mercoledì, dicembre 12, 2007

Riprendo Alitalia

Chissà se si realizzerà quanto ho sostenuto da tanto tempo, ovvero la fine di questa telenovela con l’acquisto di Alitalia da parte di AirOne.
Come ho sempre detto logica economica doveva essere quella del fallimento.
La società è stata gestita così male, commettendo tali e tanti errori da rendere praticamente impossibile alcun recupero.
Ma fallire vuol dire anche portare i “libri in tribunale” e questo il”sistema” politico, soprattutto in questo momento non se lo può permettere.
C’è ne per tutti. Destra e sinistra e allora alla non “accordo” si deve trovare a tutti i costi.
Il sistema bancario italiano appare sempre sullo sfondo di questa intricata vicenda ma in realtà la partita è proprio tutta “bancaria”. Solo le banche possono accollarsi l’enorme montagna di debiti che ha Alitalia.
Ho già detto che vale un centesimo di dollaro svalutato.
Nella mia analisi torna sempre Unicredit (o la nuova Unicredito). Questo “ritardo”, la vendita con la “gara” doveva finire prima dell’estate, è servito a Unicredit per riorganizzarsi dopo le “mega” acquisizioni. Ormai la macchina è avviata e tutto procede come previsto, ma bisogna pur stipulare una “assicurazione” sull’esito di tutta l’operazione “Mega fusioni” e questa si chiama “Alitalia”.
Mi spiego. Se Unicredit supporta AirOne nell’acquisto di Alitalia vorrà avere dal sistema politico l’assicurazione di mantenere una “posizione dominante”. Questo vuol dire che i “consumatori” continueranno ad essere “spennati”, per i maggiori costi del sistema bancario italiano, per un altro x di anni.

Ma alla fine al “sistema” questa soluzione va bene.

Alitalia non fallisce, i migliaia e migliaia di bancari sono garantiti, i politici possono continuare a fare i loro sporchi giochetti, e AirOne si toglie dalle scatole un concorrente ingombrante.

A “pagare”, gli italiani, fino a quando?!!!!

lunedì, novembre 26, 2007

Montanelli

Dopo avere letto “La seconda guerra mondiale” di Winston Churchill sono alle prese con un’altra serie di tomi. Anche in questo caso, ma guarda che coincidenza, si tratta di un’opera in 12 volumi, almeno questo è il formato con il quale la RCS Quotidiani ha ristampato la “Storia d’Italia” di Indro Montanelli.

Si tratta di una lettura piacevolissima. Nel quarto volume “Italia giacobina e carbonara” dal 1789 a 1831 a pag 463 nel tracciare i caratteri salienti di Giuseppe Mazzini scrive: “Fu questo a far di lui un eterno straniero in un Paese come il nostro, dove la politica viene concepita e praticata come una “combinazione” di contingenti opportunità”.

Bella frase vero, da meditare !!!

Alitalia

Sembra proprio che non mi sia sbagliato poi di tanto leggendo quanto ho scritto il 15 settembre su Alitalia. Siamo ancora al solito punto. Il 15 di dicembre ci dovrebbe essere una “svolta”, almeno questo è quanto si legge sulla stampa.

Ma rimango sempre della mia idea originale e più il tempo passa e più le cose peggiorano. Se altre compagnie aeree fanno utili il contesto di Alitalia è ancora più preoccupante. I problemi rimangono e si accentuano, esubero del personale, costi di gestione non in linea con quelli delle altri compagnie ed infine una flotta di aerei “vecchi”.

Con queste premesse ma chi se la compra !!!!!

In questo contesto rimangono i “maneggi” dei politici ai quali non pare vero di parlare con questo e quello promettendo chissà quali soluzioni “magiche” soluzioni. Quelle cose da “finanza creativa” che hanno permesso il proliferare di personaggi alla Ricucci – Fiorani e che tanto piacciono, perché è un atteggiamento tipico di quelli che si ritengono più furbi di altri.

Nel frattempo è il cittadino che continua a sopportare il peso di queste inefficienze.

Chissà quando si dirà veramente basta e si porteranno i libri contabili in tribunale

Solo il fallimento ci permetterebbe di capire e di conoscere i dettagli di questo ennesimo scandalo economico finanziario di cui le vittime siamo tutti noi.

sabato, settembre 15, 2007

Alitalia vale un cent di dollaro svalutato

Si, credo proprio che il valore di Alitalia sia di un centesimo di dollaro soggetto a svalutazione. Su Alitalia si accendono ad intermittenza i riflettori ma cosa ci sia da vedere ben pochi lo sanno. Vorrei sapere quale strategia gestionale contempli l’investimento di 1,5 miliardi di euro con l’obiettivo della vendita della attività !!!!.

domenica, agosto 26, 2007

W. Churchill e “La seconda guerra mondiale”

Ho terminato la lettura dell’opera in 12 volumi. È “un insulto” volerla riassumere in poche righe eppure mi sembra importante sottolinearne l’importanza in questo diario pubblico.

Churchill, ha vissuto giorno dopo giorno tutti i drammatici eventi della seconda guerra mondiale da “attore”. In qualità di capo del Governo Britannico ha dovuto agire e reagire ad una incredibile serie di situazioni, ogni suo atto ha determinato conseguenze e reazioni, posso però affermare che ha sempre agito con la speranza di riportare la pace, la libertà, la prosperità di tutti i popoli coinvolti nel tremendo conflitto. Non sono solo i suoi scritti a provarlo ma la storia stessa, cioè i risultati delle sue azione possono essere “verificate” e testimoniate.

Di questi nove mesi di lettura poteri citare decine e decine di brani che potrebbero essere oggetto di approfondimento delle attuali vicissitudini della nostra società. Ho scritto il primo post il 6 marzo del 2007, riportando qualche brano, oggi chiudo riportando due brevi passi.

Il primo si riferisce al carattere degli americani. Nel febbraio del ‘44 le truppe britanniche incontrano non poche difficoltà per liberare la Birmania. Per Churchill tale obiettivo militare è secondario non altrettanto per il comando USA pertanto scrive:

“La necessità di rafforzare le basi aeree americane in Cina sarebbe poi, a nostro giudizio, diminuita via via che l’avanzata alleata nel Pacifico centrale e dall’Australia ci avesse dato il possesso di aeroporti sempre più vicini al Giappone. Per l’uno e per l’altro ordine di motivi sostenevamo pertanto che non valesse la pena d’impiegare in tale impresa una così ingente quantità di materiali e di manodopera; (costruzione della strada da Ledo –Birmania alla Cina) non riuscimmo però mai a far deflettere gli americani dal loro proposito. La loro psicologia nazionale è tale che, quanto più è arduo un progetto, tanto più essi s’impegnano con ardore e tenacia a tradurlo in realtà. È una qualità ammirevole, sempre che il progetto sia buono[1].

Churchill per hobby faceva il pittore è proprio una pennellata significativa, in effetti quante volte gli USA negli ultimi tempi si sono buttati a capo fitto in avventure “progetti” che ritenevano buoni, ma siccome buoni non sono si vede il risultato. Mi riferisco alla guerra in Iraq, ci potevano essere ragioni concrete per farsi “sentire” in quella parte del mondo ma forse il progetto realizzato non è poi così buono ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti.

Il secondo brano è scritto nell’”epilogo” dell’opera (volume dodicesimo) e si riferisce alla Palestina, leggete questa pagina e riflettete.

