sabato, dicembre 31, 2022

Nutri-Score e il potere delle lobby dell’agroalimentare

Del “Barbiere di Siviglia” musicato da Gioacchino Rossini è ben nota l’aria di Basilio: “la calunnia è un venticello…. Alla fin trabocca e scoppia, si propaga, si raddoppia e produce un'esplosione come un colpo di cannone, un tremuoto, un temporale, un tumulto generale, che fa l'aria rimbombar”.

Quanto viene detto e scritto sul Nutri-Score è il risultato di una palese manipolazione architettata dalle potenti lobby dell’agroalimentare, Coldiretti in prima fila fino a Federalimentare.

Sul Corriere della Sera del 28 dicembre, Danilo Taino, giornalista assai autorevole si è lasciato ingannare, travolto anche lui dalla “calunnia” che da venticello si è trasformato in temporale. (leggi)

È importante chiedersi perché si parla di Nutri-Score.

Tra gli obiettivi della UE, per migliorare le condizioni di vita della popolazione, è compreso quello di ridurre le malattie dovute sia agli alimenti e/o preparazioni alimentari sia alle abitudini alimentari, diete, non corrette.

La problematica “salute alimentare” deve tenere conto dei due aspetti, quello degli alimenti e quello della “educazione alimentare”.

Per quanto riguarda gli alimenti il percorso perseguito nella UE, e in altre nazioni, è quello di fornire informazioni nutrizionali al momento dell’acquisto.

Il regolamento UE 1169/2011 contiene le norme sulla etichettatura degli alimenti. Tutti gli alimenti che compriamo riportano informazioni obbligatorie come ad esempio i valori nutrizionali: tenore di grasso, proteine, calorie, ecc..

L’art. 35 del regolamento UE citato, prevede che i valori nutrizionali: “…possono essere indicati mediante altre forme di espressione e/o presentati usando forme o simboli grafici oltre a parole o numeri”. Queste “forme di espressione” vengono indicate con il termine di FoP ovvero, (Front of Pack nutrition label).

Il regolamento prevede che le etichette FoP devono avere determinate caratteristiche e requisiti, e NON sono obbligatorie.

Con la riforma della politica agricola denominata Farm to Fork è intenzione della Commissione rendere obbligatoria una etichetta FoP identica per tutte le nazioni della UE. Ecco come nasce il “contenzioso”, alcune nazioni avevano già da tempo adottato etichette FoP, il regolamento UE è del 2011, mentre altre come l’Italia sono state alla finestra; la nostra solita inefficienza.

Il Nutri-Score riguarda l’aspetto alimenti e non certamente quello “abitudini alimentari”

La caratteristica del Nutri-Score e quella di evidenziare le differenze dietetiche tra alimenti dello stesso tipo o categoria.

Facciamo un esempio: biscotti secchi per la colazione del mattino. Andate in un supermercato e vi potete facilmente rendere conto di quanti ce ne sono, integrali, con il cioccolato, con burro, o senza, ecc.., siete un po' in sovrappeso e volete scegliere il biscotto che vi piace di più, come sapore, ma che vi può dare un aiuto per non eccedere in grassi o zuccheri. Quindi la scelta, nel rispetto del vostro gusto, si orienterà al biscotto la cui valutazione nutrizionale complessiva è più vicina al verde. La scelta diventa facile basta guardare una lettera e un colore.

Ovviamente nessuno vi vieta di acquistare wafer grondanti di cioccolato e ricchi di zucchero.

Il Nutri-Score non serve per dirti che il formaggio è dieteticamente cattivo se ha la lettera D e il colore arancione, eventualmente ti può servire, se per lo stesso tipo di formaggio, ce ne sono di quelli che, sulla base della lavorazioni o materie prime usate riescono a produrre un prodotto più dietetico.

Chi denigra il Nutri-Score non tiene affatto conto che il sistema è stato messo a punto dal più illustre nutrizionista epidemiologico di Francia il prof. Serge Hercberg. (Vi consiglio di leggere la sua biografia Manage et tais-toi Manage - Un Nutritionniste face au lobby agroalimentaire - Gestire e tacere - Un nutrizionista di fronte alla lobby alimentare – Ed. HumenSciences, gennaio 2022) dopo più di 20 anni di studi.

Il libro mette in evidenza tutti gli ostacoli che Hercberg ha dovuto affrontare, a tutti i livelli, più o meno quello che sta succedendo in Italia. Tutti gli studi condotti a partire dagli anni ’60-’70 hanno messo in evidenza la relazione tra numerose patologie e i regimi alimentari scorretti.

Il Nutri-Score ha l’obiettivo di migliorare la qualità di tutti quegli alimenti di cui abbiamo una ampia gamma e varietà di prodotti.

Ciò che viene detto e scritto, ovvero che il sistema penalizza i prodotti alimentari del made in Italy non è vero. Il Parmigiano-Reggiano o il Grana Padano sono formaggi unici, avranno il loro “colore” ma saranno acquistati per le loro caratteristiche peculiari e non certamente per il colore di una etichetta.

I francesi sono grandi produttori e consumatori di formaggio e da quanto è dato sapere il Nutri-Score non ha minimamente condizionato i consumi di questi alimenti.

La contrarietà manifestata per il Nutri-Score dal sistema agroalimentare italiano è una questione di potere. L’azione di lobby consiste nell’affermare che il sistema, fatto di medie e piccole imprese, è però in grado di condizionare la “pubblica opinione”.

Poco importa se quanto si dice sulle caratteristiche del Nutri-Score sono totalmente falsate, l’importante è affermare la propria capacità nella manipolazione dell’informazione. Se ho il potere di condizionare, il messaggio ai politici diventa: se non fate quello che vi dico o diciamo, perdete consensi.

Nessun politico, in questo momento vuol perdere il consenso e si adegua.

