domenica, aprile 20, 2008

Che fine ha fatto la mozzarella di bufala?

I risultati delle elezioni con i relativi commenti, giudizi e valutazioni hanno monopolizzato i quotidiani. La cosa è ovvia e normale. C’è un sacco di cose da dire e queste elezioni, dobbiamo prenderne atto, hanno cambiato in modo radicale il parlamento italiano. Per certi aspetti sono fiducioso, per altri, sono preoccupato per la “qualità” dei parlamentari.

Vedremo è presto per esprimere valutazioni su fatti specifici e concreti.

Ma veniamo alla mozzarella inquinata dalla diossina.

Non se ne sa proprio più nulla. L’ultimo comunicato ufficiale, pubblicato sul sito del Ministero della Salute è datato 11 aprile.(Vai ai comunicati del Ministero)
Il sito della DOP “Mozzarella di bufala campana” è addirittura “congelato” perché l’ultimo comunicato è del 3 aprile 2008.

Il comunicato del Ministero della Salute non è affatto rassicurante perché risulta ancora NON conforme il latte proveniente dal 25% degli allevamenti (136 su 539) se ci pensate non è poi mica poco !!!!
l resto del comunicato è tutto su un tono rassicurante. Anche l’Unione Europea ci promuove… chissà poi con quale voto !!!

Il caso mozzarella ci deve servire come esempio di quello che NON funziona nel sistema di informazione per garantire il consumatore sulla sicurezza dei cibi di cui si alimenta.

Mi sono reso conto che è necessario un cambiamento radicale sia da parte dei consumatori che da parte dei produttori.
In tutta questa vicenda non è stato fatto un nome di produttore di latte, di un caseificio, di un distributore, ecc.
Motivi di privacy, motivi commerciali, ecc. di legge (si è innocenti fino alla fine dei tre gradi di giudizio, ecc).
Ma qui non si tratta di colpevoli o innocenti qui si tratta di del fatto che si vendono prodotti alimentari non conformi. La causa di NON conformità non è necessariamente dolosa.

Si dovrebbe agire sui due fronti, quello del consumatore e quello del produttore.

Il consumatore non deve fare di ogni erba un fascio ed inoltre non dovrebbe farsi suggestionare da scoop giornalistici.

Ma questo si potrebbe evitare se ci fosse un sistema di informazione veramente efficiente e tempestivo.
Un sistema di allerta che va dal produttore al consumatore in tempo reale.
Gli strumenti normativi gli abbiamo, perché non li facciamo funzionare a dovere?

1 commento:

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