Non esiste Paese al mondo meno adatto della Gran Bretagna ad un conflitto con il terrorismo. E ciò non per debolezza o codardia; ma per ritegno e virtù, e a causa del sistema di vita cui ci siamo assuefatti nella nostra isola difesa con successo. Ferito dagli assassini! in Palestina, insultato dai Paesi del Medio Oriente, e persino dai nostri alleati, non fu illogico che il Governo socialista si lavasse infine le mani del problema e, nel 1948, lasciasse agli ebrei il compito di trovare la via della propria salvezza. La breve guerra che segui, dissipò in modo drammatico la fiducia dei Paesi arabi avventatisi su una facile preda.
La contagiosa violenza della nascita dello Stato di Israele ha acuito, da allora, le difficoltà nel Medio Oriente. Io guardo con ammirazione all'opera svolta laggiù nell'edificare una nazione, colonizzando il deserto e accogliendo tanti infelici provenienti dalle comunità ebree in tutto il mondo. Ma le prospettive sono tenebrose. La situazione delle centinaia di migliaia di arabi scacciati dalle loro dimore e costretti a condurre una precaria esistenza nella terra di nessuno creata intorno alle frontiere di Israele, è crudele e pericolosa. Lungo le frontiere di Israele si susseguono gli assassini! e le incursioni armate, mentre i Paesi arabi professano una ostilità inconciliabile nei confronti del nuovo Stato. I capi arabi più lungimiranti non possono dare consigli di moderazione senza essere sommersi da vociami proteste e minacciati di assassinio. È una cupa e minacciosa scena di illimitate violenze e follie. Ma una cosa appare chiara. Tanto l'onore quanto la saggezza esigono che lo Stato d'Israele venga conservato e che questa coraggiosa, dinamica e complessa razza possa vivere in pace con i suoi vicini. Gli ebrei possono dare in questa zona un apporto inestimabile alla conoscenza scientifica, all'industriosità e alla produttività. È necessario offrir loro il modo di far ciò nell'interesse di tutto il Medio Oriente.

Parole veramente profetiche, e tutti hanno operato in questi ultimi anni, per la guerra e non per la pace.

Chiudo queste note con i paragrafi terminali dell’opera, spero che qualcuno si sia interessato a questi brani e mosso da interesse e curiosità affronti la lunga lettura dei dodici volumi, credetemi non sarà comunque “tempo preso”.

Non intendo qui insinuare che tutti gli sforzi e i sacrifici della Gran Bretagna e dei suoi Alleati riferiti nei 12 volumi delle mie Memorie di Guerra non siano approdati a nulla e ci abbiano condotto soltanto a uno stato di cose più pericoloso e più tenebroso di quello iniziale. Al contrario, io sono profondamente convinto che non abbiamo tentato invano. La Russia sta divenendo un grande Paese commerciale. Il suo popolo esperimenta ogni giorno con crescente vigore quelle complicazioni e quei palliativi dell'umana esistenza che renderanno gli schemi di Carlo Marx sempre più superati e più insignificanti di quanto non siano mai stati in rapporto ai problemi mondiali. Le forze naturali stanno agendo con maggiore libertà e maggiore possibilità di fertilizzare e variare i pensieri e le capacità degli individui, uomini e donne. Esse sono di gran lunga più grandi e più duttili, nella vasta struttura di un potente impero, di quanto Marx non abbia mai potuto concepire nel suo tugurio. E quando la guerra si autopreclude con il reciproco sterminio, sembra probabile che essa debba allontanarsi sempre più. Vi saranno sempre, non v'è dubbio, contese tra le nazioni, o i continenti, o i raggruppamenti di nazioni. Ma complessivamente l'umanità progredirà in molte forme non concepite da un apparato di partito. Pertanto, finché il mondo libero — e in particolare la Gran Bretagna e gli Stati Uniti — rimarrà unito e manterrà la propria potenza, la Russia constaterà che la pace e l'abbondanza possono offrire assai di più d'una guerra sterminatrice. L'ampliamento del pensiero è un processo che acquista nuovo impulso ricercando prospettive favorevoli per tutti coloro che le chiedono. E può essere benissimo che, se si eserciteranno saggezza e pazienza, queste prospettive favorevoli per tutti riescano a conquistare le menti e a frenare la passioni del genere umano[2].


[1] Winston Churchill “La seconda guerra mondiale” Volume decimo “Da Teheran a Roma”; Oscar Mondadori; Ottobre 1970 pagg 276-277

[2] Winston Churchill “La seconda guerra mondiale” Volume dodicesimo “La cortina di ferro”; Oscar Mondadori; Ottobre 1970 pagg 395-397

sabato, giugno 30, 2007

W. Churchill e la “Camera dei comuni”

Da qualche mese sono preso dalla lettura dell’opera più volte citata “La seconda guerra mondiale”. Ho terminato il 9° volume, bellissimo come tutti gli altri. Non entro nel merito delle vicende della guerra, questo volume è dedicato, in particolare alla “campagna d’Italia”, alla caduta di Mussolini, sino alla conferenza di Teheran. In realtà all’inizio gli alleati speravano di arrivare a Roma entro il ’43.

Forse se Vittorio Emanuele fosse rimasto a Roma oggi ci sarebbe la Monarchia, meglio o peggio di adesso mah!

Un fatto è certo, i politici di oggi non sono fatti di una stoffa molto diversa da quella del Re. Fanno di tutto per stare sulla “poltrona” e di fare il bene dello Stato se ne fregano.

Tra tanti passi interessanti, del volume, voglio riportarne uno che è “marginale” nella trattazione generale ma ci dovrebbe far riflettere su tante nostre riforme “elettorali”, “costituzionali”, ecc.. La democrazia britannica si colloca su ben altro piano. Non so se oggi le cose stanno come le ha riportate Churchill, ma in ogni caso quanto afferma è frutto di una grande saggezza e di profondo rispetto delle istituzioni. Politici meditate, meditate…

Ero deciso a che fosse ricostruita (si riferisce alla Camera dei Comuni) al più presto possibile, compatibilmente con le esigenze di guerra. Ebbi modo, in questo periodo, di foggiare le cose in modo durevole. Sostenuto dai miei colleghi, in massima parte vecchi parlamentari, e con la cordiale collaborazione del signor Attlee, cercai di ristabilire, per quello che poteva essere un lungo periodo di tempo, i due grandi principi su cui nel suo aspetto materiale si basa la Camera dei Comuni britannica. Il primo è che essa deve essere oblunga e non semicircolare, e il secondo che deve essere grande a sufficienza soltanto per dare posto a circa due terzi dei suoi membri. Poiché questa particolarità ha molto stupito gli stranieri, ne riparlo qui.

Due sono le caratteristiche principali della Camera dei Comuni a cui devono mirare l'approvazione e l'appoggio di membri del Parlamento riflessivi ed esperti. Il primo è che la sua forma deve essere oblunga e non semicircolare. È questo un fattore importantissimo nella nostra vita politica. L'Assemblea semicircolare, che tanto piace ai teorici politici, costringe ogni individuo o ogni gruppo a muoversi attorno al centro, adottando le varie sfumature tra il rosa e il rosso secondo che spira il vento. Sono un convinto fautore del sistema di partito a preferenza del sistema di gruppo. Ho visto molti Parlamenti pieni d'ardore e di buona volontà distrutti dal sistema di gruppo. Il sistema di partito è molto favorito dalla forma oblunga della Camera. È facile per un individuo spostarsi attraverso le insensibili gradazioni che vanno dalla Sinistra alla Destra, ma il gesto di attraversare il pavimento è di quelli che richiedono grave riflessione. Sono bene informato di questo, perché ho compiuto questo difficile processo non una volta soltanto, ma due. La logica è una ben povera guida paragonata alla consuetudine. La logica che ha creato in tanti paesi Assemblee semicircolari con costruzioni che danno a ogni membro non soltanto un seggio in cui sedere, ma spesso una scrivania con un piano mobile da battere, si è dimostrata fatale al Governo parlamentare, come noi lo intendiamo qui nella sua patria e nella sua casa.

La seconda caratteristica di una Camera costituita secondo le linee della Camera dei Comuni è che essa non deve essere abbastanza grande da contenere tutti i suoi membri contemporaneamente senza affollamento e che non si deve neppur parlare del fatto che a ogni membro spetti un seggio distinto riservato a lui solo. La ragione di ciò è stata per gran tempo un enigma per i profani e ha spesso destato la curiosità e anche le critiche di nuovi deputati. Tuttavia non è difficile a comprendersi se la si consideri da un punto di vista pratico. Se la Camera fosse abbastanza grande da contenere tutti i suoi membri, nove decimi dei dibattiti sarebbero condotti nella deprimente atmosfera di una Camera quasi vuota o semivuota. L'essenza oratoria di una buona Camera dei Comuni è lo stile conversativo, la possibilità di pronte interruzioni alla buona e di scambi di battute. Lunghe orazioni da un rostro sarebbero un cattivo sostituto allo stile dialogico con cui tanti dei nostri affari politici vengono trattati. Ma questo stile richiede poco spazio e nelle grandi occasioni si avrebbe un senso di affollamento e di ansiosa attesa. Dev'esserci il senso dell'importanza delle molte cose che si dicono in Parlamento, dev'esserci soprattutto il senso che grandi cose vengono decise, bene spesso, alla Camera.