Le lobby dell’agroalimentare sono dominanti e condizionano tutti i partiti, lo dimostra il fatto che sia il ministro Patuanelli (M5S) sia l’attuale Lollobrigida (FdI) hanno lo stesso linguaggio e guarda caso godono degli stessi appoggi.

Questa è la realtà, prendiamone atto.

sabato, ottobre 22, 2022

Un po' di fantapolitica. Ministero agricoltura e sovranità alimentare.

Sono passati due mesi dall’ultimo post, scusate, ma è veramente un tempo troppo lungo. Devo essere più attivo. Purtroppo, troppi eventi negativi si avvicendano in questo periodo così burrascoso, pertanto, è difficile mantenere la lucidità nelle analisi che, credo, contraddistinguono i miei interventi.

A caldo questa mattina ho riflettuto sulla denominazione del “Ministero agricoltura e sovranità alimentare”. Il Ministro Lollobrigida, neonominato, oltre ad essere un fedelissimo è il cognato di Giorgia Meloni. Bisogna pur accontentare un po’ i parenti.

I numerosi impegni politici di Lollobrigida, soprattutto in questo ultimo mese, non gli hanno permesso certo di studiare il complesso, articolato e importante comparto agricolo quindi, senza dubbio, a qualche prezzolato porta borse sarà stato il compito di “partorire” una qualche idea innovativa. FdI ha vinto le elezioni, ci vuole un cambiamento. L’oscuro addetto, forse qualche cosa di agricoltura ne sa, pensa che ti ripensa deve aver scritto “Ministero agricoltura e SICUREZZA alimentare”.

Dovete sapere che in Italia vige una situazione abbastanza anomala.

Tutto quello che riguarda la “sanità” da quella umana a quella animale è di competenza del Ministero della Salute (o Sanità, insomma ci siamo capiti). Anche la “sicurezza alimentare” è di competenza del Ministero della Salute. Ad esempio, i controlli per il rispetto delle norme sul benessere animale vengono fatti da personale delle ASL.

In molte altre nazioni delle UE, invece, tutto ciò che riguarda il segmento della produzione agricola è di competenza del Ministero della agricoltura (o come si chiama, rimaniamo al sodo). Vi chiederete, che cosa cambia?

In realtà il problema è molto più complesso perché sulla base delle norme comunitarie tutti gli enti certificatori la “qualità” degli alimenti dal, dal bio alle DOP operano sotto il controllo del Ministero dell’agricoltura. In parole povere un ministero controlla e un altro sanziona.

Nei fatti una duplicazione di competenze, un appesantimento di tutte le pratiche burocratiche, serve il doppio del personale, così tutti ci sguazzano, Paga sempre “pantalone”, ma in realtà tutto questo ci rende meno efficienti e produttivi.

Il nostro export agroalimentare è aumentato considerevolmente e ci ha dato molte soddisfazioni, ma hanno fatto meglio di noi nazioni come l’Olanda, la Polonia per non parlare della Spagna, irraggiungibile per i ritmi di crescita esponenziale.

Dare la denominazione “Ministero agricoltura e sicurezza alimentare” sarebbe stata una vera “rivoluzione” un cambiamento epocale.

La politica agraria si fa a Bruxelles, non certo a Roma, e nelle regioni, dove si assecondano le lobbie locali, quindi, capite bene, che è il ministero giusto per il parente.

Nella fretta Giorgia Meloni deve aver letto male, perché è troppo presa a dare concretezza al suo ideale di Sovranità Nazionale; quindi, passare da Sicurezza a Sovranità il passo è stato breve.

In ogni caso iniziamo bene, mah!!!...

lunedì, agosto 22, 2022

“Chi ragione non ha cerca pretesti” (Da “L’incoronazione di Poppea” – libretto di Gian Francesco Busenello musiche di Claudio Monteverdi)

L’opera di Monteverdi dovrebbe essere ascoltata dai nostri politici, se avete cinque minuti leggetevi il libretto alla scena IX del I atto. Duetto tra Nerone e Seneca, Nerone è invaghito di Poppea e desideroso di ripudiare Ottavia, Seneca lo richiama agli obblighi morali e alla ragione.

Seneca conclude con toni solenni affermando:

“…Il partito peggior sempre sovrasta 

quando la forza alla ragion contrasta”.

I partiti di governo avevano capito che la sola presenza di Mario Draghi a capo dell’esecutivo ci dava il 2% di incremento di Pil. Arrivare alla primavera avrebbe costretto i partiti in angolo molto stretto. Gli italiani, quasi a fuor di popolo, non avrebbero accettato “ribaltoni”, anzi le elezioni si sarebbero trasformate in una sorta di referendum tra i pro e i contro Draghi. L’esito sarebbe stato scontato

E allora, fregandosi di qualunque “ragione”, hanno deciso di usare la “forza” parlamentare.

I partiti perseguono l’obiettivo di conquistare il potere, il governo della cosa pubblica, l’interesse dei cittadini, fare il bene pubblico, vengono dopo, molto dopo.

Nei giorni della crisi c’è stato un gran scrivere sui giornali per attribuire la responsabilità della caduta del governo a questo o quel partito, ma è mia opinione che a far cadere Draghi è stata una prova di forza, una sorta di congiura politica, i capi partito hanno dato la loro “pugnalata”, ben si addice il motto “Mors tua vita mea”.

Draghi non ha accettato compromessi, come dargli torto, alcuni componenti del suo governo si sono ribellati, da Di Maio a Brunetta, ma cosa possono fare questi contro il potere dei partiti?

Da “mani pulite” ad oggi, sono 30 anni, i partiti si sono diventate strutture verticistiche con un dibattito interno quasi inesistente, poco democratiche e rappresentate da un leader, più o meno carismatico. C’è stato un continuo rimescolamento di carte e l’emergere di qualche personaggio che abbiamo pensato avesse capacità salvifiche. Da Berlusconi a Prodi, da Renzi a Salvini, l’ultimo è Beppe Grillo con il suo pseudo movimento di incapaci. Questi personaggi hanno vinto le elezioni ma poi non sono riusciti a governare perché l’azione politica, data la natura attuale dei partiti, è esclusivamente rivolta a conquistare posizioni di vertice in questo o quell’organismo statale o parastatale.

