Le parole pronunciate dal Papa e riportate dal tutti i media sono note. Ha definito “pazzi” i Capi di Stato che hanno ribadito l’impegno di destinare il 2% del PIL alle spese militari. Chiosando si potrebbe sottolineare che “spese militari” non vuol dire acquistare di armi ma creare un sistema di difesa efficiente ed efficace.
Ma perché questa frase Papa
Francesco l’ha pronunciata solo ora?
Perché è stato zitto quando il patriarca di Mosca Kirill ha affermato che la
guerra è giusta?
Guerra giusta contro un occidente
corrotto e amorale, che riconosce pari diritti umani e civili agli
individui LGBT.
Questo atteggiamento ambiguo del Pontefice
che non mi convince.
Si parla molto di questa guerra
dalle caratteristiche ottocentesche. La Russia ha concepito una vera e propria “campagna”
di napoleonica memoria. Preparazione dell’esercito, avvicinamento alla
frontiera, pretesto o ragione (difendere i cittadini russi in territori
contesi), conquista territoriale, demoralizzare i civili con distruzioni e
lutti. Ricordo che nella II° guerra mondiale la Germania dopo essersi annessa l’Austria
e la Cecoslovacchia (Sudeti) in un solo anno occupò parte della Polonia (l’altra
parte se la prese la Russia, mai più restituita dopo la guerra), Danimarca, Belgio,
Olanda, 2/3 della Francia, Norvegia, Grecia.
Una guerra con occupazioni “lampo”,
nulla di paragonabile a quello che facendo l’esercito Russo.
La Russia non vuole occupare l’Ucraina,
ma la vuole conquistare, ovvero vuole che l’Ucraina dipenda in tutto e per
tutto dal Cremlino, così come era ai tempi dell’URSS.
Se il papa non ha condannato il
patriarca di Mosca Kirill vuol dire che tollera la conquista della Ucraina da
parte della Russia.
Il Papa afferma che le nazioni
devono trovare nuovi modi per risolvere le dispute e che le armi non risolvono
il problema, siamo d’accordo. Non dobbiamo cioè armarci per dissuadere.
In questo momento però una nazione,
la Russia, ha deciso che il proprio futuro dipende dalla forza delle proprie armate
sul campo di battaglia e il Papa doveva mostrarsi indignato sia per le affermazioni
di Kirill sia di quelle dei Capi di Stato UE e NATO.