Questo, a ogni modo, fu stabilito secondo il mio desiderio.

(1)Winston Churchill “La seconda guerra mondiale” Volume ottavo “La campagna d'Italia”; Oscar Mondadori; Ottobre 1970 pagg 178-179

martedì, giugno 05, 2007

Volare !!!!

Stiamo proprio assistendo ad una farsa. Anche ieri una categoria del personale di Alitalia ha fatto sciopero. Della notizia al telegiornale ricordo solo il fatto dello sciopero non certo chi lo ha fatto e soprattutto le ragioni.

Dipendenti Alitalia scioperate pure, più debiti ci sono e meglio è per chi comprerà, ovvero dovrà pagare sempre meno. Se le notizie sono attendibili il “buco” 2006 è di poco più di un miliardo di euro. Che fine ha fatto il “regalo” del berlusca ?, se non ricordo male, un mezzo miliardo di euro (diciamocelo mi poco !!!). Sindacati, in questa circostanza vi toccherà parlare bene dell’odiato ed antipatico “lombardo”. La compagnia se gli è “mangiati” in due anni….

Secondo me ci sono veramente tanti che dovrebbero fare un esame di coscienza forse le colpe non sono solo degli amministratori incapaci, tutti chi più e chi meno è responsabile di questo sfacelo.

E in tutto questo “AirOne” si sfrega le mani. Ho iniziato parlando di “farsa” perché è da mesi che l’unico “candidato” credibile all’acquisto di Alitalia è “AirOne”. Diciamocelo, da un punto di vista formale è il candidato ideale: italiano (almeno nella facciata), fa profitti (o almeno così pare), ha molti appoggi (politica e banche). Allora perché tutto questo “teatrino” sulla trasparenza, la gara, ecc… quanti studi legali si devono “ingrassare” per portare a termine l’operazione?. Forse perché sono gli ultimi “spiccioli” che si riescono a mungere dalla vacca Alitalia prima di portarla la macello…

La cosa importante comunque è farla finita.

Nei prossimi giorni si ritirerà anche Aerflot, ma vedrete che Unicredit in qualche modo rientrerà dalla finestra. Ci sono troppi debiti.

Insomma le banche ed un manager ingegnoso compreranno Alitalia per un tozzo di pane (che è poi quello che vale). I vantaggi? Le banche potranno godere per un altro po’ di una posizione monopolistica e mantenere i prezzi dei servizi tra i più alti d’Europa, mentre il manager potrà finalmente acquisire a poco un mercato interessante. Si tratta di un’unione commerciale tra l’Italia e la Germania (vi ricordo il mio post del 15 febbraio) con la benedizione di Prodi e della Merkel per sfruttare il mercato interno con i collegamenti nord-sud e quelli dell’est. In pratica si tratta di fornire un servizio di qualità a prezzi “modici” in concorrenza con le low-cost.

È una strategia che può funzionare. Questa sarebbe stata la “trasparenza” e non la farsa alla quale assistiamo da tempo.

giovedì, maggio 31, 2007

A proposito d'Europa

Colui al quale questo blog è dedicato ha detto:

“Uno dei miei più grandi progetti era stata la riunione, la concentrazione degli stessi popoli geografici che le rivoluzioni e la politica hanno dissolto o spezzettato. Infatti, in Europa vi sono sparsi più di trenta milioni di Francesi, quindici milioni di Spagnoli, quindici milioni di Italiani, trenta milioni di tedeschi: io avrei voluto fare di ciascuno di questi un unico organismo nazionale. Con tale seguito di popoli riuniti, sarebbe stato bello andare verso la prosperità e la benedizione dei secoli: io mi sentivo degno di gesta gloria!.
“Dopo questa sommaria semplificazione, ha proseguito l’Imperatore, sarebbe stato più possibile affidarsi alla chimera del bell’ideale della civiltà: in questo stato di cose si sarebbe avuta più possibilità di portare ovunque l’unificazione dei codici, dei principi, delle opinioni, dei sentimenti, delle vedute e degli interessi. Forse allora, grazie ai Lumi diffusi dappertutto, si sarebbe potuto sognare, per la grande famiglia europea, l’esempio del Congresso americano o delle Anfizionie della Grecia. Quale prospettiva allora di forza, di grandezza, di felicità, di prosperità!. Quale spettacolo grande e magnifico!....”

Le parole di Napoleone sono riportate da Emmanuel de Las Cases nel suo “Memoriale di Sant’Elena” ( Volume II pagg 1522 – 1533, edizioni BUR 2004).

È sorprendente l’analogia con le parole di Churchill, quelle che vi ho riportato nel post del 21 maggio. Questo concepire gli “Stati Uniti d’Europa”, il desiderio di raggiungere la prosperità e la pace. Da Napoleone al trattato di Roma passono quasi 250 anni, una serie interminabile di guerre e solo la seconda Guerra Mondiale convince una parte delle nazioni d’Europa a dar vita ad una entità politica nuova.

Quanto tempo sprecato !!!, quante vittime, quanta sofferenza.

Chiedersi il perchè è vano? !!!

mercoledì, maggio 30, 2007

Discorso del Presidente Montezemolo

Ho letto il discorso del Presidente Montezemolo, non mi sono "fidato" dei reportage dei giornalisti. Non mi sembra poi tanto malvagio. Forse in alcune parti è un po' troppo generico ma di spunti per riflessioni ce ne sono parecchi.
Se avete un quarto d'ora leggetelo. Le polemiche della "destra" e della "sinistra" sono in ogni caso fuori luogo.
Scarica la relazione

martedì, maggio 22, 2007

Piccole soddisfazioni – coincidenze

Ieri sul Corriere della Sera, che ho letto solo in serata, la rubrica “Il caso” titolava “Crisi da anni 90” D’Alema e l’allarme che agita i poli”. Il contenuto degli articoli a firma di Paolo Conti riguarda, anche se visto da un’ottica diversa, l’argomento del post di ieri, ovvero l’incapacità di questi politici di rinnovarsi perché la politica è troppo autoreferenziata, in pratica pensa solo a se stessa, al modo con cui sopravvivere. Si dice “fare il politico” così come si farebbe una professione e questo è davvero un brutto segno.
Il mio post porta l’ora delle 5,51 del mattino, credetemi non potevo aver letto l’articolo. Sempre sul Corriere di ieri Sergio Romano, riassumendo un articolo del Time, rispondeva ad un “Euroscettico” portando tutta una serie di argomentazioni sulla validità dell’Europa.
Il mio post di ieri cita le speranze formulate da Churchill che sono di ben altro spessore e rilevanza.
Potremmo dire che una coincidenza è frutto del caso, ma due incominciano ad essere una “prova”. La prova consiste nel fatto che il nostro Paese ha bisogno di gente “nuova”. Si alterna destra e sinistra ma in realtà quello che manca è un progetto credibile per il rinnovamento della politica e dei politici.
Da noi la politica è un continuo intrallazzare, vedi fusione tra banche, vedi acquisto Alitalia e fra poco ci potete scommettere “Trenitalia”. Non ne parliamo poi di quello che accade nelle amministrazioni locali. A tutto ciò dovremmo dire basta. Purtroppo leader credibili non ne abbiamo. Pazienza. È solo una riflessione del mattino. Coraggio andiamo al lavoro, sperando di farlo nel modo più coscienzioso possibile.

lunedì, maggio 21, 2007

Europa

Vi ho già detto che sono immerso nella lettura dell’opera “La seconda guerra mondiale” di Winston Churchill. Un libro che molti dovrebbero leggere per essere meno “ignoranti” sui tanti fatti dell’oggi.
Dalla lettura gli spunti per analisi e riflessioni sono davvero molti ma voglio riportare un passo che, come ho detto, ci deve far riflettere per capire lo “spessore” dell’uomo, sulla sua grande capacità di incidere sulle generazioni future, come la sua lotta contro la tirannia nazista era finalizzata al raggiungimento della pace e garantire la prosperità alle genti d'Europa.

