sabato, aprile 12, 2008

Chi ha perso queste elezioni ?

Mentre scrivo non so quale sarà l’esito della consultazione elettorale, ma proprio in questo giorno di pausa, di riflessione traggo questa conclusione.

Queste lezioni le ha perse il popolo, la gente comune.

Chi va votare ma non può scegliere i propri rappresentati, i leader hanno parlato di questo e quello ma io, semplice cittadino, il mio voto a chi lo do?

Chi mi rappresenterà in parlamento?

Mi devo “fidare” dei partiti, ma ditemi voi se negli ultimi 20 anni hanno dato prova di essersi meritati il loro ruolo di “gestori” della cosa pubblica. Dall’Alitalia, alla più piccola pubblica amministrazione solo sprechi grandi e piccoli e inefficienze in abbondanza.

Tutti i partiti hanno detto di ridurre le tasse, aumentare i salari, aiutare i bisognosi, sostenere la famiglia, ecc. ma come? Non è mai stato detto in modo chiaro.

Quando hanno dato dei numeri sono stati così generici che chiunque può far le analisi e le previsioni che ci hanno propinato.

Questi politici non hanno avuto il minimo senso di responsabilità e non si sono neppure accordati per darci una legge elettorale in grado di correggere difetti palesi e macroscopici. Se pensate cosa successe con la famigerata “legge truffa” degli anni ’50 è quasi incredibile che si possa concedere il “premio” di maggioranza al partito che ha un voto più del secondo.

Questo vuol dire che alla Camera in cui si contrappongono, ad esempio, 5 partiti basterebbero 5 avete letto bene 5 voti su 47 milioni a determinare la maggioranza in parlamento. È un caso impossibile ma la logica è questa. Tutti possono capire quanto sia sbagliata. La cosa diventa ancor più assurda se si pensa che al Senato la situazione è ancor più ingarbugliata.

È per questa ragione che si è parlato di voto “utile” che si contrappone ad un voto “non utile”. In questo contesto la democrazia non è più un valore, vuol dire che alla fine si crea una disparità rappresentativa.

Si dirà che il sistema “maggioritario” a collegio uninominale è altrettanto discriminante, ma si dimentica che in quel caso l’elettore ha la possibilità di scegliere il proprio rappresentante ed in ogni caso il “potere” dei partiti deve tener conto della realtà locale. Con questa legge il collegio a livello nazionale diventa prevaricatorio e quindi in sostanza antidemocratico.

Queste elezioni sono “vitali” perché siamo in bilico tra l’anarchia che si potrebbe realizzare nel caso di un “pari” ovvero i due partiti vincono ognuno in un ramo del parlamento ed una dittatura di fatto, nel caso in cui uno dei due schieramenti dovesse prevalere nettamente.

In entrambi i casi il popolo ha perso.

giovedì, aprile 10, 2008

La crisi “alimentare”

Più che la crisi finanziaria dei mutui “subprime” quello che mi preoccupa è il diffuso fenomeno speculativo che si sta realizzando su tutte le materie prime.
Chi sta orchestrando tutto questo?.
Non credo nella presenza di un essere diabolico, nella fantomatica “Spectre” dei bellissimi film di James Bond. Ovvero in gruppo di persone che con potenti mezzi è in grado di sabotare il mondo. Eppure quanto sta accadendo è preoccupante.

Se leggete i quotidiani di oggi sembra di essere in piena carestia, altro che quella descritta dal Manzoni.

Si riportano le analisi di questo o quell’altro organismo eppure nessuno fa riferimento alla più autorevole fonte, quella del Dipartimento dell’agricoltura degli Stati Uniti d’America. Questo report è stato pubblicato il 1° aprile e mi chiedo se i commentatori ne possono trarre il quadro “catastrofico” riportato dalla stampa.

Dobbiamo considerare che negli ultimi 5 anni i prezzi delle principali commodities sono stati bassissimi e per contenere i costi si agito riducendo l’impiego di fattori produttivi. Questa situazione ha portato ad una riduzione delle rese e conseguentemente una riduzione delle scorte.

Fatto è assolutamente normale, amplificato da andamenti stagionali non favorevoli in alcune aree, anche questo comunque non è un fatto straordinario.

In un contesto di prezzi bassi le autorità di governo per stimolare la produzione si sono “inventate” il mito delle “biomasse”. Questo è il grande errore e la dimostrazione che certi analisti macroeconomici devono solo tacere perché provocano un sacco di gua

Vi sembra logico, sensato ed etico far diventare un prodotto alimentare carburante per automobili?

Si dice che la lobbie dei produttori di mais del “Corn belt” (la zona più importante al mondo e negli USA per la coltivazione del mais) per “uscire” da una crisi che li avrebbe portati al fallimento sia riuscita a convincere il Presidente Bush a finanziare i progetti per la produzione dell’etanolo.