Adesso ci prova la Meloni, anche per lei sarà una vittorio di Pirro perché dovrà accontentare gli appetiti di quelli che in mesti ultimi cinque anni sono stati in anticamera anziché nella “sala da pranzo”.

Si stanno facendo sondaggi per sapere chi vincerà queste assurde elezioni, ma se i sondaggisti non fossero prezzolati dai politici farebbero bene a chiedere agli italiani la loro opinione sul dopo elezioni. Non si deve essere mago Merlino per prevedere che l’80% ritiene che nulla cambierà.

domenica, luglio 31, 2022

Problema complesso: soluzione semplice. Ma mi faccia il piacere! (Totò - https://www.youtube.com/watch?v=6bjQOwXMoPk )

Il premio Nobel Giorgio Parisi appare in un recente spot televisivo  realizzato dal Ministero della Salute per indurre i cittadini over 60 a farsi la quarta dose del vaccino contro il Covid.

L’intento è lodevole, ma penso proprio che questo appello sia un colossale flop.

Tutti noi abbiamo ormai capito che il Covid non è più una malattia pandemica ma endemica. Il virus ha contaminato l’ambiente in cui viviamo, è dappertutto, come tutti i virus muta e per poter sopravvivere deve trovare nuovi modi per infettare l’uomo. Inutile sottolinearlo, chi si vaccina si infetta ugualmente, ma la probabilità di ammalarsi gravemente si riduce drasticamente.

Qual è la situazione attuale, di cui siamo tutti consapevoli: il problema è complesso ma non ci sono affatto soluzioni semplici. La vaccinazione è solo uno degli strumenti di cui disponiamo. Le autorità sanitarie devono modificare l’approccio complessivo a questa malattia. Per chi ha sintomi, non lievi, è inutile “ingolfare” gli ospedali, si devono predisporre strutture idonee e prima ancora i medici di famiglia potrebbero fornire un valido supporto anziché prescrivere la semplice “Tachipirina”. È anche noto che al momento di un ricovero in ospedale, per le patologie più disparate, si fa un tampone e se si è positivi, anche se asintomatici, automaticamente si viene considerato un “ricovero” Covid. Analoga e più triste situazione è quella che riguarda i decessi. Chi muore ed è positivo al Covid viene compreso nella triste statistica dei decessi da Covid.

Il problema è complesso e non lo sappiamo affrontare, questa è la triste verità.

Da oggi e fino al 25 settembre siamo alle prese con un altro problema complesso: chi votare?

Soluzione semplice, no!.

Tutti i leader politici, ci forniranno soluzioni semplici a tutti i problemi complessi della nostra società.

La povertà: reddito di cittadinanza e 1000 euro di pensione minima.

Disoccupazione: mandare in pensione sempre più persone.

Sanità: pagare le protesi e gli impianti dentari.

Debito pubblico: non pagare le tasse (ennesima rottamazione delle cartelle)

Cambiamento climatico: auto elettriche

Incrementare il PIL: un altro bonus (l’italica fantasia può mettersi all’opera).

Se si vuole veramente trovare soluzione a questi problemi non basta una legislazione per ognuno.

A Parisi dico, la nostra società è troppo complessa e i tanti problemi sono il risultato di situazioni complesse, quindi, le soluzioni semplici non ci sono.

Forse è troppo sperare in un leader che sia in grado di farci capire come stanno le cose, e che sia in grado di indicarci un percorso per trovare le soluzioni alle nostre difficoltà.

Il mio voto non andrà a chi propone soluzioni semplici a problemi complessi.


martedì, marzo 29, 2022

Chiedo a Papa Bergoglio: meglio “pazzi” ma liberi o “mentalmente normali” ma oppressi?.

Le parole pronunciate dal Papa e riportate dal tutti i media sono note. Ha definito “pazzi” i Capi di Stato che hanno ribadito l’impegno di destinare il 2% del PIL alle spese militari. Chiosando si potrebbe sottolineare che “spese militari” non vuol dire acquistare di armi ma creare un sistema di difesa efficiente ed efficace.

Ma perché questa frase Papa Francesco l’ha pronunciata solo ora?

Perché è stato zitto quando il patriarca di Mosca Kirill ha affermato che la guerra è giusta?

Guerra giusta contro un occidente corrotto e amorale, che riconosce pari diritti umani e civili agli individui LGBT.

Questo atteggiamento ambiguo del Pontefice che non mi convince.

Si parla molto di questa guerra dalle caratteristiche ottocentesche. La Russia ha concepito una vera e propria “campagna” di napoleonica memoria. Preparazione dell’esercito, avvicinamento alla frontiera, pretesto o ragione (difendere i cittadini russi in territori contesi), conquista territoriale, demoralizzare i civili con distruzioni e lutti. Ricordo che nella II° guerra mondiale la Germania dopo essersi annessa l’Austria e la Cecoslovacchia (Sudeti) in un solo anno occupò parte della Polonia (l’altra parte se la prese la Russia, mai più restituita dopo la guerra), Danimarca, Belgio, Olanda, 2/3 della Francia, Norvegia, Grecia.

Una guerra con occupazioni “lampo”, nulla di paragonabile a quello che facendo l’esercito Russo.

La Russia non vuole occupare l’Ucraina, ma la vuole conquistare, ovvero vuole che l’Ucraina dipenda in tutto e per tutto dal Cremlino, così come era ai tempi dell’URSS.

Se il papa non ha condannato il patriarca di Mosca Kirill vuol dire che tollera la conquista della Ucraina da parte della Russia.

Il Papa afferma che le nazioni devono trovare nuovi modi per risolvere le dispute e che le armi non risolvono il problema, siamo d’accordo. Non dobbiamo cioè armarci per dissuadere.

