mercoledì, aprile 30, 2008

Mozzarella olio di Girasole due “pesi” due misure

La mozzarella è “sparita” dalle cronache.
Il sito web del Ministero Salute ed agricoltura, riporta i risultati delle analisi e dei controlli. Nel comunicato si usano toni “trionfalistici” ma in realtà il settore deve rimanere sotto controllo.

Degli 83 allevamenti messi sotto sequestro nel mese di marzo ben 35 producono latte non conforme. Il dato ci dice poco perché non sappiamo quante sono le bufale allevate.

Va beh, meglio di niente, vedrete che o prima o poi se ne riparlerà.

Intanto ecco un’altra “grana” olio di girasole contaminato da gasolio e oli minerali proveniente dall’Ucraina. La notizia è presente sul sito del Ministero della Salute, ma è seguito dal solito bla, bla… si faranno i controlli, le autorità sorvegliano, ecc.. tanto per tenere il consumatore nell’ignoranza

In realtà mi sembra che il problema sia molto serio in quanto di mozzarella ne produciamo ca. 45.000 tonnellate mentre di olio di girasole nel importiamo dalla sola Ucraina per oltre 100.000 tonnellate. Siamo i terzi importatori dell'Unione a 27 Stati Membri con ca. il15 % in termini di quantità ed il 14% in termini di valore. Francia e Spagna ne importano più del 25% ciascuna.

Adesso si capisce perché si favoleggiava che si poteva far andare le macchine con gli oli semi!!!!!

martedì, aprile 29, 2008

Due vittorie, due treni: Malpensa Express - Leonardo Express

Il centro destra a vinto le elezioni del 2008.

Queste elezioni rappresentano per la storia d’Italia una tappa importante saranno lo spartiacque tra due epoche a patto che si veda subito il cambiamento. Il caso che riporto è emblematico e sarà significativo di come il nuovo “corso” vorrà affrontare i veri problemi del paese.

A Roma dopo 15 anni Sindaco delle città diventa Alemanno (detto tra di noi per il Cavaliere è una bella fortuna perché altrimenti doveva trovargli un posto di “prestigio” nel Governo …) mentre in quel della Lombardia la Lega Nord ha stravinto.

Il problema Alitalia è sulla testa di tutti e collegato alla compagnia c’è il problema aeroporti nello specifico Malpensa e Fiumicino.

Aeroporti di tale fatta ed importanza sono, in tutti i paesi del mondo raggiungibili da un efficiente servizio pubblico, ed il treno rappresenta il mezzo più veloce, efficiente e diretto.

Caso Malpensa

1° tappa. Dalla stazione Centrale di Milano dovete raggiungere la stazione Cadorna. Ci potete arrivare con la metropolitana. Immaginate la comodità se avete bagagli, bambini da tenere a bada. Quando si raggiunge un aeroporto si ha sempre paura di qualche intoppo e vi dirò che infilarsi in una metropolitana non è certo agevole.

2° tappa. Finalmente giunti a Cadorna potete prendere il “Malpensa Express”, il treno delle Ferrovie Nord che in 40’ vi porta a Malpensa con la spesa di € 11,00

In complesso se vi va bene impiegate più di un’ora ed il viaggio è senza dubbio disagevole.

Ma siamo in Italia ecco allora che una “pratica” navetta bus in ca. 50 minuti vi porta dalla Stazione Centrale a Malpensa. Roba da terzo mondo …

Caso Fiunicino
In questo caso si prende il Leonardo Express che parte ogni 30 minuti dalla stazione Termini e vi porta direttamente a Fiumicino senza fermate intermedie in 31 minuti, ovvero così dice l’orario di “Trenitalia”. In pratica questo collegamento che potrebbe essere efficiente diventa una sorta di calvario perché il treno è costretto a continui rallentamenti. Il passeggero la sensazione di trovarsi su uno di quei trenini dell’inizio secolo, tutto sobbalzi e stridore di “ferraglia”. Il costo è di € 11,00 per coprire una distanza di poco più di 30 km (almeno credo)

Faccio solo un paragone la tratta Reggio Emilia – Bologna di 65 km viene percorsa dai nuovi treni regionali in 39’ con 3 fermate intermedie, capite bene in che condizioni è la linea da Roma Termini a Fiumicino.

