mercoledì, ottobre 26, 2011

Si può cambiare o si deve fare la rivoluzione ?

Il nostro “male” è profondo ed è causato da una serie articolata e complessa di situazioni che sono di difficilissima soluzione. Pensioni: quelle di anzianità sono una “perla” tutta italiana, ma come si fa a smantellarle dall’oggi al domani; burocrazia, quando si parla di “semplificazioni” mi vengono i brividi perché sino ad ora ho solo visto “complicazioni”; evasione fiscale, si vuole fare dell’Italia un popolo di “delatori” perché lo Stato non è in grado di adempiere ai suoi compiti; Dipendenti pubblici (sono uno di questi), mi chiedo quanti sono quelli che sono stati assunti nella pubblica amministrazione per carità, e non parlo di quelli che proprio non servono, se non a quella burocrazia che si autoalimenta di scartoffie; ed infine i “costi della politica”, ma non mi riferisco agli ignobili privilegi della casta, ma alle opere, alle infrastrutture, agli enti inutili che sono stati finanziati da questo o quel politico per ottenere il consenso.

In una Italia così, il governo di "B" è solo uno dei tanti problemi. La soluzione, cambiare tutto, come: non lo so, sottovoce sussurro “rivoluzione”.