In questo momento però una nazione, la Russia, ha deciso che il proprio futuro dipende dalla forza delle proprie armate sul campo di battaglia e il Papa doveva mostrarsi indignato sia per le affermazioni di Kirill sia di quelle dei Capi di Stato UE e NATO.

martedì, marzo 15, 2022

PPP – pane, pasta e pizza: dobbiamo preoccuparci per la mancanza di cereali da Russia e Ucraina?

La risposta razionale sta nei dati. L’Ismea (Istituto servizi mercato agricolo alimentare) ha pubblicato il 9 marzo 2022 un breve rapporto dal titolo Dinamiche fondamentali dei cereali e situazione degli scambi commerciali con Ucraina e Russia. Potete consultarlo al link https://www.ismea.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/11703.

Per chi non si vuole leggere il rapporto di 11 pagine completo di facili tabelle esplicative e di grafici, sintetizzo.

Importazione di grano duro, quello che ci serve per fare la pasta, da Russia e Ucraina, quantità irrisorie, poche tonnellate. Per informazione, la produzione di grano duro in Italia nel 2021 è stata di poco più di 4 milioni di tonnellate.

Importazione grano tenero, quello per fare pane, pasta (all’uovo) e pizza, da Russia praticamente nulla, mentre dall’Ucraina importiamo poco più del 3% di tutto il frumento importato (ca. 122 mila tonnellate). La maggior parte di frumento tenero che ci serve lo importiamo dai paesi della UE. È preoccupante la possibile restrizione operata dalla Ungheria da cui importiamo il 26% di tutto il frumento che ci serve. Ritengo però che il possibile “blocco” delle esportazioni per ragioni economiche sia illegittimo quindi assai difficile da attuare.

Importazione di mais, più che per la polenta il mais ci serve per nutrire gli animali. Per questo cereale la situazione è più preoccupante. Consumiamo poco più di 10,5 milioni di tonnellate di mais all’anno, produciamo ca. 6 milioni di tonnellate e ne importiamo 4,5 milioni di tonnellate. Le importazioni di mais dalla Ucraina ammontano a 600 mila tonnellate ca. il 13% del totale delle importazioni e il 6% del nostro fabbisogno.

Nella tarda primavera dell’anno scorso, quando la pandemia rallentava vistosamente e le campagne vaccinali incominciavano a dare i primi significativi risultati, è iniziata una robusta ripresa di tutte le attività economiche. Bene, tutti felici e contenti, ma proprio in quel momento è incominciato un deciso rialzo dei noli per il trasposto delle merci, subito dopo è iniziato l’aumento dei prezzi di alcune materie prime come alcuni metalli, il petrolio, un poi il gas.

Le ragioni di questi aumenti erano sostanzialmente dovuti ad un aumento della domanda, impreviste, dopo tanto blocco da pandemia.

Dopo l’estate la situazione peggiora, l’aumento interessa tutte le materie prime. La ripresa della pandemia in novembre non ha nessun effetto su questa situazione e l’aumento dei prezzi delle principali commodity diventa esponenziale.

Tra le materie prime ci sono anche i cereali e le proteoleaginose (colture come girasole, soia, colza, ecc..dalle quali si ottiene olio vegetale), il prezzo arriva a livelli quasi mai visti.

Nei mercati quando si verifica un aumento repentino della domanda è normale un aumento dei prezzi, ma quando il prezzo raddoppia o triplica o come per il gas decupla, o giù di lì, allora vuol dire che c’è qualche cosa di anomalo e preoccupante. Anche l’attuale e triste contesto bellico non giustifica un tale aandamento.

Da questa situazione traggo due considerazioni / valutazioni.

La prima. È assolutamente necessario contrastare questa ondata speculativa.

Vi ricordo che l’attuale situazione dei mercati dei prodotti agricoli, è simile a quella del 2008 (leggi il mio post http://www.nuovaetica.info/2008/04/la-crisi-alimentare.html) anche se in un contesto completamente diverso.

L’ampia disponibilità di capitali finanziari che gli Stati hanno messo a disposizione per contrastare la pandemia può essere una delle ragioni di quanto sta succedendo. Non tutti i soldi “prestati” sono, al momento, andati a buon fine. Inizialmente ne hanno goduto le borse. Ora, c’è stato uno spostamento sulle materie prime. Occorre capire chi e come sta facendo “incetta” di materie prime con l’obiettivo di generare l’attuale contesto. Più c’è aspettativa al rialzo e più i grandi operatori sono poco propensi a immettere i prodotti sul mercato. In questi momenti l’avidità domina i mercati, fare grandi profitti con poca fatica, dopo la crisi pandemica, è un comportamento diffuso. Io non credo al “grande burattinaio” quanto a un atteggiamento diffuso e purtroppo condiviso.

Per evitare che ci siano troppi capitali a disposizione degli speculatori è necessario incentivare gli investimenti sia per i “grandi” che per i “piccoli”. Non faccio riferimento agli ennesimi “bonus fiscali” ma diminuendo burocrazia e vincoli per tutti.

La seconda. Negli ultimi 40 anni, in Italia, la superficie agricola destinata alle coltivazioni è diminuita del 26% perché non è conveniente coltivarla. (leggi: http://www.nuovaetica.info/p/informazioni-agrarie.html)

Questo aumento dei prezzi potrebbe rendere nuovamente vantaggioso mettere a coltura cerealicola terreni attualemnte non coltivati. Se gli aumenti si stabilizzano, non ai livelli attuali, ma ad un più 15-20% di quelli medi degli anni precedenti molto probabilmente la nostra dipendenza dall’estero potrebbe ridursi.

Molto più vantaggioso, da un punto di vista economico, è migliorare la produttività. Non ci facciamo ingannare dai falsi miti naturistici rappresentati da presunti aspetti salutistici dei grani antichi tipo “Senatore Cappelli” scarsamente produttivi.

