venerdì, marzo 27, 2009

Trenitalia e Alitalia: così si fa la “politica dei trasporti”

Trenitalia e Alitalia: così si fa la “politica dei trasporti”

L’altro ieri, per l’inaugurazione dell’alta velocità Milano-Roma abbiamo assistito all’ennesima sceneggiata del “berlusca” che con fare mussoliniano si vantava del fatto si saper fare anche il ferroviere per il solo fatto di aversi messo in testa il berretto del capotreno (conoscendo le sue prodezze tutto sarà stato studiato nei minimi dettagli, altro che caso!!!). Nella stessa giornata lo staff di Alitalia presentava i primi dati della sua gestione e accennava al fatto del potenziamento della tratta Milano – Roma e viceversa.

Ecco come si utilizzano le scarse italiche risorse finanziarie. Possibile che non si Riesca a decidere se il tratto Milano-Roma si debba fare prevalentemente in treno o in aereo?

Ieri pomeriggio dal mio ufficio di Milano ho combinato un appuntamento di lavoro a Roma per le 10,15.

Vado su Internet e vedo se prendere il treno o l’aereo. Questa è la situazione

Treno: Milano centrale ore 6,15 arrivo Roma Termini 9,45 in prima classe spendo €93,10 in 2° classe €67,5. Non so quando finirà il mio incontro di lavoro senz’altro nel pomeriggio in pratica prenoto lo stesso tipo di treno. Spesa totale per andata e ritorno 1° classe € 186,20

Sito Alitalia decido di partire da Linate, partenza ore 7,50 arrivo a Roma Fiumicino 9,00 prezzo in promozione del l’andata e ritorno € 185,06. Si tratta di una promozione e quindi non posso cambiare la prenotazione ne perdere l’aereo altrimenti il mio biglietto è carta straccia. Se non sono sicuro del rientro mi toccherebbe sborsare come minimo € 493,00 (un po’ troppo per le mie tasche). La partenza da Malpensa è “proibitiva”, partenza ore 6,55 arrivo 8,05 poi sono costretto a ripartire alle 21,25 atterraggio Malpensa ore 22,23 e il tutto mi costa € 399,45.

Voglio essere “risparmioso” il mio appuntamento romano è in via XX settembre e posso prendere il pratico e lumacoso “leonardo Express” (povero Leonardo…) che mi costa € 22 tra andata e ritorno e devo conteggiare almeno un’ora per il collegamento.

Le tre ore sul treno le passo comodamente seduto in poltrona lavoro con il mio portatile, vedo la posta ecc.., insomma per quelle tre orette il posto su Trenitalia si trasforma nel mio ufficio. Corro il rischio del solito ritardo provocato dal fatidico guasto, ma anche lo stress da volo non è certamente da sottovalutare. Vai a Linate, fila per il controllo (ho fatto il check inn), arrivo a Fiumicino, mi metto in fila per il trenino ecc.. insomma una bella pizza.

Allora che cosa faccio boh !!!!

Mi sa che scelgo il treno.

Il problema però è un altro se si vuole fare una “politica dei trasporti” si devono dare degli indirizzi si deve, dopo aver studiato ed analizzato il problema, individuare la soluzione che darà i massimi vantaggi.

Non ha senso investire su tutto e poi lasciare decidere al cittadino, questo porta solo allo spreco. Abbiamo speso 3 miliardi di euro per salvare Alitalia per potenziare la rotta Milano-Roma ? mi sembra una follia, anche perché ne abbiamo spesi credo più di 10 per fare “l’alta velocità” ?

Insomma questa è la nostra Italia… 

mercoledì, marzo 25, 2009

Avviso ai titolari di obbligazioni ALITALIA

I titolari delle obbligazioni Alitalia 2002-2010 sono convocati in Assemblea all’Auditorium Massimo in Roma (via Massimiliano Massimo 1) in 1° convocazione domenica 29 marzo ore 22,00 ed in 2° convocazione per lunedì 20 aprile ore 10,00, eventualmente in 3° convocazione alle ore 11,00 sempre del 20 aprile.

Questa è un’assemblea importante perché si capirà se i titolari delle obbligazioni hanno ancora in mano qualche spicciolo oppure potranno mettere in quadro le loro obbligazioni, per ricordo, come ho fatto io con le banconote della Germania negli anni della grande svalutazione. Pensate ho una banconota da 5 miliardi di marchi.

