lunedì, ottobre 12, 2009

Brunetta ed il decreto sulla produttività del pubblico impiego.

Sul sito del Governo è a disposizione lo “Schema di decreto legislativo di attuazione della legge 4 marzo 2009 n. 15 in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni”.
Ritengo che questo testo, datato 19 maggio 2009, sarà rivisto per la modifica di alcune date ma in ogni caso è di riferimento per capire i contenuti del provvedimento.
Il comunicato stampa con il quale il Ministro annuncia l’approvazione di questo decreto legislativo e ne descrive in modo sintetico i contenuti sembra quasi che si riferisca a tutt’altro.
Leggete il contenuto di queste slide.
Il decreto contiene vere e proprie “perle” scritte in burocratese di altissimo livello, sono tantissime, ma ne cito solo alcune, quelle che mi sono rimaste più impresse:
· Il titolo dell’art. 4 “Ciclo di gestione della performance"
· All’art. 14 nel quale si descrivono i compiti dell’organismo indipendente di valutazione della performance si dice che:”… cura annualmente la realizzazione di indagini sul personale dipendente volte a rilevare il livello di benessere organizzativo e il grado di condivisione del sistema di valutazione nonché la rilevazione della valutazione del proprio superiore gerarchico da parte del personale e ne riferisce alla predetta Commissione.”
· Il 1° comma dell’art. 15 “L’organo di indirizzo-politico amministrativo promuove la cultura della responsabilità per il miglioramento delle performance, del merito, della trasparenza e dell’integrità”
E via di questo passo.
Credetemi sono 50 pagine che fanno drizzare i capelli se questo è lo strumento per ottimizzare la produttività del lavoro pubblico siamo fritti !!!
Il titolo di questo “Decreto legislativo”, aspetto di vederlo pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, contiene una frase sulla quale riflettere: “ottimizzazione della produttività”.
La “produttività” è un rapporto, siccome ci si riferisce in modo esplicito al lavoro è da intendersi come “produttività del lavoro”, ovvero la quantità di lavoro necessaria per realizzare un certo bene o servizio.
L’ottimizzazione è da intendersi come l’ottima allocazione del lavoro tra le diverse attività, beni e servizi, in presenza di vincoli.
Si può constatare come si faccia riferimento ad elementi estremamente concreti che fanno parte della gestione di una attività produttiva.
Perché nell’articolazione del decreto non si è seguita questa traccia estremamente concreta ed operativa?
Il tutto è da approfondire, in ogni caso la prima impressione è quella di dover apparire a tutti costi con fatti eclatanti, al popolo gli si può propinare qualunque “idiozia” tanto non ha gli strumenti per comprendere.
Adesso l’importante è incassare consensi per mantenere una posizione di potere, se poi i risultati non si vedranno la colpa sarà sempre della “minoranza”, speriamo che non sia “ebrea”, “massona”, comunista, ecc..