Riflettiamo anche sulla coltivazione “biologica”. È risaputo che le rese sono inferiori e da un punto di vista nutrizionale il prodotto biologico è identico a quello convenzionale.

Ridurre le produzioni e quindi il grado di approvvigionamento non è una strategia da perseguire in questo momento.

La situazione bellica ci ha fatto comprendere che è bene dotarsi di adeguate scorte “strategiche”. Queste ultime non si realizzano in tempi brevi ed inoltre conservare ad esempio i cereali è costoso. Le politiche agricole della UE destinano grandi risorse per integrare il reddito degli agricoltori. Se i prezzi aumentano migliora anche la redditivtà delle imprese agricole, si potrebbe allora destinare parte dei fondi UE alla costituzione di scorte adeguate senza ulteriori oneri.

Maggiori scorte varrebbe dire anche riuscire a stabilizzare i mercati.


domenica, marzo 06, 2022

Putin il “conquistatore”: un pezzente !

Le guerre si iniziano con vari pretesti. Raramente il casus belli è motivato da ragioni che si riferiscono ai valori inalienabili dei diritti delle persone, ma non voglio addentrarmi in una analisi che sarebbe troppo lunga e non finalizzata agli attuali drammatici eventi.

L’attuale invasione, del preponderante esercito Russo, della Ucraina è da condannare senza se e senza ma.

Mi chiedo quali sono i motivi che hanno portato Putin ad una azione così folle.

Voglio riportare una semplice analisi economica che forse mette in evidenza le ragioni economiche della guerra.

I dati della World Bank sono molto utili per analisi comparative. Nella analisi tutti i valori sono riferiti al dollaro in valori costanti 2010.

Come evidenziato dalla tabella 1 nel 2019 (anno pre-pandemia) il PIL della Russia è pari a poco meno di 1.460 Mrd (miliardi) di dollari. Quindi ben lontano dagli oltre 13.000 Mrd della UE, o dagli oltre 19.000 Mrd degli USA. Il PIL dell’Italia, nel 2019, è pari a 1.915 Mrd di dollari quindi ben superiore a quello della Russia.

Anche come reddito pro-capite le cose sono abbastanza critiche, quello della Russia è un sesto di quello USA e un terzo della UE a 27 (Regno Unito escluso).

I dati relativi al 2020 mettono in evidenzia le conseguenze globali della pandemia. Le variazioni anno 2020 su 2019 sono riportate nella tabella 2 e come si può leggere ci sono due eccezioni. La prima è rappresentata dalla Lituania il cui PIL diminuisce di solo 0,1%; la seconda riguarda l’Italia che con un calo del PIL dell’8,9% guida la triste classifica del maggiore calo tra i paesi analizzati.

Analizzando l’andamento del PIL nel periodo 2000 – 2019 è si evidenzia come i 9 paesi appartenenti all’ex “Patto di Varsavia” e quindi di fatto soggiogati alla politica economica sovietica hanno saputo riscattarsi con risultati economici incredibili. (vedi tabella 2).

Solo repubblica Ceca e Ungheria registrano un incremento del PIL inferiore alla Russia.


Nel 2019 il PIL totale dei 9 paesi usciti dalla sfera sovietica hanno un PIL pari a poco più di 1.400 Mrd che sarebbe il 97% del PIL russo. La popolazione di questi 9 paesi è di 96 Mln quindi i due terzi di quella russa.

Il disegno imperialistico di Putin è abbastanza chiaro, e i dati economici lo dimostrano. Ricostruire la grande area di influenza economica a cui la Russia è stata costretta a rinunciare con il crollo del regime sovietico.

Putin colpevolizza i paesi suoi vicini per aver aderito al sistema difensivo NATO, in realtà quello che più teme si riferisce ai massicci investimenti che l’Europa ha deciso nell’ambito delle energie rinnovabili. Se diventiamo meno dipendenti dal gas russo la sua economia ne risentirebbe enormemente.

Gettare scompiglio, paura e caos può essere molto vantaggioso.

Il contesto economico attuale sta condannando la Russia ad un ruolo secondario e Putin vuole ribaltare questo stato di cose ricorrendo alla forza e alle armi del suo enorme arsenale militare.

L’economia russa non può permettersi né una guerra di lunga durata ne una guerra su di uno scenario globale.

Le attuali sanzioni, ma soprattutto una accelerazione negli investimenti energetici potrebbero rappresentare una risposta adeguata.

Putin vuole fare con l’occidente come il gatto con il topo. Farci “morire” lentamente dopo una serie di cinici “tira e molla”.

Lo sappiamo e allora mettiamo in campo, per evitare la terza guerra mondiale, le strategie del topo. Fingiamoci “morti” non esacerbiamo il conflitto con riferimenti ai valori democratici che ci contraddistinguono, ma rimbocchiamoci le maniche per dimezzare in 3-5 anni il nostro deficit energetico e in 10 anni arrivare alla autosufficienza energetica, nel 2030 a Putin non rimarranno che armi spuntate.

domenica, febbraio 13, 2022

Parlamento: due decisioni importanti, una è doverosa, l’altra molto discutibile.

La maggioranza dei Deputati ha preso la saggia decisione di “cancellare” il biodinamico dalla legge sulla produzione di prodotti definiti “biologici”. Già nel mio post del 18 giugno http://www.nuovaetica.info/2021/06/il-ddl-su-agricoltura-biodinamica-una.html scrivevo in merito alla inopportunità di dare valore di legge a pratiche ascientifiche di tipo esoterico. Mi chiedo se si doveva ricorre ad un premio Nobel e una Senatrice di chiara fama internazionale per far rinsavire 900 onorevoli.

Come si fa, nel XXI secolo credere che certe pratiche mistiche ed esoteriche possono avere reali effetti sulle produzioni agricole.

