giovedì, settembre 23, 2021

Contenzioso Prosecco – Prošek e l’Europa dei sovranismi

Quello che sta succedendo tra Italia e Croazia con il contenzioso sul riconoscimento della denominazione del vino croato Prošek sta a dimostrare che l’Unione Europea, difficilmente potrà svolgere il ruolo di “grande potenza”; questo termine semplifica il concetto, ovvero, a livello globale si è costretti a “giocare” con regole imposte da altri, che, guarda caso, sono sempre i più forti.

Ma veniamo al contenzioso.

Dall'ormai lontano 1992 l’Europa ha legiferato in materia di produzione agricole tipiche. La legislazione si è evoluta e per quanto attiene i vini DOP è in vigore il Regolamento UE 1308/2013, integrato dal Regolamento delegato 2019/33 (https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:32019R0033&from=IT).

Il sintesi “La denominazione di origine protetta (DOP) (di un vino ndr) identifica il nome di una regione, un luogo specifico o, in casi eccezionali, un paese, utilizzato per descrivere un prodotto le cui qualità e caratteristiche sono essenzialmente dovute a un particolare ambiente geografico e che devono essere prodotte all’interno di una determinata area geografica utilizzando competenze tecniche riconosciute e registrate. Tutti i prodotti vitivinicoli con status di DOP devono essere prodotti esclusivamente con uve provenienti dalla zona in questione.”

Il testo del regolamento UE (Vi ricordo che un regolamento UE è a tutti gli effetti norma giuridica vincolante per tutti gli Stati Membri) è chiarissimo, il riferimento a un paese, per es. l’indicazione di “Italia” è un requisito eccezionale.

L’Italia ha registrato 3 denominazioni di vino che contengono il nome Prosecco: 1) Colli Asolani - Prosecco / Asolo – Prosecco; 2) Conegliano Valdobbiadene - Prosecco / Valdobbiadene - Prosecco / Conegliano – Prosecco; 3) Prosecco. Come potete constatare in nessuno di questi è menzionata l’Italia.

Ciò detto gli amici croati hanno tutto il diritto di presentare la domanda per il riconoscimento del loro vino Prošek.

Le produzioni tipiche sono tali perché fanno riferimento a zone, aree geografiche, specifiche, e come tali una sono una piccola porzione di territorio dell’Unione Europea.

Le osservazioni sollevate dall’Italia testimoniano che in fin dei conti siamo tutti “sovranisti”.

Siamo europeisti solo quando ci conviene.

Siamo contenti se l’Europa ci permette di spendere a piene mani 200 miliardi di euro con il PNRR.

Si parla di Europa in termini di coesione sociale, di condivisione di ideali, ecc.., ma poi basta un po' di vino per mettere tutto in discussione.

Non ci rendiamo conto che difendere la nazionalità per questo e quello è divisivo e rende l’Europa sempre più debole.

Saranno sempre gli USA, la Cina o la Russia a dettare le regole del grande Risiko mondiale e a noi rimane solo il brindare a Prosecco. Una grande soddisfazione ? !!!!