sabato, gennaio 23, 2021

Il Covid-19 non è l’unica malattia dell’Italia.

Seconda parte.

Martedì 19 gennaio il Governo di Conte non è stato sfiduciato perché i Senatori che si astengono riducono il quorum e quindi le mozioni vengono approvate anche se non si raggiunge la maggioranza degli aventi diritto.

Renzi non è riuscito a dare la “spallata” a questo Governo, ma il conto alla rovescia è iniziato e credetemi non durerà a lungo.

Tanti politici hanno affermato che in questo momento drammatico gli italiani non riescono a capire la ragione di questa crisi. Con queste affermazioni mentono con la consapevolezza di mentire per queste tre sostanziali ragioni.

Prima. I provvedimenti del Governo Conte-Di Maio-Salvini sono stati un totale fallimento, solo spese e nuovi debiti. Vedi “Quota 100” e “Reddito di cittadinanza” che a parole dovevano fare faville, mentre non sono altro che strumenti assistenziali. Ci metteremo un po' di tempo a contabilizzare il tutto ma il tanto debito accumulato in questa fase ha in questi due provvedimenti scellerati una componente importante. Se ci pensate altre cose NON ci sono.

Seconda. Governo Conte, tolgo i nomi dei vari Zingaretti, Renzi, ecc.. perché i politici si sono appiattiti e hanno preferito mettere Conte in prima linea così se le cose vanno male si possono defilare meglio sperando di ferirsi il meno possibile. Questo Governo che doveva dare qualche possibilità alla sinistra (uso le definizioni di destra e sinistra per comodità, ma in realtà i due schieramenti sono gruppi di interesse che non sono certo espressione di ideologie) di recuperare terreno in realtà sta cercando di gestire la pandemia del Covid-19. Il Governo è totalmente impegnato nell’emanare i DPCM, i quali per la maggior parte sono un insieme di divieti e pseudo “ristori”. Pensateci, di propositivo non c’è nulla.

Terza. Il programma detto Recovery Fund, Recovery Plan, Next Generation EU, chiamatelo pure come volete ci permette di avere soldi in prestito dalla UE, lo sottolineo, sono soldi dati in prestito che dovremo in gran parte restituire, devono essere investiti in progetti che generano reddito e su questo l’Unione Europea non transige e a mio parere con ragione. Le osservazioni fatte da Renzi sul piano sono pertinenti, al momento il documento circolato è aria fritta. Un elenco di finanziamenti ai vari comparti produttivi senza specificare tempi, modi, impatto, ecc..

Sulla base di quanto ho sintetizzato nessuno degli attuali “rappresentanti” del popolo Deputati e Senatori vorrà gestire un contesto tanto fallimentare e ognuno vorrà fare lo scaricabarile e diventerà facile e conveniente, anziché risolvere i problemi e le tante malattie dell’Italia, prendere la strada del voto.

Renzi è uscito dalla maggioranza perché non vuole che sia di Conte a promulgare una legge elettorale che potrebbe favorire lo stesso Conte e una stretta cerchia di “amici”.

Molto meglio avere per qualche mese un Governo tecnico al quale attribuire ogni responsabilità, se il risultato delle elezioni dovesse essere l’ingovernabilità del paese.

Ricordiamoci inoltre che nel 2022 ci sono le elezioni del Presidente della Repubblica. Questo Parlamento ha la pienezza giuridica e può eleggere chi vuole, ma politicamente la situazione è ben diversa. Il referendum ha confermato la volontà popolare di ridurre i parlamentari inoltre il numero dei parlamentari dei singoli schieramenti non rappresenta certo l’elettorato, si pensi solo al crollo del consenso del M5S.

Votare è facile, molto più difficile è chi votare, ma questo è tutto un altro discorso.


domenica, gennaio 17, 2021

Il Covid-19 non è l’unica malattia dell’Italia.

Prima parte.

Sono veramente pochi quelli che in questi giorni spendono una parola in favore di Matteo Renzi. Luigi di Maio lo ha definito “inaffidabile”, ma senti un po' da che pulpito, anche i 5 Stelle che stanno assaporando gli agi del potere, dopo aver “portato a casa” una riforma di facciata con la riduzione del numero di parlamentari, adesso non hanno nessuna intenzione di metterla in pratica perché sanno che finirebbero nell’angolo della politica e si ritroverebbero nella stessa situazione in cui si trova Renzi oggi.

Torno su Renzi. Personaggio per il quale non nego una certa simpatia e l’apprezzamento per aver tentato una vera riforma costituzionale.

A mio avviso la bocciatura della riforma avvenuta a seguito dell’esito del referendum confermativo del 4 dicembre 2016 pesa come un “macigno” sulla vita sociale ed economica del nostro paese.