Poveri i nostri politici. Presi dall’affanno di gestire il presente non sono in grado di “progettare” il futuro. Questa è forse una delle ragioni per cui ogni Governo che si succede propone sempre la riforma della riforma su questo o quel argomento. Ci si affanna ad adeguare norme e regole sul presente ed è chiaro che con le lungaggini della politica quando vengono emanate sono già vecchie. Questo è un sistema che così non può funzionare.
Scrive Churchill(1)

In mezzo alle difficoltà di politica interna trovai qualche conforto nell’esaminare le proposte che il Foreing Office andava elaborando, d’intesa con il Dipartimento di Stato di Washintong, circa la futura direzione della politica mondiale post bellica. Il ministro degli esteri fece circolare in ottobre tra i membri del Gabinetto di Guerra un importante documento su tale problema dal titolo “Piano delle quattro potenze”, in base al quale la direzione suprema sarebbe stata affidata a un Consiglio composto di Gran Bretagna, Stati Uniti, Russia e Cina. Sono lieto d’aver trovato allora l’energia per documentare le mie opinioni in proposito nel seguente promemoria:


Il primo Ministro al ministro degli Esteri
21 ottobre 1942

(Vi ricordo che 2 giorni dopo ebbe inizio la battaglia di El Alamein e quindi senza dubbio Churchill era molto impegnato, leggete quanto scrive)



  1. Nonostante l’incalzare degli eventi, mi sforzerò di rispondere per iscritto. Sembra molto semplice queste quattro grandi Potenze; tuttavia io non posso prevedere a qual tipo di Russia e a quale sorta di richieste russe noi ci troveremo di fronte. Un po’ più avanti può darsi che ciò sia possibile. Quanto alla Cina, non riesco a considerare il Governo di Ciung-king (2) come rappresentante d’una grande Potenza mondiale, esso rappresenterebbe un voto acquisito per gli Stati Uniti in ogni tentativo di liquidare l'impero britannico d’oltremare.

  2. Devo ammettere che i miei pensieri sono anzitutto rivolti all’Europa, alla rinascita della gloria dell’Europa, il continente che ha dato vita alle nazioni e alle civiltà moderne. Sarebbe un disastro smisurato se la barbarie russa avesse il sopravvento sulla cultura e l’indipendenza degli antichi Stati europei. Per quanto sia ora difficile prevederlo confido che la famiglia europea possa agire come un’unica comunità sotto un Consiglio d’Europa. Io anticipo col desiderio l’avvento degli Stati Uniti d’Europa, nei quali le barriere tra le nazioni siano ridotte al minimo e sia possibile viaggiare senza alcuna restrizione. Spero di vedere il giorno in cui l’economia europea sia studiata come una sola cosa; spero di vedere un consiglio di forse dieci membri, che comprenda le grandi nazioni d’un tempo e parecchie confederazioni – scandinava, danubiana, balcanica, ecc. – che possegga una politica internazionale ed abbia il compito di mantenere disarmata la Prussia. Naturalmente, dovremmo collaborare con gli americani in molte cose, e per le cose più importanti, ma l’Europa è la nostra prima preoccupazione e noi certamente non vorremmo appartarci con russi e cinesi, quando svedesi, norvegesi, danesi, olandesi, belgi, francesi, spagnoli, polacchi, cechi, turchi ci porranno domande scottanti, chiederanno il nostro aiuto e avranno tanta forza da far udire le loro voci. Sarebbe facile dilungarsi su questo argomento; purtroppo la guerra ci costringe ad occuparci anzitutto di essa.

Ho riportato questo brano integralmente perché le “speranze” di Churchill non si sono ancora avverate. In effetti quella che chiama “la barbarie russa” ha “bloccato” l’Europa per 50 anni. Per le “beghe” di oggi non abbiamo ancora una politica internazionale. Non dobbiamo certamente disarmare la Prussia, ma non abbiamo neanche una “confederazione” di stati ….


(1)Winston Churchill “La seconda guerra mondiale” Volume ottavo “La guerra d’africa”; Oscar Mondadori; Ottobre 1970 pagg 182-183

(2) Credo che Ciung-King fosse la sede del governo cinese in queli anni retto da Chiang Kai-shek

martedì, maggio 01, 2007

Oltre un mese di silenzio

Non è facile “tenere” un blog come questo ci vuole del tempo e ci sono dei periodi nei quali proprio non se ne ha.
È il primo maggio, un giorno di festa, mi sono alzato presto ed ho deciso di scrivere una cosa che avevo in mente da un po’ e riguarda l’effetto “serra”.
È stato veramente un inverno anomalo c’è stato caldo, molto caldo e tutti ci siamo preoccupati per questo cambiamento climatico.
Tutti hanno scritto qualcosa, e sui quotidiani non è passato giorno che questo o quell’esperto non scrivesse perché e come sta accadendo tutto questo. La maggiore preoccupazione è quella dello scioglimento dei ghiacci, il mare si alzerà ed intere coste, con tutto quello che c’è sopra, saranno “inghiottite” dai mari. Va beh eppure questo è già successo altre volte.
Nessuno ha messo in relazione il fatto che se è naturale che il mare si alzi e si abbassi, il problema è che gli abitanti del pianeta sono oltre 6 miliardi (cito a memoria) ovvero siamo veramente in tanti, mai così tanti in tutta la lunga esistenza della terra. Siamo così tanti che abbiamo bisogno anche di quelle coste e non possiamo “arretrare” neanche di un palmo. Mi sembra che da un po’ di tempo che del problema demografico se ne parli poco, perché eppure è il crescente numero di abitanti sulla terrà che inevitabilmente provoca una pressione sempre crescente sull’ambiente, anzi se vogliamo migliorare il modo con cui la gente vive dovremo pur attingere alle risorse del pianeta.
Abbiamo poi il dovere di non sprecare o meglio dobbiamo modificare il nostro modo di “convivere” con l’ambiente ma questo è tutto un altro discorso….
Torniamo al mite inverno.
Sapete quanto ho risparmiato di gas metano per il riscaldamento ?, quasi il 20% e sulla mia bolletta questo fa più di 300,00 euro, si avete letto bene, fateci caso è una cifra rilevante. Se il consumo medio pro/capite di gas metano è attorno ai 420 m3 e supponiamo, si tratta di una stima personale, che l’ 80 % sia per il riscaldamento e il 20 per acqua calda e cibo, dal semplice calcolo con tutti gli arrotondamenti del caso il risparmio che ci sarebbe stato è oltre 3 miliardi di m3. Evviva l’effetto serra !!!!
A parte le battute, bisogna stare attenti e vigilare, la cosa che mi preoccupa non è tanto l’innalzamento delle temperature (non andremo più a sciare) e la riduzione della piovosità e la modificazione del regime delle piogge. Questo vuol dire che dobbiamo fare investimenti “colossali” per dighe, fiumi, laghi, ecc. Quello che risparmiamo in riscaldamento lo dovremmo destinare a grandi opere idrauliche.
Ma i “verdi” sono troppo imbecilli e si dovrà litigare per tutto, nessuno vuole fare la diga qui o lì, nessuno vorrà modificare il corso di questo o quel torrentello, discussioni a non finire e poi si rimarrà con poca poca acqua.
Questo è il vero problema !!!!

