mercoledì, dicembre 17, 2008

Sul "latte crudo"

Cari lettori il 27 novembre ho scritto un post sul “latte crudo”. Mi sembra di aver evidenziato in modo chiaro che la vendita del latte crudo deve rimanere una attività di “nicchia” per soddisfare una specifica esigenza di un certo tipo di consumatore.
Mi sono stati segnalati gli interventi di Beppe Grillo e del dott. Fausto Cavalli e vi posso assicurare che il sottoscritto non percepisce nessun compenso da aziende del settore lattiero caseario e quindi i miei interventi non hanno “secondi fini”.
La "contaminazione" del latte con gerni patogeni è possibile e probabile. Gli allevamenti di oggi sono ben diversi da quelli del passato ma non è possibile creare un ambiente "sterile".
Ho calcolato che il latte crudo rappresenta il 4% del mercato del latte fresco, si tratta di una quantità non trascurabile perché significa che migliaia di persone ogni giorno utilizzano questo prodotto. Per consumare il latte crudo si devono usare alcune precauzioni come appunto la bollitura e ritengo che il Ministero ha fatto bene ad emanare l’ordinanza che riguarda questo aspetto e credetemi non si tratta di un favore alla “Lobby” delle grandi società.
Chi mi segue sa che non sono certamente "filogovernativo" e l'emanazione di questa norma è più che legittima per tutelare la sicurezza alimentare dei consumatori.
Se i consumatori sono migliaia la probabilità di l'utilizzo non corretto aumenta e pertanto il rischio di contrarre una malattia veicolata dal latte non trattato termicamente aumenta.
Voglio ricordare l’importanza delle scoperte in campo microbiologico fatte da Jean Pasterur e grazie alla pastorizzazione sono state salvate milioni di vite umane.
Voglio anche ricordare che la legislazione italiana sulla vendita del latte fresco risale agli anni ’80 e acquistando le confezioni che portano la scritta “latte pastorizzato fresco di alta qualità” il consumatore può essere sicuro di consumare un latte prodotto in allevamenti che mantengono elevati livelli di igienicità e salubrità.
Detto questo facciamo un po’ di ordine e non facciamoci trascinare dalla demagogia.
Va bene la vendita di latte crudo cosi come va bene la vendita di latte fresco al supermercato. Sono due prodotti in concorrenza in un mercato libero.