giovedì, marzo 01, 2007

Prodi ha ottenuto la fiducia

Ieri sera abbiamo appreso che Prodi ha ottenuto la fiducia. Un sospiro di sollievo.
Ma è un beneficio effimero, come scrivono quasi tutti i commentatori politici si tratta solo di vedere "quanto dura". Sul tavolo i problemi rimangono tutti irrisolti.
Come ho scritto, darci una legge elettorale seria sia veramente prioritario, del resto è un "coro diffuso", quindi niente di stravolgente.
Questa mattina ho riflettuto sull'opinione di un caro amico, espressa tempo fa, addirittura prima delle elezioni.
In Italia la sinistra non ha la maggioranza dei consensi. Se raschia il "barile" ci arriva a fatica e solo quando si coalizza "contro" qualcuno (vedi Berlusconi) o contro qualcosa (es. riforma delle pensioni, ecc..), ma è sempre troppo divisa e non è in grado di concretizzare progetti tali da "allargare" il consenso.
In pratica la sinistra riesce a coinvolgere la sua estrema sinistra ma poi ne è condizionata, e in questo modo non riesce a "catturare" un consenso al centro, così rimane in qualche modo "bloccata" dalla sua stessa natura.
Qualunque riforma elettorale non risolve questo problema che è veramente politico in quanto sono i partiti di "centro sinistra" che devono decidere le loro linee strategiche ed elaborare un grande ed innovativo progetto sociale solo presentandosi agli elettori completamente rinnovati potranno un giorno "vincere" le elezioni, ma vincerle davvero.

Scritto ieri: Oggi pomeriggio il governo Prodi riuscirà ad avere la fiducia della maggioranza dei Senatori?

Ieri ho scritto, ma non sono riuscito a pubblicare.
Pensando al Paese in termini di “lungo periodo” l’auspicio sarebbe quello di una bocciatura, che senso ha tenere in “rianimazione” una coalizione che a causa di una batter d’ali di farfalla può essere costantemente in difficoltà. Per ogni provvedimento “serio” si assisterà ad un mercato delle “vacche”, ovvero se dico di si per questo cosa mi dai in cambio !?.
Pensiamo all’ICI. Nella finanziaria si è data facoltà ai comuni di aumentare le addizionali IRPEF, e come sappiamo, certi comuni ne hanno approfittato per rimpinguare le misere casse; adesso si vuole ritoccare l’ICI con chissà quale meccanismo, perché le famiglie “numerose” sono ben rare, anche perché i DICO fanno si che si realizzino delle aggregazioni minime (due persone).
Insomma pensateci bene quello che si da con una mano si “toglie” con l’altra.
A giustificazione di questo modo di procedere si afferma di realizzare una “giustizia” ridistribuisce la ricchezza “si toglie ai ricchi per dare ai poveri”, ma questi sono “bazzecole”. Fino a quando il sistema fiscale italiano si basa prevalentemente sul gettito dei lavoratori dipendenti non ci potrà essere “giustizia fiscale” ne tanto meno una coerente e significativa redistribuzione del reddito per far progredire tutto il paese e non solo questa o quella fascia sociale.
Pensieri di “breve periodo” portano invece all’augurio di una “tenuta”, anche se diventa veramente prioritario formulare una nuova legge elettorale e poi come vi ho detto andare a votare in una sorta di “referendum” pro o contro la legge