mercoledì, marzo 21, 2007

Guerriglia

Gli eserciti regolari contro la guerriglia soccombono sempre. Questa è una triste verità ed è esattamente quello che sta succedendo in Iraq ed in Afghanistan.
Mi chiedo come mai gli esperti di strategia si vanno a cacciare in questa sorta di "vicolo cieco".
La liberazione di un ostaggio a seguito di una trattativa non è una vittoria è una sconfitta.
Teniamo ben presente che se per un "guerrigliero" è un terrorista un vile che mette bombe in un mercato e che uccide gente innocente, ma per la guerriglia è un eroe. Uno che serve la causa giusta contro quella cattiva.
La guerriglia trova fonte di sostentamento "ideologico" e quindi anche di adepti quando sono forti le difficoltà economiche. Siccome finanziare piccoli gruppi è relativamente poco costoso capite bene che chiunque può dare soldi e armi.
Se si vuole sconfiggere la guerriglia si deve prima di tutto elaborare un piano rapido per lo sviluppo economico.
Se è necessario raggiungere questo fine, che deve essere in ogni caso dichiarato, si può anche prevedere una "occupazione" capillare del territorio al fine di eliminare la componente militare dei guerriglieri.

giovedì, marzo 08, 2007

I politici non si smentiscono mai

Grida manzoniane, ecco quello che sono, di fatto, i provvedimenti presi contro “le stragi del sabato sera”. In realtà da quello che si è appreso si tratta di rilevanti inasprimenti delle sanzioni che si riferiscono a gravi violazioni del codice della strada, es. eccesso di velocità, guida sotto l’effetto dell’alcol e della droga ecc..
E sin qui tutto bene, ma il problema non è quello di sanzionare, occorre far sì che gli automobilisti vadano piano e quando sono ubriachi non dovrebbero essere al volante.
Concordo pienamente con quanto detto da Beppe Servgnini ed altri, si devono mettere le pattuglie all’uscita dei locali è molto più semplice ed efficace.
Per quanto riguarda l’eccesso di velocità, che senso ha ricevere una multa dopo mesi che si fatta la violazione. Si Deve essere puniti lì al momento ed inoltre non puoi considerare la multa come “un fatto accidentale”, ovvero ti va bene 100 volte quindi si accetta, consapevolmente o inconsapevolmente il rischio.
I controlli a tappeto e sempre questo si è un deterrente vero e credibile non certo una norma di legge.
Sulle stragi del “sabato sera” non si vuole affrontare il problema nel suo vero aspetto. I locali, tutti, devono chiudere alle 2 di notte e due ore prima deve essere sospesa la vendita di qualsiasi bevanda alcolica.
Questa legge potrebbe essere fatta con un solo articolo e non costa nulla.
Nella passata legislatura ci hanno provato ma i nostri politici prezzolati dalle lobbie dei paninari e dai gestori dei locali pubblici hanno detto no a questa legge.
Quelle di oggi sono le classiche “lacrime di coccodrillo”.
Certo quella proposta è impopolare ma questo è il compito di chi ha responsabilità di governo. Ma questa è un’utopia.

mercoledì, marzo 07, 2007

Otello

Chi legge ed è appassionato di opere liriche, mi saprebbe dire quante rappresentazioni dell’opera “Otello” di Giuseppe Verdi ci sono state nel 2006?
(certo fare questa domanda ai miei lettori è anacronistico chi mai mi legge !!!).
A mio modesto avviso sono pochine.
La cause potrebbero essere sostanzialmente due. La prima. Così come non ci sono più le stagioni di una volta, così non ci sono più i tenori di una volta e per fare Otello sappiamo tutti che le doti canore non possono mancare.
La seconda. All’apparire sulla scena Otello canta:
Esultate! L’orgoglio mussulmano sepolto è in mar.
Nostra e del ciel è gloria.
Dopo l’armi lo vinse l’uragano
.”
E la folla cittadina in coro canta:
Evviva! Otello! Evviva!
Evviva! Evviva!Vittoria! Vittoria!
Vittoria! Vittoria!
Sterminio! Sterminio!
Dispersi, distrutti, sepolti nell’orrido tumulto piombar
Vittoria! ccc..
Avranno le requie la sferza dei flutti,
la ridda dei turbini,
l’abisso, l’abisso del mar.
Vittoria! Vittoria!
Ecc…

Questo pezzo del libretto di Arrigo Boito potrebbe non piacere a qualcuno?
Mi riferisco ai mussulmani ovviamente, e ovviamente, la cosa mi sembra anacronistica, forse c’è chi, visti certi episodi, potrebbe anche auspicare l’oblio di una delle più belle opere verdiane perché potrebbe suscitare le ire degli integralisti.
La situazione in Afganistan ed in Iraq è veramente tragica.
Non sono un militare ma libri di storia ne ho letti e mi chiedo come mai si stanno facendo così tanti errori strategici.
Citando la “morale” del libro di Churchill mi chiedo: “Siamo in pace o in guerra”?
Se siamo in pace ci vuole quello che Churcill ha definito “Buona volontà”, ma se siamo in guerra ci vuole “Decisione”.
Si dovrebbe quindi analizzare il nostro stato attuale ovvero quello di nazione in guerra o in pace.
Gli errori a cui stiamo assistendo sono dovuti proprio al fatto che in certi momenti siamo in guerra e allora si prendono certi provvedimenti ed in altri siamo in pace e se ne prendono di differenti. Con questo continuo alternare lo scenario strategico il risultato non può che essere disastroso.
Forse varrà la pena di approfondire.

martedì, marzo 06, 2007

La storia

Winston Churchill ha scritto “La seconda guerra mondiale”, Oscar Mondadori, 1970, volumi 12, non so se il Nobel per la letteratura del 1953 l’abbia vinto per quest’opera anche perché quello che sino ad ora ho letto di Churcill è veramente pregevole e senza dubbio l’ambito premio se lo è veramente meritato.
Scrive“Morale dell’opera
In guerra: decisione
Nella disfatta: fermezza
Nella vittoria: magnanimità
Nella pace: buona volontà”

Queste parole ci devono far riflettere perché sono veramente significative e ci fanno anche capire con quanta stupidità vengono affrontare le attuali situazioni di crisi militare, vedi Afganistan ed Iraq.
Sulla copertina del retro del libro della edizione che sto leggendo Luigi Salvatorelli scrive: “La grandezza di Churchill storico è nella Seconda guerra mondiale. E non soltanto per le ragioni storiche e politiche; ma perché essa è tutta una lezione agli uomini politici occidentali di oggi: una lezione di chiarezza mentale e di energia morale. Sapere quello che si vuole e attuarlo più presto che si può”.
Nutro il forte sospetto che tale libro sia stato da ben pochi politici dei giorni nostri.
Diciamocelo, leggere 12 volumi per un totale di oltre 5.000 pagine necessita di tempo ed i nostri politici non ne hanno, sono troppo impegnati ad intrallazzare per raggiungere i loro personalissimi interessi. Le “interviste” delle “Jene” hanno documentato in modo inequivocabile di quale sia il livello di conoscenza della storia dei nostri eletti.
E questi che hanno la responsabilità della nazione dovrebbero prendere decisioni a carattere militare e politico di livello internazionale?. Ma via siamo seri !!!.
Churchill ha intitolato la sua opera “La seconda guerra mondiale” e non “La storia della seconda guerra mondiale”. La differenza mi sembra veramente sostanziale perché il suo è un documento su quanto è successo, egli racconta i fatti così come si svolti, li mette in ordine cronologico e per scenario. Lascia ai posteri il compito di analizzarli da un punto di vista “storico”.
Da questa cronaca appare evidente l’importanza di avere una visione complessiva di tutti gli eventi per poter prendere delle decisioni e di come da determinati segnali o azioni sia possibile comprendere le dinamiche future.

giovedì, marzo 01, 2007

Prodi ha ottenuto la fiducia

Ieri sera abbiamo appreso che Prodi ha ottenuto la fiducia. Un sospiro di sollievo.
Ma è un beneficio effimero, come scrivono quasi tutti i commentatori politici si tratta solo di vedere "quanto dura". Sul tavolo i problemi rimangono tutti irrisolti.
Come ho scritto, darci una legge elettorale seria sia veramente prioritario, del resto è un "coro diffuso", quindi niente di stravolgente.
Questa mattina ho riflettuto sull'opinione di un caro amico, espressa tempo fa, addirittura prima delle elezioni.
In Italia la sinistra non ha la maggioranza dei consensi. Se raschia il "barile" ci arriva a fatica e solo quando si coalizza "contro" qualcuno (vedi Berlusconi) o contro qualcosa (es. riforma delle pensioni, ecc..), ma è sempre troppo divisa e non è in grado di concretizzare progetti tali da "allargare" il consenso.
In pratica la sinistra riesce a coinvolgere la sua estrema sinistra ma poi ne è condizionata, e in questo modo non riesce a "catturare" un consenso al centro, così rimane in qualche modo "bloccata" dalla sua stessa natura.
Qualunque riforma elettorale non risolve questo problema che è veramente politico in quanto sono i partiti di "centro sinistra" che devono decidere le loro linee strategiche ed elaborare un grande ed innovativo progetto sociale solo presentandosi agli elettori completamente rinnovati potranno un giorno "vincere" le elezioni, ma vincerle davvero.

