giovedì, maggio 14, 2009

Lo “strano” federalismo della Lega

Un mese fa il Parlamento ha legiferato in materia di quote latte inserendo un maxi emendamento del decreto per il “sostegno” all’economia. Si tratta come al solito di una legge “salsiccia” ovvero c’è dentro un po’ di tutto comprese il famigerato articolo sul bond “Alitalia”. Ma veniamo alle quote latte.

La posizione del Ministro Zaia è nota. Ha un debito nei confronti dei suoi “amici” cobas, grandi splafonatori e quindi questa legge è di fatto una sanatoria, termine che non si può pronunciare, ma nei fatti lo è.

Riuscirà lo Stato a riscuotere i quasi 2 miliardi di Euro?. I grandi splafonatori potranno rateizzare il debito per 30 anni ad un tasso di interesse che non si può considerare di favore. Ma viene un dubbio, se questi personaggi se ne sono fregati delle leggi per 25 anni per quale ragione dovrebbero rispettarla ora. Forse solo “la galera” o il pignoramento dei beni potrebbe metterli in “carreggiata”.

Ma questi sono solo dettagli.

L’aspetto più rilevante sta ne principio che viene introdotto, ovvero l’assegnazione delle quote verrà fatta da un “commissario”, è stato nominato il Direttore di AGEA il quale deciderà a chi assegnare quote e per quanto.

E pensare che solo pochi giorni fa la Lega ha usato toni trionfalistici per l’approvazione della legge sul “federalismo” fiscale.

Guarda, guarda, per accontentare i compagni di “merende” il federalismo non serve più. Ricordo che in materia di agricoltura, in tutti i contesti, ha competenza la Regione.

Ritengo che questa parte della legge sia “incostituzionale” proprio in quella parte che affida compiti e funzioni alle Regioni.

Un fatto ancora più sconcertante è rappresentato dal “silenzio” delle organizzazioni di Categoria. Ma come tutto questo vi va bene? Ha dell’incredibile.

Ci può essere una sola ragione a questo silenzio colpevole, sono stati “pagati” chissà quali promesse sono state fatte dal Ministro. Queste organizzazioni sono ormai “elefantiache” rispetto al mondo produttivo che rappresentano e quindi hanno un continuo bisogno di risorse finanziarie. Ritengo che si siano vendute !!!!

Questa è l’Italia

mercoledì, maggio 13, 2009

Le ragioni della crisi del centro sinistra

Alcuni giorni fa (4 maggio) Eugenio Scalfari, alla 7, intervistato dalla Gruber mi ha chiarito del perché la sinistra, questa sinistra, non potrà vincere per un pezzo le elezioni.

Scalfari ha parlato di “Dittatura democratica” e su questo gli do ragione, però afferma anche che la sinistra per vincere le elezioni deve fare “attività di formazione politica”. Nell’intervento ha sottolineato che il PCI ha avuto tante colpe ma gli ha riconosciuto il merito di essere stato in grado di diffondere una cultura politica e quindi in sostanza ha fatto progredire le masse dei cittadini.

Forse Scalfari non ha capito che il cittadino è stufo di sentirsi dire fai questo e fai quello.

Se nelle città il traffico è caotico perché non si sono fatte strade ed infrastrutture, non si può dire ai cittadini che per risolvere il problema si deve prendere la bicicletta. Il cittadino di oggi prenderà la bicicletta se gli conviene, non solo, ma ho il dovere di dargli la possibilità di scegliere senza obblighi.

La destra vince proprio perché è riuscita a convincere l’elettorato che gli uomini che la rappresentano sono portatori di un comportamento liberare.

In realtà, in questo modo non si risolvono i problemi, perché non si incide sulle ragioni della crisi in cui versa la nostra nazione.

La perdita di competitività è sotto gli occhi di tutti. Siamo solo capaci di aumentare le regole ed i relativi balzelli. Lo Stato è il grande dispensatore di danaro, altro che Stato liberale.

Quando questa crisi economico finanziaria sarà finita l’Italia si troverà ancora più debole ed impoverita.