mercoledì, novembre 19, 2008

Università

Bellissimo articolo scritto da Francesco Giavazzi sulla "Voce.info".
Mi chiedo però perché formulare la norma prevista dal 4° comma dell’art.1.
Ho fatto un po’ di conti per i settori disciplinari di mia conoscenza ed ho constato che nessuno ha un numero di docenti sufficiente per adempiere alla norma anche integrando con settori affini.
Al Ministero hanno forse sbagliato i calcoli? Oppure tutto ciò è stato voluto perché poi nella conversione in legge si possa introdurre regole con un ritorno al passato? Per far tornare i conti si vorranno considerare anche i prof. Associati?
Siamo alle solite. Sarebbe stato più facile eliminare le votazioni e procedere direttamente con l’estrazione a sorte dei Commissari tra i prof. Ordinari

Alitalia: una farsa continua

Il mio primo post su Alitalia risale al gennaio del 2006 tra poco saranno 3 anni di una storia che in effetti riassume il peggio della politica e l'incapacità tutta italiana di saper gestire problemi complessi.
La soluzione che avevo prospettato per Alitalia vi è nota. La riassumo perchè forse non avete voglia di scorrere tutti i post. Vado per punti.
1. Alleanza, di fatto, tra le due banche italiane Banca Intesa e Unicredit per mettere a disposizione le risorse finanziare necessarie, in cambio un sistema “protezionistico” grazie all’intervento dello stato per evitare la concorrenza delle banche estere.
2. Acquisizione di AirOne
3. Fusione tra AirOrne ed Alitalia con la creazione di un unico vettore “liberato” dai lacci e laccioli della elefantiaca Alitalia (Meno personale, meno aerei vecchi rumorosi e avidi di carburante, ecc..)
4. Cessione della “Nuova Alitalia” alla Lufthansa o quanto meno una partecipazione rilevante.
Credetemi questa soluzione non è andata in porto per un soffio. È mancato l’accordo tra i gruppi bancari, anche perché il governo Prodi aveva imposto di non ridurre drasticamente il personale.
Vi ricordo che gli esuberi, già allora quantificati, ammontavano ad oltre 7.000 dipendenti. (vedrete che alla fine non saremo lontani da questo dato).
Le risorse finanziarie necessarie ammontano a ca. 3,5 miliardi di euro quindi una banca da sola non poteva accollarsi l’elevato rischio di questo investimento.
Air France contrasta questo progetto e riesce a formulare una proposta assai e per Alitalia (Sato italiano) molto vantaggiosa sia sotto il profilo economico finanziario sia sotto il profilo occupazionale.
Anche in questo caso è bene ricordare in termini stringati che l’offerta di Air France di tutta Alitalia debiti compresi era pari a 180 milioni di euro inoltre gli esuberi erano poco meno di 3000. A ben vedere ora una offerta fantastica
Agli Italiani la cessione a CAI costerà almeno 2 miliardi di euro perché dalla “bad company” non si recupererà neanche un euro credetemi.
La settima o poco prima delle elezioni di primavera la trovata berlusconiana della “cordata” dei suoi “amici di merenda” spariglia tutto il contesto. Ci si mettono anche i sindacati miopi ed ottusi nel voler difendere “diritti acquisiti” e in questo modo fanno il gioco di Berlusconi.
Il tempo passa e la situazione si fa sempre più difficile anche perché sono pochi quelli che si presentano per la “merenda” nessuno è disposto a mettere denaro in una situazione poco chiara. A fatica la cordata si materializza con il supporto di Banca Intesa.
Ma mettere insieme tanti soldi per far “decollare” la povera nuova Alitalia non è facile ed in questo contesto scoppia la grande crisi finanziaria. Tutto da rifare.
Non credo proprio che nel momento attuale Banca Intesa possa permettersi di scucire un miliardo e mezzo di euro senza solide garanzie, la cordata è fatta da imprenditori che dovranno in primo luogo salvaguardare le proprie aziende e con la crisi di liquidità in atto se hanno soldi da parte non vorranno certamente destinarli in un investimento “ad alto rischio”.
In questo contesto la soluzione che avevo prospettato torna di attualità con una modifica sostanziale. Le due banche sono sostituite da una scatola che si chiama CAI e si procederà in questo modo:
1. La CAI “compra Alitalia” la parte teoricamente buona per poco 700-800 milioni di euro.
2. Assumerà ca. 10000 dipendenti (ne lascerà a terra 7000, vedrete !!!)
3. A questo punto entra in scena Lufthansa che per ca. un miliardo di euro si prende tutto AirOne compresa. Il che rappresenta un bel risparmio rispetto alla offerta Air France che era meno “vistosa” in termini di soldi sonanti (solo 180 milioni) ma si accollava tutti i debiti. In questo modo i debiti sono rimasti sul groppone dei soliti cittadini… Ma tanto miliardo più miliardo meno….
In pratica la CAI fa quello che fanno i camorristi con i rifiuti. Li “riciclano”, a loro modo ovviamente. Prendo i rifiuti al nord e li porto al Sud e quando sono al Sud li riporto al Nord sapete che business portare in giro della spazzatura !!!!. (ma sempre spazzatura rimane).
Questo disegno è nelle “battute” del Berlusca, credetemi non dice mai nulla a caso.