sabato, dicembre 27, 2008

2008: un anno che entrerà nella storia?

Ricorderemo questo anno per la crisi economica e finanziaria e per il ritorno al Governo di Silvio Berlusconi?
Tra il 2009 ed il 2010 avremo la risposta a queste due domande.
Per la crisi economica finanziaria ritengo che così come non era stata “prevista” analogamente nessuno in questo momento ci può dire quanto durerà.
Ci sono alcune cose che non mi sono affatto chiare.
· La vera causa della crisi. Oggi sui quotidiani economici è tutto un fiorire di dati sull’indebitamento delle banche, degli stati, sugli errori delle politiche monetarie espansive, sulla mancanza di regole ecc.. Ma tutte queste cose erano note anche nel 2007 o nel 2006 eppure tutti gli economisti ed i finanzieri non hanno preso provvedimenti. Se sapevano e non hanno agito dovrebbero essere tutti mandati a casa. La Rivoluzione Francese ha mandato alla ghigliottina tanta gente per molto meno. Non sono così rivoluzionario ma non vedere certe facce al potere sarebbe salutare.
· L’andamento del prezzo delle materie prime. Chi ha cavalcato la speculazione dissennata?. in 6 mesi il petrolio è passato da 80 a quasi 150 dollari il barile e c’era chi diceva che a Natale saremmo arrivati ai 200, oggi è poco sopra i 40. Con gli strumenti a disposizione si può sapere chi e perché ha dato fuoco a questa speculazione senza senso. Lo stesso si può dire per i prodotti alimentari di base come i cereali e le oleaginose.
· La crisi dell’automobile. È possibile che per un certo periodo di tempo il consumatore ritardi l’acquisto dell’auto soprattutto se utilizza il credito. Le difficoltà finanziarie si ripercuotono immediatamente nell’acquisto di beni come la casa e l’auto. Sappiamo però che per i prossimi 40-50 anni l’auto sarà ancora il mezzo più utilizzato per il movimento delle persone nelle brevi e medie distanze. Ci dovrà essere innovazione per ridurre i consumi e l’inquinamento ma l’industria dell’auto non è certo morta.
· Innovazione tecnologica. Ho letto una notizia che può essere per certi versi secondaria. Negli USA hanno realizzato un modello che valuta la permanenza di un prodotto anti zanzare con il quale si trattano le divise dei militari per evitare la puntura dei fastidiosi insetti che in certi scenari sono portatori di gravi malattie. Vi rendete conto a che livello sono gli USA nella ricerca. Noi queste cose non le pensiamo neppure.
Questa crisi potrebbe anche durare pochi mesi perché ci si potrebbero rendere conto che i sistemi economici sono solidi e se gli errori sono stati causati da una massa di finanzieri truffatori tutto potrebbe anche risolversi con qualche ferita da leccare, anzi tutto sommato ci saremmo liberati di una bella schiera di ladri legalizzati.

Per quanto riguarda il Berlusca la vicenda è tutta italiana.
La maggioranza degli italiani crede ancora che sia l’uomo giusto al posto giusto nel momento giusto.
Mussolini lo era nel 1922, ma 23 anni dopo è stato oggetto del più atroce scherno in quel di piazzale Loreto.
Federalismo, Presidenzialismo e riforma della giustizia tre progetti che vogliono realizzare un solo disegno politico, la gestione del potere senza dover dar conto di quello che si fa.
Questa difficile partita non si giocherà nel Parlamento ma a Fiumicino, e sapete perché? CAI potrebbe fallire prima ancora di decollare, la cordata ha le “braccine corte” e non ha ancora trovato il partner europeo di cui tanto si parla.
Se CAI non riesce a decollare Alitalia è di fatto fallita. L’intera credibilità del Berlusca “salta” ed allora potrebbe anche fallire il suo perverso disegno politico istituzionale.
Il prossimi due anni avremo le risposte, aspettiamo fiduciosi.