La riforma costituzionale, detta Renzi-Boschi, metteva fine al bicameralismo perfetto che è fonte di una inefficienza del parlamento che è tangibile. Vedi il ricorso continuo ai decreti leggi o al voto di fiducia, elementi che di fatto ostacolano qualunque dibattito politico e riducono Deputati e Senatori a meri “schiaccia-bottoni”.

L’attuale riduzione del numero di rappresentanti non intacca minimamente il funzionamento dell’apparato legislativo.

La riforma Renzi-Boschi prevedeva anche la ridefinizione del potere esecutivo, per evitare proprio quello che sta succedendo ora. La riforma costituzionale, inoltre, metteva mano alla organizzazione amministrativa dello Stato con la abolizione delle Province.

Modificando il Parlamento era ovvio che si dovesse modificare anche la legge elettorale.

Oggi siamo ancora punto e a capo perché nonostante il “taglio” dei parlamentari stiamo ancora a discutere di legge elettorale.

Tanti giuristi illustri si sono schierati “contro” la riforma costituzionale argomentando che violava i “sacri” principi voluti dai “padri fondatori” la Repubblica.

In realtà la riforma avrebbe riequilibrato i tre poteri fondamentali legislativo, esecutivo e giudiziario. Quest’ultimo, in questo paese, dopo “tangentopoli” fa e disfa quello che vuole, quindi la riforma, che avrebbe dato nuovo slancio e impulso al potere legislativo, avrebbe intaccato il potere giudiziario.

L’errore più grave Renzi lo ha commesso rinnegando il “patto del nazzareno”. È riuscito a far eleggere Sergio Mattarella Presidente della Repubblica, ma a quel punto Berlusconi gli ha “girato le spalle”.

Altro grave errore strategico è stato quello della sopravvalutazione del risultato alle elezioni europee del 2015. Alla fine di un percorso molto travagliato con la scissione nel PD e il mancato appoggio di forze moderate centriste è rimasto solo.

La vittoria del NO alla riforma costituzionale è stato quindi il risultato di una strategia perdente, da quel momento Renzi si è “bruciato”.

Cosa succederà nei prossimi giorni è difficile da prevedere.

La fine anticipata della legislazione è auspicabile, ma…

Le mie ulteriori riflessioni nella seconda parte, la prossima settimana.

sabato, gennaio 16, 2021

Burocrazia e Covid-19: Achille raggiungerà la tartaruga?

Il paradosso di Achille e la tartaruga è noto (chi vuole approfondire può andar su Wikipediahttps://it.wikipedia.org/wiki/Paradosso_di_Achille_e_la_tartaruga) in termini fisici Achille raggiuge la tartaruga, ma che fatica!

Con tutto quello che sta succedendo scopro che la burocrazia ha impiegato 7 mesi per dare il via al call center per la gestione dell’app “Immuni”. Con comunicato stampa del 12 gennaio 2021 https://www.garanteprivacy.it/web/guest/home/docweb/-/docweb-display/docweb/9518123 il garante comunica il “Parere sullo schema di ordinanza del Commissario straordinario per l'attuazione e il coordinamento delle misure occorrenti per il contenimento e il contrasto dell'emergenza epidemiologica COVID-19 - 17 dicembre 2020 [9516719]https://www.garanteprivacy.it/home/docweb/-/docweb-display/docweb/9516719

Se avete un po' di tempo in queste giornate arancione, da clima Covid o grigie di un normale inverno, leggetevi l’ordinanza, si rimane a dir poco interdetti.

Non sono così bravo da poter sintetizzare un simile insieme di citazioni, di norme e relative osservazioni giuridiche. Alla fine della lettura mi sono chiesto: “ma quando la pandemia sarà finita l’app Immuni funzionerà?”

Aristotele nell’esporre il paradosso affermò che Achille non potrà mai raggiungere la tartaruga, ma questi gli sarà sempre davanti anche se di uno spazio infinitamente piccolo.

Credetemi se avrete la pazienza di leggere l’ordinanza troverete conferma della dimostrazione data da Aristotele. Continuiamo così il Covid-19, sarà sempre un passo avanti e noi poveri cittadini un passo indietro

3° post del 2021

domenica, gennaio 10, 2021

Sei giallo, arancione o rosso? Risposta: “nero di rabbia….”

 Gli esperti del Comitato tecnico scientifico ci dicono che il virus Covid-19 continua a circolare, sappiamo perfettamente che il virus non circola da solo è sempre in compagnia di una persona infetta che lo trasmette ad un’altra sana. Se le persone smettono di circolare anche il virus interrompe il suo ciclo vitale.

La strategia di far circolare le persone un po' di meno o un po' di più fissando giorni SI e giorni NO è totalmente inefficace.