E così ci troviamo nella situazione attuale.

In questo contesto ecco che i nostri euro-burocrati per non essere da meno di quelli USA hanno rilanciato: in Europa nel 2010 il 10 % del combustibile per autotrazione deve essere ricavato da biomasse.

Ma si può essere più stupidi !!!!

martedì, aprile 08, 2008

Una previsione facile

Quello che vi ho scritto ieri mattina si è nei fatti concretizzato.
Air France KLM non ha "sbattuto" la porta, così con qualche riunione, un pò di bla, bla, un pò di demagogia si arriverà a lunedì prossimo.
L'Italia avrà un governo nuovo e, credetemi, non un nuovo governo, (capite vero la sottile differenza) e un'altra compagnia aerea (nel bene e nel male).
Non c'è due senza tre. In questo momento non riesco proprio a pensare a qualche cosa di stravolgente.
A meno che, data la mia "non simpatia" per Berlusconi, una sconfitta del PdL non provochi la definitiva fuoriuscita di questo politico anomalo, di cui l'Italia non ha bisogno.

lunedì, aprile 07, 2008

Oggi Air France KLM decide, ma ci credete ?!!!!.

All’ora in cui scrivo non posso certo sapere quale sia l’intenzione della compagnia franco-olandese. Il buon senso, se questo termine può essere usato nel mondo degli affari, porta alla conclusione che si potrebbe riaprire un dialogo che permetta di arrivare alle elezioni. Mancano solo 7 giorni e si tratta di un tempo accettabile.

Se vince Veltroni la trattativa potrebbe portare all’accordo. Le intenzioni del leader PD sono sempre state chiare e allora perché bloccare oggi ogni possibile acquisizione.

Se vince il “berlusca” si può sempre fare “marcia indietro” tenuto conto che la “fantomatica” cordata dovrà poi in qualche modo concretizzarsi.

Io, del resto, rimango dell’idea che il sindacato è una componente troppo forte e che i costi “sociali” richiesti potrebbero diventare insostenibili per qualsiasi società acquirente.

In tutta questa vicenda vi è una morale, siccome “qualcuno” deve pagare si sta cercando chi lo deve far. La mia risposta l’ho già scritta. A pagare saranno le “banche” in cambio di protezione.

Vedremo..

mercoledì, aprile 02, 2008

Cordata Alitalia e mozzarella mai tanto parlare di bufale…..

La “mozzarella alla diossina” e l’Alitalia sono le facce della stessa medaglia.
Su Internet si trova di tutto e spesso è fonte poco affidabile perché è difficile stabilire l’autorevolezza di chi da certe informazioni eppure un vantaggio ce là basta digitare una frase, fare un clic, ed ecco apparire centinaia di riferimenti.
Scrivendo “mozzarella bufala diossina” Google Italia (2 aprile 2008) restituisce 36400 riferimenti.

Sfogliando come d’abitudine i vari titoli sono attratto da “Latte alla diossina. Sequestrate 12 aziende zootecniche, 6000 capi di bestiame e 40 tonnellate di latte” e poi da:
CAMPANIA, Centinaia le analisi sugli allevamenti predisposte dai magistrati.

Indagini sul latte alla diossina. Lindagine è stata avviata dalla procura di Santa Maria Capua Vetere da oltre un mese. Altissimo il livello di diossina rilevato: 27 picogrammi,dieci volte oltre quello consentito”.

Sono rimasto stupito di queste notizie tutt’altro che tranquillizzanti e incuriosito ho letto gli articoli. Sorpresa, i fatti si riferiscono al marzo 2003. Si avete letto bene l’anno, il 2003, ovvero 5 anni fa !!!!

Che cosa è stato fatto in tutto questo tempo, mi viene da dire niente !!!

Ecco perché dico che le “mozzarelle” e l’Alitalia sono le facce della stessa medaglia, la nostra classe dirigente da anni non è in grado di prendere decisioni, di operare concretamente per la risoluzione di problemi gestionali ne tanto meno è in grado di formulare progetti strategici per il futuro di settori vitali del nostro paese quali sono appunto il turismo (trasporti) e l’agroalimentare.

Dal 2003 ad oggi il legislatore europeo ha emanato norme precise in riferimento alla sicurezza alimentare. Che cosa ne è nei fatti del regolamento CE 178/2002 ?. Di “rintracciabilità” si è riempito la bocca chiunque, fiumi di parole, pagine e pagine di relazioni e di articoli, ore di convegni, ecc.. si deve concludere che è solo bla, bla, bla… In pratica nessuno ha fatto niente.