lunedì, dicembre 22, 2008

Ma che cos’è questa crisi…

“Ma che cos’è questa crisi, para pa pa pa pa”, molti sapranno che questo è il ritornello della famosa canzone di Rodolfo de Angelis interpretata da Ettore Petrolini negli anni ‘30. Ieri vedendo il Berlusca alla TV in occasione della conferenza stampa mi è venuto in mente di andare a leggere i versi della canzone. Ve li riporto per intero (trovati su Internet non so più su quale sito) perché sono veramente attuali e ho il sospetto che il nostro Silvio da buon “Canzonier” non abbia fatto altro che "scopiazzarli" pensando che per risolvere questa “crisi” basti fare para pa pa pa pa…

MA... COS'E QUESTA CRISI?” (1933) di Rodolfo de Angelis
Si lamenta, l'impresario, che il teatro più non va, ma, non sà rendere vario, lo spettacolo che dà: "Ah... la crisi!"
Ma cos'è questa crisi? (due volte)
Metta in scena, un buon autore, faccia agire un buon attore, e vedrà... che, la crisi, passerà!

Un riccone, avaro e vecchio, dice: "ahimè, cosi non và... vedo nero nello specchio... chissà come finirà... Ah... la crisi!"
Ma cos'è questa crisi? (due volte)
Cavi fuori il portafogli, metta in giro i grossi fogli, e vedrà... che, la crisi, finirà!

Si lamenta Nicodemo, della crisi, lui che và... nel casino di San Remo, a giuocare il baccarà: "Ah... la crisi!"
Ma cos'è questa crisi? (due volte)
Lasci stare il gavazzare, cerchi un pò di lavorare, e vedrà... che, la crisi, finirà!

Tutte quante le Nazioni si lamentano cosi! Conferenze, riunioni, ma si resta sempre lì: "Ah... la crisi!"
Ma cos'è questa crisi? (due volte)
Rinunciate all'opinione, della parte del leone e chissà... che, la crisi, finirà!

L'esercente, poveretto, non sa più che cosa far... e contempla quel cassetto, che riempiva di danar: "Ah... la crisi!"
Ma cos'è questa crisi? (due volte)
Si contenti di guadagnare, quel ch'è giusto e non grattare... e vedrà... che, la crisi, passerà!

E perfin la donna bella, alla crisi s'intonò... e, per far la linea snella, digiunando sospirò: "Ah... la crisi!"
Ma cos'è questa crisi? (due volte)
Mangi un sacco di patate, non mi sprechi le nottate... e vedrà... che, la curva, tornerà!

Per finire
Ma... cos'è questa crisi?
chi ce l'ha, li metta fuori... circolare! miei signori... e, chissà... che, la crisi, finirà!

Il disegno politico, economico e sociale di Berlusconi è assai preoccupante si può sintetizzare in poche parole: accentrando il potere politico con il “Presidenzialismo” si vuole gestire la nazione come una azienda i cui “profitti” verranno ridistribuiti ai dipendenti – cittadini sulla base dei criteri definiti dall’imprenditore – Presidente.
Se questo è il ragionamento c’è di che aver paura.
Possibile che il centro sinistra non si sia reso conto che deve rinnovarsi veramente ?.
A questo punto le “buone intenzioni” non bastano più. I candidati più o meno ufficiali delle PA del centro sinistra sono sempre quelli e gli elettori l’hanno capito, il PD non è quella forza riformista che dice di essere.
Bene sta facendo Di Pietro a prendere le distanze dal PD perché non vede il rinnovamento tanto declamato.
In questa logica i pseudo segnali di “collaborazione” che Berlusconi lancia al PD rientrano perfettamente nel disegno di potere del PDL. A chi sta affogando lancio un salvagente, non per salvarlo, ma solo per tenerlo a galla.
Bossi ha capito ed ha paura che il suo “federalismo” alla fine sia solo una scatola vuota. Nella logica berlusconiana le “regioni” sono solo dei “reparti” della sua azienda e chi decide non sono i capi reparto ma l’imprenditore e Bossi non vuol vedere vanificate tutte le sue battaglie.

mercoledì, dicembre 17, 2008

Sul "latte crudo"