Scritto ieri: Oggi pomeriggio il governo Prodi riuscirà ad avere la fiducia della maggioranza dei Senatori?

Ieri ho scritto, ma non sono riuscito a pubblicare.
Pensando al Paese in termini di “lungo periodo” l’auspicio sarebbe quello di una bocciatura, che senso ha tenere in “rianimazione” una coalizione che a causa di una batter d’ali di farfalla può essere costantemente in difficoltà. Per ogni provvedimento “serio” si assisterà ad un mercato delle “vacche”, ovvero se dico di si per questo cosa mi dai in cambio !?.
Pensiamo all’ICI. Nella finanziaria si è data facoltà ai comuni di aumentare le addizionali IRPEF, e come sappiamo, certi comuni ne hanno approfittato per rimpinguare le misere casse; adesso si vuole ritoccare l’ICI con chissà quale meccanismo, perché le famiglie “numerose” sono ben rare, anche perché i DICO fanno si che si realizzino delle aggregazioni minime (due persone).
Insomma pensateci bene quello che si da con una mano si “toglie” con l’altra.
A giustificazione di questo modo di procedere si afferma di realizzare una “giustizia” ridistribuisce la ricchezza “si toglie ai ricchi per dare ai poveri”, ma questi sono “bazzecole”. Fino a quando il sistema fiscale italiano si basa prevalentemente sul gettito dei lavoratori dipendenti non ci potrà essere “giustizia fiscale” ne tanto meno una coerente e significativa redistribuzione del reddito per far progredire tutto il paese e non solo questa o quella fascia sociale.
Pensieri di “breve periodo” portano invece all’augurio di una “tenuta”, anche se diventa veramente prioritario formulare una nuova legge elettorale e poi come vi ho detto andare a votare in una sorta di “referendum” pro o contro la legge

sabato, febbraio 24, 2007

Sempre Alitalia

Avete letto, il tesoro, in ogni caso si vuol tenere il 10% di Alitalia, non è poi mica poco. Mi sa che questo elemento sia un segnale al sistema bancario di cui vi ho parlato nelle altre volte. E' un modo per continuare a sedersi attorno ad un tavolo per poter mercanteggiare e salvaguardare certi interessi.
Anche se non sono un esperto la "cura dimagrante" sul personale Alitalia sarà del 50%, se hanno dato il pre-pensionamento ai 2000 della FIAT, chissà se trovano il modo di accontentare i 5000 di Alitalia.

Crisi considerazione

L’anno scorso mi ero scaricato il documento con il programma dell’Ulivo e me lo ero sleggiucchiato, diciamocelo sinceramente, una “borsa pazzesca”, tanto bla, bla, bla, in 10 paginette si poteva dire quello che li è in 281 pagine.
Era un programma doveva accontentare un po’ tutti.
Dopo quello che è successo mercoledì scorso, utilizzando i “potenti mezzi informatici”, sono andato a rivedere quel documento ed udite udite.
Il termine “Iraq” ricorre 8 volte e sempre per dire, in pratica, le stesse cose “facciamo le valige”.
Il termine “Afganistan” zero volte, e si che l’atmosfera era “caldina” anche allora. E’ in questo caso che il politico tira fuori tutta la sua abilità ed udite udite che cosa scrive a pag 99, dopo avere filosoficamente accennato al fatto che si deve operare nel rispetto delle decisioni dell’ONU in materia di “Polizia internazionale: “…Crediamo che il Parlamento debba autorizzare le spese relative ad un’eventuale partecipazione dell’Italia con votazione separata per ogni singola missione .”. Sembra quasi quindi che il problema possa essere risolto per una eventuale partecipazione al semplice fatto di finanziarla o no.
Ecco, per i nostri politici tutto è possibile, e adesso ci dicono che hanno discusso per definire 12 (dico dodici punti dopo aver scritto 281 pagine) sui quali sono tutti d’accordo?!.
Ma ci prendono per fessi?! Di che cosa hanno parlato sino ad ora !!!.
Sul sesso degli angeli o su quello dell’On Luxuria?.
Questi politici, non si meritano proprio nulla, e poi dicono che vogliono rimediare e non tradire 19 milioni di elettori?. Ma li hanno già traditi nel momento in cui non sanno come agire su tutte le questioni che devono essere affrontate sulla base di obiettivi e strategie comuni.
Oggi sono critico con questi, ma non crediate ce ne anche per gli altri….

giovedì, febbraio 22, 2007

Crisi !!!

I politici che abbiamo votato sono degli irresponsabili.
Si tratta di una crisi dannosa che mette in evidenza tutte le contraddizioni di questo sistema politico.
Possibile che siano tutti così ignoranti da non capire che si deve trovare un giusto equilibrio tra i poteri dello Stato ?!!.
Ha ragione Casini quando dice che è arrivato il momento di "mettersi tutti attorno ad un tavolo", anche se non dice chi deve fare l'invito, ovvero chi è così autorevole da formulare un invito al quale non si può dire di no.
Il mio sconforto nasce dalla constatazione che un politico con le p... non c'è.
Speriamo che il Presidente della Repubblica riesca a trovare una soluzione che metta tutti di fronte alle proprie responsabilità.
Non si tratta di individuare buoni o cattivi si tratta di decidere quale sia la priorità da affrontare.
A mio parere sono due e strettamente correlate:
  • Legge elettorale
  • Poteri del Presidente del Consiglio

Napolitano riuscirà a convincere i politici a formare un governo che si impegni ad elaborare una legge su questi punti ?.

Se si vuole in due o tre mesi si prepara una legge e poi si va a votare chi vince la mette in pratica se la riforma non verrà approvata si continuerà come ora, ovvero si navigherà a vista...

Speriamo di non trovare un iceberg sulla rotta....

venerdì, febbraio 16, 2007

Letto il DDL sui “DiCo”

Ho trovato un momento per leggere il testo del DDL sui “DiCo” e sono sempre più convinto che è ben poca cosa. Il gran parlare che se ne fa è ingiustificato anche perché il problema non è quello di “regolamentare” i rapporti tra persone che decidono di stare insieme quanto quello di stabilire qual è il ruolo di questa unione nei confronti della società.
Viene stabilito per legge che in caso di conviventi il contratto d’affitto può passare al convivente, ma questo spetto poteva benissimo essere affrontato nella legge che regola gli affitti. Se due persone decidono di vivere insieme possono stipulare un contratto d’affitto che li tutela. E queste sono solo riflessioni mattutine senza dubbio anche tutti gli altri aspetti che riguardano la convivenza possono essere regolati dalle attuali leggi, o da modeste modifiche delle norme attuali.
Forse i “DiCo” sono un pretesto perché non riusciamo più a capire quale deve o dovrebbe essere il ruolo dell’unione di due individui, è questo “l’atomo” della società?, cioè l’elemento base sui cui si basa tutta la struttura sociale?.
O la società è fatta solo da singoli individui indipendentemente dai rapporti che hanno con gli altri individui?
Domande difficili.

