martedì, febbraio 13, 2007

Si cambia il Presidente

Cimoli viene sostituito. Bella iniziativa, e adesso bisogna dargli anche la liquidazione, e chissà che liquidazione, prende un "stipendio" da capogiro la "buonuscita" sarà proporzionalmente calcolata. In poche parole, non mi sono interessato, ma sarà senz'altro un importo a sei zeri.
E se per caso qualcuno si azzardasse a dargli una "pedata...", altro che liquidazione, non si preoccupi, nello "stato di diritto" si può ricorrere al TAR ed i giudici, imparziali, e integerrimi guardiani della corretta applicazione della legge gli daranno senz'altro ragione e quindi, cittadino, paga e sta zitto.
Questa è l'ennesima scena della "tragicomica" operetta sull'Alitalia.
Fin che se ne parla c'è spazio per le speculazioni.
L'interessamento ad Alitalia da parte delle Banche ha qualcosa che non mi convince. Forse si spera in un bis tipo Fiat. Quando Fiat era con l’acqua alla gola e GM sperava di eliminare un concorrente, in pratica con un bluff, il ruolo delle banche è stato determinante. Credo però che il contesto era completamente differente. In casa Fiat si veniva da un travaglio non piccolo, credo che la malattia e poi morte di Agnelli, abbia senz’altro condizionato la vita del colosso torinese. Anche il partner GM è stato alquanto scomodo ed ingombrante. Rimosse le cause dell’immobilità, la Fiat è rinata, gli è stata data fiducia ed ha premiato coloro che erano ceti nella sua capacità di recupero.
Ma Alitalia in questo momento non è nelle condizioni della Fiat di 3 anni fa.
Che cos’à nel cassetto che le possa permettere di “riprendersi”? secondo me nulla.
Non vorrei che le banche italiane andando in soccorso di Alitalia riescano ad avere in cambio il mantenimento del loro status quo, ovvero costi dei CC enormi sui quali guadagnano. Forse si può perdere qualche decina di milioni in cambio di centinaia di milioni.
Il problema di Alitalia è la struttura inadeguata per il tipo di compagnia aerea. Chi la compra deve farne qualcosa di diverso rispetto ad oggi, mica facile.