mercoledì, maggio 28, 2008

Trattativa difficile

Sulla stampa sono apparse notizie su Alitalia. Le trattative si stanno facendo difficili. La soluzione era vicina. Come sapete bene la cosiddetta è solo una facciata. Si tratta di un certo numero di imprenditore di immagine che non apportano capitali rilevanti. Il problema è come far si che lo Stato si accolli i debiti senza far fallire Alitalia. Siamo comunque sul “filo del rasoio” perché il fallimento è proprio dietro l’angolo. Le notizie sui giornali servono a far abbassare le quotazioni di borsa sempre troppo alte rispetto alla situazione attuale.
Al prossimo aggiornamento

sabato, maggio 24, 2008

Un referendum disastroso

Sentita la proposta di dare l’avvio alla costruzione di centrali nucleari il pensiero è andato al famoso referendum contro il nucleare.

Ricordo, (vado a memoria e pertanto potrei anche essere impreciso) che il quesito referendario riguardava la costruzione delle nuove centrali perché venivano modificate le norme che regolano le procedure per ottenere le varie autorizzazioni alla realizzazione. Fu Craxi che tenuto conto del risultato decise di “riconvertire” o dismettere le centrali che avevamo e quelle che stavamo costruendo. Credo che nessuno si ricordi quanto ci sia costato tutto questo.

Votai NO al quel referendum per tanti motivi. Era sciocco votare sull’onda dell’emozione per il disastro di Cernobyl dovuto alla palese imperizia dei tecnici. Ma la ragione più profonda del NO era quella che per la realizzazione di infrastrutture di utilità nazionale di fatto si rinunciava al principio della “pubblica utilità”.
Nessuno di noi vuole una discarica di rifiuti sotto casa, così come non vuole una nuova strada, ferrovia ecc.
Il principio, non esplicitamente dichiarato, di quel referendum è stato applicato dai politici in centinaia se non migliaia di circostanze.

Apro una parentesi, sono poi i politici ad interpretare la volontà popolare indicata dai referendum perché se vogliono aggirarne l’esito lo fanno ed in modo anche spudorato, si veda il referendum per l’abolizione del Ministero dell’Agricoltura di fatto mai avvenuta, oppure l’adesione dei lavoratori ai sindacati, ecc..

I politici hanno utilizzato il risultato referendario per far valere principi ed ideologie che in molti casi si sono dimostrati molto dannosi.

No ai termovalorizzatori, no a nuove strade e ferrovie ecc.. E l’arretratezza infrastrutturale del nostro paese è sotto gli occhi di tutti.

Al nucleare oggi, dico di NO. Ci costa troppo. Facciamo contratti o finanziamo la costruzione o l’ampliamento di centrali in quei paesi nostri vicini che le hanno già e le sanno far funzionare e facciamo contratti di fornitura a prezzi fissi e certi.

Si potrebbe obiettare che così continua la nostra dipendenza energetica, ma ditemi, se vi fidate di uno sceicco qualsiasi per la fornitura di petrolio perché non fidarsi di un governo amico, partner economico, alleato e facente parte della stessa entità politica rappresentata dalla UE?

Per far ripartire con il nucleare ci vogliono risorse immense, e di noi non ci possiamo permettere il lusso di scialacquare.

Altra cosa importante è diversificare le fonti energetiche e quindi perché non puntare sul “solare”?

Il sole al Sud non manca. Le cellule fotovoltaiche hanno ancora dei rendimenti modesti e quindi si può stimolare la ricerca per migliorarne il rendimento. Agli italiani la fantasia e l’ingegno non mancano certo.

Ci sono tante possibilità di ricerca ed applicazioni al tempo stesso.

Fare il nucleare vuol dire compare centrali “chiavi in mano” se si vogliono realizzazioni in tempi brevi, ma se non sbaglio le imprese in grado di farlo sono tutte straniere quindi soldi nostri a vantaggio di altri…

venerdì, maggio 23, 2008

Mara Carfaglia

Berlusconi ha nominato Ministro delle Pari opportunità Mara Carfaglia (il cui nome è Maria Rosaria). Se ne parla perché è una bella donna, ha avuto un trascorso televisivo modesto e su “Striscia la notizia” più volte sono stati trasmessi i suoi “provini” non certo esaltanti.