La svalutazione è stata così devastante che le banconote venivano stampate su un solo verso oppure venivano riciclate, esempio su una banconota da 5 mila marchi è stato stampato successivamente l’importo di 5 milioni di marchi.

Questa mini raccolta è per me una sorta di “monito per l’economista”. La storia non si ripete ma dobbiamo fare tesoro di quello che è accaduto se non vogliamo fare nuovi errori.

Signori obbligazionisti fate valere le vostre ragioni e non cadete nella “trappola” dei politici che agli occhi della gente sono considerati i “salvatori” della italianità, ma in realtà hanno fatto tutto ciò con i soldi vostri.

domenica, marzo 22, 2009

Il voto del 6-7 giugno: l’inizio di una dittatura ?

Sono veramente preoccupato per queste elezioni, temo il PDL. In questo partito sono confluite persone di varia provenienza, che potrebbero essere sensibili dal fascino del “dittatore democratico” incarnato nella figura di Silvio Berlusconi. Sono veramente tante le frasi che si sono dette in merito al fatto che c’è bisogno di modificare il processo decisionale che porta alla approvazione di una legge. Il frequente ricorso al “decreto legge” ne è una testimonianza, così come la legge delega sul “federalismo” presenta tanti pericoli perché il Parlamento approverà una legge dall’impatto rilevantissimo senza sapere quanto ci costa il tutto. Una cosa veramente inconcepibile per una democrazia parlamentare.

Il nostro ordinamento rimane particolarmente carente sotto il profilo dell’equilibrio tra i poteri dello Stato. Non è pensabile che la Magistratura debba continuamente svolgere il ruolo di “cane mastino” per questa o quella malefatta di questo o quel politico.

Anziché pensare al “federalismo fiscale” che alla fine si trasformerà in una moltiplicazione di centri di poteri (si veda quello che è successo con le regioni) sarebbe stato più opportuno riprogettare la “macchina amministrativa” dello Stato per far si che al proprio interno di mettano a punto strumenti di controllo tali da evitare lo scempio che è sotto gli occhi di tutti.

Fini ritiene di essere l’erede di Berlusconi anche solo per una questione generazionale, ma deve stare attento il berlusconismo piace a troppi e lui corre rischio di prestare la sua faccia solo per una democrazia di facciata e non di sostanza.

Alle prossime elezioni NON votate PDL, dare a questo partito il 50% dei voti è troppo pericoloso.

Io so cosa vuol dire la Dittatura, volevo solo il bene della Francia, nulla ho fatto per me eppure sono diventato un Dittatore e solo nei lunghi giorni trascorsi sulla scoglio di Sant’Elena mi sono reso conto dei tanti errori commessi.

sabato, marzo 21, 2009

Gli attacchi dei cani randagi

In questi giorni alcuni gravi fatti di cronaca mettono in evidenza il grave problema dei cani randagi. Chi è stato in alcuni regioni del Sud Italia, anche solo come semplice turista, negli ultimi anni si è senz’altro imbattuto in gruppi di cani che vagano per i paesi e per le campagne. Personalmente in Puglia durante un soggiorno estivo ricordo perfettamente il continuo passaggio di un gruppo di cani vicino alla casa nella quale ero ospite.

È facile che 2-3 cani, all’inizio innocui, possono diventare con il tempo “un branco” di 6-10 animali. Non credo di scomodare grandi principi di etologia affermando che nel momento in cui si forma “il branco” scatta anche il concetto di “territorio”. Il gruppo di animali deve trovare le risorse alimentari in un’area delimitata che deve essere costantemente sorvegliata per evitare l'ingresso di “estranei”. Il bambino, il turista non sono altro che degli intrusi che possono rappresentare un pericolo per il branco ed ecco allora che scatta la “naturale” aggressività dell’animale come componente del branco.

Il cane da animale “domestico” che condivide uno spazio, un ambiente, con l’uomo diventa invece un “competitore” e perde a mio avviso la “domesticità”.

Capite bene che evitare tutto questo è possibile, ma tutti devono fare la loro parte, cittadini ed autorità. Come al solito si assiste allo “scarica barile” delle responsabilità come l’intento di arrivare alla solita equazione tutti sono responsabili e quindi nessuno è colpevole.

Colpevole è colui che abbandona un cane, cacciandolo dalla casa, e quindi tradisce in questo modo la devozione dell’animale per l’ambiente domestico; colpevole è l’autorità che non provvede alla cattura degli animali abbandonati e per prima cosa sterilizza le femmine per impedire la formazione dei “branchi”.

