giovedì, agosto 14, 2014

Gli 80 euro del piano Renzi, deflazione, calo del PIL e riduzione del rendimento dei BOT: alcune riflessioni



80 euro in più in busta paga non poi pochi, certo il momento è difficile, ma per le famiglie a basso reddito possono rappresentare una “boccata d’ossigeno”.
Forse gli arretrati da pagare, bollette, tasse, balzelli vari, ecc ..sono talmente tanti che di questa cifra ben poca cosa è stata destinata ai consumi.
Le critiche a Renzi si riferiscono al fatto che non tutti sono stati beneficiati, ma chi dice questo non tiene conto del meccanismo adottato.
Non si è trattato di un aumento di stipendio ma di una riduzione delle tasse a carico del lavoratore, ovvero dei lavoratori dipendenti il cui reddito è al di sotto di una certa soglia.
Occorre spiegare, in termini elementari come si determina il costo del lavoro.
Il salario lordo di un dipendente rappresenta l’imponibile con il quale si calcola, mediante aliquote, l’ammontare delle imposte e dei contributi previdenziali a carico del lavoratore, questi due “balzelli” sottratti dal salario lordo sono versati dal datore di lavoro nel suo ruolo di “sostituto d’imposta”. Sulla base dell’imponibile sono calcolati, sempre sulla base di aliquote i contributi a carico del datore di lavoro.
 

Gli 80 euro del provvedimento Renzi provengono da una riduzione delle tasse a carico del lavoratore. Il salario netto per il lavoratore è aumentato senza alcun vantaggio per il datore di lavoro. In pratica il datore di lavoro anziché dare gli 80 euro allo Stato gli da’ al lavoratore.
Se il meccanismo vi è chiaro si comprende perché non sono stati compresi i pensionati, la pensione è una rendita e non un salario, e i lavoratori autonomi pagano l’IRPEF in funzione del reddito ottenuto dalla differenza tra entrate ed uscite nell’anno solare e quindi è assai più difficile applicare un meccanismo automatico come quello realizzato.
La crisi strutturale che sta attraversando l’Italia è anche dovuta all’elevato costo del lavoro (forte incidenza delle tasse e degli oneri previdenziali, il salario netto è meno del 50% del costo del lavoro) che si riflette in una perdita di competitività e produttività.
Il provvedimento Renzi non ha nessun effetto sul costo del lavoro, si vuole stimolare la crescita agendo sul consumo, ma in un contesto così difficile i benefici si potranno vedere solo nel medio termine, quindi bisogna aspettare.
Trarre conclusioni affrettate è solo dannoso.
Ben più preoccupante è il contemporaneo calo del PIL e la deflazione.
Il PIL misura la ricchezza del Paese, se diminuisce vuol dire che la nazione è più povera.
Per misurare l’andamento complessivo dei prezzi dei prodotti venduti, occorre sottolineare di tutti i prezzi dei beni, sono stati elaborati degli indici (la statistica ci fornisce strumenti assai affidabili di cui sarebbe discutibile affermare la non validità), se l’indice aumenta, inflazione, (aumento dei prezzi) se diminuisce deflazione (diminuzione dei prezzi).
Il prezzo di un bene può aumentare in ragione della sua abbondanza o scarsità sul mercato e tutto ciò è positivo perché favorisce il progresso, ma tutto ciò deve essere riferito ad un bene o ad un gruppo di beni non a TUTTI.
Se tutti i prezzi sono diminuiti (deflazione) e contemporaneamente il PIL è calato vuol dire che i consumatori non hanno soldi per comprare i beni e quindi vi è un eccesso di offerta, il produttore per vendere è costretto a ridurre il prezzo. I produttori non riescono neanche ad esportare i beni, non essendo competitivi, e quindi riducono la produzione, dato misurato dal calo del PIL.
I consumatori hanno speso meno ma non hanno neppure risparmiato perché altrimenti la ricchezza sarebbe rimasta almeno invariata.
La stampa ha enfatizzato il fatto che il rendimento dei BOT messi recentemente all’asta non è mai stato così basso. I risparmiatori ricevono un bassissimo compenso per i capitali che posseggono e che sono stati investiti in titoli di stato. Tassi bassi sono a vantaggio dello Stato, diminuisce la spesa per interessi, ma riduce ulteriormente la capacità di spesa dei risparmiatori.
In un contesto simile è difficile credere ad una possibile crescita economica nel breve periodo.
Condivido “il rigore” nei confronti della spesa pubblica, lo Stato non si può far promotore dello sviluppo. Non credo in provvedimenti keynesiani governati dallo Stato si corre il rischio di “drogare” l’economia e non ne abbiamo certo bisogno.
Quello di cui abbiamo bisogno è la messa a disposizione di una grande quantità di danaro per la costituzione di nuove imprese portatrici di innovazione.
Ridurre drasticamente la burocrazia autorizzativa, facilitare la realizzazione di imprese per il turismo, la tutela ambientale, ecc…
L’Europa potrebbe avere un ruolo determinante in tutto questo.
Più si aspetta e peggio sarà, speriamo che chi ci governa non sia in vacanza, ed abbia modo di riflettere su ciò che va veramente attuato.    

venerdì, giugno 06, 2014

Contro lo spreco dei prodotti alimentari – riflessione del mattino.



