giovedì, maggio 31, 2007

A proposito d'Europa

Colui al quale questo blog è dedicato ha detto:

“Uno dei miei più grandi progetti era stata la riunione, la concentrazione degli stessi popoli geografici che le rivoluzioni e la politica hanno dissolto o spezzettato. Infatti, in Europa vi sono sparsi più di trenta milioni di Francesi, quindici milioni di Spagnoli, quindici milioni di Italiani, trenta milioni di tedeschi: io avrei voluto fare di ciascuno di questi un unico organismo nazionale. Con tale seguito di popoli riuniti, sarebbe stato bello andare verso la prosperità e la benedizione dei secoli: io mi sentivo degno di gesta gloria!.
“Dopo questa sommaria semplificazione, ha proseguito l’Imperatore, sarebbe stato più possibile affidarsi alla chimera del bell’ideale della civiltà: in questo stato di cose si sarebbe avuta più possibilità di portare ovunque l’unificazione dei codici, dei principi, delle opinioni, dei sentimenti, delle vedute e degli interessi. Forse allora, grazie ai Lumi diffusi dappertutto, si sarebbe potuto sognare, per la grande famiglia europea, l’esempio del Congresso americano o delle Anfizionie della Grecia. Quale prospettiva allora di forza, di grandezza, di felicità, di prosperità!. Quale spettacolo grande e magnifico!....”

Le parole di Napoleone sono riportate da Emmanuel de Las Cases nel suo “Memoriale di Sant’Elena” ( Volume II pagg 1522 – 1533, edizioni BUR 2004).

È sorprendente l’analogia con le parole di Churchill, quelle che vi ho riportato nel post del 21 maggio. Questo concepire gli “Stati Uniti d’Europa”, il desiderio di raggiungere la prosperità e la pace. Da Napoleone al trattato di Roma passono quasi 250 anni, una serie interminabile di guerre e solo la seconda Guerra Mondiale convince una parte delle nazioni d’Europa a dar vita ad una entità politica nuova.

Quanto tempo sprecato !!!, quante vittime, quanta sofferenza.

Chiedersi il perchè è vano? !!!

mercoledì, maggio 30, 2007

Discorso del Presidente Montezemolo

Ho letto il discorso del Presidente Montezemolo, non mi sono "fidato" dei reportage dei giornalisti. Non mi sembra poi tanto malvagio. Forse in alcune parti è un po' troppo generico ma di spunti per riflessioni ce ne sono parecchi.
Se avete un quarto d'ora leggetelo. Le polemiche della "destra" e della "sinistra" sono in ogni caso fuori luogo.
Scarica la relazione

martedì, maggio 22, 2007

Piccole soddisfazioni – coincidenze

Ieri sul Corriere della Sera, che ho letto solo in serata, la rubrica “Il caso” titolava “Crisi da anni 90” D’Alema e l’allarme che agita i poli”. Il contenuto degli articoli a firma di Paolo Conti riguarda, anche se visto da un’ottica diversa, l’argomento del post di ieri, ovvero l’incapacità di questi politici di rinnovarsi perché la politica è troppo autoreferenziata, in pratica pensa solo a se stessa, al modo con cui sopravvivere. Si dice “fare il politico” così come si farebbe una professione e questo è davvero un brutto segno.
Il mio post porta l’ora delle 5,51 del mattino, credetemi non potevo aver letto l’articolo. Sempre sul Corriere di ieri Sergio Romano, riassumendo un articolo del Time, rispondeva ad un “Euroscettico” portando tutta una serie di argomentazioni sulla validità dell’Europa.
Il mio post di ieri cita le speranze formulate da Churchill che sono di ben altro spessore e rilevanza.
Potremmo dire che una coincidenza è frutto del caso, ma due incominciano ad essere una “prova”. La prova consiste nel fatto che il nostro Paese ha bisogno di gente “nuova”. Si alterna destra e sinistra ma in realtà quello che manca è un progetto credibile per il rinnovamento della politica e dei politici.
Da noi la politica è un continuo intrallazzare, vedi fusione tra banche, vedi acquisto Alitalia e fra poco ci potete scommettere “Trenitalia”. Non ne parliamo poi di quello che accade nelle amministrazioni locali. A tutto ciò dovremmo dire basta. Purtroppo leader credibili non ne abbiamo. Pazienza. È solo una riflessione del mattino. Coraggio andiamo al lavoro, sperando di farlo nel modo più coscienzioso possibile.