C’è aria di “presa in giro” e questo non mi piace, perché a quanto pare è una ragazza che si è impegnata per raggiungere obiettivi nei quali, penso, abbia creduto e creda.

Il problema è quel ministero, le “Pari opportunità”, ma suvvia, una ragazza così ha “più di una opportunità…” non trovate ?

Alitalia: solo un rinvio

La “soluzione” Alitalia è stata rinviata di qualche giorno. La posizione delle banche è più difficile da risolvere così come non è facile da risolvere la questione della “liquidazione” di Alitalia senza farla fallire. Il problema è sempre quello della UE che potrebbe accusare l’Italia di “aiuto di stato”.

Con i mutui avete visto come è andata a finire. Voce grossa all’inizio ma poi nei fatti non cambia nulla perché la rata diminuisce ma si allunga il perodo del mutuo… Ovvero paghi domani quello dovresti pagare oggi, ma sempre pagare devi.

Il “braccio di ferro” con le banche continua. Lo scenario è quello illustrato, sono più complicati i dettagli. Aspettiamo fiduciosi.

domenica, maggio 18, 2008

Indro Montanelli e gli extracomunitari

Nel volume “L’Italia di Berlusconi”, a pag. 292 della ristampa che ne ha fatto il Corriere della Sera nel 2004, Montanelli-Cervi mentre elogiano il governo Dini per i meriti nel campo della finanza scrivono una delle sue tante perle: “La produzione industriale faceva faville (fine estate del 1995), tanto che il Governatore della Banca D’Italia Fazio aveva lanciato moniti per il surriscaldamento dell’economia. Le cifre della disoccupazione rimanevano angosciose, ma al nord si aveva la realtà d’una penuria di operai, alleviata dagli extracomunitari (quelli buoni, quelli che bisogna tutelare ed aiutare, non la fungaia di piccoli delinquenti o di medicanti che una legislazione difettosa e una macchina burocratica inefficiente ha lasciato crescere e dilagare). Le fabbriche si disputavano le braccia capaci, mentre era immutata la ressa per avere un posto burocratico.

Queste frasi sono state scritte nel 1995, pensate per 13 anni i governi hanno continuato ad emanare "leggi difettose" e la burocrazia ne ha fatte d’ogni.

Adesso come si risolve il problema di 500-600 mila stranieri irregolari?

Dimenticavo

La UE riterrà il prestito di 300 milioni “aiuto di stato”, quindi l’operazione dovrà essere trasferita interamente alle banche.

Gli attacchi al sistema bancario di questi giorni fa parte del disegno che tempo vado illustrando. In questo modo si vuole costringere il sistema bancario ad entrare nell’operazione salvataggio Alitalia. Si usa in pratica il sistema del “bastone e della carota”.

sabato, maggio 17, 2008

Alitalia: la soluzione

La prossima settimana il Governo presenterà il progetto per il “salvataggio” dell’Alitalia.

In questi giorni si è discusso molto su quali modalità da adottare per “liquidare” Alitalia senza farla fallire.

La “cordata” Alitalia è costituita dal gruppetto di amici di Berlusconi che avranno ca. il 10% del capitale della “Alitalia One”.

Questo è il nome della nuova società.

Alitalia One ingloberà la società liquidatrice di Alitalia. E' questa l'operazione più delicata e difficile dan un punto di vista finanziario

Il 40 % di Alitalia One sarà delle banche Unicredito e Bancaintesa, il 20 % di AriOne mentre la parte restante rimarrà del Tesoro.

Il problema grosso è che gli attuali debiti di Alitalia chi li paga?

Gli esuberi sono quelli del programma di Air France KLM e quindi nulla di nuovo.

Alitalia One sarà partner di Lufthansa e se le cose andranno come si spera le banche fra 3 anni venderanno la loro quota a Lufthansa.

