domenica, maggio 18, 2008

Indro Montanelli e gli extracomunitari

Nel volume “L’Italia di Berlusconi”, a pag. 292 della ristampa che ne ha fatto il Corriere della Sera nel 2004, Montanelli-Cervi mentre elogiano il governo Dini per i meriti nel campo della finanza scrivono una delle sue tante perle: “La produzione industriale faceva faville (fine estate del 1995), tanto che il Governatore della Banca D’Italia Fazio aveva lanciato moniti per il surriscaldamento dell’economia. Le cifre della disoccupazione rimanevano angosciose, ma al nord si aveva la realtà d’una penuria di operai, alleviata dagli extracomunitari (quelli buoni, quelli che bisogna tutelare ed aiutare, non la fungaia di piccoli delinquenti o di medicanti che una legislazione difettosa e una macchina burocratica inefficiente ha lasciato crescere e dilagare). Le fabbriche si disputavano le braccia capaci, mentre era immutata la ressa per avere un posto burocratico.

Queste frasi sono state scritte nel 1995, pensate per 13 anni i governi hanno continuato ad emanare "leggi difettose" e la burocrazia ne ha fatte d’ogni.

Adesso come si risolve il problema di 500-600 mila stranieri irregolari?

Dimenticavo

La UE riterrà il prestito di 300 milioni “aiuto di stato”, quindi l’operazione dovrà essere trasferita interamente alle banche.

Gli attacchi al sistema bancario di questi giorni fa parte del disegno che tempo vado illustrando. In questo modo si vuole costringere il sistema bancario ad entrare nell’operazione salvataggio Alitalia. Si usa in pratica il sistema del “bastone e della carota”.