lunedì, gennaio 07, 2008

L’apprendista stregone ed i rifiuti di Napoli

Vi chiederete cosa centra la simpatica rappresentazione della poesia di Goethe fatta da Disney nel cartone Fantasia con la spazzatura napoletana.

Centra e come se centra. L’immondizia è come l’acqua portata dalle scope, aumenta in continuazione e se non la smaltisco mi sommerge in modo inesorabile. Il fatto è che i politici locali, ben rappresentati da personaggi come Bassolino e la Jervolino, sono come l’apprendista Topolino che crede di essere un mago solo perché si infila il magico cappello a punta. I nostri simpatici politici pensano che mettendo i rifiuti nelle “eco-balle” il problema si risolve e allora si mettono a “dormire” anni e anni, ma il risveglio e proprio traumatico, come il povero Topolino è sommerso dall’acqua, così i politici si ritrovano sommersi dal pattume. Non bisogna essere ne geni ne maghi !!!!.

E Prodi sentenzia: “Risolveremo il problema per sempre”, Bravo !!!! ma siccome non è il mago della storiella, quello vero, non ha poteri e quindi farà fine di Topolino. Chissà chi lo spazzerà via !!!!

Io i rifiuti li lascerei dove sono chissà che i napoletani non riescano a trovare il mago di cui hanno tanto bisogno !!!

Su Alitalia

Dall’ultimo intervento su questo blog sono successe tante cose nella “telenovelaAlitalia. Sembrerebbe proprio che i fatti smentiscono le mie analisi. AirOne è rimasta al “palo” mentre Air France ha la possibilità di acquistare la compagnia italiana.

Eppure ci sono elementi che non mi convincono. Prima di tutto Air France faceva parte del Cda di Alitalia e ne è uscita prima della “gara”. Se voleva comprare poteva farlo allora è “risparmiava” un anno di debiti. Cosa se ne fa Air France di Alitalia?, elimina un concorrente? Forse. Ha forse ricevuto garanzie da parte dello Stato Italiano (vedi le dichiarazioni del Ministro Padoa Schioppa) che potrà fare tagli oppure l’attuale azionista coprirà parte dei debiti con accordi commerciali di varia natura?.

Chi scrive non è nella stanza dei bottoni quindi posso fare varie ipotesi, ma tutte non sono economicamente coerenti con un piano di “rilancio” della nostra compagnia di bandiera.

Mi ripeto. L’Alitalia non è più un vettore con un futuro, è solo da cannibalizzare.

Mi siete mai chiesti quali potrebbero essere le conseguenze pratiche se per due mesi i nostri cieli non venissero solcati da aerei con il tricolore? Nelle prime settimane ci sarebbero un po’ di brontolii si dovrebbe cambiare compagnia, ci sarebbero proteste per i rimborsi ecc. , ma poi si andrebbe ugualmente ovunque senza problemi. Un disagio potrebbe essere rappresentato che non si ha più un “hub” ma forse nel giro di poco tempo si risolverà anche questo aspetto.

E allora?

Per “salvare” Alitalia Banca Intesa e Unicredito devono trovare un accordo. Questi sono i veri protagonisti della vicenda, non certamente Air France o AirOne. La vera trattativa si gioca tra lo Stato ed il sistema bancario, Alitalia è solo un pretesto, è il nulla che può servire a raggiungere lo scopo del mantenimento dello status quo per le banche italiane che in questo momento hanno bisogno di un sistema protezionistico.

Siccome il “protezionismo” è bandito nel sistema economico attuale si deve pur trovare un modo per ottenerlo e in questo momento diventare i “salvatori della patria” (viva il tricolore nei nostri cieli) rappresenta la possibilità di realizzare un monopolio di fatto per i prossimi 10-15 anni.

Vedremo come andrà a finire, siamo agli sgoccioli.