In questi giorni sul Corriere della Sera sono stati pubblicati i dati
sul PIL suddivisi per branca produttiva. Se si confrontano i dati del calo con
l’imposizione fiscale, si può facilmente concludere che l’aumento della
pressione fiscale sta provocando la riduzione della ricchezza del paese.
Aumentare le tasse non vuol dire aumentare il prezzo dei
beni e se contemporaneamente non aumenta la produttività del lavoro, il
risultato non può che essere la riduzione del potere d’acquisto e quindi un
impoverimento di tutta la società.
Un altro aspetto sul quale deve riflettere Monti riguarda il
sistema fiscale e i modi di agire del fisco e degli esattori.
Smith confronta l’imposizione fiscale in Gran Bretagna e in
Francia. La prima nel 1775 ha una popolazione di 8 milioni di abitanti e il
gettito fiscale ammonta a ca. 10 milioni di sterline, la seconda ha quasi 30 milioni
di abitanti, ma il gettito non raggiunge i 15 milioni. Inoltre rileva Smith in Francia
la popolazione si trova in condizione di povertà assai più marcata di quella
della Gran Bretagna nonostante la presenza di grandi città e la ricchezza della
nazione, riferita al capitale, è senza dubbio superiore a quella della Gran
Bretagna.
Il problema deriva proprio dal fatto, e Smith lo dimostra,
che il sistema fiscale francese è molto più sperequato di quello inglese.
Non solo è sperequato ma è anche vessatorio, in quando i
controlli del fisco invasivi e pervasivi inducono il cittadino a rinunciare
alla creazione di nuove attività produttive. Anche ai quei tempi un fisco
eccessivo provocava la “fuga dei capitali” e l’evasione fiscale.
Caro Monti, devi assolutamente cambiare rotta.
Bisogna mettere mano alla spesa dello stato. Capisco che si
tratta di un’operazione complessa i cui risultati si vedranno solo dopo anni, ma
bisogna iniziare anche solo con gesti “dimostrativi” ma in grado di lanciare
segnali importanti.
Caro Monti fai l’elenco dei tagli che vorresti fare e quanto
ci farebbero risparmiare. Hai chiamato Bondi a darti una mano ebbene spero che
tu gli abbia dato questo compito.
Solo qualche esempio:
La fine dei finanziamenti a tutti i vari organismi sindacali
sia diretti che indiretti, ma non fra anni da subito. Quanti soldi vanno ad
associazioni enti ecc..
Ovviamente la fine del finanziamento pubblico dei partiti. Se
il cittadino vuol finanziare un partito lo può fare, ovviamente rilascia una
ricevuta…
Il blocco immediato di tutte le spese per consulenze ed
incarichi professionali in tutta la pubblica amministrazione. Nelle Università
ci sono il fior fiore di consulenti e lo stato li paga due volte, la prima con
lo stipendio e la seconda con una parcella? E no, se siamo in un periodo di
vacche magre basta a questi privilegi.
Mi risulta che i dipendenti delle ASL ricevono compensi extra
per tenere i corsi sull’uso dei defibrillatori. Ma vi sembra logico con tutto
quello che ci costa la sanità !!!!!
L’elenco sarebbe lunghissimo ma sono certo che alla fine si
tratta veramente di miliardi di euro perché se si deve risparmiare si devono
poter sommare anche i singoli euro.
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