lunedì, agosto 25, 2025

Curiosità statistiche sull'agricoltura

Nel riordinare i libri della biblioteca della Società Agraria di Reggio Emilia, fondata nel 1806 e di cui sono presidente pro-tempore, è riemerso un documento di particolare interesse: il Bollettino dei consumi n. 3 del 23 novembre 1916, edito dal Ministero per l’Agricoltura – Servizio temporaneo degli approvvigionamenti.

Si trattava di una pubblicazione quindicinale, pensata in tempo di guerra per informare i consumatori sull’andamento dei prezzi delle derrate alimentari e per promuovere, nello stesso tempo, consumi più consapevoli e sobri.

Tra le notizie contenute in quel numero, una merita di essere ricordata: a p. 6-7 vengono riportate le produzioni mondiali di frumento e mais, con il dettaglio di alcuni Paesi, relative al 1915. Questi dati sono stati messi a confronto con quelli più recenti del 2023 forniti dal dataset FAO.

Tabella 1 – Produzione mondiale di frumento e mais e popolazione (1915 vs 2023)

 

Frumento - anni

Mais - anni

Popolazione - anni

1915

2023

1915

2023

1915

2023

Mondo

          119.177.100

        798.975.306

        98.714.000

        1.241.557.811

        1.450.000.000

        8.091.734.434

Italia

               4.641.400

            6.894.470

          3.094.500

                5.348.700

              36.500.000

              59.499.453

Francia

               6.985.100

          35.995.570

              572.000

              12.834.600

              39.600.000

              66.438.822

USA

            27.529.100

          49.313.930

        77.588.200

           389.694.460

           100.500.000

           343.477.335

Canada

            10.241.500

          31.954.115

              365.000

              15.075.930

                8.000.000

              39.299.105

Fonti: produzione 1915, Bollettino dei consumi; produzione 2023, FAO FAOSTAT.

Tabella 2 – Rapporto di crescita 2023/1915

 

Rapporto 2023/1915

Frumento

Mais

Popolazione

Mondo

6,7

12,6

5,6

Italia

1,5

1,7

1,6

Francia

5,2

22,4

1,7

USA

1,8

5,0

3,4

Canada

3,1

41,3

4,9


Considerazioni

Nel periodo 1915-2023 (108 anni) la popolazione mondiale è cresciuta di 5,6 volte. Tuttavia, mentre in Italia l’aumento è stato solo di 1,6 volte e in Francia di 1,7 volte, il Canada ha seguito un andamento molto più vicino a quello globale (+4,9 volte).

La produzione mondiale di frumento ha registrato un incremento di 6,7 volte, quindi in linea con l’aumento demografico, a testimonianza della centralità di questo cereale nell’alimentazione umana. Diverso il caso del mais, la cui produzione è cresciuta di 12,6 volte: un incremento ben superiore al fabbisogno diretto della popolazione, che riflette l’impiego crescente del mais come alimento per animali monogastrici (suini e polli) e, più recentemente, anche come materia prima per usi industriali ed energetici.

In Italia i tre rapporti (frumento, mais, popolazione) risultano sorprendentemente simili: ciò conferma come le produzioni agricole nazionali siano fortemente condizionate dai vincoli naturali e dalla limitata espansione delle superfici disponibili. Qui l’aumento della produttività per ettaro (oggi circa quattro volte quella del 1915) ha permesso di ridurre le superfici coltivate a frumento, con effetti di contenimento anche sull’impatto ambientale.

In Francia, la produzione di mais è cresciuta oltre 22 volte rispetto al 1915, mentre negli USA l’espansione, pur notevole (+5 volte), è stata più moderata. Il Canada è il caso più eclatante: la produzione di mais è aumentata di oltre 40 volte, un dato che rispecchia lo sviluppo agricolo e l’ampliamento delle superfici coltivabili in un contesto di crescita demografica significativa.

Conclusioni

Il confronto storico suggerisce che il nostro pianeta è in grado di sostenere una popolazione di 10 miliardi di persone, a condizione di:

  • mantenere un costante impegno per l’innovazione tecnologica, unica leva capace di assicurare produzioni agricole sia quantitative che qualitative;
  • migliorare la gestione delle risorse idriche, oggi sottoposte a crescenti pressioni;
  • sviluppare una gestione integrata delle risorse energetiche, includendo sia quelle fossili sia le rinnovabili;
  • diffondere una maggiore consapevolezza alimentare: non è necessario diventare tutti vegetariani, ma è auspicabile adottare diete più equilibrate, con minori sprechi e maggiore attenzione alla qualità.


Nessun commento: