venerdì, febbraio 09, 2007

DiCo per buona pax di tre grandi

E così i politici italiano hanno “partorito” i “DiCo” se non ho capito male l’acronimo sta per “Diritti dei Conviventi”. È una ennesima prova di quanto questa società sia ignorante. Il mio primo pensiero va all’incipit, forse il più famoso del romanzo italiano: “ Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti…”. Se ci fossero stati i DiCo quei due Renzo e Lucia non avrebbero subito il dictat di Rodrigo “quel matrimonio non si ha da fare..” e Manzoni perché avrebbe dovuto lavorare quasi una vita ad uno dei più bei romanzi della nostra letteratura ?
Altro pensiero va al grande genio della musica, quel Mozart che nelle “Nozze di Figaro” alle pretese del Conte nel far valere antichi diritti feudali sulla bella Susanna”, contrappone la bellissima aria delle Contessa quando canta :”Dove sono i bei momenti di dolcezza e di piacer?. Dove andaro i giuramenti di quel labbro menzogner?. Ecc..” Ed il terzo “grande” è quel Tolstoj di cui cito due racconti che si leggono in un giorno perché sono un distillato di saggezza sul matrimonio e sulla famiglia mi riferisco a “Felicità domestica” e “La sonata a Kreutzer”. In questi due racconti tutto è spiegato ed analizzato.
E noi oggi, veniamo fuori con i DiCo. I tre grandi si rivolteranno nella tomba tanto hanno pensato e scritto per far progredire l’umanità intera.
Il problema è che siamo ignoranti, lo sono i politici, lo è la gente comune, senza offesa per nessuno, ma è una constatazione.
Ieri Fassino ha detto che la nostra società con i DiCo ha dato dimostrazione che lo stato è laico, civile, moderno.
No a queste ragioni non ci sto è solo più ignorante.
Come ho scritto ieri i PACS o DiCo stanno a dimostrare la nostra incapacità ad essere soggetti responsabili, o meglio ancora testimoniano l’incapacità a generare soggetti nuovi (famiglia o conviventi) che insieme si assumono la responsabilità pubblica dei loro atti. È veramente troppo comodo andare alla chetichella in comune. È quello che voleva fare il buon Renzo e sappiamo tutti com’è andata a finire…