Il nuovo Governo vorrà veramente risolvere i problemi di questo paese?

Quello esposto è un piccolo problema, quali sono le strategie possibili?
Le risposte al prossimo post

domenica, aprile 20, 2008

Che fine ha fatto la mozzarella di bufala?

I risultati delle elezioni con i relativi commenti, giudizi e valutazioni hanno monopolizzato i quotidiani. La cosa è ovvia e normale. C’è un sacco di cose da dire e queste elezioni, dobbiamo prenderne atto, hanno cambiato in modo radicale il parlamento italiano. Per certi aspetti sono fiducioso, per altri, sono preoccupato per la “qualità” dei parlamentari.

Vedremo è presto per esprimere valutazioni su fatti specifici e concreti.

Ma veniamo alla mozzarella inquinata dalla diossina.

Non se ne sa proprio più nulla. L’ultimo comunicato ufficiale, pubblicato sul sito del Ministero della Salute è datato 11 aprile.(Vai ai comunicati del Ministero)
Il sito della DOP “Mozzarella di bufala campana” è addirittura “congelato” perché l’ultimo comunicato è del 3 aprile 2008.

Il comunicato del Ministero della Salute non è affatto rassicurante perché risulta ancora NON conforme il latte proveniente dal 25% degli allevamenti (136 su 539) se ci pensate non è poi mica poco !!!!
l resto del comunicato è tutto su un tono rassicurante. Anche l’Unione Europea ci promuove… chissà poi con quale voto !!!

Il caso mozzarella ci deve servire come esempio di quello che NON funziona nel sistema di informazione per garantire il consumatore sulla sicurezza dei cibi di cui si alimenta.

Mi sono reso conto che è necessario un cambiamento radicale sia da parte dei consumatori che da parte dei produttori.
In tutta questa vicenda non è stato fatto un nome di produttore di latte, di un caseificio, di un distributore, ecc.
Motivi di privacy, motivi commerciali, ecc. di legge (si è innocenti fino alla fine dei tre gradi di giudizio, ecc).
Ma qui non si tratta di colpevoli o innocenti qui si tratta di del fatto che si vendono prodotti alimentari non conformi. La causa di NON conformità non è necessariamente dolosa.

Si dovrebbe agire sui due fronti, quello del consumatore e quello del produttore.

Il consumatore non deve fare di ogni erba un fascio ed inoltre non dovrebbe farsi suggestionare da scoop giornalistici.

Ma questo si potrebbe evitare se ci fosse un sistema di informazione veramente efficiente e tempestivo.
Un sistema di allerta che va dal produttore al consumatore in tempo reale.
Gli strumenti normativi gli abbiamo, perché non li facciamo funzionare a dovere?

venerdì, aprile 18, 2008

E se c’azzecco?

Per chi segue questo blog.

Ho trovato su RAINEWS24:” Alitalia, la cordata di imprenditori si unisce ad Air One? Il Sole24Ore: Fintecna ha comprato le azioni Air France. Andate sul link.

A questo punto si deve essere realistici. Air France KLM l' offerta l’ha fatta, per ca. 170 milioni di Euro compra Alitalia, investe un miliardo di Euro per rilanciarla (di cui 300 milioni li tira fuori lo Stato italiano), si possono rivedere i piani relativi agli esuberi ed ad qualche attività logistica, ma credo proprio che possa condividere con altri le politiche gestionali ed il rilancio delle attività per riportare in pareggio la gestione di Alitalia.

Come si fa a credere di poter trattare alla “pari” quando sei con l’acqua alla gola ed una pistola puntata alla tempia. (leggi, libri in tribunale, fallimento e impossibilità di volare).