Se la diossina è stata riscontrata con valori preoccupanti dal 2003, possibile che a nessuno è venuto in mente di monitorare il fenomeno in modo sistematico e rigoroso?!!. Si sperava nell’italico stellone ?!!

Del “pacchetto igiene” con i suoi 4 regolamenti CE neanche a parlarne, cose da marziani.

Dato il contesto nel quale operano i produttori campani sarebbe stato necessario applicare in modo meticoloso quanto previsto dalle norme sulla rintracciabilità ed inoltre si dovevano adottare sistemi HACCP per il monitoraggio del latte proprio perché è manifesto un rischio per la salute.

Che senso ha dire che solo il 3% dei campioni ha rilevato livelli superiori a quelli stabiliti. Ma quel 3% a chi si riferisce? Chi ha prodotto mozzarelle con latte non idoneo?. Altra precisazione: mozzarella con la diossina non ne abbiamo esportata. Allora ce la siamo mangiata noi !!. Bella consolazione.

In questi giorni ho “navigato” sui siti istituzionali e questo è il quadro ad oggi 2 aprile. L’ ultimo comunicato del Ministero della Salute è del 30 marzo e titola “TURCO: evitato il blocco totale delle esportazioni. Martedì incontro con produttori ed allevatori”. Il MiPAAF riporta il comunicato del 31:” Mozzarella di bufala, evitato il blocco totale esportazioni. Domani De Castro, Turco e Patta incontrano produttori e allevatori”. L’agenzia ANSA alle 12,00 del 1 aprile (e non è uno scherzo) pubblica una nota dal titolo “MOZZARELLA: DE CASTRO, 20 MILIONI A CASEIFICI” ed il testo riporta la notizia del blocco totale del commercio di mozzarella fatta con il latte campano per i prossimi 15 giorni.

Sul sito del Consorzio di tutela della “Mozzarella di bufala campana” l’ultimo “comunicato” è datato 25 marzo e titola “Controlli Tokio non solo bufala” nel quale si afferma che il Giappone non ha bloccato le importazioni di mozzarella ma ha intensificato controlli su tutti i prodotti lattiero caseari quindi un monito per tutti. Lo stesso sito nelle “news” (non riesco a capire la sottile differenza tra “comunicati” e “news”) l’ultima del 21 marzo titola “Informazioni ai consumatori” e rimanda ad un allegato che non si riesce a consultare.

Ma il Consorzio non è avaro di notizie infatti nel comunicato stampa del 20 marzo n2. scrive:”Non ci sono soci del Consorzio Tutela tra gli indagati.

Da quanto risulta al Consorzio Tutela Mozzarella di bufala Campana Dop, i 9 caseifici sottoposti ad ispezione ed indagine da parte della Direzione distrettuale antimafia di Napoli nell’inchiesta sulle diossine, non sono soci del Consorzio, ma sono tutti meri fruitori del marchio Dop.”

Avete letto bene?!. Il marchio Dop lo può usare chiunque, i commenti e le considerazioni li lascio ai lettori.

Nei siti consultati non un dato, non una tabella niente di niente su cosa è stato fatto negli anni su rintracciabilità e controlli.

Avere la DOP non è un punto d’arrivo è un punto di partenza, in un mondo globalizzato non si possono prendere in giro i consumatori. Con le scartoffie ed i regolamenti non si va da nessuna parte. Nell’era dell’ICT (Information Computer Technology) si deve saper fornire dati certi ed è da questi che si ottengono le informazioni che poi devono essere divulgate nei modi appropriati. Ma se non si è in grado di fornire dati allora le notizie diventano incontrollate ed è ciò che sta accadendo, le conseguenze sono evidenti. Possiamo lamentarci e chiedere il risarcimento di danni ma ciò non risolve il problema.

sabato, marzo 22, 2008

Ma Berlusconi come è diventato così ricco ?

La domanda è più che lecita dopo la “sparata” su Alitalia.

Ma si, che ci vuole, basta mettersi li, in 4-5 attorno ad un tavolo. Ci organizziamo un po’ io metto questo, tu quello, poi chiediamo al “banchino” del paese quattro soldi ed il gioco è fatto !!!

Se gli italiani credono a queste “panzane” non si meritano nulla.

Mi chiedo proprio come ha fatto a diventare così ricco. Ho è dotato di una fortuna sfacciata, tanto per quantificare è come trovare il pacco da 500.000 euro tutte le sere per un mese di fila nella trasmissione “Affari tuoi”. Ammettete, sarebbe bello vedere il “berlusca” sullo sgabellino sfidare il “dottore”…. Ho è dotato di un tale talento da “accecare” tutti, ed anche in questo caso, diciamocelo, per questa “italietta” è proprio sprecato.

Forse alla mia domanda si deve rispondere in un modo che mi provocherebbe qualche guaio, quindi lascio al lettore la conclusione.