Al momento non siamo in grado di dimostrare se il consumo di alimenti biologici e / o  “biodinamici” riduca l’incidenza di determinate malattie. Sappiamo che l’eccesso nel consumo di determinati alimenti ci espone maggiormente ad un rischio. Come esempio se mangio molta carne che sia bio o no il rischio è lo stesso. Posso avere delle “intolleranze” alimentari, ma questa è tutta un’altra situazione.

Gli onorevoli hanno quindi impiegato più di due anni per decidere che le tecniche di coltivazione biodinamiche sono assolutamente lecite, perché viviamo in una società libera, male non fanno come l’aspirina, ma non possono essere elevate a norme di legge.

Se per una inezia del genere ci hanno messo tanto possiamo ben comprendere come per provvedimenti ben più importanti, una legislazione (5 anni) non basta. Un solo esempio quello della legge sul “fine vita”.

Il secondo provvedimento adottato a larghissima maggioranza riguarda le modifiche alla costituzione.

I giornali ne hanno ampiamente riferito e quindi non mi dilungo. Gli art. 9 e 41 della Costituzione sono stati modificati, l’ambiente e la tutela degli animali vengono riconosciuti come valori primari. In particolare la modifica all’art. 9 recita: “La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali”.

Questa modifica, fa riferimento quanto è previsto dal Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea del 2012 all’art. 13 (che riporto per intero)

Nella formulazione e nell’attuazione delle politiche dell'Unione nei settori dell’agricoltura, della pesca,  dei trasporti, del mercato interno, della ricerca e sviluppo tecnologico e dello spazio, l'Unione e gli  Stati membri tengono pienamente conto delle esigenze in materia di benessere degli animali in quanto esseri senzienti, rispettando nel contempo le disposizioni legislative o amministrative e le consuetudini degli Stati membri per quanto riguarda, in particolare, i riti religiosi, le tradizioni culturali e il patrimonio regionale

Il contesto nel quale si deve considerare l’animale, in quanto essere senziente, è quello relativo all’allevamento, nel rispetto però delle tradizioni e dei riti religiosi, ovvero è stato definito un ambito specifico di tutela dell’animale, ragionando con il buon senso e non sulla base di principi giuridici, l’animale è senziente ma subalterno.

Il testo dell’articolo 9, è pur vero che rimanda ad una futura legge, ma, teoricamente, mette uomo e animale sullo stesso piano.

La costituzione è la “madre” delle leggi e in democrazia, nell’ambito di valori universali come la libertà, l’uguaglianza e la fratellanza, regola le relazioni tra le persone, tra le persone e le istituzioni che queste persone liberamente si sono date e tra le istituzioni.

Perché mai una costituzione deve regolare le relazioni tra le persone e il “creato”?

Tornando agli animali, se sono essere senzienti possiamo anche supporre che hanno un’anima, allora il “paradiso degli animali” esiste. Il Paradiso è concepito dalle religioni come il luogo nel quale l’anima vive in eterno

Tanti di noi si pongono la domanda sulla esistenza dell’anima e sappiamo quanti danni provocano i regimi teocratici nei quali la religione diventa, semplificando, costituzione.

A mio modesto parere potevamo lasciare le cose come stavano e affidare a buone legge il nostro rapporto con gli animali.

domenica, gennaio 30, 2022

Elezione del Presidente Sergio Mattarella: la rivincita dei peones.

La Treccani definisce il termine: “nel linguaggio politico e giornalistico e con intenzione polemica, il termine indica quei militanti o deputati di grandi partiti che, privi di peso politico e senza cariche importanti, vengono esclusi dalle scelte più rilevanti e destinati a eseguire le decisioni degli organi dirigenti alla cui formulazione non hanno preso parte.

I grandi sconfitti sono i leader politici. Da Salvini a Conte, da Berlusconi a Letta, anche la Meloni non ha saputo giocare le sue “carte”. Questi leader con i loro tatticismi hanno messo in evidenza i loro bassi interessi personali. Credo proprio che molti parlamentari, presenti in tutti gli schieramenti, frustrati dalle manovre e manovrine dei loro capi, votando Mattarella, in un crescendo di consenso, abbiano dato una prova di grande responsabilità e hanno deciso di dare voce al vero sentimento popolare.

In questo particolare momento gli italiani si fidano di Mattarella e Draghi.

Lo ha capito anche Casini, mettendosi da parte.

Mattarella, nel breve discorso pronunciato dopo aver conosciuto ufficialmente l’esito della votazione, si fa carico di un compito difficilissimo, è conscio che il prossimo mandato si presenta ben più difficile di quello appena concluso.

La dirigenza dei partiti politici è stata sconfitta e umiliata, ma chi la può sostituire? chi sono i nomi, i volti nuovi, di cui abbiamo bisogno?

Nel rispetto della Costituzione, con quali strumenti il Presidente della Repubblica può e deve favorire il rinnovamento di cui abbiamo assoluto bisogno.?

I parlamentari si sono riscattati con una prova di grande democrazia. È stato un passo importante speriamo non sia il primo e l’ultimo.

martedì, gennaio 18, 2022

Elezione Presidente della Repubblica e voto elettronico

In tempi di Covid un cittadino qualunque per poter ottenere la prescrizione della Tachipirina perché il virus gli ha procurato sintomi lievi, un po' di raffreddore e due lineette di febbre, deve essere in possesso di una PEC con la quale ha ottenuto lo SPID e poi riceve un QRC che gli permette di avere un OTP. Alla fine, con una ricetta online, qualcuno potrà prendere la Tachipirina. Dopo tutta la trafila la medicina non gli serve più perché ormai non ha più sintomi (ho esagerato, ovviamente, ma forse neanche tanto).

I 1009 grandi elettori del Presidente della Repubblica non sono anche gente comune? e allora !!!, possibile che non si trovi il modo per votare elettronicamente?