Come ho sempre detto, una “cordata” di imprenditori, il “pesante” contributo delle banche e il vettore “Air One” sono la cornice nella quale si può riaprire la trattativa in uno scenario molto diverso.

Dato che questo lo scritto quasi un anno fa, mi chiedo perché è stato perso così tanto tempo.

Vedremo.

martedì, aprile 15, 2008

Il centrosinistra ha perso le elezioni.

Questo è un dato. Le condizioni che hanno generato tale sconfitta sono ben più difficili da determinare e poi da analizzare.
Prodi è stato avventato ed ha commesso un errore politico gravissimo nel momento in cui ha deciso di presentarsi al parlamento per una questione assolutamente marginale come quella determinatasi dal caso “Mastella”.
Non ci voleva molto a capire che il processo di rinnovamento del PD era allo stato larvale e quindi troppo fragile per resistere alle argomentazioni populiste di Berlusconi. Come si farà a far tornare l’equazione (- tasse + stipendi + investimenti statali + servizi) = (meno debito), eppure lo slogan ha dato i sui frutti.

Avrò modo di analizzare le soluioni politiche che saranno proposte dal Governo anche perché già da oggi si dovrà affrontare il “caso” Alitalia. Ad Air France KLM è stato detto di no e allora vediamo la “cordata” da chi è fatta e chi pagherà…

Da come verrà risolto il caso Alitalia capiremo come saranno questi 5 anni sul piano economico e sociale.

lunedì, aprile 14, 2008

Scarsa l’affluenza alle urne

Il dato della scarsa affluenza alle urne è preoccupante -4%. Troppi credono che “salire sull’Aventino” sia una giusta protesta democratica. Ho scritto che queste elezioni le ha perse il popolo, ma non ho scritto di astenersi.

Quelli dell’Aventino hanno pagato un caro prezzo per la loro astensione e la loro protesta. Venti anni di dittatura ed una guerra mondiale è troppo.

Speriamo in un recupero.

sabato, aprile 12, 2008

Lettera aperta al prossimo Ministro dell’agricoltura

I nostri politici battono la “gran cassa” e si complimentano con i servizi di controllo e tutela per come sono state affrontate due “emergenze” alimentari, mozzarella alla diossina e vino adulterato.

A mio parere, abbiamo assistito ad una drammatica Waterloo pensando a quante risorse economiche e professionali vengono spese per la “rintracciabilità”.

Ecco le ragioni della “sconfitta”.

Primo.

Il “caso” mozzarella alla diossina scoppia per una segnalazione proveniente dalla Corea prima e dal Giappone poi. Paesi nei quali l’importazione di prodotti lattiero caseari provenienti dal nostro paese è pressoché trascurabile. Ciò sta a dimostrare che in quei paesi geograficamente remoti funziona un sistema di controllo!!! Il fatto è ancor più grave se si considera che latte inquinato dalla diossina era stato riscontrato in Campania sin dalla primavera del 2003. Che cosa si è fatto in questi 5 anni ?. La domanda è lecita, anche perché se si fosse operato con continuità e regolarità i controlli avrebbero individuato l’origine della contaminazione e impedito la produzione di latte non idoneo.

70 milioni di litri di vino adulterato sono tanti. Un’indagine condotta dal noto settimanale l’Espresso ne ha fatto uno scoop giornalistico. Tutto vero, tutto falso, la cosa grave è che con i controlli che vengono fatti periodicamente dalle autorità preposte non è stato possibile ribattere in termini ufficiali ad alcunché.

Anche in questo caso, da quando ci sono state le prime segnalazioni, quando si sono presi provvedimenti concreti? Le autorità ci hanno comunicato che stanno facendo con tempestività e solerzia i controlli. E nel frattempo, se vino adulterato c’è, continua ad essere consumato.

Secondo.