lunedì, maggio 21, 2007

Europa

Vi ho già detto che sono immerso nella lettura dell’opera “La seconda guerra mondiale” di Winston Churchill. Un libro che molti dovrebbero leggere per essere meno “ignoranti” sui tanti fatti dell’oggi.
Dalla lettura gli spunti per analisi e riflessioni sono davvero molti ma voglio riportare un passo che, come ho detto, ci deve far riflettere per capire lo “spessore” dell’uomo, sulla sua grande capacità di incidere sulle generazioni future, come la sua lotta contro la tirannia nazista era finalizzata al raggiungimento della pace e garantire la prosperità alle genti d'Europa.

Poveri i nostri politici. Presi dall’affanno di gestire il presente non sono in grado di “progettare” il futuro. Questa è forse una delle ragioni per cui ogni Governo che si succede propone sempre la riforma della riforma su questo o quel argomento. Ci si affanna ad adeguare norme e regole sul presente ed è chiaro che con le lungaggini della politica quando vengono emanate sono già vecchie. Questo è un sistema che così non può funzionare.
Scrive Churchill(1)

In mezzo alle difficoltà di politica interna trovai qualche conforto nell’esaminare le proposte che il Foreing Office andava elaborando, d’intesa con il Dipartimento di Stato di Washintong, circa la futura direzione della politica mondiale post bellica. Il ministro degli esteri fece circolare in ottobre tra i membri del Gabinetto di Guerra un importante documento su tale problema dal titolo “Piano delle quattro potenze”, in base al quale la direzione suprema sarebbe stata affidata a un Consiglio composto di Gran Bretagna, Stati Uniti, Russia e Cina. Sono lieto d’aver trovato allora l’energia per documentare le mie opinioni in proposito nel seguente promemoria:


Il primo Ministro al ministro degli Esteri
21 ottobre 1942

(Vi ricordo che 2 giorni dopo ebbe inizio la battaglia di El Alamein e quindi senza dubbio Churchill era molto impegnato, leggete quanto scrive)



  1. Nonostante l’incalzare degli eventi, mi sforzerò di rispondere per iscritto. Sembra molto semplice queste quattro grandi Potenze; tuttavia io non posso prevedere a qual tipo di Russia e a quale sorta di richieste russe noi ci troveremo di fronte. Un po’ più avanti può darsi che ciò sia possibile. Quanto alla Cina, non riesco a considerare il Governo di Ciung-king (2) come rappresentante d’una grande Potenza mondiale, esso rappresenterebbe un voto acquisito per gli Stati Uniti in ogni tentativo di liquidare l'impero britannico d’oltremare.

  2. Devo ammettere che i miei pensieri sono anzitutto rivolti all’Europa, alla rinascita della gloria dell’Europa, il continente che ha dato vita alle nazioni e alle civiltà moderne. Sarebbe un disastro smisurato se la barbarie russa avesse il sopravvento sulla cultura e l’indipendenza degli antichi Stati europei. Per quanto sia ora difficile prevederlo confido che la famiglia europea possa agire come un’unica comunità sotto un Consiglio d’Europa. Io anticipo col desiderio l’avvento degli Stati Uniti d’Europa, nei quali le barriere tra le nazioni siano ridotte al minimo e sia possibile viaggiare senza alcuna restrizione. Spero di vedere il giorno in cui l’economia europea sia studiata come una sola cosa; spero di vedere un consiglio di forse dieci membri, che comprenda le grandi nazioni d’un tempo e parecchie confederazioni – scandinava, danubiana, balcanica, ecc. – che possegga una politica internazionale ed abbia il compito di mantenere disarmata la Prussia. Naturalmente, dovremmo collaborare con gli americani in molte cose, e per le cose più importanti, ma l’Europa è la nostra prima preoccupazione e noi certamente non vorremmo appartarci con russi e cinesi, quando svedesi, norvegesi, danesi, olandesi, belgi, francesi, spagnoli, polacchi, cechi, turchi ci porranno domande scottanti, chiederanno il nostro aiuto e avranno tanta forza da far udire le loro voci. Sarebbe facile dilungarsi su questo argomento; purtroppo la guerra ci costringe ad occuparci anzitutto di essa.

