Colui al quale questo blog è dedicato ha detto:
“Uno dei miei più grandi progetti era stata la riunione, la concentrazione degli stessi popoli geografici che le rivoluzioni e la politica hanno dissolto o spezzettato. Infatti, in Europa vi sono sparsi più di trenta milioni di Francesi, quindici milioni di Spagnoli, quindici milioni di Italiani, trenta milioni di tedeschi: io avrei voluto fare di ciascuno di questi un unico organismo nazionale. Con tale seguito di popoli riuniti, sarebbe stato bello andare verso la prosperità e la benedizione dei secoli: io mi sentivo degno di gesta gloria!.
“Dopo questa sommaria semplificazione, ha proseguito l’Imperatore, sarebbe stato più possibile affidarsi alla chimera del bell’ideale della civiltà: in questo stato di cose si sarebbe avuta più possibilità di portare ovunque l’unificazione dei codici, dei principi, delle opinioni, dei sentimenti, delle vedute e degli interessi. Forse allora, grazie ai Lumi diffusi dappertutto, si sarebbe potuto sognare, per la grande famiglia europea, l’esempio del Congresso americano o delle Anfizionie della Grecia. Quale prospettiva allora di forza, di grandezza, di felicità, di prosperità!. Quale spettacolo grande e magnifico!....”
Le parole di Napoleone sono riportate da Emmanuel de Las Cases nel suo “Memoriale di Sant’Elena” ( Volume II pagg 1522 – 1533, edizioni BUR 2004).
È sorprendente l’analogia con le parole di Churchill, quelle che vi ho riportato nel post del 21 maggio. Questo concepire gli “Stati Uniti d’Europa”, il desiderio di raggiungere la prosperità e la pace. Da Napoleone al trattato di Roma passono quasi 250 anni, una serie interminabile di guerre e solo la seconda Guerra Mondiale convince una parte delle nazioni d’Europa a dar vita ad una entità politica nuova.
Quanto tempo sprecato !!!, quante vittime, quanta sofferenza.
Chiedersi il perchè è vano? !!!