Da un po’ di tempo si parla del cibo che sprechiamo e soprattutto quanto ci costa buttare nella spazzatura tanti alimenti.
In parte siamo responsabili di tutto questo, ci siamo fatti prendere la mano dalla data di scadenza, dalla paura che tutto ciò che mangiamo se non è perfetto può cagionare malanni. Allora basta una macchiolina, un colore un po’ scuro, ecc.. e si apre la pattumiera.
Mi chiedo però se questo “spreco” domestico sia poi così rilevante. Fare delle statistiche è estremamente difficile.
Credo che il maggior “spreco” in termini di valore e quantità sia a livello di ristorazione e grande distribuzione organizzata (GDO).
In questi giorni è stato dato grande risalto al rapporto dei Carabinieri del NAS sui controlli sugli alimenti, nei ristoranti, ecc… e le maggiori infrazioni riguardavano proprio i “prodotti NON conformi”.
Le strutture serie adibite alla distribuzione degli alimenti e dei cibi sono nei fatti costrette a “sprecare”.
In questo contesto contraddittorio mi chiedo, se lo “spreco” ha un costo, quanto ci costa NON sprecare?
È un aspetto da valutare, non credete?

lunedì, giugno 02, 2014

La truffa del “Brunello di Montalcino”: ricordiamoci che è solo vino



Puntualizzo. Si parla di truffa, frode, inganno ovvero viene venduto del normalissimo vino per altro, l’obiettivo è quello di lucrare in modo ingannevole.
Non si tratta di sofisticazione mediante l’uso di sostanze vietate (ad esempio in Italia è vietato zuccherare il vino, un po’ di zucchero male non ha ..) oppure dannose alla salute. Se si mettono in vendita prodotti sofisticati si può mettere a rischio la salute pubblica e per i furfanti sono guai.
Per i truffatori cosa volete mai, con i tempi della giustizia, quelli il sole a strisce dietro le sbarre non lo vedranno mai.
Si parla di maxi sequestro, ma in fin dei conti sono 30 mila bottiglie su circa 10 milioni, ovvero lo 0,3%.
Ma veniamo al motivo della truffa, quello dell’illecito guadagno, si vende a 100 euro un prodotto che ne vale  1 o 2.
Ma perché del vino raggiunge cifre così folli? Sappiamo che certe bottiglie hanno raggiunto la quotazione di 1500 euro, queste sono semplici follie, la prova che nel mercato c’è qualcosa che non va.
Non è eticamente accettabile che del vino per quanto buono possa raggiungere tali quotazioni di mercato.
Sappiamo che produrre vino di pregio costa parecchio, l’attenzione nella raccolta e lavorazione delle uve, la lavorazione, il lungo invecchiamento, ecc… tutte cose di cui si deve tener conto, ma a questi livelli c’è dell’altro.
Da un punto di vista del mercato tali quotazioni sono possibili solo perché si riusciti a realizzare un mercato monopolistico della marca o del marchio.
Nel mercato tanto più un prodotto è scarso, in presenza di una elevata domanda, maggiore sarà il prezzo.
Sappiamo perfettamente che nel mondo ci sono persone straricche, la stampa ha riportato spesso negli ultimi tempi, le anomalie nella distribuzione del reddito in tutti i paesi.
Con sapienti operazioni si è riusciti a fra credere che il vino possa diventare un bene con il quale affermare ed ostentare la propria ricchezza.
Tutto questo NON va bene.
Truffare è un reato e la truffa quale che sia è da deplorare e censurare ma è altresì necessario combattere tutti i monopoli, la principale fonte di tutti i nostri problemi.
Il vino ne è solo un esempio !!!!!

lunedì, maggio 26, 2014

Un risultato TRIONFALE !!!!


Il risultato che desideravo è stato smentito.
Un trionfo così era veramente imprevedibile, un segno che la democrazia, in altre parole la sovranità del popolo, è ancora un elemento portante della convivenza civile.
Si può considerare, come è stato evidenziato da molti commentatori, che il personalismo della "politica" è forte e che gli elettori credono molto nei Leader, ma questo nulla toglie al fatto che non si può sempre URLARE.
Il tutti a casa senza proporre delle effettive alternative NON è stato ascoltato. Bene, anzi benissimo.
Oggi si può solo sperare che tutte le forze politiche che hanno veramente a cuore il bene della nazione vogliano guardare lontano. Basta pensare ai piccoli interessi di bottega e ai vantaggi personali di breve periodo.
Caro Renzi, continua con le riforme, spero che prevalga in tutti il buon senso, quello che ci è mancato da troppo tempo.

domenica, maggio 25, 2014

Il risultato elettorale che vorrei

Perchè questo Paese possa avere un futuro meno incerto vorrei questo risultato elettorale.
Una buona vittoria del PD, ovvero vincere senza stravincere, il partito che guida il Paese si rafforzerebbe, ma per governare ha bisogno di alleati.
Una buona affermazione del centro di Alfano, questo premierebbe la sua politica di governo e di responsabilità nei confronti dell'elettorato di centro.
Per  "Forza Italia" un risultato modesto, ma non avvilente in modo tale che possa mantenere il patto per la riforma elettorale, elemento indispensabile prima di tornare al voto.
Il M5S dovrebbe avere almeno un voto meno di "Forza Italia". Urlare non serve a niente !!!!
Spero che tutto ciò si avveri altrimenti....

martedì, maggio 20, 2014

Grillo, povero rivoluzionario !!!!



