La
risposta è 39.993.000 in lettere trentanovemilioninovecentonovantatremila. Ce
lo dice l'ONU in uno studio pubblicato alla fine del 2019 che ha aggiornato le
stime sulla popolazione mondiale. Chi desidera lo può consultare cliccando su
ONU
È
molto probabile che chi nasce nel 2020 sia presente nel 2100, mentre i miei
studenti, i cosiddetti millennial saranno presenti nel 2080 e nel 2050 saranno
la forza produttiva del paese.
I'Istat
sul sito I.Stat pubblica la previsione della popolazione nel periodo 2018-2065.
Le
metodologie utilizzate utilizzano elaborazioni differenti sui coefficienti di
natalità, mortalità e flussi migratori pertanto il confronto tra dati ONU e
dati Istat deve essere considerato con una certa cautela.
La
popolazione dell'Italia al 2065 è stimata dall'ONU in 48,5 milioni, mentre per
l'Istat è pari a 53,7 milioni. Una differenza di 5 milioni di abitanti che non
sono pochi.
Indipendentemente
dai valori riportati dobbiamo riflettere sul fatto che entrambe le stime hanno segno
negativo rispetto all'oggi, da 9 a 14 milioni di abitanti in meno!!.
In
questo contesto nazionale si deve tener presente che le dinamiche demografiche a
livello mondiale sono assai differenti. Il mondo passerà dagli attuali 7,7
miliardi ai 9,5 miliardi nel 2050. Dal 2050 al 2100 la crescita rallenterà
notevolmente tanto che la popolazione a fine secolo è stimata in 10,7 miliardi.
Ci
sono nazioni in crescita demografica mentre l'Italia e tanti altri paesi
europei registreranno un calo significativo.
Di
questi cambiamenti si parla poco.
Il
dibattito attuale si concentra sul "cambiamento climatico" su Greta e
sul suo movimento ma le problematiche legate agli andamenti demografiche sono
altrettanto vitali.
Si
dovranno riprogrammare politiche legate al territorio, alla mobilità, alla
localizzazione e dimensione di servizi dalle scuole agli ospedali, per non
parlare della sostenibilità economica e finanziaria del welfare.
Il
calo demografico condizionerà i consumi globali ma soprattutto quelli legati
agli aspetti generazionali. Nel 2065 gli over 70 saranno il 25,7 % della popolazione,
oggi sono il 16,1.
La
forza produttiva sarà in calo e si dovranno ridefinire completamente i rapporti
tra le generazioni.
Fra
20 - 30 anni le problematiche del cambiamento climatico saranno in secondo piano, perché il problema demografico sarà molto più importante, credetemi.
Si dovranno
creare nuove professioni e nuovi lavori, inoltre è difficile pensare quale
potrà essere lo sviluppo delle nuove tecnologie legate alla intelligenza
artificiale.
Con
la guida autonoma e l'automazione della distribuzione (acquisti on-line) non
sarà più necessario spostarsi per fare la spesa e allora come si distribuirà la
popolazione?
Saranno
abbandonati interi territori?
Ad
esempio, che cosa succederà alla collina e montagna di tutto il nostro
Appennino? o dei tipici paesi agricoli della pianura?
Tante
domande, poche risposte.
Queste
stime possono essere utilizzate dai chi deve prendere delle decisioni.
Ovviamente non mi riferisco ai nostri amministratori che in questi giorni non
riescono a "vedere" oltre il 26 gennaio 2020, figurarsi se possono
fare scelte pensando al 2065 o al 2100.
Per un approfondimento con tabelle e dati legga il post successivo
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