giovedì, febbraio 15, 2007

10 piccoli indiani e poi non ne rimase nessuno

È il titolo di un famoso e noto romanzo giallo di Agatha Christie, me lo ricordo vagamente so che si tratta di una sorte di lenta eliminazione di personaggi. Sono state fatte varie versioni cinematografiche ed ora penso ne sta andando in scena una nuova tutta italiana, quella su Alitalia.
Adesso sono rimasti in 5 a ricevere dal Tesoro la lettera d’invito a presentare offerte un po’ più concrete.
Forse alla fine la più “credibile” è quella di AirOne. Prodi è da sempre un “tedescofilo” la sua ammirazione per la Germania è nota. In anni passati ha decantato il “modello tedesco”. Poi, ricordate, la Germania Ovest ha “comprato” la Germania dell’Est ed è stato un boccone molto indigesto anche per lei.
È stato comunque un boccone prezioso che ha permesso la nascita dell’Euro e questo per l’Europa è un fatto storico, ma per la Germania questi ultimi sono stati anni difficili.
Ma veniamo a noi AirOne è partner Lufthansa, e a Prodi relazioni più forti con la Germania non dispiacciono.
Potremmo allora assistere ad una situazione di questo tipo.
AirOne presenta una offerta industriale credibile, che poi vuol dire una riduzione del personale “dolce”. La parte commerciale è gestita insieme a Lufthansa e i “deficit” per la parte di eccesso del personale viene divisa in parti da decidere con il sistema bancario IMI e Unicredito, in cambio di favori di natura "protezionistica".
Tutto sta a vedere qual è il numero di addetti sui quali si deve ragionare.
La partita è tutta li. Se si trova un accordo Alitalia si salva, dimagrita e riorganizzata qualche risultato può saltar fuori. Ma se i sindacati puntano i piedi salta tutto.
E mi sa che questa volta i paracaduti sono veramente finiti.

mercoledì, febbraio 14, 2007

I diari di Mussolini

I diari di Mussolini rappresentano un bel gruzzoletto per chi li possiede, per la storia invece sono solo una "curiosità". E' stato ormai accertato che Mussolini non aveva intenzione di entrare in guerra nel 39-40, sapeva di non essere all'altezza. La preparazione militare dell'esercito italiano era lacunosa, ma soprattutto arretrata da un punto di vista tecnologico.
I fatti storici ci dicono che se anche nell'intimo aveva dei dubbi in realtà ha poi preso la decisione "fatale". Semmai possiamo chiederci se queste incertezze di fondo si siano diffuse ed hanno contribuito alle sconfitte militari italiane.
Ma è noto che con i se ed i ma non si fa la storia.

martedì, febbraio 13, 2007

Si cambia il Presidente

Cimoli viene sostituito. Bella iniziativa, e adesso bisogna dargli anche la liquidazione, e chissà che liquidazione, prende un "stipendio" da capogiro la "buonuscita" sarà proporzionalmente calcolata. In poche parole, non mi sono interessato, ma sarà senz'altro un importo a sei zeri.
E se per caso qualcuno si azzardasse a dargli una "pedata...", altro che liquidazione, non si preoccupi, nello "stato di diritto" si può ricorrere al TAR ed i giudici, imparziali, e integerrimi guardiani della corretta applicazione della legge gli daranno senz'altro ragione e quindi, cittadino, paga e sta zitto.
Questa è l'ennesima scena della "tragicomica" operetta sull'Alitalia.
Fin che se ne parla c'è spazio per le speculazioni.
L'interessamento ad Alitalia da parte delle Banche ha qualcosa che non mi convince. Forse si spera in un bis tipo Fiat. Quando Fiat era con l’acqua alla gola e GM sperava di eliminare un concorrente, in pratica con un bluff, il ruolo delle banche è stato determinante. Credo però che il contesto era completamente differente. In casa Fiat si veniva da un travaglio non piccolo, credo che la malattia e poi morte di Agnelli, abbia senz’altro condizionato la vita del colosso torinese. Anche il partner GM è stato alquanto scomodo ed ingombrante. Rimosse le cause dell’immobilità, la Fiat è rinata, gli è stata data fiducia ed ha premiato coloro che erano ceti nella sua capacità di recupero.
Ma Alitalia in questo momento non è nelle condizioni della Fiat di 3 anni fa.
Che cos’à nel cassetto che le possa permettere di “riprendersi”? secondo me nulla.
Non vorrei che le banche italiane andando in soccorso di Alitalia riescano ad avere in cambio il mantenimento del loro status quo, ovvero costi dei CC enormi sui quali guadagnano. Forse si può perdere qualche decina di milioni in cambio di centinaia di milioni.
Il problema di Alitalia è la struttura inadeguata per il tipo di compagnia aerea. Chi la compra deve farne qualcosa di diverso rispetto ad oggi, mica facile.

lunedì, febbraio 12, 2007

Una occasione per "tacere"

Mi chiedo come mai la Chiesa Cattolica prende parte al dibattito sui DiCo.
La chiesa dovrebbe ribadire che il matrimonio religioso riguarda esclusivamente i credenti. Chi crede deve essere consapevole che il matrimonio è il primo passo per una "conversione" di entrambi i coniugi. Marito e moglie iniziano una vita insieme e per farlo devono sapere rinunciare ciascuno a qualcosa per diventare esseri "nuovi".
Il matrimonio, così, come ce ne parla Gesù è cosa difficile e purtroppo ci accorgiamo con quanta leggerezza ci si sposa "in chiesa".
Come ho detto la Chiesa Cattolica non dovrebbe entrare nella diatriba di una decisone "laica", pensi piuttosto a far comprendere l'importanza del matrimonio religiso e dissuada le cermonie fatte solo perchè è: "... si fa così..."

domenica, febbraio 11, 2007

DiCo: Fonti di guai

Il bello è che se ne fa un gran parlare ma è solo un “disegno di legge” quindi chissà quanto discutere e quanto "inchiostro sprecato" quando verrà presetato in parlamento. Emendamenti, contro emendamenti, votazioni, forse voto di fiducia ecc…
E poi il problema della “pensione di reversibilità” non è stato affrontato, bella “gatta da pelare”

venerdì, febbraio 09, 2007

DiCo per buona pax di tre grandi

E così i politici italiano hanno “partorito” i “DiCo” se non ho capito male l’acronimo sta per “Diritti dei Conviventi”. È una ennesima prova di quanto questa società sia ignorante. Il mio primo pensiero va all’incipit, forse il più famoso del romanzo italiano: “ Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti…”. Se ci fossero stati i DiCo quei due Renzo e Lucia non avrebbero subito il dictat di Rodrigo “quel matrimonio non si ha da fare..” e Manzoni perché avrebbe dovuto lavorare quasi una vita ad uno dei più bei romanzi della nostra letteratura ?
Altro pensiero va al grande genio della musica, quel Mozart che nelle “Nozze di Figaro” alle pretese del Conte nel far valere antichi diritti feudali sulla bella Susanna”, contrappone la bellissima aria delle Contessa quando canta :”Dove sono i bei momenti di dolcezza e di piacer?. Dove andaro i giuramenti di quel labbro menzogner?. Ecc..” Ed il terzo “grande” è quel Tolstoj di cui cito due racconti che si leggono in un giorno perché sono un distillato di saggezza sul matrimonio e sulla famiglia mi riferisco a “Felicità domestica” e “La sonata a Kreutzer”. In questi due racconti tutto è spiegato ed analizzato.
E noi oggi, veniamo fuori con i DiCo. I tre grandi si rivolteranno nella tomba tanto hanno pensato e scritto per far progredire l’umanità intera.
Il problema è che siamo ignoranti, lo sono i politici, lo è la gente comune, senza offesa per nessuno, ma è una constatazione.
Ieri Fassino ha detto che la nostra società con i DiCo ha dato dimostrazione che lo stato è laico, civile, moderno.
No a queste ragioni non ci sto è solo più ignorante.
Come ho scritto ieri i PACS o DiCo stanno a dimostrare la nostra incapacità ad essere soggetti responsabili, o meglio ancora testimoniano l’incapacità a generare soggetti nuovi (famiglia o conviventi) che insieme si assumono la responsabilità pubblica dei loro atti. È veramente troppo comodo andare alla chetichella in comune. È quello che voleva fare il buon Renzo e sappiamo tutti com’è andata a finire…

giovedì, febbraio 08, 2007

Afganistan

In Afganistan ed Iraq si combattono guerre "stupide".
Non sono stupide in se sono condotte male. Sembra quasi che la "storia" non abbia insegnato nulla ne ai popoli, ne hai militari