Ce lo dice l’andamento della epidemia. Quando a marzo siamo stati costretti ad un confinamento quasi totale, chiuse tutte le attività produttive, ad esclusione ovviamente quelle per rifornirci di cibo, dopo un paio di mesi i contagi si sono ridotti in modo significativo.  

Quindi mi chiedo perché continuare così? L’andamento dell’economia nazionale in un tale contesto è ugualmente compromesso e i ristori sono solo dei palliativi. Ad esempio il “ristoro” ad un ristoratore è come pagare il conto due volte, il primo per non mangiare, e lo possiamo chiamare conto ristoro, il secondo quando finalmente paghiamo per quello che abbiamo mangiato. Capite bene che una situazione così non può durare a lungo.

Credo che anche gli esperti si stiano rendendo conto che questa strategia a colori sia fallimentare. Andando le cose per le lunghe il clima di sfiducia nella scienza e nella tecnologia va scemando in modo pericoloso. È significativo il costante “rumore” di fondo della minoranza no-vax e come ho scritto nell’ultimo post il totale fallimento dell’azione di tracciamento.

In un tale contesto si deve dare un segnale, assumendosi la responsabilità della obbligatorietà della vaccinazione. Troppo comodo far firmare ad ogni persona il “consenso” alla vaccinazione.

Analizziamo un po' di dati.

Dal sito dell’Istat http://dati.istat.it/ consultate la voce “Popolazione e famiglie”. I dati sulla popolazione si riferiscono al 1° gennaio 2020 (quindi pre epidemia). Il numero di residenti è pari a poco più di 59,6 milioni di abitanti, pensate con un calo di oltre un milione di persone se ci si riferisce al 2014 (eravamo in 60,8 milioni di residenti).

Ho consultato e fatto alcune elaborazioni sui i dati pubblicati dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) aggiornati al 9 gennaio https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/sars-cov-2-dashboard che si riferiscono ai numero di morti al 9 gennaio per classi di età, pari a 76.810 e al numero di casi accertai pari a 2.225.974 (ai fine della elaborazione non ho considerato i dati peri i quali non è nota l’età) relazionandoli al numero di persone residenti.

Mettendo insieme i dati ho elaborato il seguente grafico.

 


La barra in di colore blu rappresenta la distribuzione percentuale della popolazione che viene confrontata con la distribuzione percentuale dei morti (barra arancione) e dei casi accertati (barra grigia).

Appare evidente come vaccinando il 7,4% della popolazione (ovvero poco meno di 4,5 milioni di persone) possiamo senza dubbio ridurre la mortalità negli over 80. Sul totale dei casi accertati solo il 10% delle persone appartiene alla classe over 80 purtroppo la mortalità, sul totale dei casi, è ben al 60%.

Il grafico nella sua semplicità mostra come la distribuzione dei casi di contagio si distribuisce quasi uniformemente tra la popolazione mentre assai diversa è la distribuzione degli effetti.

Se si elabora il numero dei casi in rapporto alla popolazione si ottiene il seguente grafico


In questo grafico appare evidente come la malattia è più diffusa nelle classi over 50. Il numero di casi nella classe da 50 a 59 anni sta ad indicare come le generazioni più coinvolte nelle attività produttive hanno maggiori possibilità di contagio.

I valori delle ultime due classi confermano la maggiore contagiosità che si verifica nelle persone anziane.

Su un numero di 743.144 casi l’ISS ci fornisce lo stato clinico dei contagiati.

Nel grafico che segue riporto la distribuzione percentuale dei casi rapportata alla popolazione e allo stato clinico.


L’elaborazione ha previsto due passaggi, nel primo è stato calcolato il numero di persone in riferimento allo stato clinico ogni 1000 abitanti e per classi di età, nel secondo passaggio sul totale delle persone l’incidenza percentuale per stato clinico.

Come si può osservare l’incidenza di persone asintomatiche varia di poco da minimo del 55,7% (classe da 70 a 79 anni) ad un massimo del 64,7 per la classe da 0 a 49.

Per la sintomatologia lieve la situazione presenta una maggiore variabilità.

In definitiva nella classe da 0 a 49 le persone, sommando le sintomatologie asintomatico, pauci-asintomatico e lieve, sono il 98,9%; mentre negli individui compresi nella classe tra 80 a 89 anni la percentuale si riduce al 85,6%.

Se si considera questo stato di cose una pronta e massiccia vaccinazione delle persone delle classi over 80 è in grado alleggerire il triste bilancio dei morti e dei ricoveri, ma ovviamente non riduce il problema del contenimento della pandemia.

Il sistema sanitario italiano, ma forse ciò vale anche per quello delle altre nazioni, è in grado di gestire quel 2% di persone che hanno bisogno di una assistenza ospedaliera nel caso in cui le attuali prescrizioni sul confinamento vengano riviste in termini di maggiori possibilità negli spostamenti e negli incontri sociali?