Ha fatica ho “sentito” l’intervento di Grillo alla trasmissione “Porta a Porta”.
Che delusione, si è trattato di uno sproloquio continuo, un vomitare di giudizi e sentenze su tutto e su tutti, ad un certo punto mi sono addormentato perché il suo discorso era diventato un borbottio continuo, le sue parole sono diventate indistinte ed il suo parlare solo un rumore, di quelli soporiferi.
Il fenomeno Grillo ed il “M5S” dovrebbero essere analizzati per due aspetti, il primo si riferisce alla necessità che in certi momenti per cambiare la società è necessario dare vita ad un moto rivoluzionario; il secondo fa esplicito riferimento ai contenuti etici e culturali del movimento, o almeno a ciò che è possibile dedurre dal bolg e dai discorsi di Grillo e dai rappresentanti del M5S.
Analizzo brevemente il primo aspetto, quello della rivoluzione.
Le rivoluzioni si fanno dall’esterno ovvero il movimento rivoluzionario nasce per scardinare lo status quo.
Cosa vuol dire Grillo quando sbraita il “tutti a casa”?. Come ce li manda? Ieri ha detto che ha il 95 o 96% dei voti, alla fine qualche “esterno” purtroppo c’è e allora lo caccia a pedate ?, ma ciò non previsto dalla Costituzione. Chiede le dimissioni del Presidente della Repubblica, ma sulla base di quale legge costituzionale?
I suoi sono quindi discorsi rivoluzionari, senza fare la rivoluzione.
No così non può essere.
Se è sicuro di avere il 95% dei consensi, vada in piazza Montecitorio e occupi il Parlamento, in pratica faccia un “colpo di stato”.
Se ne assuma tutta la responsabilità
Che senso ha dire, il M5S impedisce che la gente sfasci le vetrine ecc.., se rivoluzione deve essere, perché solo così si cambia, allora sia.
Deve assumersi tutte le responsabilità di quello che dice e quindi deve anche farlo !!!
Ma in realtà non ne ha ne la capacità ne la forza, quindi una ennesima burla…
Povera Italia…
A domani a riflessione sul secondo aspetto.

domenica, febbraio 23, 2014

Un consiglio a Matteo Renzi: il Consiglio dei Ministri portalo a Firenze.



Quello che ha saputo fare Matteo Renzi in un paio mesi ha del sorprendente.
Pensateci bene. Come ex democristiano è riuscito a convincere la grande maggioranza degli ex comunisti che è veramente l’uomo della ”provvidenza”. Forte di questo risultato ha scalzato il vecchio apparato del partito, intendiamoci non l’ha sconfitto, però lo ha costretto a mettersi da parte.
E' andato “dall’intoccabile” (Berlusconi) già condannato e cacciato dal parlamento e con una abile mossa è riuscito dove Letta si era impantanato da un anno riuscendo a definire una riforma elettorale che a mio parere non è la migliore, ma in ogni caso sempre meglio di quella che abbiamo.
Renzi ha anche capito che i tempi della riforma sono troppo lunghi e che ciò avrebbe logorato il Governo ed il PD a tutto vantaggio del centro destra.
Ha incalzato Letta, ma senza dubbio ci deve essere dell’altro soprattutto sul fronte economico finanziario e allora via anche Letta.
Insomma sino ad ora una marcia trionfale, ha vinto tutte le battaglie.
Adesso viene il difficile deve vincere “la guerra”, le sue forze vanno riorganizzate e il campo di battaglia studiato in ogni particolare. Per fare questo ci vuole un po’ di tempo. E gli sconfitti potrebbero dare vita ad una pericolosa guerra partigiana, il mordi e fuggi…
Attento Renzi agli “ozi di Capua”.
Adesso devi sconfiggere il potente apparato burocratico amministrativo che non vuole il cambiamento, quello ben descritto da Gallidella Loggia.
Dato che il Governo è snello, portalo nella tua Firenze, credo che non sia scritto da nessuna parte che Palazzo Chigi sia la sede del Consiglio dei Ministri.
L’apparato burocratico spesso impedisce di spostare una scrivania, figuriamoci quello che ci sta dietro !!!. Il Governo che si riunisce in una sede lontana dai “palazzi” sarebbe solo una mossa ad effetto, ma farebbe capire a tutti quanto sei diverso da quelli che ti hanno preceduto.