Sui PACS

Si fa proprio un gran parlare e scrivere dei PACS, dibattiti, articoli, e poi ci sono questi e quelli omosessuali e non ecc.. Non mi sembra certo opportuno entrare nella mischia.
Vorrei solo fare una riflessione che non sentito da nessuno.
Che cos'è il matrimonio, lasciamo stare l'aspetto religioso si aprirebbe una tematica che non può essere affrontata seriamente in un blog, diamo una definizione.
Il matrimonio è un atto responsabile tra due individui, sottoscritto pubblicamente, che da origine ad un nuovo soggetto riconosciuto dalla società. Come vedete se si concorda con questa definizione si vede come il ruolo della società è fondamentale. I due individui oltre ad un impegno reciproco si assumono una responsabilità nei confronti della società, perché danno vita ad una nuova entità.
I PACS ed altre forme simili es. "coppie di fatto" in realtà sono il frutto di una "mancata" assunzione di responsabilità sia nel confronti dell'altro sia nei confronti della società.
Le "coppie di fatto" in realtà dicono alla società: "io e l'altro viviamo insieme quindi siamo una coppia, fate voi..."; mentre con i PACS in sostanza si chiede alla società, piano, piano, sottovoce, sussurrando, insomma a bocca chiusa di riconoscere un nuovo soggetto ma prendersi la responsabilità davanti a tutti no e poi no.

sabato, febbraio 03, 2007

Il sali e scendi

Azioni Alitalia, in calo. E ti credo, il ministro ha praticamente detto che saranno analizzate solo le richieste che sono disposte a fare "beneficenza" ovvero tenersi un esubero di personale e soprattutto di dirigenti strapagati che hanno dimostrato di non essere in grado di gestire proficuamente la compagnia aerea. E poi cosa vuol dire che l'Alitalia deve rimare la compagnia di "bandiera". Queste sono proprio tutte stupidaggini. Suisseair sarà pur stata una compagnia "storica" eppure è fallita. La piccola e ricca Svizzera ha fatto i conti con l'insostenibilità di mantenere una società che non era più in grado di fornire un servizio ai propri cittadini in termini veramente competitivi e vantaggiosi per la collettività.
Come ho già detto questo rappresenta una dei tanti esempi del "sistema" Italia, fatto di atteggiamenti corporativi, mancanza di strategie, ignoranza, inefficienze. Per una serie di "veti incrociati" per interessi che si contrappongono, tutti vogliono portarsi a casa una fetta di "torta", risultato il boccone più amaro rimane al normale e semplice cittadino, all'uomo della "strada", quello che ogni giorno si sveglia e va il suo dovere, piccola "formica" di un sistema che vorrebbe ogni giorno migliore, ma in realtà viene continuamente sbeffeggiata dalla "mitica" e canterina cicala.
Forse ci vuole una rivoluzione. Basta con i soprusi all'intera collettività.

giovedì, febbraio 01, 2007

Quanto parlare

Sono convinto che i "movimenti" su Alitalia hanno esclusivamente un fine speculativo. Troppe azioni stanno cambiando di "mano" se ci sono così tante aspettative perché vendere un bene che aumenterà nel tempo. Posso capire aumenti in presenza di un piano preciso di rilancio. Posso crederci oppure no posso accettare la sfida o no tutto ciò crea "tensioni" e pertanto ci possono essere compratori che si fanno vivi e generano un aumento delle quotazioni, ma in questo momento ci sono solo delle "manifestazioni d'intenti". Mi sembra troppo poco.
Vorrei trovare le quotazioni degli ultimi 3-5 anni questa serie si che sarebbe interessante.

martedì, gennaio 30, 2007

Sono arrivate le offerte per Alitalia

Oggi sono stati pubblicati i nominativi delle società e delle persone che dimostrano interesse per Alitalia. Si fa un gran parlare perché sono arrivate 11 richieste. In realtà si tratta di 11 manifestazioni, ovvero c'è chi vuol mettere il naso nella faccenda.
Per me le cose non sono chiare anche perché si sta facendo del rumore in quanto si dice che essendoci tanti interessati vuol dire che Alitalia "vale".
Per me non vale un fico secco.
Si paragona la situazione FIAT con quella Alitalia, ma il contesto è completamente differente. Nel caso FIAT abbiamo capito che era stata GM ad "ingabbiare" l' azienda italiana imponendo strategie e politiche di mercato che si sono dimostrate "perdenti". Un esempio per tutti è stata messa sul mercato prima "Meriva" e poi "Idea" (progetto praticamente identico) per favorire Opel e solo in un secondo tempo la FIAT.
Ma Alitalia ha una "zavorra" di quasi 20.000 dipendenti. Una quota di mercato in calo. Una possibile forte concorrenza con l' alta velocità delle ferrovie (Milano - Roma) in meno di 3 ore, da centro città a centro città meglio dell' aereo
Oggi Gian Antonio Stella e Marco Dealio hanno detto che sarebbe meglio il "fallimento". E' chiaro che il problema sono le maestranze, ma il fallimento è in grado di "fare il punto" e poi si riparte.
Si veda il caso Parmalat, se la gestione economica è sana si può ripartire.
Questo è diventato un Bolg sul caso "Alitalia" ma è un caso che ben rappresenta le contraddizioni della nostra società. Mi riferisco a quella italiana

domenica, gennaio 28, 2007

Ho trovato notizie

Di Alitalia ho trovato notizie sul Wall Street Journal. Si parla di tre possibili cordate, quella di Air One e di due fondi pensione. Ma !!
Quella di Air One non mi è chiara perchè si dice che Lufthansa non è interessata ma se lavorano in stretto contatto mah!
Comunque è confermato alle 18,00 scadono i termini per la dimostrazione di interesse per la quota di Alitalia.
Per me si aspetta il fallimento anche perchè se ha perso 400 milioni di euro nel 2006 chi se lo ingoia un rospo così grosso.

sabato, gennaio 27, 2007

Gara

Ieri ho cercato su Internet informazioni sulla gara Alitalia. Niente.
Ci dovrebbe essere stata almeno la pubblicazione di quanto richiesto dallo Stato Azionista.
Sulla base delle mie conoscenze si dovrebbe pubblicare un bando con la richiesta a partecipare e si chiedono certe garanzie ai partecipnati poi si chiede a coloro che sono ritenuti idonei di fare una richiesta vera e propria.
Su tutto questo, anche una piccola notizia, nulla.
Le azioni sono salite. mi sa che qualcuno cerca di recuperare soldi... (se ci riesce).

venerdì, gennaio 26, 2007

Alitalia ed i trasporti

Ieri le quotazioni Alitalia non sono andate male. Non ho trovato la data di scadenza per la presentazione delle offerte. Se è il 29 gennaio non manca molto.
In ogni caso, come ha scritto Stella ieri sul Corriere, questo è il paese delle non scelte in materia di trasporti. Tutto viene visto in ottica ideologica ed allora non si fanno le strade, le ferrovie, gli areoporti ecc. perchè si danneggia l'ambiente ed allora è l'uomo cattivo che deve rivedere il suo "modello" di sviluppo. Ideologicamente è l'uomo che deve cambiare non si deve modificare l'ambiente e allora, tutti a piedi.... o in bicicletta (vedi moda delle piste ciclabili in situazioni di viabilità assurde).
Continuare su questa strada è pura follia....
Cosa ne dite ?

giovedì, gennaio 25, 2007

Alitalia: non mi sono sbagliato

Questo blog non è certo letto da molti, o se qualcuno lo ha letto non ha lasciato commenti eppure su Alitalia non mi sono sbagliato molto. Chi vorrà mai acquistare una fonte di debiti?
Se non sbaglio entro il mese ci saranno le offerte per compare Aliatalia sono proprio curioso di vedere chi le farà !!
Forse potrebbe essere Air One vista l'efficienza dei servizi in Italia ma sarà un'offerta modesta vedrete..