Stiamo parlando di una piccola percentuale, ma in termini assoluti un numero di ca. 1,5 milioni di persone che potrebbero avere bisogno di assistenza medica e ospedaliera.

Se la risposta è negativa la sola vaccinazione non basta. Diventa, allora, assolutamente indispensabile potenziare il tracciamento unico vero ed efficace modo per isolare i focolai e possibilmente debellarli.

Purtroppo la lotta al Covid è ancora tutta in salita.

sabato, gennaio 02, 2021

App “Immuni” e la vaccinazione contro il Covid 19: le due facce della stessa medaglia

 

Uno dei mei buoni propositi per l’anno 2021 è quello di scrivere almeno un post alla settimana, l’ultimo è datato 18 agosto, 8 post in un anno sono veramente pochi. Il mio silenzio è giustificato dal fatto che sulla pandemia le mie considerazioni non sono molto allineate e siccome ritengo che le opinioni altrui, soprattutto quando sono “maggioranza”, sono da rispettare ho preferito il pubblico silenzio.

Oggi ne approfitto per fare una pubblica ammenda. La mia fiducia nella tecnologia informatica, tutt’ora inalterata, non ha però tenuto conto della incapacità organizzativa. Infatti l’app Immuni è un insuccesso completo, non dal punto di vista tecnologico, ma così come è stata ed è gestita non serve a nulla. Mi chiedo se l’inneggiare alla libertà e alla privacy non sia la “foglia di fico” per giustificare il fatto che non siamo stati capaci di gestire sia il “tracciamento” delle persone infette, ma soprattutto, per ridurre il diffondersi del virus, confinare coloro che sono venute a contatto di persone infette, quest'ultime inconsapevoli perché non ancora sintomatiche. Sono sicuro che i tanti focolai scoppiati dopo l'estate si sarebbero controllati in modo molto più efficace e non ci saremmo ridotti ad affrontare la "seconda ondata" che in termini numerici è peggiore della prima !!.

Emanare divieti in continuazione che spesso sono illogici vuol dire essere sempre un passo indietro e quindi così si “perde” sempre. Militarmente, la migliore difesa è l’attacco. Il 7 gennaio riaprono le scuole e potranno frequentare in presenza il 50% degli studenti. Due settimane dopo si valuterà l’andamento dei contagi ,se diminuiscono gli studenti in presenza passeranno al 75%. Se i contagi aumentano che cosa si fa? Si torna chiudere? Mah ? Vi sembra un provvedimento sensato. Come faccio a stabilire con certezza se l’aumento o la diminuzione dei contagi è conseguenza dell’apertura delle scuole se non ho un efficiente ed efficace sistema di tracciamento? Sfido chiunque a darmi una risposta convincente. Mi potrei dilungare ma meglio ….

Veniamo alla seconda faccia, il vaccino. Non obbligatorio e gratuito, perché?

Credo che rispondere comporterebbe la scrittura di un libro, ma non ne vale la pena.

Provo a sintetizzare, e vi chiedo di essere indulgenti.

Della mia vita posso fare quello che voglio, anche porvi fine volontariamente. L’elenco delle limitazioni a questo principio sono tante. La Chiesa ne ha proclamate una infinità. Anche il nostro ordinamento giuridico, se non ricordo male, non ha ammesso il “suicidio assistito”. Ci sono sentenze che di fatto lo hanno ammesso, ma non sono ancora legge.

Un esempio di limite “giusto”, posso ubriacarmi fino allo stordimento ma se puoi guido la macchina e provoco un incidente mortale allora sono un assassino. E via così.

Da un punto di vista della logica che differenza c’è tra colui che convocato per la vaccinazione e volontariamente la rifiuta, poi da contagiato inconsapevole infetta mortalmente l’anziano che va a trovare in una casa di riposo e l’ubriaco che provoca un incidente mortale?

Non sono entrambe decisioni prese dal singolo sulla base di un principio di un comportamento libero, anche se irresponsabile.

Se il primo, l’ubriaco, rischia la galera, perché il non vaccinato no?

La gratuità del vaccino. Ovvio per le persone indigenti e per coloro che devono essere messi nelle migliori condizioni per eseguire il loro lavoro quindi tutto il personale sanitario, docente, ecc.. l’elenco è senz’altro lungo, ma se non è obbligatorio perché renderlo gratuito. Si considera forse che è da maleducati rifiutare un regalo? Oppure con la gratuità si pensa che aumenti la percentuale di vaccinati? Il detto dice “..a caval donato non si guarda in bocca”.

Ma riflettete un po', il binomio di non obbligatorietà e gratuità è una stupidaggine perché è in contraddizione con la libertà di fare o non fare il vaccino.

 

1° post del 2021, buona giornata e buon anno a tutti.