Per le mozzarelle “non conformi” quanto tempo è passato dalla segnalazione che qualcosa non va, al primo “provvedimento” delle nostre autorità? Se le mie ricerche non sono errate la rivista inglese “The Independent” del 22 marzo titola” : “Italy’s toxic waste crisis, the Mafia – and the scandal of Europe’s mozzarella” e nel testo si fa riferimento ai livelli di diossina al di sopra del consentito. Il 23 marzo l’agenzia Reuter da notizia dei riscontri avvenuti in Corea. Il primo comunicato del Ministero della Salute è del 26 marzo, ed il 29 marzo si prende il provvedimento di bloccare la commercializzazione ma non la produzione.

Dal 22 marzo al 29 marzo passano 7 giorni. La mozzarella è un formaggio “fresco”, viene consumato nel giro di pochi giorni, risultato, da quando il problema è noto non si può certo dire che sia stata tutelata la salute dei cittadini perché per più di una settimana le autorità non sono state in grado di prendere un provvedimento. E se al posto della diossina ci fosse stata una sostanza più pericolosa? Funziona così il nostro sistema di allerta?.

Sul sito web del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali il Ministro De Castro pubblica, il 10 aprile, un comunicato dal titolo “E’ informazione adulterata”. Si difende affermando che si tratta di una campagna “contro” il made in Italy alimentare e che è tutto sotto controllo. Ma anche in questo caso non un dato a “discolpa”.

Terzo

Si viene a conoscenza che sono in commercio prodotti non conformi, mozzarella e vino, e che cosa si fa? Nel caso della mozzarella di blocca la commercializzazione ma si permette ugualmente agli impianti di lavorare. E che ne è del prodotto sui banchi di vendita dei negozi, dai piccoli dettaglianti alla grande distribuzione?

Per il vino solo la “protesta” dei consumatori ha costretto la pubblicazione dei nomi dei produttori di prodotti per i quali si ha il sospetto delle adulterazioni.

Queste sono le ragioni della sconfitta. Parafrasando il Generale De Gaulle è stata perdura una “battaglia”, non la guerra. Allora chiedo: i consorzi di tutela, gli enti di certificazione, gli organi pubblici e privati preposti ai controlli ed alla gestione dei sistemi di rintracciabilità sono in grado di rispondere a queste domande?

Avete a disposizione una banca dati affidabile e certa su tutte le analisi che sistematicamente dovete fare sulla filiera produttiva di vostra competenza?.

Avete la possibilità di individuare con tempestività situazioni problematiche relative ai prodotti alimentari?

Avete messo a punto procedure di allerta per tutti i soggetti della filiera nel caso in cui si concretizzano situazioni di pericolo per la salute dei consumatori?

Avete predisposto un piano per la rintracciabilità per evitare il consumo di un prodotto alimentare non conforme in tempi rapidi in relazione al tipo di alimento?

A voi le risposte.

Chi ha perso queste elezioni ?

Mentre scrivo non so quale sarà l’esito della consultazione elettorale, ma proprio in questo giorno di pausa, di riflessione traggo questa conclusione.

Queste lezioni le ha perse il popolo, la gente comune.

Chi va votare ma non può scegliere i propri rappresentati, i leader hanno parlato di questo e quello ma io, semplice cittadino, il mio voto a chi lo do?

Chi mi rappresenterà in parlamento?

Mi devo “fidare” dei partiti, ma ditemi voi se negli ultimi 20 anni hanno dato prova di essersi meritati il loro ruolo di “gestori” della cosa pubblica. Dall’Alitalia, alla più piccola pubblica amministrazione solo sprechi grandi e piccoli e inefficienze in abbondanza.

Tutti i partiti hanno detto di ridurre le tasse, aumentare i salari, aiutare i bisognosi, sostenere la famiglia, ecc. ma come? Non è mai stato detto in modo chiaro.

Quando hanno dato dei numeri sono stati così generici che chiunque può far le analisi e le previsioni che ci hanno propinato.

