tag:blogger.com,1999:blog-21348721.post4324257348821931672..comments2023-04-17T16:48:29.385+02:00Comments on Etica e società: Il latte crudo in vendita nei distributori deve rimanere una nicchia di mercatoPiero Nasuellihttp://www.blogger.com/profile/06617257042629927512noreply@blogger.comBlogger1125tag:blogger.com,1999:blog-21348721.post-85479674761763431942008-11-29T16:45:00.000+01:002008-11-29T16:45:00.000+01:00Non posso che concordare con la osservazione fatta...Non posso che concordare con la osservazione fatta che si sforza di analizzare i termini di applicabilità del consumo di latte crudo veduto direttamente dalle aziende agricole. Ritengo che il valore delle iniziative di promozione dei mercati locali: (km zero, acquisti diretti in azienda, mercati contadini, agricoltura sostenuta dalla comunità , gruppi di acquisto locale etc,,) siano positivi ed infleunzino la sostenibilità e la equità in due modi diversi. Uno diretto in quanto permettono una integrazione al reddito spesso non trascurabile per i produttori o primi trasformatori; la seconda, che io ritengo più rilevante almeno nel medio-lungo periodo, è la promozione di una cultura alimentare attenta alle istanze di sicurezza alimentare, promozione di consumi sostenibili, valorizzaizone delle culture e delle colture locali etc.. . Il peso di questo approccio "locale" all'agricoltura, come quello di altre tipologie di mercati e produzioni eticamente orientate (commercio equo e solidale, biologico, fianza etica) sta crescendo in modo rilevante, trovando riscontri sempre maggiori da parte dei consumatori. Sarebbe velleitario immaginare una totale ed immediata conversione dei sistemi produttivi e distributivi verso nuovi modelli agricoli; è però altrettanto gravemente miope non accorgersi che le tendenze in atto esprimono una necessità reale di riconversione del nostro modello verso soluzioni più sostenibili; l'eccesso di realismo si traduce a volte in conservatorismo più o meno consapevole. A mio parere affrontare in modo rigoroso questi temi con la volontà di trovare una soluzione "fattibile" è doveroso. Se non ricordo male l'uomo è riuscito ad andare sulla Luna dopo circa dieci anni dalla prima messa in orbita di un satellite. Uno sforzo ed un risultato nati dall'entusiasmo e dalla volontà di supremazia politica; possibile che rispetto ad un obiettivo un poco più importante quale la sopravvivenza della nostra specie si sia così tiepidi e prudenti? Forse siamo ancora più attratti da un modello di "crescita" che di "sostenibilità" probabilmente frutto di un percorso evolutivo caratterizzato dalla spinta a sopperire alla scarsità; cosa che il progresso tecnico ha contribuito a combattere efficacemente.cesarezhttps://www.blogger.com/profile/15763498796120823768noreply@blogger.com