Voglio fare una previsione sulla decisione che Napolitano
comunicherà questa mattina.
Devo fare una premessa.
Bersani, Berlusconi e Grillo (per quest’ultimo si deve dire
che è rappresentante indiretto in quanto non formalmente eletto) sono stati democraticamente
eletti dal popolo italiano. Ognuno quindi rappresenta ideali, aspettative,
speranze, etica di ogni elettore. È questo l’aspetto sconvolgente.
Sintetizzo per ciascun personaggio.
Bersani, è diventato candidato premier dopo essere stato
indicato, con le note primarie, dal 60% dei simpatizzanti il PD. Questo vuol
dire che alcuni milioni di cittadini vogliono cambiare l’attuale sistema con
gradualità, senza traumi. Faccio alcuni esempi: modificare il sistema
pensionistico nel pieno rispetto dei “diritti acquisiti” il che vuol dire che
diventa difficilissimo ridurre il costo del lavoro perché il numero dei
pensionati aumenta mentre diminuisce quelli che lavorano, è ovvio che quest’ultimi
saranno costretti a maggiori contribuzioni.
Con un costo del lavoro
elevato si è poco competitivi il che genera crisi e quindi una sorta di ciclo “vizioso”.
Altro esempio è quello relativo alla PA, la macchina dello Stato è troppo
complessa si occupa di troppe cose e le fa male, ci sono troppi dipendenti
pubblici che gonfiano a dismisura una spesa improduttiva che nessun Stato moderno
può permettersi eppure appena si è fatta la proposta della abolizione delle
provincie, apriti cielo. Mille distinguo, mille cavilli, ecc.. tanto che al
momento siamo al punto di partenza. Gli elettori / sostenitori di Bersani sono
convinti che dando un colpo al cerchio ed uno alla botte tutto si possa
sistemare.
Berlusconi è sostanzialmente un farabutto, uno che con le
leggi ci “gioca” sempre pronto a sfidarle, ogni cosa che fa è tra legalità e
illegalità. La sua etica è quella che vede l’individuo al centro del sistema
sociale senza nessun riguardo per il bene comune. Ritiene che ogni individuo possa
diventare ricco e se non lo si diventati è per incapacità. Berlusconi segue un “originale”
principio calvinista. Piace perché sa essere furbo, le racconta talmente grosse
che alla fine crede in quel che dice. È insuperabile a raccogliere consensi ma
non riesce a governare. Il perché è semplice le sue proposte di governo sono
inconsistenti e mai compiutamente definite.
Grillo è il rivoluzionario. Piace. È ignorante, una
dimostrazione. Il “tutti a casa” e gli attuali “onorevoli” hanno portato questo
paese alla bancarotta sono affermazioni condivisibili, ma si dimentica che
quelle persone sono state elette democraticamente, sono dei rappresentanti “primus
interpares”, tutti, indistintamente. Gli eletti nel M5S non sono diversi dagli
altri, se lo diventano o se lo vogliono diventare il M5S dovrà proporsi come
movimento anticostituzionale e conquistare il potere con la forza.
Essere “rivoluzionario” vuol dire abolire questa costituzione,
quanti “cittadini” sono disposti a seguirlo su questa strada che non si sa
esattamente dove porterà ?!!.
Con queste premesse Napolitano potrebbe aver chiesto ai partiti ed in
particolare PD e PDL se hanno la reale intenzione di riformare la legge
elettorale. Nel caso in cui abbia raccolto consenso su tale proposta allora
potrà dare l’incarico di formare un governo alla più alta carica istituzionale
a garanzia della Costituzione ovvero al Presidente della Corte Costituzionale. Se
questo tentativo estremo non ha avuto esito, non gli restano che le dimissioni.
Per l’Italia vuol dire cadere in un baratro nel quale non si sa certo cosa
troverà sul fondo.
Speriamo che alla fine un barlume di saggezza sia rimasto
!!!!