Torno sulla faccenda Alitalia. Proprio a 2 passi da Malpensa si sta concretizzando un’altra storia di compagnie aeree, navigando su internet ho scoperto che la “Suisse” erede della fallita Suissair ha perfezionato il passaggio definitivo a Lufthansa (ieri 21 marzo 2008). Si tratta di un’operazione iniziata 3 anni fa (altro che i quattro della briscola del progetto berlusconiano) ed ora a saldo la compagnia di bandiera della Repubblica Federale di Germania verserà 172 milioni di euro per la Suisse una compagnia in “attivo” con passeggerei in crescita ecc..

Mi sembra che la stampa italiana non ne abbia parlato affatto, oppure se la cosa mi è sfuggita chiedo scusa, in ogni caso siamo alle solite non perdiamo l’occasione per dimostrare al mondo la nostra incapacità nell’agire e nel decidere.

Queste “debolezze” si pagano in un mondo in cui la competizione è globale.

Su Alitalia, registro, che le poche cose sensate le ho sentite alla TV e le ha pronunciate il prof. Alberto Petrucci. Chissà se qualcuno lo ascolterà…

giovedì, marzo 20, 2008

“Torno” su Alitalia

È più di un anno che su questo mio “diario” scrivo di Alitalia. È un caso emblematico e rappresenta il peggio del “sistema” Italia. L’ingerenza della politica sulle attività produttive porta a questi risultati drammatici.

Mi sembra che la proposta Air France KLM sia tutto sommato sensata. Si riconosce ad Alitalia il valore del suo “pacchetto clienti”. È ovvio che la quantificazione non è semplice e può oscillare in modo significativo, il calcolo è stato fatto ed il risultato è di ca. 170 milioni di euro.

Il resto non vale nulla. Io non sono certo del settore ma ci vuole poco a capirlo.

I tecnici di Air France e KLM hanno visto i conti ed hanno concluso l’azienda è un “ferro vecchio”. La battuta di Bertinotti sul personale, “un patrimonio da salvagurdare”, è priva di fondamento altrimenti non si capisce come questo “patrimonio” sia riuscito a dilapidare in 15 anni l’astronomica cifra di 15 miliardi di euro.

Di questo “patrimonio” Air France non se ne fa nulla, e ritiene utile dargli una “regolata” ovviamente ridimensionandolo.

Ma vediamo di riprendere il filo di quanto vado scrivendo come osservatore esterno e vado per punti.

Primo. Nessuno vuole che si sia costretti a portare i registri in tribunale. Il giudice sarebbe costretto a “spulciare” un mare di carte e ne salterebbero fuori delle belle che sputtanerebbero 15 anni di politica italiana. Che la gestione politica di Alitalia sia stata uno schifo lo sappiamo tutti, ma quando ci si mettono i giudici si sa quando si inizia ma non si sa come va a finire. Meglio, quindi, evitare.

Secondo. Il fallimento è alle porte. Se non si trovano i soldi la baracca salta.

Terzo. I nostri cugini d’oltralpe ci hanno voluto dare una mano. Non si fa nulla per niente, ma in ogni caso una proposta “industriale” l’hanno formulata. I termini sono chiari, anzi fin troppo chiari. Siccome è necessario ricapitalizzare la società, Air France KLM chiederanno al mercato un miliardo di euro, loro lo possono fare perché hanno i bilanci in attivo. Vogliono garanzie per questa operazione costringendo il Tesoro italiano (attuale azionista di maggioranza) a detenere un pacchetto di azioni Air France KLM tali da garantire la ricapitalizzazione per 300 milioni di euro (ovvero un terzo del necessario). Questa operazione nella prospettiva di riportare in utile una attività produttiva mi sembra perfettamente coerente.

Quarto. Se si rifiuta l’offerta Air France KLM rimane la soluzione che ho illustrato tempo fa. Le banche italiane Gruppo Intesa ed Unicredito si accordano per il salvataggio. La flotta viene affidata ad Air One che la rinnoverà per gradi ed acquisisce il “pacchetto clienti”. La grana sono gli esuberi (questo termine e molto più appropriato di quello di Bertinotti). La soluzione è all’italiana, ovviamente. Mandare il più gente possibile in pensione, i modi possono essere tanti e la fantasia non ci manca.

Quinto. Ma anche le banche non danno nulla in cambio di niente, che cosa gli può dare lo Stato Italiano? Risposta: un sistema “protezionistico”. Operare in tutti modi per proteggere il sistema bancario dalla concorrenza. Anche in questo caso il “sistema Italia” non è certamente efficiente e necessita di protezione e l’Alitalia può essere “merce” di scambio per una operazione di questo tipo.

Vedremo come andrà a finire. Il tempo stringe, le casse della compagnia sono vuote.