sabato, dicembre 31, 2022

Nutri-Score e il potere delle lobby dell’agroalimentare

Del “Barbiere di Siviglia” musicato da Gioacchino Rossini è ben nota l’aria di Basilio: “la calunnia è un venticello…. Alla fin trabocca e scoppia, si propaga, si raddoppia e produce un'esplosione come un colpo di cannone, un tremuoto, un temporale, un tumulto generale, che fa l'aria rimbombar”.

Quanto viene detto e scritto sul Nutri-Score è il risultato di una palese manipolazione architettata dalle potenti lobby dell’agroalimentare, Coldiretti in prima fila fino a Federalimentare.

Sul Corriere della Sera del 28 dicembre, Danilo Taino, giornalista assai autorevole si è lasciato ingannare, travolto anche lui dalla “calunnia” che da venticello si è trasformato in temporale. (leggi)

È importante chiedersi perché si parla di Nutri-Score.

Tra gli obiettivi della UE, per migliorare le condizioni di vita della popolazione, è compreso quello di ridurre le malattie dovute sia agli alimenti e/o preparazioni alimentari sia alle abitudini alimentari, diete, non corrette.

La problematica “salute alimentare” deve tenere conto dei due aspetti, quello degli alimenti e quello della “educazione alimentare”.

Per quanto riguarda gli alimenti il percorso perseguito nella UE, e in altre nazioni, è quello di fornire informazioni nutrizionali al momento dell’acquisto.

Il regolamento UE 1169/2011 contiene le norme sulla etichettatura degli alimenti. Tutti gli alimenti che compriamo riportano informazioni obbligatorie come ad esempio i valori nutrizionali: tenore di grasso, proteine, calorie, ecc..

L’art. 35 del regolamento UE citato, prevede che i valori nutrizionali: “…possono essere indicati mediante altre forme di espressione e/o presentati usando forme o simboli grafici oltre a parole o numeri”. Queste “forme di espressione” vengono indicate con il termine di FoP ovvero, (Front of Pack nutrition label).

Il regolamento prevede che le etichette FoP devono avere determinate caratteristiche e requisiti, e NON sono obbligatorie.

Con la riforma della politica agricola denominata Farm to Fork è intenzione della Commissione rendere obbligatoria una etichetta FoP identica per tutte le nazioni della UE. Ecco come nasce il “contenzioso”, alcune nazioni avevano già da tempo adottato etichette FoP, il regolamento UE è del 2011, mentre altre come l’Italia sono state alla finestra; la nostra solita inefficienza.

Il Nutri-Score riguarda l’aspetto alimenti e non certamente quello “abitudini alimentari”

La caratteristica del Nutri-Score e quella di evidenziare le differenze dietetiche tra alimenti dello stesso tipo o categoria.

Facciamo un esempio: biscotti secchi per la colazione del mattino. Andate in un supermercato e vi potete facilmente rendere conto di quanti ce ne sono, integrali, con il cioccolato, con burro, o senza, ecc.., siete un po' in sovrappeso e volete scegliere il biscotto che vi piace di più, come sapore, ma che vi può dare un aiuto per non eccedere in grassi o zuccheri. Quindi la scelta, nel rispetto del vostro gusto, si orienterà al biscotto la cui valutazione nutrizionale complessiva è più vicina al verde. La scelta diventa facile basta guardare una lettera e un colore.

Ovviamente nessuno vi vieta di acquistare wafer grondanti di cioccolato e ricchi di zucchero.

Il Nutri-Score non serve per dirti che il formaggio è dieteticamente cattivo se ha la lettera D e il colore arancione, eventualmente ti può servire, se per lo stesso tipo di formaggio, ce ne sono di quelli che, sulla base della lavorazioni o materie prime usate riescono a produrre un prodotto più dietetico.

Chi denigra il Nutri-Score non tiene affatto conto che il sistema è stato messo a punto dal più illustre nutrizionista epidemiologico di Francia il prof. Serge Hercberg. (Vi consiglio di leggere la sua biografia Manage et tais-toi Manage - Un Nutritionniste face au lobby agroalimentaire - Gestire e tacere - Un nutrizionista di fronte alla lobby alimentare – Ed. HumenSciences, gennaio 2022) dopo più di 20 anni di studi.

Il libro mette in evidenza tutti gli ostacoli che Hercberg ha dovuto affrontare, a tutti i livelli, più o meno quello che sta succedendo in Italia. Tutti gli studi condotti a partire dagli anni ’60-’70 hanno messo in evidenza la relazione tra numerose patologie e i regimi alimentari scorretti.

Il Nutri-Score ha l’obiettivo di migliorare la qualità di tutti quegli alimenti di cui abbiamo una ampia gamma e varietà di prodotti.

Ciò che viene detto e scritto, ovvero che il sistema penalizza i prodotti alimentari del made in Italy non è vero. Il Parmigiano-Reggiano o il Grana Padano sono formaggi unici, avranno il loro “colore” ma saranno acquistati per le loro caratteristiche peculiari e non certamente per il colore di una etichetta.

I francesi sono grandi produttori e consumatori di formaggio e da quanto è dato sapere il Nutri-Score non ha minimamente condizionato i consumi di questi alimenti.

La contrarietà manifestata per il Nutri-Score dal sistema agroalimentare italiano è una questione di potere. L’azione di lobby consiste nell’affermare che il sistema, fatto di medie e piccole imprese, è però in grado di condizionare la “pubblica opinione”.

Poco importa se quanto si dice sulle caratteristiche del Nutri-Score sono totalmente falsate, l’importante è affermare la propria capacità nella manipolazione dell’informazione. Se ho il potere di condizionare, il messaggio ai politici diventa: se non fate quello che vi dico o diciamo, perdete consensi.

Nessun politico, in questo momento vuol perdere il consenso e si adegua.

Le lobby dell’agroalimentare sono dominanti e condizionano tutti i partiti, lo dimostra il fatto che sia il ministro Patuanelli (M5S) sia l’attuale Lollobrigida (FdI) hanno lo stesso linguaggio e guarda caso godono degli stessi appoggi.

Questa è la realtà, prendiamone atto.