Cari lettori il 27 novembre ho scritto un post sul “latte crudo”. Mi sembra di aver evidenziato in modo chiaro che la vendita del latte crudo deve rimanere una attività di “nicchia” per soddisfare una specifica esigenza di un certo tipo di consumatore.
Mi sono stati segnalati gli interventi di Beppe Grillo e del dott. Fausto Cavalli e vi posso assicurare che il sottoscritto non percepisce nessun compenso da aziende del settore lattiero caseario e quindi i miei interventi non hanno “secondi fini”.
La "contaminazione" del latte con gerni patogeni è possibile e probabile. Gli allevamenti di oggi sono ben diversi da quelli del passato ma non è possibile creare un ambiente "sterile".
Ho calcolato che il latte crudo rappresenta il 4% del mercato del latte fresco, si tratta di una quantità non trascurabile perché significa che migliaia di persone ogni giorno utilizzano questo prodotto. Per consumare il latte crudo si devono usare alcune precauzioni come appunto la bollitura e ritengo che il Ministero ha fatto bene ad emanare l’ordinanza che riguarda questo aspetto e credetemi non si tratta di un favore alla “Lobby” delle grandi società.
Chi mi segue sa che non sono certamente "filogovernativo" e l'emanazione di questa norma è più che legittima per tutelare la sicurezza alimentare dei consumatori.
Se i consumatori sono migliaia la probabilità di l'utilizzo non corretto aumenta e pertanto il rischio di contrarre una malattia veicolata dal latte non trattato termicamente aumenta.
Voglio ricordare l’importanza delle scoperte in campo microbiologico fatte da Jean Pasterur e grazie alla pastorizzazione sono state salvate milioni di vite umane.
Voglio anche ricordare che la legislazione italiana sulla vendita del latte fresco risale agli anni ’80 e acquistando le confezioni che portano la scritta “latte pastorizzato fresco di alta qualità” il consumatore può essere sicuro di consumare un latte prodotto in allevamenti che mantengono elevati livelli di igienicità e salubrità.
Detto questo facciamo un po’ di ordine e non facciamoci trascinare dalla demagogia.
Va bene la vendita di latte crudo cosi come va bene la vendita di latte fresco al supermercato. Sono due prodotti in concorrenza in un mercato libero.

mercoledì, dicembre 10, 2008

Diossina: se ci sei “batti un colpo”

È “scoppiato” un altro caso che riguarda la sicurezza alimentare.
Dopo la mozzarella alla diossina ecco la carne di maiale alla diossina proveniente dall’Irlanda.
Il mercato delle carne suine si stava “rimettendo” dopo un periodo molto difficile.
Questo ennesimo “scandalo” avrà senza dubbio ripercussioni non di poco conto anche perché le quantità di carne non conforme è rilevante. L’ANSA riporta che oltre 14.000 tonnellate di carne suina sono andate in giro per mezzo mondo.
Come le altre volte il problema non viene gestito nel modo corretto, possibile che nessuno faccia riferimento al Regolamento CE 178/2002.
È inutile dire che i nostri cotechini e zamponi sono indenni perché prodotti DOP, questo è vero solo in parte.
Tutta la carne è “tracciata”, si deve dire che le partite di carne sono state acquistate da tizio e caio e di conseguenza è compito di tizio e caio provvedere al ritiro immediato della merce o in ogni caso deve contattare gli eventuali acquirenti perché provvedano al ritiro. Se poi parte della merce è già stata venduta si dovrebbe dire che il prodotto X ed Y commercializzato da Rossi e Bianchi venduto al supermercato Z non deve essere consumato.
Questa, cari lettori, è la rintracciabilità.
Così deve funzionare e così può funzionare perché abbiamo tutti gli strumenti per farlo.
Come al solito da noi si “sguinzagliano” i NAS, in realtà non servono perché dovrebbero essere i diretti interessati a prendere i provvedimenti del caso.
Le autorità dovrebbero pubblicare le informazioni che riguardano la rintracciabilità su un sito WEB accessibile a tutti.
Se in Italia si stanno lavorando o commercializzando 1400 tonnellate di carne non conforme non si deve creare un danno a tutta la filiera che trasforma oltre 2 milioni di tonnellate di carene di suino.
Ma siamo alle solite, chiacchiere e chiacchiere per gestire le emergenze poi tutto va nel dimenticatoio sino alla prossima emergenza !!!