedì, settembre 01, 2009

I sogni di Berlusconi che NON diventano realtà

Ieri, 31 agosto è scaduto il termine per poter recuperare una quota (ca. il 70%) delle obbligazioni della “vecchia” Alitalia. Il Sole24Ore in un articolo dell’8 agosto stimava che sono ca. 40.000 i risparmiatori interessati all’operazione. L’ultimo atto legislativo correggeva una vera e propria ingiustizia anche perché il decreto di marzo concedeva un recupero di al massimo il 30%, inoltre non era chiaro se potevano beneficiare della operazione i risparmiatori in possesso di quote di fondi nei quali sono compresi i titoli obbligazionari di Alitalia i cosiddetti “Mengozzi bond”.

In ogni caso il risparmiatore non si illudi di entrare in possesso dei soldi in tempi brevi, se accetta le draconiane imposizioni quali rinuncia a qualsiasi successiva rivalsa, riceverà in cambio delle obbligazioni Alitalia titoli del tesoro scadenza dicembre 2012 senza cedola. A chi mai posso vendere questi titoli se ho veramente bisogno di soldi senza rimetterci ulteriormente? L’unica cosa che potrò fare è venderli “scontati” per garantire un minimo redditività all’acquirente. Scusate ma mi sembra veramente una presa per i fondelli… (questo non è un blog volgare).

Analogo “risarcimento” è concesso ai titolari di azioni Alitalia anche se ci sono limiti ulteriori se agli obbligazionisti è riconosciuto il credito sino ad un ammontare massimo di € 100.000, per gli azionisti il limite scende a € 50.000 ed viene riconosciuto un valore dell’azione di ca. 27 centesimi.

Sintetizzando le obbligazioni emesse da Alitalia per oltre 700 milioni di euro sono oggi in possesso per oltre il 60% al Tesoro e quindi per queste lo Stato non riceverà da Alitalia neanche un centesimo, la restante parte per ca. 280 milioni scontata del 30%, quindi ca. 200 milioni, verranno restituiti ai risparmiatori nel 2012.

Nel marzo del 2008 Air France era disposta a pagare 170 milioni per Alitalia e rilevandola si prendeva anche i debiti quindi i 700 milioni sarebbero stati restituiti.

È così che Berlusconi pensa di dare fiducia agli Italiani?

Le cronache di questi giorno sono impietose, il sistema dei servizi aeroportuali in Italia è pressoché al collasso. Questo sarebbe il modo per dare slancio alla nostra preziosa industria turistica.

Salvare Alitalia ci costa oltre 3 miliardi di euro, un caro prezzo per vedere il tricolore dipinto sulla carlinga di un aereo.

Sarebbe stato meglio spendere quei soldi per tutte quelle infrastrutture che permetterebbe agli stranieri di atterrare in un aeroporto e non perdere una mattina per recuperare una valigia, di essere trasportati in tempi celerei ed economici nel cuore della città altro che “Leonardo Express” o “Malpensa Express”.

Tornando al tricolore, solo una battuta.

Berlusconi ha mandato le nostre Frecce Tricolori a Tripoli ed il dittatore Geddafi voleva che il colore della scia, durante il passaggio a volo radente, fosse solo di colore verde. Dopo una tale richiesta se la parola “onore” ha ancora un senso Berlusconi avrebbe dovuto ordinare alle Frecce Tricolore l’immediato ritorno in Patria per farle “sfrecciare” sull’Altare della Patria in ricordo ed in onore delle migliaia di soldati morti nel deserto della Libia o nella steppa russa nel settantesimo anniversario dell’inizio della 2° guerra mondiale provocata dalle mire di un dittatore folle di Hitler ma anche da una democrazia imbelle.