Questi politici non hanno avuto il minimo senso di responsabilità e non si sono neppure accordati per darci una legge elettorale in grado di correggere difetti palesi e macroscopici. Se pensate cosa successe con la famigerata “legge truffa” degli anni ’50 è quasi incredibile che si possa concedere il “premio” di maggioranza al partito che ha un voto più del secondo.

Questo vuol dire che alla Camera in cui si contrappongono, ad esempio, 5 partiti basterebbero 5 avete letto bene 5 voti su 47 milioni a determinare la maggioranza in parlamento. È un caso impossibile ma la logica è questa. Tutti possono capire quanto sia sbagliata. La cosa diventa ancor più assurda se si pensa che al Senato la situazione è ancor più ingarbugliata.

È per questa ragione che si è parlato di voto “utile” che si contrappone ad un voto “non utile”. In questo contesto la democrazia non è più un valore, vuol dire che alla fine si crea una disparità rappresentativa.

Si dirà che il sistema “maggioritario” a collegio uninominale è altrettanto discriminante, ma si dimentica che in quel caso l’elettore ha la possibilità di scegliere il proprio rappresentante ed in ogni caso il “potere” dei partiti deve tener conto della realtà locale. Con questa legge il collegio a livello nazionale diventa prevaricatorio e quindi in sostanza antidemocratico.

Queste elezioni sono “vitali” perché siamo in bilico tra l’anarchia che si potrebbe realizzare nel caso di un “pari” ovvero i due partiti vincono ognuno in un ramo del parlamento ed una dittatura di fatto, nel caso in cui uno dei due schieramenti dovesse prevalere nettamente.

In entrambi i casi il popolo ha perso.

giovedì, aprile 10, 2008

La crisi “alimentare”

Più che la crisi finanziaria dei mutui “subprime” quello che mi preoccupa è il diffuso fenomeno speculativo che si sta realizzando su tutte le materie prime.
Chi sta orchestrando tutto questo?.
Non credo nella presenza di un essere diabolico, nella fantomatica “Spectre” dei bellissimi film di James Bond. Ovvero in gruppo di persone che con potenti mezzi è in grado di sabotare il mondo. Eppure quanto sta accadendo è preoccupante.

Se leggete i quotidiani di oggi sembra di essere in piena carestia, altro che quella descritta dal Manzoni.

Si riportano le analisi di questo o quell’altro organismo eppure nessuno fa riferimento alla più autorevole fonte, quella del Dipartimento dell’agricoltura degli Stati Uniti d’America. Questo report è stato pubblicato il 1° aprile e mi chiedo se i commentatori ne possono trarre il quadro “catastrofico” riportato dalla stampa.

Dobbiamo considerare che negli ultimi 5 anni i prezzi delle principali commodities sono stati bassissimi e per contenere i costi si agito riducendo l’impiego di fattori produttivi. Questa situazione ha portato ad una riduzione delle rese e conseguentemente una riduzione delle scorte.

Fatto è assolutamente normale, amplificato da andamenti stagionali non favorevoli in alcune aree, anche questo comunque non è un fatto straordinario.

In un contesto di prezzi bassi le autorità di governo per stimolare la produzione si sono “inventate” il mito delle “biomasse”. Questo è il grande errore e la dimostrazione che certi analisti macroeconomici devono solo tacere perché provocano un sacco di gua

Vi sembra logico, sensato ed etico far diventare un prodotto alimentare carburante per automobili?

Si dice che la lobbie dei produttori di mais del “Corn belt” (la zona più importante al mondo e negli USA per la coltivazione del mais) per “uscire” da una crisi che li avrebbe portati al fallimento sia riuscita a convincere il Presidente Bush a finanziare i progetti per la produzione dell’etanolo.

E così ci troviamo nella situazione attuale.

In questo contesto ecco che i nostri euro-burocrati per non essere da meno di quelli USA hanno rilanciato: in Europa nel 2010 il 10 % del combustibile per autotrazione deve essere ricavato da biomasse.

