Del “Barbiere di Siviglia” musicato
da Gioacchino Rossini è ben nota l’aria di Basilio: “la calunnia è un
venticello…. Alla fin trabocca e scoppia, si
propaga, si raddoppia e produce un'esplosione come un colpo di cannone, un tremuoto, un temporale, un
tumulto generale, che fa l'aria rimbombar…
”.
Quanto viene detto e scritto sul Nutri-Score
è il risultato di una palese manipolazione architettata dalle potenti lobby
dell’agroalimentare, Coldiretti in prima fila fino a Federalimentare.
Sul Corriere della Sera del 28
dicembre, Danilo Taino, giornalista assai autorevole si è lasciato ingannare, travolto
anche lui dalla “calunnia” che da venticello si è trasformato in temporale. (leggi)
È importante chiedersi perché si
parla di Nutri-Score.
Tra gli obiettivi della UE, per migliorare
le condizioni di vita della popolazione, è compreso quello di ridurre le
malattie dovute sia agli alimenti e/o preparazioni alimentari sia alle
abitudini alimentari, diete, non corrette.
La problematica “salute alimentare”
deve tenere conto dei due aspetti, quello degli alimenti e quello della “educazione
alimentare”.
Per quanto riguarda gli alimenti il
percorso perseguito nella UE, e in altre nazioni, è quello di fornire
informazioni nutrizionali al momento dell’acquisto.
Il regolamento UE 1169/2011 contiene
le norme sulla etichettatura degli alimenti. Tutti gli alimenti che compriamo
riportano informazioni obbligatorie come ad esempio i valori nutrizionali:
tenore di grasso, proteine, calorie, ecc..
L’art. 35 del regolamento UE
citato, prevede che i valori nutrizionali: “…possono essere indicati mediante altre forme di
espressione e/o presentati usando forme o simboli grafici oltre a parole o
numeri”. Queste “forme di espressione” vengono indicate con il
termine di FoP ovvero, (Front of Pack nutrition label).
Il regolamento prevede che le
etichette FoP devono avere determinate caratteristiche e requisiti, e NON sono
obbligatorie.
Con la riforma della politica
agricola denominata Farm to Fork è intenzione della Commissione rendere
obbligatoria una etichetta FoP identica per tutte le nazioni della UE. Ecco
come nasce il “contenzioso”, alcune nazioni avevano già da tempo adottato
etichette FoP, il regolamento UE è del 2011, mentre altre come l’Italia sono
state alla finestra; la nostra solita inefficienza.
Il Nutri-Score riguarda l’aspetto
alimenti e non certamente quello “abitudini alimentari”
La caratteristica del Nutri-Score e
quella di evidenziare le differenze dietetiche tra alimenti dello stesso tipo o
categoria.
Facciamo un esempio: biscotti
secchi per la colazione del mattino. Andate in un supermercato e vi potete facilmente
rendere conto di quanti ce ne sono, integrali, con il cioccolato, con burro, o
senza, ecc.., siete un po' in sovrappeso e volete scegliere il biscotto che vi
piace di più, come sapore, ma che vi può dare un aiuto per non eccedere in
grassi o zuccheri. Quindi la scelta, nel rispetto del vostro gusto, si
orienterà al biscotto la cui valutazione nutrizionale complessiva è più vicina
al verde. La scelta diventa facile basta guardare una lettera e un colore.
Ovviamente nessuno vi vieta di acquistare
wafer grondanti di cioccolato e ricchi di zucchero.
Il Nutri-Score non serve per dirti
che il formaggio è dieteticamente cattivo se ha la lettera D e il colore
arancione, eventualmente ti può servire, se per lo stesso tipo di formaggio, ce
ne sono di quelli che, sulla base della lavorazioni o materie prime usate
riescono a produrre un prodotto più dietetico.
Chi denigra il Nutri-Score non
tiene affatto conto che il sistema è stato messo a punto dal più illustre nutrizionista
epidemiologico di Francia il prof. Serge Hercberg. (Vi consiglio di leggere la
sua biografia Manage et tais-toi Manage
- Un Nutritionniste face au lobby
agroalimentaire - Gestire e
tacere - Un nutrizionista di fronte alla lobby
alimentare – Ed. HumenSciences, gennaio 2022) dopo più di 20 anni di
studi.
Il libro mette in evidenza tutti
gli ostacoli che Hercberg ha dovuto affrontare, a tutti i livelli, più o meno
quello che sta succedendo in Italia. Tutti gli studi condotti a partire dagli
anni ’60-’70 hanno messo in evidenza la relazione tra numerose patologie e i regimi alimentari scorretti.
Il Nutri-Score ha l’obiettivo di migliorare
la qualità di tutti quegli alimenti di cui abbiamo una ampia gamma e varietà di
prodotti.
Ciò che viene detto e scritto,
ovvero che il sistema penalizza i prodotti alimentari del made in Italy non è
vero. Il Parmigiano-Reggiano o il Grana Padano sono formaggi unici, avranno il
loro “colore” ma saranno acquistati per le loro caratteristiche peculiari e non
certamente per il colore di una etichetta.
I francesi sono grandi produttori e
consumatori di formaggio e da quanto è dato sapere il Nutri-Score non ha
minimamente condizionato i consumi di questi alimenti.
La contrarietà manifestata per il
Nutri-Score dal sistema agroalimentare italiano è una questione di potere. L’azione
di lobby consiste nell’affermare che il sistema, fatto di medie e piccole
imprese, è però in grado di condizionare la “pubblica opinione”.
Poco importa se quanto si dice
sulle caratteristiche del Nutri-Score sono totalmente falsate, l’importante è
affermare la propria capacità nella manipolazione dell’informazione. Se ho il
potere di condizionare, il messaggio ai politici diventa: se non fate quello
che vi dico o diciamo, perdete consensi.
Nessun politico, in questo momento
vuol perdere il consenso e si adegua.
Le lobby dell’agroalimentare sono
dominanti e condizionano tutti i partiti, lo dimostra il fatto che sia il ministro
Patuanelli (M5S) sia l’attuale Lollobrigida (FdI) hanno lo stesso linguaggio e guarda
caso godono degli stessi appoggi.
Questa è la realtà, prendiamone atto.