giovedì, luglio 26, 2018

In memory of Sergio Marchionne

Many are writing to remember a manager, an entrepreneur who has had great skills, a leader of those that would be so much needed in public life.
My thoughts go to his mother, who was widowed in 1966 with her fourteen-year-old son, and decided to go to Canada from his sister to help her manage a fruit and vegetable shop. It was undoubtedly a courageous choice, perhaps dictated by the fact that for a widow, even if Italy was booming, the future was uncertain. The miserable survivor's pension could not guarantee a future, a better life, just as, I can imagine, a young Italian woman left widow living in a city in central Italy gave little chance to rebuild a life, which she was fully entitled to the young age.
I did not know Marchionne and these are just my morning conjectures, but if they have a minimum foundation we can more easily understand the spirit and motivations that have always characterized his managerial and business choices

Un pensiero per Sergio Marchionne


Tanti stanno scrivendo per ricordare un manager, un imprenditore che ha avuto grandi capacità, un leader di quelli di cui ci sarebbe tanto bisogno anche nella vita pubblica.
Il mio pensiero va a sua madre che, rimasta vedova nel 1966 con il figlio quattordicenne, decide di andare in Canada dalla sorella per aiutarla nella gestione di un negozio di frutta e verdura. È stata senza dubbio una scelta coraggiosa, forse dettata dal fatto che per una vedova, anche se l'Italia era in pieno boom economico, il futuro era incerto. La misera pensione di reversibilità non poteva garantire un futuro, una vita migliore, così come, posso immaginare, una giovane donna italiana rimasta vedova vivere in una città del centro Italia dava ben poche possibilità per ricostruirsi una vita, cosa di cui aveva pieno diritto data la giovane età.
Non ho conosciuto Marchionne e queste sono solo mie congetture mattutine, ma se hanno un minimo di fondamento possiamo più facilmente capire lo spirito e le motivazioni che hanno sempre caratterizzato le sue scelte gestionali e imprenditoriali.


venerdì, luglio 13, 2018

French Revolution, an anniversary

Tomorrow is July 14th and France celebrates the 200th anniversary of the French Revolution.

The second half of the eighteenth century was full of events that changed the history of humanity and great men were its creators and protagonists. Just over twenty years ago, on July 4, 1776, with the Declaration of Independence, a new nation was born, the United States of America, and this is just one of many events. Among the men, how can we not remember two of these dear to me Mozart and Smith, but the list is incredible from Washington to Catherine of Russia, from Jean-Jacques Rousseau to Voltaire, from Benjamin Franklin to Beccaria and so we could continue. If those mentioned were men who govern us today are Neanderthal hominids. Think only of the pseudo directory (to stay on the theme of the French revolution) composed by Conte, Salvini and Di Maio, but in the world we are not put so much better by Trump to Macron and long way.

We hope to have reached the bottom and that somewhere in this world there is a forge of enlightened minds, we must believe in the good and progress of humanity.

Rivoluzione francese, un anniversario


Domani è il 14 luglio e la Francia festeggia il duecento ventinovesimo anniversario della Rivoluzione Francese.
La seconda metà del '700 è stata ricca di eventi che hanno cambiato la storia dell'umanità e grandi uomini ne sono stati gli artefici e i protagonisti. Poco più di vent'anni prima, il 4 luglio del 1776 con la Dichiarazione d'Indipendenza nasce una nuova nazione, gli Stati Uniti d'America e questo è solo uno dei tanti eventi. Tra gli uomini come non ricordarne due a me tanto cari Mozart e Smith, ma l'elenco è incredibile da Washington a Caterina di Russia, da Jean-Jacques Rousseau a Voltaire, da Benjamin Franklin al nostro Beccaria e così si potrebbe continuare. Se quelli citati erano uomini questi che ci governano oggi sono ominidi neandertaliani. Pensate solo allo pseudo direttorio (per rimanere in tema di rivoluzione francese) composto da Conte, Salvini e Di Maio, ma nel mondo non siamo poi messi tanto meglio da Trump a Macron e via di lungo.
Speriamo di aver toccato il fondo e che in qualche parte di questo mondo ci sia una fucina di menti illuminate, dobbiamo crederci per il bene e il progresso dell'umanità.