È proprio vero che il “pesce puzza dalla testa”.


sabato, gennaio 15, 2022

L’elezione del Presidente della Repubblica in tempi di Covid-19

Ieri i partiti di destra hanno candidato Silvio Berlusconi alla presidenza della Repubblica.

Mi sono posto questa domanda: perché mai i leader dei partiti di destra presentano un candidato di così “basso profilo”?.

Solo fra qualche decennio gli studi storici ci diranno se Berlusconi è stato un vero leader politico.

La valutazione politica che possiamo fare oggi è senza dubbio negativa (si legga il mio post dell’11 aprile 2021 http://www.nuovaetica.info/2021/04/per-rinascere-socialmente.html). I governi Berlusconi sono i principali responsabili di un declino economico durato 20 anni. Solo in questo biennio eccezionale le cose sono cambiate. Lo stato ha immesso una enorme quantità di danaro nel sistema economico, ma le nostre difficoltà strutturali non sono cambiate, perciò prima o dopo dovremo pagare un conto assai salato.

La candidatura di Berlusconi è una questione di potere.

Quando i partiti politici non sono più in grado di governare perché incapaci di risolvere situazioni complesse determinate da contesti congiunturali esterni o interni il Presidente della Repubblica, rispettoso del mandato costituzionale, nomina un Presidente del Consiglio e i relativi Ministri. Gli esempi più recenti sono Monti e Draghi.

Anche Letta e Gentiloni possono essere considerati Presidenti del Consiglio nominati perché per risolvere situazioni interne di difficile gestione i partiti hanno preferito fare ricorso a figure di transizione.

Le situazioni congiunturali esterne alle quali mi riferisco sono ad esempio il crollo del sistema finanziario dopo il fallimento della  Lehman Brothers, oppure l’attuale pandemia con la necessità di elaborare le strategie del PNRR.

Una situazione congiunturale interna, ad esempio, fa riferimento al NO al referendum sulle riforme costituzionali di Renzi.

Quando il Presidente della Repubblica adempie al suo ruolo istituzionale nominando un Presidente come Draghi esercita un potere che i padri costituenti certamente non avevano previsto. È vero che il Governo nominato governa sulla base della fiducia data dal Parlamento, ma nei fatti i partiti rinunciano ad esercitare il loro potere perché vengono come “ricattati” dal Presidente della Repubblica. Ricordo che la costituzione prevede che il Presidente può scogliere il Parlamento nel caso in cui sia verificata l’assenza di una maggioranza di governo.

Un Presidente della Repubblica di “alto profilo” ha un “grande potere” e in questi anni sia Giorno Napolitano che Sergio Mattarella lo hanno dimostrato.

Candidare Berlusconi ha quindi un obiettivo molto concreto, togliere potere al Presidente della Repubblica.

I partiti politici da ricattati diventano ricattatori, fa una bella differenza.

La sinistra continua a ribadire che il Presidente deve essere persona di “alto profilo”, ma siamo sicuri che lo voglia veramente?

Azzardo una previsione. Berlusconi non sarà eletto, troppo compromesso, troppo di “basso profilo”.

In questo periodo di pandemia, i partiti, proprio per recuperare una posizione di potere, si accorderanno per un personaggio “buono” da eleggere al 4°-5° scrutinio, sanno che gli italiani non sopporterebbero per tanti giorni l’anacronistico rito della “chiama” e lo spoglio manuale di ogni scheda e relativa lettura dell’espressione di voto.

In questo contesto una figura come Andrea Riccardi, fondatore della comunità di Sant’Egidio andrebbe benissimo.

Se non è lui, vedrete, sarà un personaggio con caratteristiche simili.

Super Mario (Draghi), ci porterà alle elezioni del 2023 e poi gli auguro di fare il nonno, molto meglio per lui e peggio per noi.

lunedì, gennaio 03, 2022

Donne, musica e violenza

Consiglio al lettore di leggere una prima volta il testo e poi i brani musicali indicati con i link

Il 1° gennaio ho ascoltato alcune romanze dal concerto che veniva trasmesso in diretta sulla Rai dalla Fenice di Venezia.

Il tenore cantava la romanza Vesti la giubba dall’opera Pagliacci di Ruggero Leoncavallo.

La trama dell’opera è semplice. Si riferisce ad un fatto di cronaca realmente accaduto tra i componenti di una piccola compagnia di teatranti (leggi trama). Nedda, giovane e bella, tradisce il marito Canio il pagliaccio, con Silvio. Tonio, altro componente della compagnia, brutto e deforme innamorato di Nedda, si vuole vendicare per l’amore non corrisposto e riferisce a Canio del tradimento. Durante la rappresentazione della commedia, Canio, accecato dalla gelosia uccide Nedda e Silvio.

L’opera verista di breve durata, poco più di un’ora, viene spesso rappresentata insieme all’altra opera verista per eccellenza, Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni (leggi trama).

Si consuma un delitto “d’onore”, a causa della tresca amorosa tra Lola e Turiddu. Compare Alfio, marito di Lola sfida Turiddu in duello e lo uccide. (romanza Addio alla mamma).

Giacomo Puccini mette in musica Tosca (leggi trama) tratto dal dramma teatrale di Victorien Sardou.

Tosca uccide, oggi si direbbe per legittima difesa, il barone Scarpia capo della polizia papalina del 1800, che la voleva violentare (Tosca atto secondo) ma a sua volta si suiciderà quando il suo amante Mario Caravadossi viene fucilato. Violenza chiama purtroppo violenza.

Voglio però ricordare che Puccini aveva un grande rispetto per le sue eroine. In Turandot, l’ultima opera incompiuta di Puccini, Liù sacrifica la propria vita per non svelare il nome del Principe Ignoto (..Tu, che di gel sei cinta).

Tra i grandi del melodramma come non ricordare Giuseppe Verdi che musica l’Otello. Dramma della gelosia che termina con l’uccisione di Desdemona (… niun mi tema …)

Donne, vittime che pagano con la vita le loro libere scelte, forse la società dell’800 e della prima metà del ‘900 le considera come esseri da sacrificare.