Dichiarazione dei redditi su Internet

L’argomento “Dichiarazione dei redditi su Internet” ha lasciato le pagine dei giornali. È cambiato il Governo e l’exploit del vice ministro Visco è sembrato proprio una trovata per chiudere in bellezza un periodo in cui gli italiani si sono sentiti strizzati, dal fisco, come dei limoni. Visco farebbe bene a riflettere se una delle cause della sconfitta elettorale possa essere individuata nel modo con cui gli italiani sono stati trattati da un fisco sempre più piovra. In cambio che cosa abbiamo ottenuto? Nulla. Al singolo cittadino non basta dirgli: sai adesso la UE ha ritirato la procedura di infrazione per deficit eccessivo, vedi come siamo stati bravi. È comodo sbandierare successi con i soldi degli altri.

I contribuenti hanno perfettamente percepito che gli eccellenti risultati di “finanza pubblica” sono stati ottenuti con un aumento delle entrate e non con un taglio delle spese o meglio non con l’abolizione degli sprechi.

Proprio a questo riguardo espongo la mia osservazione.

La decisione di mettere su Internet le dichiarazioni dei redditi degli italiani, può essere condivisa, ma contestualmente perché non mettere su Internet i bilanci degli enti pubblici territoriali?

Possiamo iniziare da Comuni, Province e Regioni. L’ISTAT da parecchi anni pubblica i dati dei bilanci consuntivi delle amministrazioni comunali sulla base del D.P.R. 194 del 31.1.1996. Consulta i dati del 2006

Su Internet e ovviamente da un solo sito si potrebbe accedere alle singole Regioni poi alle Province e poi comune per comune.

Oltre ai bilanci sarebbe bene conoscere il reddito di questo e quel dipendente. Non lo stipendio perché il dato potrebbe essere fuorviante.

Navigando su Internet è facile trovare sui siti Web di comuni la pubblicazione dei bilanci, ma spesso non hanno una struttura comparabile e vengono messi in evidenza i dati che in qualche modo danno lustro all’amministrazione.

Lo Stato ritiene giusto rendere pubblici i redditi dei propri cittadini ?, bene, dia l’esempio pubblicando come utilizza il nostri soldi e dando analoga trasparenza.

Questo mi sembra un ragionamento semplice ma lo Stato continua ad adottare questo “sano” principio: “Forte con i deboli e debole con i forti”

lunedì, maggio 12, 2008

Tremonti le banche e “Alitalia”

Ieri al telegiornale è stata data la notizia che Tremonti si è trasformato nel mitico “Robin Hood” perché vuole “finalmente” mettere le mani in quelli che negli ultimi anni si sono arricchiti impropriamente, banche e petrolieri. I primi con le speculazioni ed i secondi pure anche se le speculazioni sulle materie prime sono forse una conseguenza delle operazioni avventate fatte dalle banche e che in qualche modo oggi cercano di “ricoprirsi” agendo sulla speculazione sulle materie prime.

Detto questo mi sembra che questa “mossa” faccia parte dell’operazione salvataggio Alitalia.

Lo sto ripetendo e chi mi legge lo sa, se si vuole un vettore “di bandiera” (io però l’avrei già fatta fallire da tempo) solo le banche potranno dare le garanzie a chi si prenderà in carico la “grana” Alitalia.

Se ci pensate è una operazione “astuta” questa che sta per iniziare. Prima dico che le banche ed i petrolieri si sono messe in tasca un sacco di soldi, leggi Bancaintesa, Unicredit ed ENI e poi dirò accettate le mie condizioni oppure io vi “stango” con strumenti relativi ai mutui per le banche o con strumenti fiscali per i carburanti.

Si tratta di un ricatto per convincere chi in questo momento ha disponibilità di capitali nell’intervenire nella cosiddetta “cordata”.

Chi e con quale “peso” fa parte di questa fantomatica cordata chi lo sa?

lunedì, maggio 05, 2008

Un ricordo al genio a cui è dedicato questo "blog"

Oggi 5 maggio.
Leggi, amico sconusciuto, la poesia del Manzoni e rifletti. Il cinque maggio