lunedì, maggio 21, 2007

Europa

Vi ho già detto che sono immerso nella lettura dell’opera “La seconda guerra mondiale” di Winston Churchill. Un libro che molti dovrebbero leggere per essere meno “ignoranti” sui tanti fatti dell’oggi.
Dalla lettura gli spunti per analisi e riflessioni sono davvero molti ma voglio riportare un passo che, come ho detto, ci deve far riflettere per capire lo “spessore” dell’uomo, sulla sua grande capacità di incidere sulle generazioni future, come la sua lotta contro la tirannia nazista era finalizzata al raggiungimento della pace e garantire la prosperità alle genti d'Europa.

Poveri i nostri politici. Presi dall’affanno di gestire il presente non sono in grado di “progettare” il futuro. Questa è forse una delle ragioni per cui ogni Governo che si succede propone sempre la riforma della riforma su questo o quel argomento. Ci si affanna ad adeguare norme e regole sul presente ed è chiaro che con le lungaggini della politica quando vengono emanate sono già vecchie. Questo è un sistema che così non può funzionare.
Scrive Churchill(1)

In mezzo alle difficoltà di politica interna trovai qualche conforto nell’esaminare le proposte che il Foreing Office andava elaborando, d’intesa con il Dipartimento di Stato di Washintong, circa la futura direzione della politica mondiale post bellica. Il ministro degli esteri fece circolare in ottobre tra i membri del Gabinetto di Guerra un importante documento su tale problema dal titolo “Piano delle quattro potenze”, in base al quale la direzione suprema sarebbe stata affidata a un Consiglio composto di Gran Bretagna, Stati Uniti, Russia e Cina. Sono lieto d’aver trovato allora l’energia per documentare le mie opinioni in proposito nel seguente promemoria:


Il primo Ministro al ministro degli Esteri
21 ottobre 1942

(Vi ricordo che 2 giorni dopo ebbe inizio la battaglia di El Alamein e quindi senza dubbio Churchill era molto impegnato, leggete quanto scrive)



  1. Nonostante l’incalzare degli eventi, mi sforzerò di rispondere per iscritto. Sembra molto semplice queste quattro grandi Potenze; tuttavia io non posso prevedere a qual tipo di Russia e a quale sorta di richieste russe noi ci troveremo di fronte. Un po’ più avanti può darsi che ciò sia possibile. Quanto alla Cina, non riesco a considerare il Governo di Ciung-king (2) come rappresentante d’una grande Potenza mondiale, esso rappresenterebbe un voto acquisito per gli Stati Uniti in ogni tentativo di liquidare l'impero britannico d’oltremare.

  2. Devo ammettere che i miei pensieri sono anzitutto rivolti all’Europa, alla rinascita della gloria dell’Europa, il continente che ha dato vita alle nazioni e alle civiltà moderne. Sarebbe un disastro smisurato se la barbarie russa avesse il sopravvento sulla cultura e l’indipendenza degli antichi Stati europei. Per quanto sia ora difficile prevederlo confido che la famiglia europea possa agire come un’unica comunità sotto un Consiglio d’Europa. Io anticipo col desiderio l’avvento degli Stati Uniti d’Europa, nei quali le barriere tra le nazioni siano ridotte al minimo e sia possibile viaggiare senza alcuna restrizione. Spero di vedere il giorno in cui l’economia europea sia studiata come una sola cosa; spero di vedere un consiglio di forse dieci membri, che comprenda le grandi nazioni d’un tempo e parecchie confederazioni – scandinava, danubiana, balcanica, ecc. – che possegga una politica internazionale ed abbia il compito di mantenere disarmata la Prussia. Naturalmente, dovremmo collaborare con gli americani in molte cose, e per le cose più importanti, ma l’Europa è la nostra prima preoccupazione e noi certamente non vorremmo appartarci con russi e cinesi, quando svedesi, norvegesi, danesi, olandesi, belgi, francesi, spagnoli, polacchi, cechi, turchi ci porranno domande scottanti, chiederanno il nostro aiuto e avranno tanta forza da far udire le loro voci. Sarebbe facile dilungarsi su questo argomento; purtroppo la guerra ci costringe ad occuparci anzitutto di essa.

Ho riportato questo brano integralmente perché le “speranze” di Churchill non si sono ancora avverate. In effetti quella che chiama “la barbarie russa” ha “bloccato” l’Europa per 50 anni. Per le “beghe” di oggi non abbiamo ancora una politica internazionale. Non dobbiamo certamente disarmare la Prussia, ma non abbiamo neanche una “confederazione” di stati ….


(1)Winston Churchill “La seconda guerra mondiale” Volume ottavo “La guerra d’africa”; Oscar Mondadori; Ottobre 1970 pagg 182-183

(2) Credo che Ciung-King fosse la sede del governo cinese in queli anni retto da Chiang Kai-shek

1 commento:

Antonio Candeliere ha detto...

Lo compro subito...Uomini che hanno fatto la storia e che sono sempre meno oggi!