Eppure non è stato sempre così il grande Mozart nella sua trilogia Le nozze di figaro, Don Giovanni e Così fan tutte sostiene i diritti delle donne. Lidia Bramani nel suo saggio Mozart massone e rivoluzionario lo evidenzia e lo sottolinea più volte nelle tante arie delle sue opere, Mozart esprime quindi un pensiero decisamente inusuale e rivoluzionario per quel tempo.

Nelle Nozze di Figaro la Contessa è il personaggio virtuoso che nel perdonare i tradimenti diventa esempio di una morale molto anticonformista per quel tempo (..Dove sono i bei momenti - Le nozze di Figaro - W.A. Mozart).

Don Giovanni pagherà con la morte le sue scelleratezze e alla fine dell’opera Leporello canta: Tra fumo e fuoco... badate un poco... l'uomo di sasso... fermate il passo...

Giusto là sotto diede il gran botto, giusto là il diavolo se 'l trangugiò.

(ascoltate lo stupendo finale del secondo atto)

Così fa tutte è spesso considerata opera frivola, ma così non è. Nell’intricato gioco di coppia gli amanti di Fiordiligi e Dorabella sono quelli che collezionano solo delle “brutte figure” mentre le due donne, seppur ingannate riescono a riscattare la propria moralità e saggezza.

Per cercare di ridurre la crescita degli atti di efferata violenza verso le donne la politica intende inasprire le pene e introdurre nuovi reati. Tutto ciò è condivisibile ma non credo che tali provvedimenti siano veramente efficaci.

Padre Aldo Bergamaschi definiva i 10 Comandamenti come la linea dell’orizzonte che separa l’animalità dalla umanità. Le norme degli Ebrei rappresentano in ogni caso il risultato di una evoluzione etica, sociale e culturale non indifferente per quei tempi. Poi è arrivato Cristo e ha “alzato l’asticella” quando ha detto, pur facendo riferimento alla tradizione ebraica, “Ama il prossimo tuo come te stesso”, punto. Il cristianesimo pur nella continuità della tradizione ebraica è rivoluzionario e quindi discontinuo, prova ne è che quando i Farisei presentarono a Gesù una donna accusata di adulterio per dilapidarla pronunciò la frase “Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei”.

Anche il pensiero laico si è evoluto, pur se con maggiore lentezza. Con la rivoluzione americana si pongono le basi per il riconoscimento dei diritti quando si scrive “Noi riteniamo che sono per se stesse evidenti queste verità: che tutti gli uomini sono creati eguali; che essi sono dal Creatore dotati di certi inalienabili diritti, che tra questi diritti sono la Vita, la Libertà, e il perseguimento della Felicità”.

La via per la parità dei diritti è aperta anche se dopo quasi 250 (la Dichiarazione di indipendenza è datata 4 luglio 1776) non si può certo affermare che la meta è stata raggiunta.

Gli atti di violenza, abuso, e discriminazione nei confronti delle donne diminuiranno fino ad annullarsi solo se gli uomini cresceranno sotto il profilo etico, sociale e colturale.

Sintetizzando, è un problema educativo a 360 gradi, dalla famiglia alla scuola, dalla musica all’arte. Purtroppo in questa epoca non si riscontrano situazioni molto positive, assistiamo a una preoccupante deriva involutiva, una sorta di abbruttimento quasi un imbarbarimento della società e delle sue massime forme espressive.

Da melomane chiudo con il grande affresco del finale del Flauto Magico di Mozart.

Tamino ha superato tutte le prove per raggiungere la perfezione e come premio potrà unirsi alla sua Pamina. La Regina della notte è sconfitta.

La voce profonda di Sarastro, i toni sublimi del coro marcano il trionfo dell’amore sull’inganno e l’ingiustizia e ci devono dare la fiducia che un mondo migliore è possibile.

Riporto il testo del libretto di Emanuel Schikaneder della la scena finale dell’opera.

MONOSTATO, LA REGINA E LE TRE DAME

Ma zitti, zitti, zitti, zitti! Tra poco penetriamo nel Tempio.

MONOSTATO

Però, Regina! mantieni la parola! Sii leale! Tua figlia deve essere mia sposa!

REGINA

Io mantengo la parola! è mia volontà: Mia figlia sarà tua sposa!

LE TRE DAME

Sua figlia sarà tua sposa! (S’ode un tuono cupo e rumore d’acqua)

MONOSTATO

Ma silenzio, io sento un rumore tremendo, Come di tuoni e cascate.

REGINA E LE TRE DAME

Sì, questo rumore è spaventoso Come eco di tuono lontano!

MONOSTATO

Ora si trovano nelle sale del Tempio.

TUTTI

Là li vogliamo sorprendere, Cancellare i bigotti dalla Terra Con fiamme infuocate e spada potente!

LE TRE DAME E MONOSTATO (in ginocchio)

A te, grande Regina della Notte, La nostra vendetta sia portata in offerta! (Tuoni, lampi, tempesta)

MONOSTATO, LA REGINA E LE TRE DAME

Annientata, annullata è la nostra forza, Noi tutti precipitiamo nella notte eterna! - (sprofondano)

Tosto l’intera scena si trasforma in un sole.

SCENA ULTIMA

Sarastro sta in alto; Tamino, Pamina, entrambi in abito sacerdotale. Accanto a loro i sacerdoti egizi da entrambi i lati. I tre fanciulli reggono fiori.

SARASTRO

I raggi del sole dissipano la notte, Annullano il potere carpito con frode da ipocriti.

CORO DI SACERDOTI

Sia salve a voi consacrati! Voi penetraste attraverso la notte!  Sia grazie a te, Osiride! Si rechi grazie a te, Iside!

La fermezza ha vinto, E incorona quale premio La bellezza e la saggezza con lode eterna!

Vi consiglio di ascoltare e vedere il brano