martedì, febbraio 23, 2021

Covid-19, colpa grave: non aver fatto tracciamento

 

Cari lettori, era mia intenzione non affrontare i tanti aspetti dell’epidemia da Covid-19, perché troppi ne parlano.

Siamo bombardati quotidianamente dalle cronache e dagli interventi di tanti, forse troppi “esperti”.

Ho deciso di scrivere un ennesimo post sulla pandemia dopo aver sentito alla radio, ammetto di non ricordare né la trasmissione né tanto meno il nome dell’esperto questa  affermazione: solo quando si arriverà a meno di 100 contagi ogni 100.000 abitanti si potrà effettuare una efficace attività di tracciamento.

Ieri 22 febbraio il numero di malati di Covid-19 in Italia, fonte ISS (Istituto Superiore di Sanità) https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/sars-cov-2-dashboard  erano  526.132, che corrisponde a 882,5 malati ogni 100.000 abitanti.

Utilizzando i dati relativi allo stato clinico dei malati ho redatto la tabella che riporto.

Numero di malati ogni 100.000 abitanti per età e stato clinico

Elaborazione su dati ISS del 22 febbraio 2021

Non sarò uno scienziato però l’elaborazione mette in evidenza come giovani e anziani si infettano più o meno nella stessa misura. Gli anziani presentano comunque uno stato clinico che è quasi 15 volte più grave di quello dei giovani. Sono 153 (ogni 100.000 abitanti) gli anziani (80 anni e più) che presentano uno stato clinico critico e severo, mentre sono solo 11 i giovani (fino a 49 anni) che hanno uno stato clinico severo o critico.

Senza essere degli “esperti” si comprende che chi lavora, studia, si muove ecc.. ha maggiori probabilità di infettarsi e di conseguenza infetta chi non si muove, non lavora e non studia.

Questa è la situazione di tutti questi ultimi 8-9 mesi. I numeri sono cambiati un po' su e un po' giù dimostrando che i provvedimenti legati al confinamento forzato che limitano solo le occasioni di socializzazione riducono la diffusione del virus ma non fanno altro che allungare i tempi per una normalizzazione della situazione.

La vaccinazione metterà al “riparo” gli anziani dal contrarre forme severe e critiche ma non impedirà la diffusione del virus.

Detto ciò ne consegue che per molti mesi avremo a che fare con i provvedimenti zona gialla, arancione, ecc.

Unica via per interrompere la diffusione del virus è il tracciamento, con relativo isolamento e quarantena di chi è stato, a sua insaputa, a contatto con una persona infetta.

Chi lavora, chi si sposta, chi studia, deve e sottolineo il deve, essere “tracciato”.

Il tracciamento non può essere considerato un limite alla propria libertà perché è il non tracciamento che limita la libertà di tutti, quella cioè di una normale vita sociale.

 

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