Ho riportato questo brano integralmente perché le “speranze” di Churchill non si sono ancora avverate. In effetti quella che chiama “la barbarie russa” ha “bloccato” l’Europa per 50 anni. Per le “beghe” di oggi non abbiamo ancora una politica internazionale. Non dobbiamo certamente disarmare la Prussia, ma non abbiamo neanche una “confederazione” di stati ….


(1)Winston Churchill “La seconda guerra mondiale” Volume ottavo “La guerra d’africa”; Oscar Mondadori; Ottobre 1970 pagg 182-183

(2) Credo che Ciung-King fosse la sede del governo cinese in queli anni retto da Chiang Kai-shek

martedì, maggio 01, 2007

Oltre un mese di silenzio

Non è facile “tenere” un blog come questo ci vuole del tempo e ci sono dei periodi nei quali proprio non se ne ha.
È il primo maggio, un giorno di festa, mi sono alzato presto ed ho deciso di scrivere una cosa che avevo in mente da un po’ e riguarda l’effetto “serra”.
È stato veramente un inverno anomalo c’è stato caldo, molto caldo e tutti ci siamo preoccupati per questo cambiamento climatico.
Tutti hanno scritto qualcosa, e sui quotidiani non è passato giorno che questo o quell’esperto non scrivesse perché e come sta accadendo tutto questo. La maggiore preoccupazione è quella dello scioglimento dei ghiacci, il mare si alzerà ed intere coste, con tutto quello che c’è sopra, saranno “inghiottite” dai mari. Va beh eppure questo è già successo altre volte.
Nessuno ha messo in relazione il fatto che se è naturale che il mare si alzi e si abbassi, il problema è che gli abitanti del pianeta sono oltre 6 miliardi (cito a memoria) ovvero siamo veramente in tanti, mai così tanti in tutta la lunga esistenza della terra. Siamo così tanti che abbiamo bisogno anche di quelle coste e non possiamo “arretrare” neanche di un palmo. Mi sembra che da un po’ di tempo che del problema demografico se ne parli poco, perché eppure è il crescente numero di abitanti sulla terrà che inevitabilmente provoca una pressione sempre crescente sull’ambiente, anzi se vogliamo migliorare il modo con cui la gente vive dovremo pur attingere alle risorse del pianeta.
Abbiamo poi il dovere di non sprecare o meglio dobbiamo modificare il nostro modo di “convivere” con l’ambiente ma questo è tutto un altro discorso….
Torniamo al mite inverno.
Sapete quanto ho risparmiato di gas metano per il riscaldamento ?, quasi il 20% e sulla mia bolletta questo fa più di 300,00 euro, si avete letto bene, fateci caso è una cifra rilevante. Se il consumo medio pro/capite di gas metano è attorno ai 420 m3 e supponiamo, si tratta di una stima personale, che l’ 80 % sia per il riscaldamento e il 20 per acqua calda e cibo, dal semplice calcolo con tutti gli arrotondamenti del caso il risparmio che ci sarebbe stato è oltre 3 miliardi di m3. Evviva l’effetto serra !!!!
A parte le battute, bisogna stare attenti e vigilare, la cosa che mi preoccupa non è tanto l’innalzamento delle temperature (non andremo più a sciare) e la riduzione della piovosità e la modificazione del regime delle piogge. Questo vuol dire che dobbiamo fare investimenti “colossali” per dighe, fiumi, laghi, ecc. Quello che risparmiamo in riscaldamento lo dovremmo destinare a grandi opere idrauliche.
Ma i “verdi” sono troppo imbecilli e si dovrà litigare per tutto, nessuno vuole fare la diga qui o lì, nessuno vorrà modificare il corso di questo o quel torrentello, discussioni a non finire e poi si rimarrà con poca poca acqua.
Questo è il vero problema !!!!