Ma si può essere più stupidi !!!!

martedì, aprile 08, 2008

Una previsione facile

Quello che vi ho scritto ieri mattina si è nei fatti concretizzato.
Air France KLM non ha "sbattuto" la porta, così con qualche riunione, un pò di bla, bla, un pò di demagogia si arriverà a lunedì prossimo.
L'Italia avrà un governo nuovo e, credetemi, non un nuovo governo, (capite vero la sottile differenza) e un'altra compagnia aerea (nel bene e nel male).
Non c'è due senza tre. In questo momento non riesco proprio a pensare a qualche cosa di stravolgente.
A meno che, data la mia "non simpatia" per Berlusconi, una sconfitta del PdL non provochi la definitiva fuoriuscita di questo politico anomalo, di cui l'Italia non ha bisogno.

lunedì, aprile 07, 2008

Oggi Air France KLM decide, ma ci credete ?!!!!.

All’ora in cui scrivo non posso certo sapere quale sia l’intenzione della compagnia franco-olandese. Il buon senso, se questo termine può essere usato nel mondo degli affari, porta alla conclusione che si potrebbe riaprire un dialogo che permetta di arrivare alle elezioni. Mancano solo 7 giorni e si tratta di un tempo accettabile.

Se vince Veltroni la trattativa potrebbe portare all’accordo. Le intenzioni del leader PD sono sempre state chiare e allora perché bloccare oggi ogni possibile acquisizione.

Se vince il “berlusca” si può sempre fare “marcia indietro” tenuto conto che la “fantomatica” cordata dovrà poi in qualche modo concretizzarsi.

Io, del resto, rimango dell’idea che il sindacato è una componente troppo forte e che i costi “sociali” richiesti potrebbero diventare insostenibili per qualsiasi società acquirente.

In tutta questa vicenda vi è una morale, siccome “qualcuno” deve pagare si sta cercando chi lo deve far. La mia risposta l’ho già scritta. A pagare saranno le “banche” in cambio di protezione.

Vedremo..

mercoledì, aprile 02, 2008

Cordata Alitalia e mozzarella mai tanto parlare di bufale…..

La “mozzarella alla diossina” e l’Alitalia sono le facce della stessa medaglia.
Su Internet si trova di tutto e spesso è fonte poco affidabile perché è difficile stabilire l’autorevolezza di chi da certe informazioni eppure un vantaggio ce là basta digitare una frase, fare un clic, ed ecco apparire centinaia di riferimenti.
Scrivendo “mozzarella bufala diossina” Google Italia (2 aprile 2008) restituisce 36400 riferimenti.

Sfogliando come d’abitudine i vari titoli sono attratto da “Latte alla diossina. Sequestrate 12 aziende zootecniche, 6000 capi di bestiame e 40 tonnellate di latte” e poi da:
CAMPANIA, Centinaia le analisi sugli allevamenti predisposte dai magistrati.

Indagini sul latte alla diossina. Lindagine è stata avviata dalla procura di Santa Maria Capua Vetere da oltre un mese. Altissimo il livello di diossina rilevato: 27 picogrammi,dieci volte oltre quello consentito”.

Sono rimasto stupito di queste notizie tutt’altro che tranquillizzanti e incuriosito ho letto gli articoli. Sorpresa, i fatti si riferiscono al marzo 2003. Si avete letto bene l’anno, il 2003, ovvero 5 anni fa !!!!

Che cosa è stato fatto in tutto questo tempo, mi viene da dire niente !!!

Ecco perché dico che le “mozzarelle” e l’Alitalia sono le facce della stessa medaglia, la nostra classe dirigente da anni non è in grado di prendere decisioni, di operare concretamente per la risoluzione di problemi gestionali ne tanto meno è in grado di formulare progetti strategici per il futuro di settori vitali del nostro paese quali sono appunto il turismo (trasporti) e l’agroalimentare.

Dal 2003 ad oggi il legislatore europeo ha emanato norme precise in riferimento alla sicurezza alimentare. Che cosa ne è nei fatti del regolamento CE 178/2002 ?. Di “rintracciabilità” si è riempito la bocca chiunque, fiumi di parole, pagine e pagine di relazioni e di articoli, ore di convegni, ecc.. si deve concludere che è solo bla, bla, bla… In pratica nessuno ha fatto niente.

