venerdì, ottobre 09, 2009

La sentenza della Corte Costituzionale sul “Lodo Alfano”

Se ne parla e si scrive moltissimo e non so se queste riflessioni sono già state analizzate da altre, ma che importa questo è il mio diario pubblico e quindi scrivo quello che ritengo opportuno. Nel gran parlare e discutere mi sembra opportuno considerare due aspetti, il primo relativo al contenuto della sentenza, il secondo riguarda le ragioni per cui Berlusconi riesce a conservare un così alto consenso popolare.

Analizziamo il primo aspetto. La Corte Costituzionale ha in definitiva ribadito il principio che il Presidente della Repubblica, sentito il Parlamento (è noto che procede alle così dette “consultazioni”) conferisce l’incarico, alla persona indicata dai parlamentari, di formare il Governo, tanto che si parla di Presidente del Consiglio Incaricato. Tale persona, nel caso in cui riesca nell’intento, giura “nelle mani” del Presidente della Repubblica fedeltà alla Costituzione e quindi riconosce la sovranità del voto popolare. Il popolo con libere elezioni ha delegato i parlamentari a rappresentarlo. Dopo questo iter il Governo si presenta al Parlamento e chiede la “fiducia”, ovvero i delegati del popolo lo legittimano a governare.

Anche se non sono un costituzionalista e quindi posso aver usato termini impropri mi sembra che la sostanza sia questa.

I leader della attuale coalizione di governo e lo stesso Berlusconi affermano che “nei fatti” il popolo ha eletto il Presidente del Consiglio, perché il partito indica il “candidato premier”.

Apro una parentesi, vi ricordo che neanche negli USA il Presidente è eletto direttamente dagli elettori è infatti noto che, con sistemi differenti da Stato a Stato, gli elettori eleggono con un sistema sostanzialmente maggioritario dei “grandi elettori”, i quali poi eleggono il Presidente. Ogni Stato ha un certo “peso” in termini di grandi elettori ed è per questo che è importante aggiudicarsi gli stati più popolosi. Ricordo anche che il Senato degli USA rappresenta uno strumento di “contrappeso” alla Camera, nel primo i senatori sono 2 per Stato indipendentemente dalla popolazione dello Stato, mentre alla Camera i rappresentati sono proporzionali alla popolazione.

La Corte Costituzionale ha ribadito che stante l’attuale testo della Costituzione il Presidente del Consiglio non è eletto dal popolo quindi è “primo tra primi” e siccome dopo tangentopoli è stata abrogata l’immunità parlamentare c’è poco da fare si deve sottoporre al giudizio dei giudici.

Il fatto che nella sentenza del 2004 sulla incostituzionalità del “Lodo Schifani” non si sia fatto riferimento alla necessità di una legge costituzionale è elemento secondario perché nel 2004 c’era un’altra legge elettorale ed inoltre gli elementi di valutazione dei giudici possono via via affinarsi nella discussione su di un determinato problema.

Il centro destra non può pretendere che la Corte Costituzionali accetti una riforma costituzionale di fatto. Si deve operare nel rispetto delle regole prescritte dai padri costituenti.

Se il centro destra è sicuro della sua forza si presenti al Parlamento proponga le modifiche, rispetti l’iter previsto dalla Costituzione e poi vedrà che non riceverà appunti ed osservazioni di sorta.

Veniamo al secondo aspetto quello che riguarda il consenso popolare a Berlusconi.

A questo proposito si deve essere molto obiettivi. I reati di cui è accusato Berlusconi sono in realtà considerati dei “peccatucci” dalla gran parte del popolo italiano. Diciamocelo chi, potendoselo permettere, non evaderebbe o eluderebbe il fisco? Permetterselo vuol dire avere fior di consulenti che ti propongono “scappatoie” al limite della legalità e che ti permettono di pagare meno tasse.

In Italia se un qualunque imprenditore rispettasse alla lettera tutte le norme attualmente in vigore può acquisire una rilevante agiatezza, ma sono convinto che non riesce in 20-25 anni diventare uno degli uomini più ricchi d’Italia.

Re Mida è una favola. Rockefeller, Bill Gates e tanti altri sono diventati ricchissimi perché hanno sfruttato posizioni monopolistiche, sono riusciti ad essere dei “diversi” e quindi si arricchiti in modo smisurato.

Nello stesso modo ha fatto Berlusconi è quindi chiaro che abbia una miriade di “scheletri nell’armadio” e quindi nei suoi confronti pendono una altrettanto miriade di cause civili e penali.

Tutti gli italiani vorrebbero in fin dei conti fare come ha fatto Berlusconi, parafrasando me stesso, Napoleone, ho spesso detto:”ogni soldato ha nello zaino il bastone da Maresciallo”, quindi ognuno di noi vorrebbe essere Lui.

Questi reati, anche se spregevoli, vengono in qualche modo perdonati da una collettività che si sente oppressa. Berlusconi è riuscito a convincere gli italiani che siccome lui è stato oppresso, è riuscito ad affrancarsi ed è l’unico in grado di trovare la soluzione a tutti i problemi di questa nazione.

Solo così si giustifica la frase conclusiva “..viva l’Italia viva Berlusconi”, l’Italia in questo contesto non è lo Stato italiano ma gli Italiani e quindi viva Berlusconi che tutti li rappresenta, paladino delle rivendicazioni di maggior benessere che tutti vogliono.

La cosa grave di questa vicenda sta proprio nel fatto che il raggiungimento di maggior livello di benessere è visto prima di tutto in un ambito privato ed è conseguibile con “qualsiasi mezzo”. Non si vuole riformare il sistema, è troppo complicato, si vuole trovare il modo per “aggirare” il sistema.

Su questo si è pronunciata la Corte Costituzionale ed ha fatto bene.