Abbiamo leggi efficaci che prescrivono l’uso del micro cip per l’identificazione degli animali, e qualunque autorità può verificare se l’animale è in “regola” oppure no, basta un semplice lettore. Queste norme applichiamole e facciamole rispettare.

Si stima che ci siano nelle regioni del sud più di 600 mila randagi e questo è diventato un problema di non facile gestione perché è ovvio che una popolazione di questa entità è difficile da controllare.

Sino ad ora la cronaca ha riportato fatti di “aggressioni”, ma vi dirò che sono molto più preoccupato per gli aspetti sanitari. I cani sono portatori di gravi malattie per l’uomo, la più “famosa” di tutte è la rabbia ma ci sono moltissime forme di parassitosi quindi possiamo anche aspettarci nel breve un allarme “sanitario” che diventerebbe non meno pericolo degli attacchi di questi giorni.

In questo contesto gli amministratori locali dovranno intervenire con fermezza operando una cattura degli animali e procedere alla sterilizzazione delle femmine. Si dovrà anche prevedere piani mirati di abbattimento per gli animali malati. Le stesse amministrazioni dovranno dare piena attuazione alle leggi in vigore e controllare se gli animali in possesso ai cittadini sono identificati o no, in caso contrario sanzioni severe.

Se si opererà con tempestività e rigore in qualche anno il Sud sarà come il Nord. Speriamo !!! 

lunedì, marzo 16, 2009

Volo AirOne – Alitalia Chicago – Roma: “tanto fumo e poco arrosto”

Battute a parte, l’inconveniente tecnico non ha provocato vittime, la presenza di fumo in cabina deve aver senza dubbio suscitato nei passeggeri momenti di trepidazione e paura. Il pilota è stato bravo e tutto si è risolto per il meglio.

Solo un avvocato come Carlo Rienzi del Codacons alla continua ricerca di protagonismo (del quale non ho la minima stima per vicende legali che mi coinvolgono personalmente) ha formulato la richiesta di tenere tutti gli aerei della flotta AirOne – Alitalia a terra per accertamenti tecnici.

Non sarà un po’ di fumo a tenere gli aerei a terra, ma la situazione economico finanziaria che verrà nuovamente a galla tra non molto. La Presidente di Confindustria a chiesto al Governo “soldi veri” perché le imprese hanno bisogno di soldi e le banche dopo gli scossoni di questi mesi stringono i cordoni della borsa e non vogliono finanziare attività di cui non vi è certezza di remunerazione. Potete allora immaginare come si deve trovare Cai – Alitalia che di soldi ne ha una necessità estrema. La riduzione del personale e della flotta avrà senza dubbio migliorato la redditività dell’azienda, ma la crisi attuale pesa anche sul traffico aereo e la nuova compagnia non brilla di certo.

Vedremo, chi ha da tempo legge questi post conosce la mia opinione sul caso Alitalia abbiamo buttato 3 miliardi di euro che in questo momento sarebbero stati utili in altri settori. 

mercoledì, marzo 04, 2009

“Quote latte” si schiamazza sotto le finestre di casa del berlusca

Vi ricordo il detto “il diavolo fa le pentole ma non i coperchi” è quello che sta capitando per la vicenda quote latte e vedrete che accadrà lo stesso per Alitalia sia quella nuova di Cai che quella vecchia.

I problemi non si risolvono mettendo la “polvere sotto il tappeto”. La situazione di oggi è il frutto delle decisioni sbagliate fatte nel passato e quindi prima si devono risolvere gli errori poi si potrà pensare al futuro.

Nel caso delle “quote latte” non concordo pienamente con le richieste delle Associazioni di Categoria perché esse stesse come ho scritto hanno delle responsabilità gravi.

La scelta di dare tutto quanto è stato ottenuto a Bruxelles ai soli “splafonatori” è un chiaro segnale di chi dà una mano a chi lo ha votato, ma è iniqua e quindi fonte di ulteriore contenzioso.

Credo che la vicenda possa chiudersi solo se chi ha trasgredito metta veramente mano al portafoglio.

Chi vuole le quote della UE paghi la multa, tutto e subito.

Non vuole pagare allora si vada a comprare le quote altrimenti multa su multa.

Questa è una strada, altrimenti si creeranno ulteriori tensioni e problemi.