Se la diossina è stata riscontrata con valori preoccupanti dal 2003, possibile che a nessuno è venuto in mente di monitorare il fenomeno in modo sistematico e rigoroso?!!. Si sperava nell’italico stellone ?!!

Del “pacchetto igiene” con i suoi 4 regolamenti CE neanche a parlarne, cose da marziani.

Dato il contesto nel quale operano i produttori campani sarebbe stato necessario applicare in modo meticoloso quanto previsto dalle norme sulla rintracciabilità ed inoltre si dovevano adottare sistemi HACCP per il monitoraggio del latte proprio perché è manifesto un rischio per la salute.

Che senso ha dire che solo il 3% dei campioni ha rilevato livelli superiori a quelli stabiliti. Ma quel 3% a chi si riferisce? Chi ha prodotto mozzarelle con latte non idoneo?. Altra precisazione: mozzarella con la diossina non ne abbiamo esportata. Allora ce la siamo mangiata noi !!. Bella consolazione.

In questi giorni ho “navigato” sui siti istituzionali e questo è il quadro ad oggi 2 aprile. L’ ultimo comunicato del Ministero della Salute è del 30 marzo e titola “TURCO: evitato il blocco totale delle esportazioni. Martedì incontro con produttori ed allevatori”. Il MiPAAF riporta il comunicato del 31:” Mozzarella di bufala, evitato il blocco totale esportazioni. Domani De Castro, Turco e Patta incontrano produttori e allevatori”. L’agenzia ANSA alle 12,00 del 1 aprile (e non è uno scherzo) pubblica una nota dal titolo “MOZZARELLA: DE CASTRO, 20 MILIONI A CASEIFICI” ed il testo riporta la notizia del blocco totale del commercio di mozzarella fatta con il latte campano per i prossimi 15 giorni.

Sul sito del Consorzio di tutela della “Mozzarella di bufala campana” l’ultimo “comunicato” è datato 25 marzo e titola “Controlli Tokio non solo bufala” nel quale si afferma che il Giappone non ha bloccato le importazioni di mozzarella ma ha intensificato controlli su tutti i prodotti lattiero caseari quindi un monito per tutti. Lo stesso sito nelle “news” (non riesco a capire la sottile differenza tra “comunicati” e “news”) l’ultima del 21 marzo titola “Informazioni ai consumatori” e rimanda ad un allegato che non si riesce a consultare.

Ma il Consorzio non è avaro di notizie infatti nel comunicato stampa del 20 marzo n2. scrive:”Non ci sono soci del Consorzio Tutela tra gli indagati.

Da quanto risulta al Consorzio Tutela Mozzarella di bufala Campana Dop, i 9 caseifici sottoposti ad ispezione ed indagine da parte della Direzione distrettuale antimafia di Napoli nell’inchiesta sulle diossine, non sono soci del Consorzio, ma sono tutti meri fruitori del marchio Dop.”

Avete letto bene?!. Il marchio Dop lo può usare chiunque, i commenti e le considerazioni li lascio ai lettori.

Nei siti consultati non un dato, non una tabella niente di niente su cosa è stato fatto negli anni su rintracciabilità e controlli.

Avere la DOP non è un punto d’arrivo è un punto di partenza, in un mondo globalizzato non si possono prendere in giro i consumatori. Con le scartoffie ed i regolamenti non si va da nessuna parte. Nell’era dell’ICT (Information Computer Technology) si deve saper fornire dati certi ed è da questi che si ottengono le informazioni che poi devono essere divulgate nei modi appropriati. Ma se non si è in grado di fornire dati allora le notizie diventano incontrollate ed è ciò che sta accadendo, le conseguenze sono evidenti. Possiamo lamentarci e chiedere il risarcimento di danni ma ciò non risolve il problema.